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Riflessioni sull'Esoterismo

di Daniele Mansuino   indice articoli

Massoneria: riti magici per cambiare il mondo

di Daniele Mansuino e Giovanni Domma

Prima - Seconda - Terza - Quarta - Quinta - Sesta parte

Ottobre 2016

 

Questo mese siamo giunti al termine del nostro viaggio attraverso i segreti magici della Massoneria.

Per concludere, riprenderemo in mano un grado che abbiamo già citato nel terzo articolo, in quanto ospita il passo che descrive la storia delle Tre Logge. Esso è incentrato sul cuore del simbolismo della Terza Loggia, ovvero sulla Seconda Edificazione del Tempio.

Davvero potentissime possiamo definire le sue valenze magiche, anche se non sono affidate all’iniziativa consapevole dei suoi membri. Infatti, giunte ormai al terzo livello di adattamento, le correnti del quarto rituale maggiore hanno acquisito la caratteristica di agire in automatico, che è il requisito necessario perché possano esercitare la loro influenza sul mondo profano.

Perciò, è superfluo che i Maestri incaricati di quest’ultima trasformazione siano in grado di operarla consapevolmente : il solo requisito loro richiesto per prendervi parte è l’adesione morale agli ideali della Massoneria.

La parte centrale del Rito di Iniziazione è introdotta da questa preghiera del Sommo Sacerdote:

 

Dio Onnipotente, al cui comando il mondo emerse dal caos e ogni cosa creata ebbe inizio, umilmente Ti imploriamo di elargire la Tua benedizione spirituale su questo Capitolo, e di concedere che il Fratello che ora cerca di partecipare alla Luce dei nostri Misteri possa essere rivestito da una parte del Tuo Spirito Divino. Che egli non entri nel nostro Ordine per leggerezza, né receda da esso per fretta, ma lo persegua con fermezza, e possa sempre ricordare che il fine della nostra Istituzione è il bene di tutte le creature, ma soprattutto l’onore e la gloria del Tuo Santissimo Nome.

Il Primo Diacono afferra il Candidato per entrambe le mani, e camminando all’indietro lo conduce intorno al Capitolo in senso orario. Tornati a Occidente lo invita a collocarsi alla propria sinistra, e avanza poi con lui fino all’Oriente.

Eccellentissimo Zorobabele (al Candidato):

 

Fratello …, se è vostra intenzione partecipare alla Luce dei nostri Misteri, dobbiamo invitarvi ad avanzare verso il Sacro Santuario sacro in cui sono riposti.

Vi si può accedere per una Scala di Sette Gradini; dovrete fermarvi ed inchinarvi al terzo, al quinto e al settimo, ed ogni passo vi avvicinerà al Nome sacro e misterioso del Dio Vivente, e vero Altissimo.

E’ compito del PD istruire il Candidato sui dettagli di questa complessa perambulazione (i primi tre passi col piede sinistro, due con il destro, gli ultimi due col sinistro). Quando il Candidato ha mostrato di saperla eseguire, Zorobabele gli spiega che è giunto ora sulla soglia di una Camera a Volta sigillata, ma nella quale è necessario penetrare; dovrà dunque rimuovere Due Pietre della Volta con una Leva.

Il Secondo Diacono alza la mano sinistra del Candidato col palmo verso l’alto, e il PD porge al Candidato la Leva in modo che possa prenderla curvando la mano in avanti ; assecondando questo movimento, gli vengono fatti compiere i due gesti necessari allo scalzamento delle Due Pietre.

EZ : Che ora il Candidato si abbassi debitamente sotto la Volta ; lo metteremo a parte di un frammento degli scritti del nostro Grande Maestro, il Re Salomone.

Batte un colpo, e il Candidato viene fatto inginocchiare su uno sgabello. Il Sommo Sacerdote Giosué dà lettura di Proverbi, 2: 1-9 e 3: 13-20.

L’EZ dice poi al Candidato : Adesso, il vostro compito sarà di trovare qualcosa che è nella Camera a Volta.
Con l’aiuto del PD, il Candidato riesce a trovare un Rotolo di Pergamena. L’EZ gli domanda cosa ci sia scritto, ma il Candidato non riesce a leggerlo per la mancanza di Luce.

EZ : Che questa mancanza di Luce vi rammenti come l’Uomo sia per natura un bambino ignorante e fallace, che per sempre sarebbe rimasto prigioniero del suo stato di oscurità se non fosse piaciuto all’Onnipotente di chiamarlo alla Luce e all’Immortalità, per mezzo della rivelazione della Sua Volontà e della Sua Parola.

Alzatevi ! Scalzate la Chiave di Volta, e preparatevi a ricevere la Luce della Parola Sacra.

Il PD ripone la Pergamena nella cintura del grembiule del Candidato, lo aiuta a sollevarsi e gli porge la Leva come prima, ma facendogli compiere un solo gesto di  scalzamento.

EZ : Che ora il Candidato si abbassi nuovamente sotto la Volta ; lo metteremo a parte di un frammento degli scritti del Profeta Aggeo.

