Esperienze di vita Indice
Sul Sentiero
Anonimo - novembre 2007
capitolo 21 - Innocuità e Inclusività
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Innocuità e Inclusività
Acquistiamo più chiaramente la percezione di noi stessi e della nostra esistenza quando entriamo in relazione. La qualità della nostra vita è determinata per lo più dalla qualità dei nostri rapporti; a causa della loro maggiore o minore armonia, la nostra esistenza sembra acquistare o perdere senso, illuminarsi d’amore o spegnersi nell’indifferenza.
L’Età dell’Acquario vedrà attuarsi sulla Terra la Legge dei retti rapporti, basata sull’altruismo e sulla Pace; per l’avvento di tale realtà siamo tutti chiamati a portare il nostro contributo di amore e intelligenza.
Il nostro passaggio sulla Terra richiede che sviluppiamo:
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l’Innocuità, intesa in senso attivo, come la capacità di favorire il ben-essere in tutti i regni di natura;
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l’Inclusività, la qualità del cuore che permette di abbracciare una parte sempre più vasta di umanità;
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l’Impersonalità, ovvero la capacità di stabilire rapporti privi di colorazioni “personalistiche”, rivolti all’anima, e non alla personalità dei nostri interlocutori; si terrà presente, cioè, che tutti coloro che avviciniamo sono, in realtà, “anime in evoluzione”.
Afferma Hermann Hesse, scrittore e ricercatore spirituale:
Il mio prossimo non è solamente “un uomo come me” ma è “me” poiché la separazione è solo un’illusione. Chi ha compreso che il mondo è un’unità ha ben chiara l’assurdità che le singole parti di un tutto si facciano del male reciprocamente.
Nel cammino evolutivo la qualità dell’Innocuità è il presupposto affinché il gruppo cui ciascuno appartiene funzioni a livelli più alti. “Innocuità” (da non nocere, non nuocere) non è da intendersi nel senso di “non fare il male” ma in senso assertivo: promuovere e sostenere lo sviluppo delle creature in tutti i regni di natura, i quali sono parti del grande Essere in cui abbiamo la nostra esistenza e che evolve con noi. L’innocuità diventa “ovvia” quando l’uomo comprende che la propria evoluzione è collegata a quella delle altre “parti” e, principalmente, a quella degli altri esseri umani.
In tale più ampia visione, scompaiono, perché sentite disarmoniche e meschine, la mal-dicenza, l’ironia (da eironéia, finzione), il cinismo (da kyunismos, imitazione del cane ) e il sarcasmo (da sarkasmos, lacerazione di carni). Ci sentiamo sempre più a disagio a praticarli, poiché avvertiamo che, facendone uso, derubiamo gli altri di ciò che è più caro all’essere umano: la dignità e il rispetto. Ci rendiamo anche conto che, dal disprezzo per l’altro, sotteso a tali atteggiamenti, deriviamo un malsano “vantaggio”: umiliando l’altro è come se, implicitamente, innalzassimo noi stessi. Criticando in qualche modo comportamenti e modi di fare è come se affermassimo: “Posso dire la tal cosa di Tizio perché io, invece, sono immune da tale difetto (o mancanza, o colpa …)”.
Quando alla nostra consapevolezza si esplicita la poco nobile motivazione di tale comportamento, ci accorgiamo che, ora, ogni forma di derisione o abbassamento dell’altro provoca in noi fastidio e imbarazzo. Diventano più stabili dentro di noi le qualità dell’Empatia e del Per-dono (doppio dono, a sé e all’altro); ci si rivolgerà all’anima del fratello che sbaglia e non alla personalità, che spesso si risente. Ogni appunto sarà fatto con sincerità, amorevolezza e senso di giustizia, non con l’intento di riprenderlo altezzosamente ma di far emergere maieuticamente nella sua anima la volontà di auto-educarsi.
Perseguendo l’Innocuità, diventeremo esigenti anche con i nostri quotidiani pensieri e sentimenti affinché essi producano azioni luminose e “belle”.
I nostri atti risponderanno al Bene e al Bello intorno a noi, vi si specchieranno e genereranno nuova bellezza. Potremo, in tal modo, collaborare, con le nostre piccole azioni-opere d’arte, alla più grande Opera d’arte in cui viviamo, creazione di un Artista sconosciuto.
Un’azione innocua e ispirata alla Bellezza possiede alcune caratteristiche “di luce”:
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è unitiva, mai separativa, poiché re-ligiosa (da re-ligio, tenere insieme);
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porta con sé una carica di pace che allevia il dissidio interiore e i contrasti esterni;
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è evocativa di bene e irradiante, richiamando, così, ulteriore luce;
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allinea mente e cuore, è un’azione della mente illuminata dal cuore;
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è gentile ma non formale, sottile ma non elitaria;
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non ama l’esibizione ma vive in un silenzio fertile e produttivo;
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trova in se stessa il suo compenso, non ne cerca altri fuori da sé;
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è scelta da una volontà centrata, consapevole e direzionata;
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è empatica con l’uomo e la natura;
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riconosce e sostiene sentimenti e desideri di ben-essere, talvolta solo per accoglierli, talaltra per elevarli, facendo intravedere più alte prospettive;
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è calda, privilegia l’uomo rispetto agli elementi tecnici, burocratici, legali ed economici e a lui li subordina;
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è giusta poiché in armonia con le leggi dell’Universo;
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pur essendo suscettibile di ampliamenti e sviluppi, è completa in sé, è per-fetta;
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è immediatamente riconoscibile perché espande e porta gioia;
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ha spesso a che fare con il per-dono (doppio dono a se stesso e all’altro);
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è diretta e pertinente poiché appare subito, a prima vista, l’unica ovvia, perché utile e di servizio;
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è semplice, lontana dalle complicazioni dell’ego e dall’utilitarismo;
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è spesso collegata al sacrificio, non nel senso di rinuncia rancorosa o vittimistica, ma nel senso etimologico di sacrum facere, rendere sacro;
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ha in sé un potenziale evolutivo, conduce a maggiori consapevolezze e a possibilità di eseguire compiti più avanzati;
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è sempre rigorosa nella sostanza ma può essere soffice, lieve nella forma, se le dinamiche relazionali lo richiedono;
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è coerente con la parte più evoluta dell’interiorità di chi la compie;
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rispecchia in sé una parte della Bellezza che è diffusa nell’universo;
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è terapeutica, si prende cura (dell’ambiente, dell’uomo e della sua evoluzione);
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può sembrare talvolta convenzionale o legata alla morale corrente ma è, invece, sempre palpitante, interiormente sentita;
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è appagante al momento ma conduce ad una ulteriore tensione inappagata, che muove alla ricerca di nuove occasioni di ben agire;
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coniuga intuitivamente Estetica ed Etica, Bellezza e Verità.
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