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Religione dei Maya

Vedi anche religione Inca

 

Origini della vita e Religione Maya

di Franco Corsi

 

"Una pallina di acqua e di mais modellata dagli dèi".
Così pensavano fosse nato l'uomo. E questo spiega perché tra le divinità Maya, oltre al Sole, al Giaguaro e alla Morte, c'é un posto anche per il dio Mais, alimento sacro.
La loro religione era molto cruenta, infatti alcune loro preghiere consistevano nell'offerta di sangue umano alla divinità; per questo ricorrevano a sacrifici umani che si svolgevano nel cuore della città, dove sorgevano i templi. I Maya costruirono anche diverse piramidi, la più alta, quella di Teotihuacan, dedicata al Sole, è alta ben 75 metri.
In questa ricerca indagheremo sulle credenze dei Maya, sulle loro divinità e sulle loro abitudini religiose.

 

Origine della religione Maya

Durante i vari millenni che seguirono il cambiamento di vita dei Maya da nomadi a sedentari, la loro religione venne a modificarsi in conformità delle nuove condizioni. In principio la religione dei Maya fu semplicemente un culto della natura che richiedeva pochi apparati, nessun sacerdote, nessuna cerimonia complicata, nessun luogo di culto particolare. Ogni capofamiglia era probabilmente il sacerdote del nucleo famigliare, e il tempio della famiglia era poco più di una capanna provvisoria annessa alle altrettanto provvisorie dimore.
Più tardi fu introdotta l'agricoltura che portò a dimore stabili e una maggiore quantità di tempo libero; la religione si fece più organizzata con una suddivisione degli dèi più minuziosa. Sorse un sacerdozio il cui compito era quello di interpretare presso il popolo la volontà degli dèi. Si sentì il bisogno di templi più stabili; la religione divenne una faccenda di pochi. Le dimore stabili resero possibile la costruzione di centri cerimoniali più duraturi e incoraggiarono l'erezione di santuari più ambiziosi e lo sviluppo di un complicato rituale. Questa religione, in quanto distaccata dalla gente comune, ebbe un carattere altamente esoterico. Fu interpretata e servita da una ristretta organizzazione sacerdotale composta di astronomi, matematici, profeti, esecutori di riti e, come divenne più complessa, persino di esperti amministratori e di uomini di Stato.
La religione Maya subì il suo cambiamento finale quando gli Spagnoli sostituirono con la forza il cristianesimo alle vecchie credenze e pratiche pagane, verso la metà del XVI secolo.
Le poche sopravvivenze dell'antica religione che sono ancora rimaste non derivano dal culto esoterico e dalla complessa teologia della classe sacerdotale, ma dalle credenze in semplici divinità della natura, come i Chac gli dèi della fertilità. Le credenze nate nella vita quotidiana della gente comune sono sopravvissute alle divinità inventate dai sacerdoti.

 

La classe sacerdotale

Al vertice della gerarchia sociale era posta la casta sacerdotale ah kin (''il solare''), con a capo l'ahaucan (''principe dei serpenti''). I sacerdoti di rango superiore si occupavano degli aspetti scientifici, dalla scrittura all'osservazione degli astri, dall'architettura sacra alle pratiche mediche. I sacerdoti di rango inferiore presidiavano invece ai sacrifici.
Nel periodo post-classico, dopo l'abbandono di Peten, quando si costruirono i regni dello Yucatàn, sopravvisse l'unità religiosa nella persona di un sommo sacerdote unico, indipendente dai re ed estraneo alla loro politica. Al sommo sacerdote spettava il diritto di designare tutti i sacerdoti del Paese. Nella sua scuola sacerdotale, alla quale venivano avviati i figli cadetti dei capi, si apprendevano elementi nozionali e pratici della religione (comprese quindi la divinazione, la medicina e la scrittura).

 

I Riti ed il Culto Religioso

Uno dei riti religiosi più importanti era il gioco della palla "Pok-a-tok" (simile al gioco della pelota). Aveva un valore simbolico - religioso e rappresentava un rito in onore al dio Sole, simboleggiato dalla palla. ll culto nel periodo classico si limitava ad offerte agli dei, di fiori, frutti, cani e tacchini. Nel periodo post-classico la religione assume un carattere cruento e comparvero i sacrifici umani. Nei cenotes sacri, tra cu il Pozzo dei Sacrifici, di 60 metri di diametro e profondo 20 metri, facevano pellegrinaggi da grande distanze per assistere a questi sacrifici e si gettavano nel pozzo oggetti preziosi ed esseri viventi (schiavi, bambini, giaguari, cani, alligatori, oro, pietre preziose ecc.), in onore del dio della pioggia. Salassi e scarificazioni avevano una parte rilevante nell'osservanza religiosa.

Franco Corsi

Fonte www.acam.it

 

- Suggeriamo la lettura dell'articolo:

Commento al Popol Vuh (la più grande opera letteraria dell’America precolombiana definita anche "Bibbia dei Maya") di Sebastiano B. Brocchi presente nella sua rubrica: Riflessioni sulla Simbologia

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