Il Secondo Gran Sorvegliante, che rappresenta Aggeo, legge Aggeo, 2: 1-9.

Ancora l’EZ al Candidato : Dovete ora prepararvi a prestare la Promessa Solenne, senza la quale nessuno può essere esaltato a questo Supremo Grado…

Pronunciate per esteso il vostro nome, e ripetete dopo di me : “Io …, alla presenza del Dio Vivente e vero Altissimo e di (omissis), prometto e giuro solennemente che per sempre (omissis - Parola Sacra) nasconderò e non divulgherò a nessuno al mondo i segreti o misteri di questo Grado Supremo denominato (omissis), a meno che non si tratti di un vero e legittimo Compagno dell’Ordine, che avrò riscontrato essere tale dopo un esame rigoroso.

Prometto inoltre solennemente che mai mi azzarderò a pronunciare il sacro e misterioso nome del Dio Vivente e vero Altissimo leggermente o irriverentemente, né di condividerne le lettere se non in presenza e con l’assistenza di due o più Compagni (omissis).

Tutti questi punti giuro solennemente di osservare senza eccezioni, ambiguità e riserve mentali di alcun tipo. Che il Dio Vivente e vero Altissimo mi aiuti a tenermi saldo in quest’obbligo sacro e solenne di (omissis).

Come pegno di fedeltà, e per rendere ciò che avete ripetuto una Promessa Solenne vincolante su di voi finché vivrete, sigillatela (omissis) sul Libro della Legge Sacra

Essendo stato voi conservato per lungo tempo in uno stato di oscurità, qual è - nella vostra condizione attuale - il desiderio predominante del vostro cuore ?

Candidato : La Luce.

(omissis)

I Tre Ufficiali Principali dispongono i loro Scettri in modo da formare verticalmente la figura del Triangolo Superiore. I D inclinano le loro Lance in avanti ; il Direttore delle Cerimonie spegne tutte le luci del Capitolo, escluse le Candele.

EZ : Nel congratularmi con voi per essere stato ammesso alla Luce del nostro Ordine (omissis) vi invito a leggere ora la Pergamena che avete portato con voi fuori dalla Volta.

Il Candidato legge, ad alta voce : In principio Dio creò il Cielo e la Terra ; e la Terra era informe e vuota, e le Tenebre coprivano la faccia dell’Abisso, e lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque. E Dio disse : Sia la Luce, e la Luce fu.

EZ : Queste, o mio Compagno appena esaltato, sono le prime parole di quel Libro Sacro che rivela la Volontà di Dio. Dobbiamo quindi benedirlo, lodarlo e magnificare il Suo Santo Nome per la Conoscenza che ci ha concesso, e camminare degnamente nella Luce che risplende intorno a noi (omissis).

Il Candidato, il PD e un terzo Maestro che fungerà da Assistente del PD lasciano il Capitolo ; le luci del Tempio vengono riaccese, e i Fratelli si preparano per la seconda parte del Rito di Iniziazione.

Bussano alla porta. Lo Scriba Nehemia va a chiedere chi è, e il Copritore Esterno risponde:

Tre Maestri Muratori da Babilonia, avendo udito che si sta ricostruendo il Tempio per l’Onore e la Gloria dell’Altissimo, sono ansiosi di soggiornare in mezzo a voi per partecipare a quel grande e glorioso evento.

La notizia viene trasmessa all’EZ, che dà ordine di ammetterli (PD al centro, Candidato alla sua destra, Ass. a sinistra).

EZ : Da dove venite, o Forestieri ?
PD : Da Babilonia, o Eccellentissimo.
EZ : Qual è la vostra richiesta ?
PD : Avendo sentito che si sta per ricostruire il Tempio per l’onore e la gloria dell'Altissimo, siamo ansiosi di soggiornare in mezzo a voi per partecipare a quel grande e glorioso evento.
EZ : Gli estranei non sono ammessi a prendere parte a quell’opera santa ; dobbiamo prima sapere chi siete.
PD : Fratelli delle vostre Tribù e Famiglie, o Eccellentissimo !
EZ : Ma siete discendenti di quelli che sono fuggiti quando il Tempio e la Città Santa vennero distrutti, o di quelli lasciati qui dai Babilonesi come coloni ?
PD : Sarebbe un’onta se discendessimo da coloro che fuggirono, né siamo di quelli lasciati a coltivare la terra. Siamo di nobili origini, e come voi discendiamo da una stirpe di Patriarchi e Re : Abramo, Isacco e Giacobbe erano i nostri antenati.
Eccellentissimo, noi siamo della Linea Regale di Davide e della Tribù Principesca di Giuda, che a causa dei loro peccati e di quelli del popolo vennero condotti in cattività da Nabucodonosor re di Babilonia, con Jehoiakin loro Re, per rimanervi settant’anni come fu predetto dal profeta Geremia.

