Riflessioni sulla Cultura Vedica
di Parabhakti das - indice articoli
La Domanda e l'Offerta nella Religione
Maggio 2010
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Che cos'é la religione, oggi?
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Quali guide religiose?
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Chi cerca la spiritualità?
Premessa
Un'analisi completa sulla relazione che intercorre tra l’attuale domanda e offerta in termini di religione può essere lunga e impegnativa ed ovviamente non può essere esaurita nelle poche righe di cui è composto questo documento. Offro quindi le mie osservazioni come semplici spunti di riflessione.
La più estesa scolarità degli ultimi decenni è stata affiancata da una stupefacente crescita della fruibilità dell’informazione, due fattori che sommati tra loro hanno partecipato ad infrangere barriere culturali e ideologiche vecchie di secoli, creando i presupposti per mettere in dubbio credenze, dogmi e verità da sempre considerate amovibili. E’ evidente come politica e religione abbiano accusato il colpo, assistendo impotenti all'assottigliarsi delle proprie fila di militanti e praticanti, andati invece ad affollare quelle dei liberi pensatori. Questa pretesa indipendenza intellettuale è tuttavia solo teorica, poiché oggi assistiamo ad una semplice alternanza di chi stabilisce le linee guida di una società ormai saldamente nelle mani del mondo dell'economia. Lasciare che il mercato stabilisca i valori della vita umana è l'eloquente segno di una pesante sconfitta, perché il commercio si basa sull’affare e sul guadagno a qualunque costo e favorire la divisione per stimolare competitività che aumenti i consumi è un meccanismo intrinseco della sua filosofia. Dopo questa breve premessa, utile per mettere a fuoco la situazione attuale, possiamo affrontare con maggiore obiettività il tema della domanda e dell'offerta nella religione.
Che cos'é la religione, oggi?
Un pensiero forse riduttivo, ma molto diffuso, intende la religione come un percorso che sostiene l’individuo durante la sua esistenza terrena, fornendo orientamenti etici che qualora seguiti, porteranno alla serenità in questa vita e alla salvezza dopo la morte. Un'altra facile credenza, anch'essa molto popolare, vuole che la sola adesione ad un certo credo garantisca nel tempo la redenzione. Ecco allora che della religione vengono colti, con un certo opportunismo, i soli aspetti rituali e liturgici, mentre i significati profondi si perdono, oscurati da quelli marginali, facilmente plasmabili. Il cerimoniale è un aspetto importante della religione ma è subordinato alla realizzazione spirituale; se ciò non viene compreso i riti saranno snaturati e il loro scopo e significato verranno perduti.
Quali guide religiose?
Il messaggio spirituale è fecondo e porta i suoi frutti quando chi lo trasmette e lo insegna (sacerdoti, brahmana, imam o rabbini) ne vive i principi con purezza, chiarezza, entusiasmo e senza duplicità. In caso contrario, l'individuo di oggi, non più istruito ad aderire ad un credo con le sue leggi o imposizioni e privo di figure spirituali genuine di riferimento, vedrà gradualmente scemare il proprio interesse nella religione. Alla fine si convincerà che essa, con i suoi rituali, faccia semplicemente parte della memoria storica della propria cultura, considererà la fede un lenitivo alle preoccupazioni per individui facilmente suggestionabili, una mera scelta morale o un rifugio per menti deboli in fuga dalla realtà. I religiosi verranno reputati semplici officianti di rituali stantii o, peggio, giudicati persone socialmente poco utili. L’esempio e la coerenza con l'enunciato è essenziale per dare credibilità spirituale, stimolare interesse e fornire una guida autorevole. Un giorno, nel corso di un’assemblea pubblica in India, alla quale partecipavano diversi capi religiosi, uno studente sollevò il dubbio di come, osservando quello che succede nel mondo, si potesse guardare con ottimismo alla religione. Ai confini con il Pakistan e il Bangladesh gli Indù e i Musulmani si scontrano continuamente, mentre in Sri Lanka sono i Buddisti a combattere contro gli Indù. In Medio Oriente, Musulmani, Ebrei e Cristiani alzano le armi gli uni contro gli altri e persino i seguaci di una stessa fede combattono tra loro, cattolici contro protestanti, sciiti contro sunniti. Lo studente terminò chiedendo come si potesse pensare che le religioni rappresentino qualcosa di buono se sono spesso solo causa di guerre? Da un certo punto di vista aveva ragione e solo con un'analisi profonda e critica possiamo sciogliere il suo dubbio, ma per farlo occorre partire prendendo in considerazione le qualità che devono necessariamente possedere i capi religiosi per essere considerati tali. In realtà, queste guerre hanno veramente poco a che fare con la religione. E' evidente invece come essa sia spesso strumentalizzata da uomini confusi e di pochi scrupoli che si dichiarano uomini di Dio e utilizzano la fede per perseguire scopi politici, economici o di potere. Di capi religiosi ispirati e genuinamente guidati da Dio ne sono rimasti pochi e la loro autenticità è provata dal loro attivismo spirituale che stimola, indipendentemente dal credo professato, la pratica di un'autentica vita spirituale. Queste anime eccelse diffondono messaggi che creano pace, amore e fratellanza, contrariamente a quelle cosiddette guide religiose che inducono al separatismo, al settarismo ed ai conflitti in nome di Dio. L’allusione all'esclusione o all'emarginazione della religione nella vita sociale emersa nell'intervento dello studente indiano, è tutto tranne che una soluzione. Le conseguenze dell’impostazione prettamente materialista del mondo di oggi sono chiaramente visibili nei suoi effetti collaterali come il vertiginoso aumento del disagio esistenziale che sfocia in comportamenti disperati e distruttivi, violenza gratuita, abuso di droga, alcool, sofferenza mentale e degrado sociale e ambientale.
