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Riflessioni sull'Esoterismo

di Daniele Mansuino   indice articoli

Massoneria: riti magici per cambiare il mondo

di Daniele Mansuino e Giovanni Domma

Prima - Seconda parte - Terza - Quarta - Quinta - Sesta

Giugno 2016

 

Il mese passato, abbiamo interrotto il nostro discorso trattando dei cambiamenti conosciuti dal grado di Maestro (in particolare, per quanto concerne le sue valenze magiche) nel corso della transizione dalla muratoria operativa alla Massoneria ; il più importante dei quali fu il passaggio dall’usanza - in voga presso gli operativi - di designare a capo di ogni Loggia soltanto da uno a tre Maestri, al corrente principio della maestranza diffusa.

La tesi che questa serie di articoli porta avanti è che tali cambiamenti siano legati all’influenza esercitata sul mondo esoterico dall’azione magica posta in atto dalla setta dei Sabbataisti, che realizzarono il cosiddetto quarto rituale maggiore. Su questo tema Daniele Mansuino si è diffuso in vari articoli e libri, illustrando ai lettori come il probabile obbiettivo dei Sabbataisti fosse quello di promuovere lo sviluppo della modernità.

Negli anni in cui la Massoneria venne fondata, la maggioranza dei rituali muratori utilizzabili a livello magico era rappresentata dai Perfezionamenti del grado di Compagno derivati dall’incontro della muratoria scozzese coi Templari. A quattro secoli di distanza, si erano ormai parecchio diffusi anche in Inghilterra, e all’inizio del diciottesimo secolo ne esisteva un gran numero di varianti a livello locale.

Ora, se da una parte i modernizzatori londinesi erano consapevoli che i Perfezionamenti custodivano veri e propri tesori di conoscenza ermetica - e che quindi, opportunamente modificati, avrebbero potuto costituire il terreno più adatto su cui impiantare la ritualità del progetto (vedi articolo precedente) - dall’altro scorgevano in essi una fonte di campanilismi localisti e di anarchia rituale : problemi che rappresentavano un freno alla formazione della Massoneria moderna e internazionale da loro auspicata.

Per questo la Gran Loggia d’Inghilterra intervenne su di essi con decisione, svolgendo un’energica opera di accentramento, sfrondamento e riforma che generò forti reazioni ; soprattutto nei piccoli centri, nei quali i muratori operativi (e i Massoni filo-operativi) erano ancora importanti.

Nel 1751, i sostenitori della libertà delle Logge di regolarsi a livello locale produssero la cosiddetta secessione degli Antients.

Il conflitto tra Antients e Moderns sarebbe andato avanti fino al 1813, quando gli fu posta fine con l’accordo noto come la Union, che si sarebbe rivelato un trionfo dei Moderns su tutta la linea.

Sulle sue basi, tutti i Perfezionamenti del grado di Compagno (che stavano nel frattempo trasformandosi, poiché il principio della maestranza diffusa era stato adottato quasi ovunque, negli attuali Perfezionamenti del grado di Maestro) erano cancellati dalla Massoneria ufficiale. Soltanto uno - il più importante, l’Arco Reale - restava in vigore, e il suo controllo veniva assunto dalla Gran Loggia Unita d’Inghilterra (UGLE).

Al di là delle sue ragioni politiche, la riammissione dell’Arco Reale (che da allora viene abitualmente praticato in camere capitolari collegate alle Logge) era da parte dei Moderns un modo per tributare agli Antients l’onore delle armi, rimediando in parte all’affronto loro rivolto un secolo prima con l’estensione della maestranza.

Così, in seno all’UGLE, è stato l’Arco Reale a incarnare negli ultimi due secoli il simbolismo della maestranza irradiante. Questa modesta serie di articoli contribuirà, speriamo, a gettare luce sulla dinamica delle correnti sottili che interagiscono dietro il suo velo.

Nel corso del diciannovesimo secolo, i Perfezionamenti tagliati fuori dalla Union continuarono ad essere portati avanti da piccoli gruppi di appassionati. Nel 1856, il più rilevante a livello numerico - la Massoneria del Marchio - si costituì nella forma di Gran Loggia autonoma, diventando il punto di riferimento per tutti gli altri Perfezionamenti  superstiti; i quali uno dopo l’altro (e secondo varie formule) vi si aggregarono, e vengono oggi definiti side degrees del Marchio.

Col tempo, il consolidarsi dei canoni fissati dalla Union fece sì che il Marchio e i suoi side degrees non costituissero più un pericolo per la concezione modern della Massoneria, e potesse finalmente essere valorizzato il loro aspetto di importante risorsa storica, esoterica e magica.

Venne a crearsi allora tra UGLE e Marchio un curioso tipo di rapporto, perdurante tuttora : ufficialmente ciascuna parte ignora l’esistenza dell’altra, ma in pratica portano avanti varie forme di collaborazione.

Tra queste forme, la più occulta (ma non certo la meno importante) è la trasmutazione, che ha luogo nel Marchio e nei side degrees, delle correnti sottili generate dal quarto rituale maggiore in correnti magiche più specifiche : destinate dapprima ad agire all’interno della Massoneria, per poi - come vedremo - diffondersi al suo esterno per mezzo dell’azione esercitata dai grandi Ordini massonici a livello internazionale.