Il periodo della nostra prigionia è scaduto nel primo anno del Regno di Ciro, re di Persia, quando piacque all’Onnipotente di ispirare quel nobile principe ad emettere il seguente proclama : “Così dice Ciro, Re di Persia : Tutti i Regni della Terra il Signore Dio del Cielo mi dato, ed Egli mi ha comandato di costruirgli una Casa a Gerusalemme, che è in Giuda. Chi di voi appartenga al suo popolo, il Signore suo Dio sia con lui”, e ci lasciò liberi.
Con trepidazione, ci siamo dunque avvalsi della possibilità di ritornare alla nostra terra natale, e siamo venuti di conseguenza a soggiornare in mezzo a voi, e ad offrire la nostra opera nella Riedificazione del Tempio, ad onore e gloria dell’Altissimo ; che ha promesso, per bocca del suo Santo Profeta, di ristabilire il nome di Israele per sempre, e dare la pace a tutta la Terra.
EZ : Riconosciamo il vostro nobile lignaggio, e volentieri vi ammettiamo come membri delle nostre Tribù e Famiglie. Resta solo da chiedere : in quale parte del Sacro Lavoro desiderate essere impiegati ?
PD : Qualsiasi occupazione cui la Vostra Eccellenza possa compiacersi di nominarci, per noi sarà un onore.
EZ : Umiltà e docilità sono sicuri indicazioni di merito, ma purtroppo siete arrivati tardi : i compiti principali sono già stati affidati.  Comunque stiamo procedendo a preparare il terreno per le Fondamenta del Secondo Tempio, nel luogo in cui sorgeva il primo. A tal fine, vi forniremo di Attrezzi da Lavoro adeguati, ma con questa raccomandazione : che se doveste, nel corso del vostro lavoro, compiere qualsiasi scoperta che riteniate importante, non la comunichiate a nessuno, salvo al Gran Sinedrio che vedete qui riunito.
I Forestieri vengono riforniti degli attrezzi. Il PD ringrazia l’EZ per la fiducia, e questi risponde sollevando la mano destra, con indice e medio in posizione verticale e il pollice attraverso il palmo a chiudere le altre due dita, nella forma di una benedizione patriarcale : Che il Dio dei vostri padri sia con voi.
I Tre Forestieri lasciano nuovamente il Capitolo ; poco dopo il CE batte quattro colpi alla porta, e segnala che essi ritengono di aver fatto una scoperta di grande importanza.
Vengono riammessi, e si allineano a Occidente ; il PD al centro con un Piccone, l’Ass. alla sua sinistra con una Pala e reggendo l’estremità di un Cavo, il Candidato a destra con una Zappa e l’estremità di un altro Cavo.
EZ : Fratelli, abbiamo udito che avreste fatto una scoperta di grande importanza ; dovete quindi comunicarci di che si tratta, e in quali circostanze sia avvenuta.
PD : Questa mattina presto, alla ripresa del nostro lavoro, abbiamo scoperto una coppia di Pilastri di squisito disegno e lavorazione ; procedendo poi ancora, abbiamo trovato altre sei coppie di Pilastri di pari simmetria e bellezza, che a giudicare dalla posizione sembravano aver sostenuto originariamente il tetto di un Passaggio Sotterraneo, o di una Galleria. Questa parrebbe condurre al luogo in cui sorgeva in precedenza il Santissimo ; ma dal suo imbocco in poi non si poteva più avanzare, per  i detriti relativi al crollo del Primo Tempio.
Li abbiamo sgomberati, e siamo giunti a quello che sembrava essere solida roccia. Per caso, la urto col Piccone (colpisce il pavimento) e sento un suono sordo ; allora mi metto a scavare, aiutato dai miei Compagni con la Pala e con la Zappa (questi simulano i movimenti), finché quella che dapprima pareva una roccia si è rivelata essere un pezzo compatto di muratura, foggiato ad Arco.
Consapevoli che ci trovavamo di fronte a un’opera muraria del Primo Tempio, e che nessuna parte di esso era stata costruita invano, abbiamo deciso di approfondire il nostro esame. A tale scopo abbiamo fatto saltare due pietre dell’Arco, al che si svelò alla nostra vista una Volta di notevole entità.
Tutti ansiosi di scendere, tirammo a sorte e il vincitore fui io. Allora i miei compagni legarono questa forte corda come un Cavo di Sicurezza intorno al mio corpo, per calarmi nel vuoto ; ma temendo di trovare acqua, vapori nocivi o altri imprevisti, presi anche due cordicelle da tenere una in ogni mano, per inviare segnali prestabiliti qualora desiderassi più libertà di movimento, o essere sollevato.
Fui poi calato nel vuoto. Arrivato ​​in fondo, tastai qualcosa come la base o il piedistallo di una Colonna, con alcuni caratteri incisi su di esso ; ma per la Mancanza di Luce, non ero in grado di decifrarne il significato. Diedi il segnale con la cordicella nella sinistra per avere più libertà di movimento, e così potei trovare questo Rotolo di Pergamena ; ma, per la stessa ragione, non riuscivo a leggerne il contenuto.
Diedi poi il segnale con la destra, e venni tirato su, portando il Rotolo con me. Arrivati ​​alla luce del giorno, potemmo vedere dalle prime parole scritte su di esso che si trattava di una parte della Legge Sacra da tempo perduta : quella promulgata da Mosè ai piedi del monte Oreb, nel deserto del Sinai.
Il ritrovamento di questo prezioso tesoro ci stimolò ad ulteriori sforzi ; abbiamo quindi ampliato l’apertura rimuovendo la Chiave di Volta, e io sono ridisceso. Il Sole questa volta era giunto al suo Meridiano, e saettava i suoi Raggi di Splendore entro la breccia nella Volta, permettendomi di distinguere con chiarezza gli oggetti che in precedenza avevo così malamente percepito.
Al centro della Volta c’era un blocco di Marmo Bianco della forma di due Cubi Sovrapposti, con l’apparenza di un Altare. Sulla parte frontale, oltre a certi caratteri mistici, erano incise le iniziali dei tre Grandi Maestri che avevano presieduto all’Edificazione del Primo Tempio : Salomone Re di Israele, Hiram Re di Tiro e Hiram Abif, e un Velo copriva la parte superiore.
Avvicinandomi con timore reverenziale ho sollevato il Velo, e vidi su un Piatto d’Oro quello che umilmente fu concepito per essere il Sacro e Misterioso Nome del Dio Vivo, e vero Altissimo.
Ri-velatolo accuratamente con rispetto e riverenza, diedi il segnale convenuto, e venni nuovamente tirato fuori. Con l’aiuto dei miei compagni ho richiuso l’apertura, e siamo corsi qui per comunicare alle Vostre Eccellenze la scoperta che abbiamo fatto, e le circostanze che hanno portato ad essa.
EZ : Il tuo racconto porta ogni apparenza di verità ; ma, per convincerci, devi dirci quello che hai letto nel Piatto d’Oro.
PD : Eccellentissimo Zorobabele (omissis), non è lecito a nessuno di pronunciare il Santo e Misterioso Nome del Dio Vivente e Vero Altissimo, salvo che per il Sommo Sacerdote una volta all’anno, quando entra nel Santo dei Santi per fare espiazione dei peccati del popolo.
EZ : Apprezziamo la pia cautela, e la vostra condotta aumenta considerevolmente la nostra stima. Noi dunque incaricheremo due dei nostri Compagni, Esdra e Nehemia, per accompagnarvi sul posto, e il loro rapporto determinerà la vostra ricompensa.
Nota : non ci è stato permesso di citare la prima parte della perambulazione del PD con Esdra e Nehemia, né i relativi gesti.