Chi cerca la spiritualità?
Quando parlo e mi confronto con la gente scopro un profondo desiderio di spiritualità, mentre contemporaneamente annoto spesso avversione o disinteresse per l'aspetto ritualistico della religione. La spiritualità è intesa come una ricerca interiore più matura, slegata da facili sentimentalismi e trasmessa in un messaggio puro, libero da lacci istituzionali. Spesso la religione istituzionale non riesce a fare fronte a questo tipo di domanda in modo adeguato alle esigenze moderne. Inoltre la gente è sempre meno disposta ad assumere atteggiamenti di reverenza convenzionale verso i religiosi, a cui spesso viene chiesto di guadagnarsi con i fatti il rispetto loro dovuto. Le persone, in genere disilluse, vogliono capire e non credere ciecamente, desiderano verificare costantemente il proprio progresso interiore e cercano il confronto diretto con chi rappresenta la religione e i suoi principi. La gente chiede di gioire attraverso la spiritualità e angosciarsi nel tentativo di combattere il peccato non è più un'opzione comunemente accettata. Il ricercatore moderno frequenta corsi di meditazione, di yoga, di filosofia mistica, partecipa a seminari e conferenze sul controllo della mente, sulla coscienza immateriale, sull’equilibrio cosmico, cercando percorsi nuovi per aprirsi alla spiritualità. Ma le religioni ufficiali sono consapevoli di questo fervore, figlio della società di oggi? L’offerta religiosa deve essere rinnovata e resa comprensibile e fruibile per le generazioni che cambiano, pena il suo svilimento e il progressivo abbandono a favore di improbabili collage filosofici tanto “creativi” e popolari quanto spiritualmente inefficaci.
Srila Bhaktivinoda Thakura (Bengala, 1838-1914), grande erudito e maestro spirituale realizzato, ha scritto:
“Il maestro superficiale e lo studente superficiale sono i due grandi nemici del progresso (sulla via della realizzazione spirituale). La vera guida spirituale consiglierà di preservare ciò che è stato già ottenuto e di continuare il cammino dal punto in cui siamo arrivati. Non ci consiglierà mai di tornare alla linea di partenza, sapendo bene che sarebbe un’inutile perdita di tempo prezioso e spreco del nostro lavoro. Piuttosto, egli indicherà nuove mete da raggiungere, aggiustando la direzione di marcia. Nessun pensiero è inutile, i pensieri sono mezzi attraverso i quali raggiungiamo i nostri obiettivi. Un pensiero è una strada che conduce ad un’altra strada.”
L’individualismo estremizzato, la superficialità, l’insoddisfazione ed il disagio esistenziale sono realtà dei nostri giorni, ma lo sono anche la maggiore apertura mentale e lo scambio culturale. E' da questi presupposti che si può partire per riformulare una proposta religiosa attraente, allontanandosi da rigide prese di posizioni che non portano frutto. La sfida per il religioso è quella di rendere il messaggio spirituale interessante per l'uomo moderno, senza per questo snaturarlo in alcun modo. Per concludere, ancora una citazione dagli scritti di Srila Bhaktivinoda Thakura: “I grandi riformatori diranno di essere apparsi non per distruggere la vecchia legge ma per adempierla. Valmiki, Platone, Gesù, Maometto, Confucio, Caitanya Mahaprabhu lo asseriscono espressamente, sia a parole che con la loro condotta, che rimane il mezzo più efficace per comunicare.”
Ogni religione è un mezzo per avvicinarsi a Dio e la finalità comune è quella di aiutare gli esseri viventi a sviluppare un sincero amore per Lui. L’amore non è qualcosa che si può imporre o decretare, l’amore nasce e cresce solo nel cuore e si trasmette solo con il cuore.
Parabhakti das
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