La storia della Massoneria ha sempre ignorato completamente questo aspetto ; siamo noi i primi a parlarne, e questo per varie ragioni.

Innanzitutto, perché nella concezione di esoterismo formatasi negli ultimi tre secoli (e attualmente ancora in corso), tutto ciò che riguarda la magia è sempre stato considerato una realtà di seconda categoria : il fine della magia di influenzare gli eventi sociali la renderebbe culturalmente meno nobile rispetto ad arti esoteriche come la teurgia e astrazioni analoghe, considerate molto più adatte a quei superuomini eminentemente spirituali che noi Massoni siamo in teoria.

Ma questo ci sembra assurdo, soprattutto se vogliamo considerare che (secondo noi) i Massoni non sono superuomini affatto, ma uomini, seppure animati da un senso di responsabilità fuori dal comune verso il resto dell’umanità ; proprio per questo, lo svolgere un’azione positiva sulla realtà sociale è sempre stata la prima cosa di cui la Massoneria si è occupata.

Non ci sembra quindi una cattiva idea che qualcuno dedichi un po’ di tempo a spiegare - senza ipocrisie - in che modo l’attività magica della Massoneria sia articolata, trascendendo i ristretti schemi mentali che vorrebbero contrapporre la realtà esoterica alla realtà di tutti i giorni ; e questo per prima cosa nell’interesse della Massoneria stessa, perché essa sia in grado di potenziare la propria influenza sulla società tramite forme di azione più consapevoli e meno meccaniche.

Il lavoro di diffusione del quarto rituale maggiore nell’Europa Occidentale fu svolto dai Sabbataisti tramite l’azione dei loro missionari infiltrati nell’istituzione massonica. In 666, Daniele Mansuino ha annunciato la futura pubblicazione di un libro dedicato alla loro attività ; ma continua a esitare a scriverlo (soprattutto perché rappresenterebbe una bomba destinata a sconvolgere molti pacifici equilibri oggi esistenti), e dunque per ora non gli resta che invitare i lettori interessati ad approfondire questo tema a rileggersi quanto ha esposto nella terza parte di 666.

Lungo più o meno tutto l’arco del diciottesimo secolo, i missionari sabbataisti si incaricarono di tradurre i riti della seconda sfera del quarto rituale maggiore nei codici espressivi che erano propri della ritualità massonica.

Il loro lavoro si svolse all’insegna della massima segretezza, ma lasciò indizi curiosi : per esempio, il fenomeno - segnalato da vari storici della Massoneria - per cui nel corso del Settecento quasi tutti i Perfezionamenti sembravano essere scomparsi dalla scena della storia, ma riapparvero poi misteriosamente verso la fine del secolo.

TUTTI i loro rituali più antichi disponibili al giorno d’oggi sono posteriori a questa eclissi ; per cui si può affermare che non è noto il rituale originario di nessun Perfezionamento com’era prima del misterioso intervento dei missionari.

In seguito alla loro opera, ogni ripetizione di un rito massonico equivale a una replica su piccola scala del quarto rituale maggiore, e giova a moltiplicare potentemente la diffusione delle correnti sottili da esso introdotte nel mondo, portando nuova linfa energetica alla diffusione della modernità.

Il metodo in cui il lavoro di trasposizione dal quarto rituale maggiore alla Massoneria venne svolto è stato accennato in termini generali da Mansuino nell’articolo I due progetti della Massoneria, dove egli espone la tecnica in uso per trasferire un qualsivoglia rituale ermetico nel linguaggio massonico:

Il primo passo consiste nel disporre tutti i simboli del sistema magico che si sta esaminando (nel nostro caso, del quarto rituale maggiore) in un ordine che può - secondo i casi - essere raffigurato da un percorso lineare, ma anche da uno schema a due o più dimensioni ; e il cui senso deve essere suggerito dalle corrispondenze dei simboli stessi

Quando si è ricostruito lo schema simboli-corrispondenze, il passo successivo è applicare ad esso l’“arte della memoria” : non secondo quello che è il suo uso corrente in Ermetismo (cioè associando ai simboli una qualunque sequenza di cose che si vogliono ricordare), ma associandogli sequenze speciali (cioè : opportunamente scelte), il cui effetto è di trasformare ogni coppia simbolo/corrispondenza in uno specifico atto della futura attività operativa

Mi spiego meglio : se uno sciamano vuole ottenere un dato effetto sulla realtà, una delle tecniche a sua disposizione è quella di recarsi in un “mondo di sogno”, e compiere in esso l’azione che vuole riprodurre sul piano della realtà oggettiva

Dopo compiuta l’azione, con l’ausilio dell’arte della memoria il sognatore la scompone in tutti i suoi gesti successivi ; a ciascun gesto associa poi il simbolo appropriato, ed ecco pronta la sequenza che - incorporata in un rituale esoterico - può essere tramandata (…) per centinaia di anni

Volendo classificarle in base alla terminologia dell’organizzazione, le interpretazioni massoniche del quarto rituale maggiore possono tutte essere definite rituali minori (vedi Signori di Volontà e Potere): ovvero riti magici la cui esecuzione è stata affidata dall’organizzazione a determinati suoi sottocentri (nel caso specifico, alla Massoneria) allo scopo di amplificare ulteriormente la potenza dei rituali maggiori, o per correggerne gli effetti.