Poi Nehemia si porta a Meridione ed Esdra a Settentrione, e procedono al famoso Avanzamento di Tre Gradini, anche questo non riferibile ; a questo punto rimuovono il Velo, verificano il Nome che è scritto sul Piatto d’Oro e tornano a presentarsi di fronte all’EZ (senza il Segno), svolgendogli la loro relazione.

Al termine di questa, l’EZ si rivolge al Candidato : La maggior parte degli Eccellentissimi Zorobabele miei colleghi in questo Ufficio concordano con me sull’idea che, per ricompensa dello zelo e della fedeltà da voi dimostrati riscoprendo i segreti, da lungo tempo perduti, del (omissis), dovreste essere subito elevato al rango di cui tanto a lungo si fregiarono i vostri illustri antenati. Compagni Esdra e Nehemia, togliete a questo degno Massone gli attrezzi da lavoro, vestitelo con le vesti dell’Innocenza e istruitelo ad avanzare, in modo che possa essere degnamente ricompensato.

Gli Scribi ritirano gli attrezzi da lavoro, e li collocano sul pavimento della Volta in modo da formare un Triangolo rivolto a Oriente : avente il Piccone come base, la Pala a sinistra e la Zappa a destra, e gli altri attrezzi e accessori usati dai Tre Forestieri disposti a sinistra e a destra, secondo un ordine che non ci è stato concesso di descrivere.

Al Candidato viene tolto il grembiule da Maestro, e viene rivestito di una Cotta Bianca (omissis) ; lo Scriba Esdra avanza per i Sette Gradini, fermandosi e inchinandosi al Terzo, al Quinto e al Settimo (omissis).

L’EZ spiega al Candidato il significato della Cotta di cui siete stato rivestito, del Gioiello, del Nastro e del Distintivo del grado, e gli insegna la pronuncia del Santo Nome che i Forestieri hanno trovato inciso su un Piatto d’Oro nella Cripta, e giustamente hanno concluso trattarsi del Santo e Misterioso Nome del Dio Vivente e Vero Altissimo ; perché anticamente non era lecito a nessuno (tranne il Sommo Sacerdote) pronunciarlo.

