FILOSOFIA QUANTISTICA e Spiritualità
La chiave per accedere ai segreti e all’essenza dell’essere. Di Ulrich Warnke
Traduzione a cura di Corrado S. Magro
In esclusiva assoluta per l'Italia, per gentile concessione dell’autore e dell’editrice Scorpio la traduzione del libro di Ulrich Warnke: Quantenphilosophie und Spiritualität.
Capitolo 3 - Dicembre 2014
Materia, energia e vuoto nel corpo umano
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3.6 Risonanza: cacciatore e amplificatore di energia
Quali possibilità abbiano noi per arrivare all’energia e all’informazione proveniente “dall’oceano di tutte le possibilità”?
Energie che generano forze vengono di preferenza catturate tramite risonanza. Affinché la situazione di risonanza venga riconosciuta come tale, devono affluire delle informazioni. Quali sono queste informazioni?
Costruzioni di massa-spazio-tempo generano spazi che pongono limiti ad un volume. Nell’individuo, quale costruzione, oggetto spazio-temporale, questi confini sono composti da costituzioni più consistenti dell’ambiente che lo circonda: membrane, pareti cellulari, pareti dei vasi sanguigni, tessuti che avvolgono il corpo con la pelle e molto più. Masse consistenti significano un numero maggiore di molecole e quindi anche più elettroni.
Quando sugli elettroni agisce energia elettromagnetica che può scaturire da cariche oscillanti in movimento (ogni elettrone accelerato o frenato emette quanti, nella più parte fotoni), gli elettroni vengono eccitati, ripiombano poi nel loro stato originale e in questo istante emettono, cedono energia propria sotto forma di oscillazione elettromagnetica spesso con la stessa frequenza o con una simile alla loro. Siamo in presenza di riflessione.
Nel caso che questa oscillazione inviata si sovrapponga all’oscillazione in caduta, se le ampiezze d’onda si sommano può risultare un’ampiezza di oscillazione più elevata, una risonanza. In tal modo s’intensificano sempre di più anche le forze che risultano dall’informazione all’interno delle oscillazioni. Da una piccola eccitazione energetica possono nascere costellazioni di forze di enorme intensità che possono condurre alla distruzione, alla catastrofe (effetto distruttivo ben noto in ingegneria).
In presenza di risonanza acustica i bicchieri di vetro si frantumano; nella risonanza elettromagnetica in modalità di accoppiamento relativo i microfoni emettono improvvisamente suoni stridenti. In presenza di risonanza psichica le vittime subiscono attacchi di panico, “panic disorder”, come comunemente chiamati in gergo.
Ogni spazio permette oscillazioni di natura acustica ed elettromagnetica tipiche ad esso. Tutti i quanti, anche gli elettroni, possono assumere due identità: oscillazioni o particelle in presenza di comunicazione associata. Tutti gli elettroni presenti in uno spazio definito restano subordinati alle grandezze oscillanti ammesse. La frequenza dell’oscillazione collettiva degli elettroni dipende quindi da dimensione e forma dello spazio relativo. Sono ammessi solo onde intere con valori di picco e di vallo. Le onde devono calzare esattamente tra le pareti opposte, non sono ammesse semionde. Anche gli atomi che si trovano in questa cavità spaziale possono venire eccitati dalle onde di risonanza spaziali adeguate. Questa energia essi la possono riflettere nuovamente solo quando la cavità spaziale rimane identica. Se in presenza d’influssi meccanici lo spazio si è deformato e la lunghezza d’onda non è più adeguata, l’atomo rimane nello stato di eccitazione. Questo effetto venne per la prima volta confermato nel 1958 dagli esperimenti di J.M. Sprnaay, dieci anni dopo la teoria di H. B. G. Casimir che gli diede il nome (effetto Casimir). L’effetto Casimir vale in fisica per dimostrare che il vuoto è “quasi” vivo, pieno di fluttuazioni che contengono energia.