In linea di massima (e soprattutto nell’ambito dei Perfezionamenti che sono in uso presso le Massonerie scozzesi-latine), i rituali minori generati dal quarto rituale maggiore in ambito massonico sono molto diversi tra loro : perché hanno visto la luce in epoche diverse, in luoghi diversi e secondo codici diversi,  e sono quindi espressi in una gran quantità di linguaggi simbolici difficili da integrare.

Presentano però anche un paio di importanti caratteristiche comuni. In primo luogo sono tutti fondati, più o meno direttamente, sullo schema di diffusione energetica del quarto rituale maggiore come è raffigurato nel Magen David (vedi articolo precedente) ; poi, un altro tratto comune è la loro capacità di generare un effetto virale di ripetizione costante e periodica, concepito per far sì che il download delle correnti della modernità sul mondo non venga mai meno nell’arco dei secoli futuri.

Partiremo dall’esame del Perfezionamento (in realtà un sistema massonico in tre gradi, costituito da tre diversi side degrees) del quale abbiamo detto il mese scorso che va considerato al di fuori dal complesso di gradi massonici preposto alla trasformazione delle correnti.

Infatti, i suoi obbiettivi sono : attirare e ricevere le correnti in ambito massonico, e formare piccoli gruppi di Maestri idonei a dirigere l’intero processo di trasformazione ; ovvero, che siano in grado di intervenire sulle correnti in modo attivo.

Un punto va chiarito - non stiamo affermando che i (pochi) Maestri Massoni che riescono a percorrere i tre gradi del sistema qui trattato ricevano, in essi, espliciti insegnamenti sulle possibilità di azione magica in cui vengono istruiti.

La Massoneria non funziona così, in essa, niente è esplicito ; ma come i lettori più sensibili alla ricezione delle influenze sottili potranno constatare, il livello energetico dell’insegnamento tributato nel sistema è tanto alto da non lasciare dubbi sul fatto che i Massoni in grado di assimilarlo completamente possano pervenire al controllo delle correnti con facilità.

L’eccezionalità del sistema risiede nel fatto che è il solo in cui si lavora direttamente sul Magen David, senza che questa attività sia mediata dall’elaborazione di ideologie più o meno astratte : tutto è incentrato sul processo di emanazione delle correnti, cosa che non sempre è dato di riscontrare nello sviluppo simbolico del Magen David portato avanti da altri gradi.

I tre gradi del sistema sono strutturati in un Ordine ; e sebbene non rientri nei nostri programmi analizzare in dettaglio i corpi massonici dei quali - in questa serie di articoli - citeremo i rituali, qualche breve cenno su di esso sarà utile ai lettori più esperti di Massoneria, per intuire molte cose riguardo al suo compito di selezionare e abilitare i Massoni Maghi.

Cominciamo col dire che il Grande Architetto dell’Universo viene in esso definito l’Eccelso Amico di tutti gli Amici ; e già questa, se vogliamo, rappresenta una dichiarazione programmatica non di poco conto.

Per quanto le circostanze delle sue origini siano andate perdute, si dice che sia stato creato in Olanda tra il quindicesimo o il sedicesimo secolo ; ovvero (ça va sans dir) in seno alla muratoria operativa - e proprio negli anni della Riforma Protestante, nel Paese che per la sua tolleranza era il rifugio dei Riformatori di tutta Europa.

Erano anche gli anni in cui molti Ebrei si erano convertiti per sfuggire alle persecuzioni, e pur praticando esteriormente il Cristianesimo portavano avanti segretamente le loro pratiche, intavolando cordiali rapporti coi Cristiani dissenzienti.

Secondo documenti dell’Ordine datati 1658, sarebbe esistita in quell’anno un’associazione ebraica - dedita alla ricerca spirituale - recante il suo stesso nome ; invece, i primi documenti che possono identificarlo con certezza come un Ordine massonico vennero redatti ad Amsterdam nel 1773 (a quei tempi era formato da un solo grado, che poteva essere conferito da Fratello a Fratello ad personam, anche al di fuori dagli ordinari lavori di Loggia).

Se ne ritrovano le tracce in California nel 1848, ed è noto il nome del Fratello che gli fece riattraversare l’Oceano : era un Inglese che, dopo il rientro in Patria, sarebbe entrato nella storica Loggia del Marchio Bon Accord (ne abbiamo trattato a lungo nel nostro libro Massoneria del Marchio), per costituire poi nel 1887 il primo Conclave del nuovo Ordine a Londra.

Non intendiamo farne il nome ; ma è il caso di dire che egli divenne, in seno alla Massoneria britannica, un personaggio leggendario. Dopo la sua morte (avvenuta nel 1900, dopo che in vita aveva fondato 24 Conclavi) fu istituito un rituale espressamente per commemorarlo, il Rituale del Pianto, sul quale siamo forse gli unici Massoni italiani ad aver posato gli occhi ; e non sappiamo capacitarci della ragione per cui non venga più praticato, in quanto la sua bellezza e la sua profondità magico-esoterica sono davvero sbalorditive.