Dopo di questo, al Candidato viene rivelato il simbolismo delle Tre Logge (che i nostri lettori conoscono già), e Aggeo così prosegue:

Compagni, le forme, i simboli e gli ornamenti della (omissis) - insieme con i riti e le cerimonie attualmente in pratica tra di noi - sono stati adottati dai nostri predecessori all’Edificazione del Secondo Tempio, tramandando fino alle nostre menti il modo provvidenziale in cui quegli antichi segreti vennero riconquistati, ed imprimendo nel nostro cuore quelle lezioni di elevata moralità che noi, come membri di questo Supremo Grado, siamo tenuti a praticare.

La forma di un (omissis - nome della Camera in cui il grado viene lavorato), se correttamente disposta, si avvicina (quanto più le circostanze possano permetterlo) a un Arco Catenario. In tal modo conserviamo memoria del Santuario a Volta in cui il Santo Nome è stato depositato ;  mentre dalla natura impenetrabile di questo Arco - la più forte di tutte le forme architettoniche - impariamo la necessità di custodire i nostri Misteri dalla profanazione del segreto più inviolabile.
Inoltre, essa afferma con forza che il consenso nei confronti dell’ordine sociale, e lo spirito di unione fraterna che ha conferito Energia e Permanenza alle Costituzioni della Massoneria - consentendole in tal modo di sopravvivere al crollo di potenti imperi e di resistere alla mano distruttrice del Tempo - è analogo a come le parti subordinate dell’Arco Catenario gravitano verso il Centro, comprimendosi e collegandosi nella totalità della struttura ; quindi siamo tenuti a guardare con riverenza, e consentire con rispetto, ad ogni autorità legalmente costituita - sia essa civile o massonica (omissis).
Aggeo prosegue ancora : Nel (omissis) riconosciamo Sei Luci, Tre Minori (le punta con lo Scettro) e Tre Maggiori.

Le Tre Minori rappresentano la Luce della Legge e dei Profeti, e il loro numero allude alla dispensa profetica patriarcale e mosaica ; le Tre Maggiori rappresentano il Santo Nome stesso e rappresentano la Creatività, che conserva il Potere di Annichilazione della Divinità.

Queste Luci sono disposte in forma di Triangolo Equilatero, e ciascuna delle Tre Luci Minori è la bisettrice di una linea formata da due Maggiori. In questo modo si divide geometricamente il Triangolo Maggiore in Tre Triangoli Minori alle sue estremità e un Quarto al centro, tutti uguali ed Equilateri (omissis).

Questa disposizione simbolica corrisponde al misterioso Triplice Tau, che ha due Angoli Retti in ciascuna delle sue linee esterne, e due in centro : in tutto, Otto Angoli Retti, numero corrispondente a quelli contenuti nei Quattro Triangoli Minori, perché i tre angoli di ogni Triangolo, se sommati, formano il valore di due angoli retti (omissis).

E’ il caso ora di interrompere brevemente Aggeo ; innanzitutto per osservare che nella disposizione delle Sei Luci da lui descritta non ritroviamo soltanto lo schema del Triplice Tau, ma anche quello dell’Occhio Onniveggente.

E’ quest’ultimo un simbolo che potremmo considerare più prossimo alle Sei Luci di quanto non lo sia il Triplice Tau : in quanto per ottenerlo basta sostituire il Triangolo centrale con la figura dell’Occhio, mentre per arrivare al Triplice Tau è necessario sottoporre la figura costituita dai quattro Triangoli a un deformante processo di contrazione.

E’ lecito quindi affermare che l’Occhio Onniveggente rappresenta una fase intermedia della trasmutazione energetica che parte dal Magen David e sfocia nel Triplice Tau : chi voglia figurarsela deve tenere questo punto in debito conto, anche se a noi è stato proibito di spiegarlo nei dettagli.

Possiamo invece essere un po’ più prodighi di notizie riguardo al Triplice Tau - un simbolo che tutti i Massoni conoscono perché è raffigurato sul grembiule del Maestro Venerabile, e che può avere molti significati. Era il Marchio apposto da Dio su Caino perché nessuno lo toccasse, e che sarebbe stato poi utilizzato anche da Mosè per proteggere gli Israeliti dall’Angelo della Distruzione ; poi, i Massoni che sono anche membri dell’organizzazione vi ravvisano la trasposizione in ambito massonico dell’Algoritmo 10, considerato nella sua estensione completa - tre ternari in successione verticale, sormontati da un’unità che ne replica per contrasto il senso complessivo.

In altre parole, il Triplice Tau è la chiave per fondere in un solo linguaggio il Magen David e l’Algoritmo 10 ; ovvero la chiave di tutto ciò che abbiamo esposto in questa serie di articoli, e fortunati i lettori che capiranno come utilizzarla.

Il punto di partenza per arrivarci è partire dall’idea che a tutti i percorsi razionali corrispondono percorsi energetici : ovvero reali raffigurazioni del modo in cui le correnti si spandono nel mondo.

Per cui chiudete gli occhi, e visualizzate il modo in cui il Triangolo Inferiore del Magen David si contrae fino a far coincidere i suoi vertici coi punti medi dei lati del Triangolo Superiore ; e poi c’è un’ulteriore contrazione, perché è come se il Centro del Triangolo così formato chiamasse a sé i punti medi, mentre sui suoi vertici sbocciano - come fiori - triplicità di punte… carissimi amici nostri, andate avanti voi, e in bocca al lupo. 
Potrà ben esservi d’aiuto il prosieguo della Lettura di Aggeo, nella quale la citazione del Triplice Tau serve a reintrodurre il discorso sulle tre correnti.
A proposito di esse (ma trattando, in apparenza, di tutt’altro) viene detto :
(Il Triplice Tau) serve anche per illustrare il Gioiello indossato dai Compagni, che forma con le sue intersezioni un certo numero di Angoli : questi possono essere considerati in Cinque diverse Combinazioni, e se ridotti ai loro ammontare in Angoli Retti, saranno trovati pari ai Cinque Corpi Platonici Regolari, che rappresentano i Quattro Elementi più la Sfera dell’Universo

Ora, come stiamo per vedere, il discorso andrà avanti parecchio su questo tono, enumerando elenchi di numeri, oggetti e concetti astratti. La loro utilità consiste nel meditarli in successione : perché riproducono i ritmi energetici relativi alle tre correnti, e più gli elenchi vengono meditati più il ritmo si imprime nella mente, spalancando le porte alla percezione della corrente ad esso correlata.

Il Nastro indossato dai Compagni è un simbolo della Luce Sacra, composta di due dei principali colori con cui si intrecciavano i veli del Tempio e Tabernacolo. La sacralità di questo emblema è ulteriormente significata dalla sua forma irradiata, da sempre considerata rappresentativa della dignità regale e del potere.

Le Insegne (omissis) dei Compagni sono i simboli delle Dodici Tribù di Israele, e rammentano la particolare Benedizione largita dal Patriarca Giacobbe a ciascuno dei suoi figli poco prima di morire, dopo averli espressamente radunati a questo scopo

Le Quattro Bandiere rappresentano gli Stendardi delle Quattro Divisioni dell’Esercito di Israele : Un Uomo, un Leone, un Bue e un’Aquila. Un Uomo a personificare l’intelligenza e la comprensione ; un Leone per rappresentare la forza e la potenza ; un Bue per indicare pazienza e assiduità ; un’Aquila per indicare la prontezza e la celerità con cui la Volontà e i desideri del Grande IO SONO vengono sempre eseguiti (omissis).

La Squadra e il Compasso disposti sulla Bibbia sono gli emblemi appropriati dei Tre Grandi Maestri che presiedettero all’Edificazione del (Primo) Tempio. La Bibbia denota la Sapienza di Re Salomone, la Squadra la Forza del Re Hiram e il Compasso la squisita abilità di Hiram Abif  (omissis).

(Invece) la Spada e la Cazzuola sono state adottate dagli (omissis) per commemorare il valore degli uomini degni che sovraintesero all’Edificazione del Secondo Tempio, che con la Cazzuola in mano e la Spada al fianco erano sempre pronti a difendere la Città e il Sacro Santuario contro gli attacchi non provocati dei loro nemici, lasciando in tal modo una memorabile lezione per le età future : che, accanto all’obbedienza nei confronti di ogni autorità legittimamente costituita, una virile e determinata resistenza alla violenza senza legge è il primo dei doveri sociali.

Il Piccone, la Leva e la Pala erano gli attrezzi di cui fecero uso i Forestieri inviati a preparare il terreno per le Fondamenta del Secondo Tempio : il Piccone per allentare la terra, la Leva per rimuovere le pietre e la Pala per eliminare i detriti e la terra smossa.

Queste cose simboleggiano : il battito del Piccone ci ricorda il suono dell’Ultima Tromba, quando la Terra è scossa e le tombe restituiscono i morti ; la Leva, emblema di rettitudine, indica la posizione eretta in cui sorgerà il corpo, quel terribile giorno, per raggiungere il suo Giudice Misericordioso ; infine il modo in cui il corpo è deposto nel sepolcro è rappresentato dal lavoro della Pala, e noi - con pia ed umile fiducia - attendiamo che dalle spoglie mortali lo spirito possa sorgere alla vita immortale e alla beatitudine eterna.

Alcune utili chiavi per instradare i ritmi energetici illustrati da Aggeo entro l’alveo delle corrispettive correnti ci vengono fornite nella successiva Lettura di Zorobabele :

Compagni, la conoscenza mistica di questo supremo Grado comprende : la forma e la spiegazione dei Segni, la natura e l’interiorizzazione del Sacro Nome e la Cerimonia Tradizionale per condividerlo.

Nel (omissis) si riconoscono Cinque Segni, in numero corrispondente ai Cinque Punti della Fratellanza ai quali il Maestro Massone è già stato istruito, e - come questi - sottolineano i doveri dei Massoni l’uno verso l’altro (omissis).