Erano quelli i tempi, si intenda bene, che gli ex Moderns stavano tornando alla pratica dei Perfezionamenti, e al loro riadattamento in una prospettiva di università dell’esoterismo. A ciò, senza dubbio, va attribuita la scelta inglese di suddividere il grado in tre parti : facendone cioè un sistema che potesse inserirsi armoniosamente nella galassia dei side degrees (scelta che in seguito sarebbe stata adottata anche in America).

Passeremo ora a esaminare uno per uno i suoi tre gradi, partendo dal primo.
I Fratelli si riuniscono in una stanza sul cui pavimento c’è un quadrato di stoffa rossa di m. 2,40 di lato, che rappresenta il Terreno Sacro. Nel suo centro è raffigurato il Magen David.
Tutti e tre i gradi del sistema vengono lavorati intorno al Terreno Sacro, al centro del quale è collocata la Pietra Ezel (ovvero l’Altare), su cui sono disposti il Libro della Legge Sacra, la Squadra e il Compasso.

Intorno al Terreno Sacro si svolgono precise ed elaborate perambulazioni legate ai punti cardinali. La loro funzione è attivare il potere del Magen David di incardinare le correnti al quaternario spaziotemporale della materia ; anche a costo di risultare un po’ noiosi abbiamo scelto di descriverle abbastanza in dettaglio, perché la loro visualizzazione mentale può essere di grande aiuto ai lettori.

All’Apertura del primo grado, la Guida va all’intorno - partendo da Meridione e muovendo intorno al Terreno Sacro - per ricevere la Parola da ciascuno (cominciando dal Supremo Governatore Passato e facendo esclusione dei Grandi Ufficiali).

Continua poi sul Terreno Sacro, ricevendo la Parola rispettivamente dal 1°, 2°, 4° e 3° Diacono Visitante e uscendone poi verso Oriente ; infine raggiunge il Consigliere, mormora anche a lui la Parola e torna al suo posto.

SG: Fratello Consigliere, qual è dunque il luogo dell’appuntamento ?
Cons. : Alla Pietra di Ezel, Supremo Governatore.
SG :All’ordine, Fratelli, come Fratelli di (omissis).
Sulla Pietra di Ezel, il SGP (o in alternativa, il Direttore delle Cerimonie) apre il Libro della Legge Sacra a I Samuele, 20.
Conclusasi l’Apertura, come è uso corrente nei side degrees, si passa direttamente all’induzione di un nuovo Candidato.
Dopo che questi è stato fatto entrare, il 2° Diacono Visitante - passando da Meridione - si porta verso di lui. Il 4° DV lo invita poi a farsi avanti nei tre gradi della Massoneria Azzurra, e a salutarlo con il segno del Maestro.
Il Candidato (ora in linea con la Pietra Ezel) esegue. Il 2° DV lo invita a rivolgersi nuovamente verso il SG ; entrambi i DV lo affiancano.
2° DV (al Candidato) :Il metodo per avanzare verso Ezel è con quattro passi, il primo e il quarto lunghi e lenti, il secondo e il terzo corti e rapidi. Ve li eseguirò, e voi seguirete il mio esempio. Mettete i piedi col sinistro puntato a Oriente e il destro a Meridione, e partite col piede sinistro.
Dopo la dimostrazione, entrambi i DV avanzano verso Ezel col Candidato.
La Pietra di Ezel è quella dove Davide e Gionata si diedero appuntamento, come illustra il Cappellano leggendo I Samuele, 20:

Così Gionata strinse un patto con la casa di Davide, dicendo : L’Eterno faccia vendetta dei nemici di Davide ! E per l’amore che gli portava, Gionata fece di nuovo giurare Davide, perché egli lo amava come l’anima propria.
Poi Gionata gli disse : Domani è la nuova luna, e la tua assenza sarà notata, perché il tuo posto sarà vuoto. Dopodomani dunque tu scenderai giù fino al luogo dove ti nascondesti il giorno del fatto, e rimarrai presso la pietra di Ezel.
Io tirerò tre frecce da quel lato, come se tirassi a segno. Poi manderò un ragazzo, dicendogli : Va’ a cercare le frecce. Se dirò al ragazzo : Guarda, le frecce son di qua da te, prendile ! Tu allora vieni, perché tutto va bene per te, e non hai nulla da temere, come è vero che il Signore vive.
Ma se gli dirò : Guarda, le frecce son di là da te, allora vattene, perché il Signore vuole che tu parta. E quanto a quello che abbiamo convenuto fra noi, il Signore ne sarà testimone in perpetuo.
La mattina dopo, Gionata si recò al luogo fissato con Davide, e aveva con sé un ragazzo, al quale disse : Vai a cercare le frecce che tirerò. E mentre il ragazzo correva, tirò una freccia che passò di là da lui.
Quando il ragazzo fu giunto dov’era la freccia che Gionata aveva tirato, Gionata gli gridò : Non è forse la freccia al di là di te ? E aggiunse : Fa presto, non perdere tempo !
Il ragazzo raccolse le frecce, e tornò dal suo padrone senza aver capito nulla : Gionata e Davide soli sapevano di che si trattasse.

Gionata poi diede le sue armi al ragazzo, e gli disse : Va’, riportale in città. E come il ragazzo se ne fu andato, Davide si mostrò da dietro un mucchio di pietre, si gettò con la faccia a terra, e si prostrò per tre volte ; poi i due si abbracciarono e piansero insieme - Davide soprattutto dava in un pianto dirotto.