All’Edificazione del Tempio di Re Salomone era impiegato un gran numero di Muratori, e i loro nomi o i loro Marchi sono stati trovati incisi su qualche parte della costruzione ; ma i nomi dei tre Grandi Maestri che hanno presieduto ai lavori non sono mai stati trovati in alcun luogo, fino a quando non sono stati scoperti (omissis) dai Forestieri che erano stati inviati a preparare il terreno per le Fondamenta del Secondo Tempio.

Al centro della Volta Segreta c’era un Blocco di Marmo Bianco intagliato in forma di Altare : un Doppio Cubo sulla cui sommità era una Lamina d’Oro Bianco, emblema di Innocenza e Purezza…

Sul frontale erano incise le iniziali dei tre Grandi Maestri che presiedettero all’Edificazione del Primo Tempio : cioè Salomone Re d’Israele, Hiram Re di Tiro e Hiram Abif (omissis).

C’era pure il Triplice Tau : un Marchio, o un Carattere, comunemente apposto sulle Convocazioni degli (omissis). Il Tau è il Marchio o Segno di cui parla l’Angelo visto da Ezechiele quando dice : “Attraversa Gerusalemme e traccia un Segno sulla fronte di coloro che sospirano e gemono per tutte le abominazioni che vi si commettono”, ovvero il Marchio per il quale le persone gradite a Dio sono state tratte in salvo di fra coloro che sono stati uccisi per la loro idolatria.

Nei tempi antichi, questo Marchio è stato posto su coloro che sono stati assolti dai giudici. a prova della loro innocenza, e i comandanti militari lo fecero tracciare sulla fronte di coloro che ritornarono incolumi dal campo di battaglia. Per queste ragioni, è sempre stato considerato un simbolo della Vita.

L’Unione dei Tre Tau allude alla Grande Divinità Trina, dalla quale il Cupo, Orribile e Informe Caos è stato mutato in forma regolare e pacifica esistenza (omissis).

Sulla parte superiore dell’Altare è posto un Piatto d’Oro Bianco, essendo il Bianco considerato un emblema di Innocenza e l’Oro di Purezza. Su quel Piatto d’Oro era un Cerchio (omissis), che è simbolo di Eternità, perché il Cerchio è senza inizio né fine : può essere giustamente considerato una raffigurazione di Dio, che è “Senza principio di giorni e fine di anni”, e ci rammenta quel grande giorno del futuro nel quale speriamo di ottenere la vita immortale e la beatitudine eterna.

La parola sul cerchio è Geova : quel Grande, Terribile, Tremendo e Incomprensibile nome dell’Altissimo significante : Io sono colui che sono, l’Alfa e l’Omega, il Principio e la Fine, il Primo e l’Ultimo, Colui che Fu, che E’ e che Sarà l’Onnipotente. Anch’esso dimostra come Egli sia il Reale, Futuro, Eterno, Immutabile e Sufficiente Dio : il Solo che tragga il Suo Essere in Sé Stesso e da Sé Stesso, dando anche a tutte le altre Creature il loro Essere ; in modo che Egli E’ quello che Fu e  Fu ciò che E’ e lo resterà per sempre, poiché tutte le creature dipendono dalla Sua volontà e dal Suo potere (omissis).

Nella parte superiore del Blocco c’è una Lamina d’Oro Puro, con un Cerchio e un Triangolo dello stesso materiale. La scelta di queste figure matematiche si riferisce rispettivamente alla Divinità e al principale attributo divino : poiché, dalla più remota antichità, il Nome di Dio e i simboli della divinità sono stati racchiusi in figure triangolari. Ai giorni di Pitagora, il Triangolo veniva considerato il più sacro di tutti emblemi, e quando veniva svelato un segreto più importante degli altri, si faceva giurare sul Triangolo di non violarlo.

Gli Egiziani chiamavano (il Tre) il Numero Sacro, o Numero della Perfezione, e così altamente era apprezzato dagli Antichi da diventare fra di essi un oggetto di culto divino : in quanto raffigurante i Principi della Natura, ovvero i Regni Animale, Vegetale e Minerale, veniva chiamato Abroeth, ovvero l’Anima della Natura.

Questo sacro Delta è di solito collocato in Quadrati e Cerchi, dimostrando in tal modo come le sue influenze vivificanti estendano le proprie ramificazioni a tutta la Natura Animata ; è quindi anche detto il Grande Tutto, o Summum Bonum.

La Parola nel Triangolo è il Nome Sacro e Misterioso che vi siete solennemente impegnato a non pronunciare, salvo che in presenza e con l’assistenza di due o più (omissis). Si tratta di una parola composta, e le sue combinazioni formano la parola (omissis). E’ scritta in quattro lingue : caldeo, ebraico, siriaco ed egiziano.

Spiegazione della Parola : xx è il nome caldeo di Dio, che significa “La Sua Essenza è Maestà Incomprensibile.” E’ anche una parola ebraica che significa “Io sono e sarò”, esprimendo in tal modo la Presenza Attuale, Futura ed Eterna dell’Altissimo.