E Gionata disse a Davide : Va’ in pace, ora che abbiamo fatto ambedue questo giuramento nel nome del Signore. Il Signore sarà testimone tra me e te, tra la mia discendenza e la tua discendenza in perpetuo.
Allora Davide si alzò e se ne andò, e Gionata tornò in città.

Il 3° e il 4° DV, col Candidato fra loro, si portano a Settentrione. Il 1° DV ritira le Frecce dal 2° e dal 4° DV e le consegna al SG ; poi si porta a Meridione, affianca a una certa distanza il 2° DV e il DdC si pone fra loro.
Il SG imbraccia l’Arco e scaglia una Freccia al di là di Ezel ; poi dice alla Guida Trova la Freccia che ho scagliato, e la G si porta a Meridione.
Scaglia una seconda Freccia e gli dice :  Non è forse la Freccia di là di te ? La G avanza di un passo.
Scaglia la terza, e lo invita : Fa presto, non perdere tempo !
Il SG afferra poi l’Arco orizzontalmente, con entrambe le mani ; la G raccoglie le Frecce e va a posarle sull’Arco, dopodiché il SG gli consegna sia Arco che Frecce.
SG : Va, riportale in città.
La G ripone Arco e Frecce sul Piedestallo del SG e ritorna al suo posto. Il 1° e il 3° DV si prendono cura del Candidato, disponendolo dinnanzi al SG sul lato orientale del Terreno Sacro e fermandosi ai suoi fianchi ; il 2° e il 4° DV tornano ai loro posti.
Il Consigliere (col Segno) si dispone a circa tre passi dal SG, e si avvicina a lui compiendo i tre passi col piede sinistro e avvicinandogli poi il destro con un movimento ad arco. Si danno il Toccamento agganciando tra loro le dita della mano destra ; poi ciascuno poggia la mano sinistra sulla spalla destra dell’altro e intraprendono un breve dialogo, che non ci è stato consentito di riprodurre, e che culmina nello scambio della Parola Sacra del grado.
SG (al Candidato) : Questa Parola non deve essere pronunciata in alcun luogo, tranne che in un Conclave aperto, quando si induce un Candidato. Il significato di questa Parola è “Scudo di Davide”, e quando lo Scudo di Davide divenne in seguito il Sigillo di Salomone venne adottato negli altri gradi della Massoneria, come voi certamente sapete
Omettiamo il proseguimento dei lavori in primo grado e la loro Chiusura per rivolgere un breve cenno al rito di ammissione al secondo grado.
Dopo le due aperture rituali, gli ingressi reali dei grandi Ufficiali e le dovute spiegazioni, la Pietra Ezel (con quanto vi è sovrapposto) viene spostata dal centro del Terreno Sacro verso Oriente, e collocata davanti al Piedestallo del SG, che impersona Davide ; altri quattro Ufficiali si dispongono agli angoli del Terreno Sacro, e il Candidato viene piazzato al suo centro.

Dopo che il Candidato ha prestato la Promessa Solenne e ha ricevuto il Gioiello e la Fascia del grado ed i primi insegnamenti, Davide invita i Fratelli a costituire un cerchio intorno al Terreno Sacro. Egli si tiene a fianco del Cerchio, il Fratello appena ammesso alla sua destra, gli Ufficiali (e gli altri eventuali Dignitari presenti) a sinistra.
Il DdC reca a D la Coppa dell’Amore Fraterno.
D : Fratelli, vi esorto a bere da questa Coppa della buona volontà, simbolo della nostra unione fraterna.
D beve per primo e passa la Coppa dell’Amore Fraterno alla sua sinistra ; viene poi passata nel Cerchio, e ciascuno ne beve. I Fratelli ricevono la Coppa dalla destra, senza inclinarsi, e la passano a sinistra nello stesso modo.
Durante la circolazione della Coppa un Fratello recita (o tutti i Fratelli cantano) il Salmo 133.
Quando la Coppa è di ritorno, D si rivolge al Fratello appena ammesso :
D :Possa la nostra unione rivelarsi una benedizione per voi, ed essere fruttuosa di buone opere per i vostri Fratelli.
D rende la Coppa dell’Amore Fraterno al DdC e torna al  suo posto ; si siede, e invita i Fratelli a tornare ai loro posti. Nella Chiusura, la Pietra Ezel sarà ricollocata al centro del Terreno Sacro.
Vediamo infine il terzo grado del sistema : consiste di due cerimonie diverse e consecutive. Nella prima, cioè l’Installazione, viene somministrato il grado di Supremo Governatore Eletto ; il suo ricevimento autorizza il Maestro a governare il Conclave di cui fa parte, ma non lo abilita allo svolgimento di attività che ne trascendano i confini.
Invece la seconda è un’antica forma di Consacrazione, che è stata definita la più bella. cerimonia dell’intera Massoneria.
All’inizio dell’Installazione (la cui prima parte si svolge in primo e secondo grado), l’Ex-SG si rivolge all’Ufficiale Installatore:
Ex-SG: Potente Ufficiale Installatore, abbiamo il piacere di presentarvi  il nostro potente Fratello …, il SGE di questo Conclave, perché la sua Installazione possa essere eseguita secondo il nostro rito tradizionale, e perché egli possa ricevere la sua Delega come SG riconosciuto dall’Ordine.
UI : Accoglierò volentieri la vostra richiesta, ma è mio dovere porre alcune domande (omissis).
L’UI chiede poi al SGE se egli sia al corrente delle qualità richieste a ogni Fratello che prende su di sé il compito di Governatore, se acconsenta ad accettarne i doveri e se voglia essere installato come SG di questo degno e venerabile Conclave.
SGE : Sì.
UI : Allora vi invito a rivolgere l’attenzione al nostro Fratello G, mentre leggerà questi impegni cui dovrete prestare assenso.
Fratelli, all’ordine  per la Promessa Solenne !
Due Ex-SG incrociano le Spade al di sopra del capo del SGE, che si inginocchia e promette di rispettare i doveri del SG di un Conclave ; dopodiché i due Ex-SG ripongono le Spade e lo invitano a rialzarsi.
L’UI invita i Fratelli di primo e secondo grado e tutti quelli che non sono SG a lasciare il Tempio. Il DdC tegola i presenti per accertarsi che tutti siano usciti, poi sposta le Tre Luci presso il Piedestallo del SG, e la Squadra e il Compasso sul lato sinistro del Libro della Legge Sacra ; colloca i Doni sulla sommità della Pietra Ezel e dispone un Inginocchiatoio sull’orlo del Terreno Sacro.
UI : Dichiaro aperta questa riunione di SG.
Il SGE non deve lasciare il Terreno Sacro finché l’UI non si rivolgerà a lui dicendogli Inginocchiatevi ; al che il DdC lo condurrà all’Inginocchiatoio, per poi ritirarsi di alcuni passi.
UI : Fratelli SG, essendo stato il nostro Rispettabile Fratello … regolarmente eletto all’ufficio di SG di questo Conclave, e avendo manifestato dinnanzi ai Fratelli la sua volontà di accettare tale ufficio e affermando la sua fedeltà nel voler sostenere, mantenere e difendere le sue leggi e le sue regole, per l’autorità a me conferita procederò ora con la vostra assistenza a installarlo come G. di questo Conclave, e chiederò poi che possa essere riconosciuto come SG dell’Ordine. 
SGE, inginocchiatevi e prestate attenzione alla citazione delle Sacre Scritture che il Capp. vi leggerà.
Il SGE rimane in ginocchio, mentre il Capp. legge I Cronache, 11: 1-3. L’UI invita poi tutti i fratelli presenti a pregare perché il Grande Supremo Governatore dell’Universo benedica la riunione e conferisca al SGE Forza, Saggezza e Conoscenza, affinché possa svolgere al meglio il suo ruolo.
UI :Fratello …, siete pronto a prendere su di voi la più solenne Promessa della Massoneria, la violazione della quale paralizzerebbe uno dei vostri sensi ?
SGE : Sì.
UI : Allora alzatevi, e avanzate verso di me. Vi ricordo che siete al cospetto del Grande Supremo Governatore dell’Universo, a prestare la solenne Promessa che rispetterete i segreti dei SG
Quando il SGE ha prestato la Promessa e ha assolto l’atto sacrale sul Libro della Legge Sacra (un punto sul quale non siamo autorizzati a scendere nei dettagli), l’UI lascia il suo seggio e lo decora del Collare, del Gioiello e della Sciarpa di SG. del Conclave.
Poi, col Segno di SG, lo installa nel seggio dell’autorità, gli sussurra la Parola di SG e gli trasmette il Segno di Guardia di questo grado, che allude alla pena citata nella Promessa Solenne.

Vi comunico ora il Segno di SG del nostro Ordine, che si dà (omissis) ; gli illustra il segno, che si riferisce alla prima lettera della parola ebraica (omissis).
Fu in questa posizione (mostra il Segno) che Aronne dispose le mani, quando benedì i Figli di Israele come io ora benedico voi.
Possa l’Altissimo mantenervi in salute per gli anni a venire, per dividere con noi le benedizioni della pura amicizia e comunione e quando avete finito il vostro lavoro su questa terra possiate lasciare alle vostre spalle l’eredità imperitura di un nome immacolato, come fece il nostro (omissis - allusione al fondatore dell’Ordine), e che possiate essere forte nell’Eterno.
L’UI dichiara chiusa la riunione riservata all’Installazione, e invita il DdC a far rientrare i Fratelli di secondo grado per rendere omaggio al SG appena installato. Il DdC li guida in processione facendoli transitare lentamente dinnanzi al SGE, così che ognuno possa salutarlo con parole appropriate.
UI : Fratelli (omissis), proclamo che il nostro Fratello è stato regolarmente installato come SG di questo Conclave, finché un successore non sia regolarmente eletto e installato al suo posto.
Lo invito ora a designare e investire gli Ufficiali necessari per questo secondo grado.
Il SGE provvede. Mano a mano che vengono investiti, i nuovi Ufficiali vanno ad occupare i rispettivi seggi.
UI : Tutti i Fratelli e Ufficiali di questo Conclave devono al SG regolarmente eletto e installato, lealtà, onore e fedeltà. Sarà per tutti un piacere, oltre che un dovere, riservargli il loro miglior sostegno sia individuale che collettivo, fino al termine del suo mandato.
Come SG, egli avrà privilegi e responsabilità ; non ultima quella di amministrare con parsimonia le risorse del Conclave, così che nessun Fratello in difficoltà possa chiedere invano sostegno, e in modo che a nessun Fratello possano mancare un concreto  aiuto, un consiglio e una guida.
Sono certo che il SGE si mostrerà all’altezza della vostra fiducia (omissis).
Comincia ora la cerimonia di Consacrazione. Il solo abilitato a celebrarla è il Gran SG dell’Ordine, che vi esercita la funzione di Ufficiale Consacratore.