Xxx è una parola siriaca, che significa “Signore” o “Potente” ; è anch’essa una parola composta, formata della preposizione x (“in” o “su”), e xx (significa “cielo” o “alto”) ; quindi il significato dell’espressione è “Il Signore nell’Alto dei Cieli”.

E’ anche una parola egizia che significa “Padre di tutti” : quindi espressiva dell’Onnipotenza divina, come la si esprime in quella nota Preghiera che esordisce “Padre Nostro che sei nei Cieli”.

Tutti i significati di queste parole possono quindi essere così riassunti : “Io sono e sarò il Signore nell’Alto dei Cieli, Padre di tutti” (omissis).

E’ questa, o mio Compagno di recente esaltato, la spiegazione migliore che può essere data di quelle Parole Sacre e Caratteri, a testimonianza di come (omissis) sia veramente il culmine della Massoneria.

E’ infatti intimamente mescolato a tutto ciò che abbiamo di più vicino e più caro : la nostra esistenza futura. Così, vicende divine e vicissitudini umane si intrecciano terribilmente e minuziosamente in tutti i suoi risvolti ; perché ha la Virtù per suo scopo.

Su questo Piatto d’Oro sono un Triangolo e un Cerchio. Questi segni matematici sono scelti come riferimento alla Divinità, o a qualche attributo divino.

Il Triangolo è stato a lungo considerato un simbolo sacro. Nell’antichità, Nomi di Dio e simboli della Divinità erano spesso racchiusi in figure triangolari. Il Cerchio è un emblema di eternità perché non ha né inizio né fine, e può giustamente essere considerato emblematico di Dio, che è “Senza principio di giorni o fine di anni” ; e ci ricorda continuamente quel gran giorno del nostro futuro, nel quale speriamo di poter ottenere la Vita senza fine e la Beatitudine eterna.

Il Nome sul Cerchio è il Grande, Terribile, Tremendo e Incomprensibile Nome dell’Altissimo, e significa : IO SONO QUELLO CHE SONO, l’Alfa e l’Omega, il Principio e la Fine, il Primo e l’Ultimo, Colui che Fu, che E’ e che Sarà l’Onnipotente.

Tra le chiavi qui fornite da Zorobabele, quella che a nostro avviso può essere considerata la più preziosa (anche se altre la sovrastano per raffinatezza simbolica e precisione immaginativa) è quanto viene ulteriormente chiarito sul tema delle due Edificazioni del Tempio ; chiave preziosa soprattutto perché suggerisce, al Fratello che voglia giungere alla percezione diretta delle correnti, di tracciare un itinerario ideale che parte dalla Prima Edificazione e arriva alla Seconda, collocando poi tra l’una e l’altra tutte le informazioni relative ai singoli simboli, di cui Aggeo e Zorobabele non sono stati certamente avari.

E’ questo forse il metodo più giovevole di tutti per arricchire di preziosi dettagli la conoscenza del processo di irradiazione delle correnti.

Vedi per esempio l’ascrizione al Secondo Tempio di un’importante coppia di simboli come la Spada e la Cazzuola, già corredata con la spiegazione di quale sia la radice del loro accostamento (gli edificatori del Secondo Tempio erano i primi coloni di ritorno a Gerusalemme, e mentre lavoravano dovevano essere pronti a difendere la Città e il Sacro Santuario da eventuali attacchi - si sottolinea : non provocati - da parte dei nemici).

O ancora, l’ascrizione sempre al Secondo Tempio di Piccone, Pala e Vanga ; laddove i colpi di Piccone rappresentano il suono dell’ultima Tromba quando la Terra tremerà, le tombe si apriranno e restituiranno i loro morti, e la Pala - simbolo di verticalità - ci mostra la posizione eretta cui i corpi ascenderanno, in quel terribile giorno, per incontrare il loro tremendo ma misericordioso Giudice - mentre il modo in cui il corpo giace nel sepolcro è pienamente illustrato dal lavoro della Vanga.

Fondamentale poi, per chi è versato nel simbolismo massonico, l’osservazione sulle Tre Logge (…) legate ai tre Scettri che rappresentano gli uffici regale, profetico e sacerdotale (il cui conferimento è legato alla trasmissione di particolari segreti) e all’insieme costituito da Libro della Legge Sacra, Squadra e Compasso ; ovvero agli emblemi dei Tre Maestri che presiedono alla Seconda Loggia.

Ancora una volta, questo ci dà la conferma che tutte e tre le Logge sono simbolicamente contenute non nella Prima ma nella Seconda, e ci offre un altro spunto per riflettere sui misteri del tempo capovolto.

Potremmo fare molto di più per l’analisi di questo grado fondamentale, illustrando in che modo una vera e propria mappa completa delle correnti del quarto rituale maggiore ne venga fuori poco a poco. Ma il nostro obbiettivo non è di fornire all’amico lettore il lavoro già fatto, bensì di metterlo nella condizione di farlo lui ; e dato che riteniamo di avergli già svelato abbastanza segreti, ci congediamo da lui.

 

   con un Triplice Fraterno Abbraccio

 

   Daniele Mansuino e Giovanni Domma

 

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