In essa, il SGE lascia l’elevata posizione in cui i suffragi dei Fratelli l’hanno posto per ricevere dal Gran SG la piena giurisdizione di SG dell’Ordine ; e viene abilitato a esercitare la sua azione di governo su tutti i Fratelli di grado inferiore, nelle Isole Britanniche e nei Territori Oltremare.
L’UI conduce il SGE all’Inginocchiatoio. Il DdC comanda agli (omissis) di mettersi all’ordine e attende di essere raggiunto dall’Ufficiale Consacratore per scortarlo alla sua posizione, presentargli l’Olio e il Mantello ed essere pronto a porgergli la Spada o l’arco se necessario.

L’Ufficiale Consacratore asperge il SGE con l’Olio, dicendo : Poi Samuele prese l’Urna dell’Olio, e consacrò Davide in mezzo ai suoi Fratelli. Nel nome di Davide e Gionata, vi consacro (lo asperge intorno al capo) SG dell’Ordine.
Con la Spada batte un colpo sulla sua spalla sinistra, dicendo : Ricevete l’autorità di esercitare l’ufficio di SG nel nostro Ordine, così trasmessa a voi ; di reggere Conclavi, di indurre Candidati, di ammettere (omissis) e di installare un Fratello regolarmente eletto o designato come SG in qualunque Conclave.
Lo veste di un Mantello porpora guarnito in oro, dicendo : Vi investo con questo Mantello di SG dell’Ordine: il colore è porpora, emblema della dignità imperiale, e vi esorto a portarlo degnamente.
Gli pone in mano un Arco o una Spada, dicendo : Vi consegno questo Arco (questa Spada) come simbolo di potere ; maneggiatelo con audacia, ma con discrezione (omissis).
L’UC riprende l’Arco o la Spada, e lo/la consegna al DdC.
L’UC prende il SGE per le mani : Alzatevi ora SG del nostro Ordine.
Il DdC comanda agli (omissis) di formare un cerchio intorno al Magen David ; poi l’UC conduce il SGE a far parte del Cerchio, disponendolo alla propria destra.
Il Capp. legge I Cronache, 16: 2-3 : E quando Davide ebbe finito di offrire gli olocausti e i sacrifici di ringraziamento, benedisse il popolo nel nome dell'Eterno. Quindi distribuí a tutti gli Israeliti, uomini e donne, a ciascuno di essi, una pagnotta di pane, un bel pezzo di carne e una coppa di vino.
Durante la distribuzione dei Doni, deve essere cantato il Salmo 133 (o ne viene letto il testo).
Il DdC porge il piatto di pane e carne all’UC ; questi a sua volta lo passa al SGE, dicendogli di offrirne a tutti coloro che fanno parte del Cerchio, muovendosi in senso orario e offrendone per primo all’UC stesso. Quando termina il giro, l’UC riprende il piatto, lo porge al SGE perché si serva a sua volta e lo restituisce poi al DdC.
Il DdC porta poi la Coppa di Vino, che viene fatta circolare allo stesso modo.
Quando tutti hanno bevuto, l’UC riprende la Coppa esclamando: Questa è la Cena di Re Davide (omissis - Parole Sacre).
Il DdC comanda agli (omissis) di disporsi a Settentrione formando due file che si fronteggiano l’un l’altra (avendo precedentemente stabilito che quanti sono armati di Spada si devono disporre all’estremità orientale delle due file) ; mentre egli li schiera, l’UC guida il SGE a Occidente.
Quando tutti sono schierati, il DdC impartisce gli ordini Brandite le Spade e Formate la Volta d’Acciaio. Poi l’UC conduce il SGE attraverso la Volta, fino al suo Trono.
Quando il SGE si è seduto, il DdC ordina il Presentat-arm e Riponete le Spade.
(omissis)
UC :Dichiaro chiusa questa assemblea di secondo grado.
Le Tre Grandi Luci vengono rimesse ai propri posti su Ezel (omissis). L’UI invita il DdC a riammettere i Fratelli del primo grado.
Il DdC fa rientrare i Fratelli, e li dispone in una fila a Settentrione.
UC : Fratelli, vogliate procedere intorno al Conclave e salutare il SG Consacrato.
Il DdC guida la processione. Si dà solo il saluto.
Al termine l’UC, in piedi presso l’estremità orientale della Colonna di Settentrione, dichiara:
Fratelli, proclamo ora il Fratello … SG del Conclave….. numero ... a registro del Gran Conclave dell’Ordine di (omissis) per le Isole Britanniche e i loro Territori Oltremare, fino alla prossima scadenza e finché un successore non sia regolarmente installato al suo posto, e vi invito ad acclamarlo tre volte, prendendo il tempo dal DdC.
(Secondo il ritmo dettato dal DdC, i Fratelli battono le mani per tre volte).
UC : Fratelli, sedete.
L’UC si reca al Piedestallo del SG, portando con sé la Patente del Conclave.
UC : SG (il SG si alza), vi presento ora la Patente di questo Conclave. Meritevoli Fratelli l’hanno tramandata come un sacro atto di fede, e voi la ricevete ora pura e senza macchia ; così, ne sono certo, voi la trasmetterete al vostro successore.
Il SG si risiede, l’UC prosegue : Vi consegno anche una copia ufficiale del rituale di terzo grado, che dovrete attentamente studiare.
Ugualmente vi presento le Costituzioni e i Regolamenti dell’Ordine e lo Statuto del vostro Conclave. Dal loro accurato esame troverete guida e aiuto in qualsiasi caso di difficoltà o dubbio che possa sorgere nel Conclave.
Vogliate ora procedere a insignire e investire gli Ufficiali che sono stati scelti per assistervi nel governo del Conclave lungo il corso dell’anno... (omissis).
UC :SG, ora che avete preso su di voi gli importanti doveri di un Governatore del nostro Ordine, consentitemi di rammentarvi che - non diversamente da ciò che avviene in altri gradi della Massoneria - anche nella nostra Fratellanza (omissis) il Libro della Legge Sacra (si porta a Ezel), la Squadra e il Compasso rappresentano le Grandi Luci il cui uso è stato insegnato in quei gradi, e il cui insegnamento questo grado vuol continuare e sviluppare.
Fate che il toccante avvenimento sul quale il nostro Ordine è fondato vi ricordi sempre che i suoi insegnamenti sono gli stessi impartiti nel Sacro Libro, e fate che la condotta del nostro grande modello, Davide, verso il suo Fratello Gionata vi insegni a regolare la vostra vita sui principi della Squadra, guidando le vostre azioni entro il Compasso del disinteresse e dell’amichevole generosità verso tutti.
L’UC dà il Segno di Riverenza.
Possa il Dio di Davide e Gionata garantirvi forza e saggezza, per guidare il vostro Conclave saggiamente e bene chiude il Segno ; e possano la pace e la prosperità assistere voi e il Conclave nell’arco del vostro mandato, così che quando avrete cessato di occupare il seggio del SG la vostra presidenza possa sempre essere ricordata dai Fratelli con piacere, e da voi stesso con l’approvazione di una buona coscienza.
(omissis)
Fratelli, le armi del (omissis) sono l’Arco e la Freccia. L’Arco, che (lo raccoglie) anche se è stato piegato (lo piega) da una forza superiore per qualche ragione nota solo a chi lo ha piegato, ritorna presto tuttavia (lo rilascia) alla sua forma originale, è un simbolo della nostra vita mortale.
Esso testimonia che le prove mandateci dall’Onnipotente non devono lasciarci abbattuti, scoraggiati e afflitti ; ma come l’Arco, (lo piega) che quando la corda è rilasciata (lo rilascia)  riassume la sua forma originale, così noi - sostenuti dall’aiuto che viene dall’alto - dobbiamo imparare a elevarci al di sopra delle nostre pene, intenti solo a compiere il nostro dovere, nei nostri giorni e nella nostra generazione, con gioia e amicizia (depone l’Arco).
E come la Freccia (ne raccoglie una), scagliata dalla mano infallibile di un bravo arciere, corre dritta al bersaglio, così I Fratelli e gli Ufficiali di questo Conclave - ciascuno nella sua sfera particolare - si sforzeranno, noi crediamo, con mente acuta e chiara intenzione di adempiere ai comandi del loro SG, di rendersi l’un l’altro conforto e aiuto, e di raggiungere le grandi mete per cui Dio ci ha collocati sulla Terra (depone la Freccia).
In questo modo, le armi di un (omissis) ci insegnano a rammentare i doveri che abbiamo verso il nostro Conclave e l’uno con l’altro ; ci rammentano anche il Grande Arciere, e ci ammoniscono che dovremo rendergli conto del modo in cui abbiamo svolto il nostro dovere verso il nostro Fratello e verso Dio.
L’UC invita tutti i Fratelli ad alzarsi e prestare il Segno di Riverenza.
UC : Fratelli, possa il Grande Supremo Governatore di tutti noi serbare ciascuno di voi nella Sua santa custodia e possano le nostre vite essere tali da apparire giustificate al Suo sguardo ; e quanto a noi, che si possa partecipare alle gioie della mutua concordia e della fratellanza armoniosa, sicché di tanto in tanto l’uno o l’altro possa sentirsi sollevato dalle sue pene ; e che l’unione dei cuori da noi qui intrapresa possa essere il preludio dell’eterna riunione degli spiriti nel Gran Conclave superiore, dove il dolore, la sofferenza e l’afflizione non possono penetrare, dove il malvagio non può più tormentare, e chi è stanco e può riposare per sempre. Là l’armonia è ininterrotta, e la pace, la perfetta pace, regna eterna e suprema.
Tutti : Così sia.

 

   Daniele Mansuino e Giovanni Domma

 

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