In questo modo le composizioni materiali seguenti: atomo, densità degli elettroni e lo spazio che avvolge questi due componenti e che regola le oscillazioni risonanti (propriamente detto, la componente temporale dell’oscillazione, ovvero la frequenza di ripetizione di un’oscillazione), sono sempre da considerare una unità. Anche uno spazio limitato, pieno o vuoto che sia, è adatto per l’energia di risonanza e per le informazioni come le antenne riceventi e trasmittenti che dal canto loro sono strutture spaziali limitate, specifiche per gli elettroni. C’è ancora un’altra particolarità: il plasma. Viene così chiamato l’ambiente carico di particelle. Ricerche russe hanno evidenziato che il nostro organismo è pieno di plasma sebbene la fisica riconosce solo un ambiente di elettroni e ioni (Warnke 2008). Una tale fase del plasma non sviluppa soltanto onde elettromagnetiche che oscillano sempre in perpendicolare sull’onda di propagazione, bensì anche oscillazioni longitudinali. Si tratta qui di una forma oscillante mediante la quale noi gustiamo, apprezziamo l’acustica. Nel plasma queste oscillazioni non sono acustiche bensì di natura elettrostatica. Dentro la fase del plasma possono propagarsi solo quelle onde la cui frequenza è più elevata della frequenza fondamentale degli elettroni del plasma. In presenza di onde di bassa frequenza, cosa che vale per le oscillazioni longitudinali con ioni ed elettroni quali portatori, avviene sempre riflessione totale simile a quella di una piastra metallica e da ciò sorgono nuovamente le nostre tipiche strutture risonanti.
Ogni elettrone percepisce la particolarità di uno spazio e adatta di conseguenza il suo comportamento. Egli si subordina alle frequenze oscillanti specifiche. Ogni spazio ha quindi la sua frequenza fondamentale che è l’informazione per determinare la lunghezza delle onde. Ogni frequenza corrisponde ad una precisa grandezza energetica quantica e con ciò ad una determinata proprietà delle particelle di trasmissione. Noi abbiamo bisogno, usiamo, necessitiamo degli spazi costruiti nel nostro organismo per attaccare ed estrarre dal vuoto determinate grandezze energetiche tramite risonanza, amplificarle nello stesso tempo nel collettivo delle particelle reagenti e per costruire ponti di collegamento tra le masse.
Ricapitoliamo per meglio memorizzare questi fatti nella loro futura esposizione:
La materia così costruita del nostro organismo, con i suoi campi di oscillazioni è necessaria:
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Perché così sorgono risonanze che costruiscono i ponti di collegamento tra le masse.
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Perché può venire estratta energia “dall’oceano delle infinite possibilità”. Essa viene poi trattenuta, trasformata e nuovamente ridata come descritto precedentemente.
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Perché beninteso, anche con l’aiuto delle masse il nostro organismo, costruzione materiale, possa essere tenuto sulla superficie terrestre attraverso la forza di gravità.
Sorgono ora problemi inderogabili: In che modo possono venire selezionate e trasportate dallo stato virtuale in quello reale determinate grandezze energetiche e d’informazione? E come possono venire utilizzate nel mondo materiale queste energie e informazioni selezionate, per la costruzione di un sistema sensato?
Innanzitutto è necessario un sistema di trasformazione che renda reali energie e informazione trasportandole nel mondo materiale. Il secondo requisito è una memoria per questo campione d’informazione, memoria che contenga il totale delle costruzioni e delle esperienze e a cui si possa accedere a piacere. L’oceano delle infinite possibilità si presta naturalmente a questo scopo.
Ci stanno due vie che ci indicano come da una “possibilità” si arrivi alla realtà o altrimenti detto: come da energia e informazione virtuali indefinite possa sorgere materia e il suo effetto. Una via, già delineata, della capacità di risonanza è data da strutture materiali esistenti con orientamenti spaziali differenziati e spazi tra le masse. Per percorrerla necessitiamo il nostro organismo. L’altra si sviluppa attraverso l’attività della consapevolezza e su questa ci concentreremo più avanti.
La costruzione materiale diretta del nostro organismo, diventa possibile perché la memoria del DNA con la memoria dell’oceano di tutte le possibilità provvedono a che molecole in oscillazione risonante vengano continuamente distrutte e costruite e depositate al posto giusto all’interno della matrice predeterminata del nostro organismo. In questo modo vengono trasmesse le forze che ci conferiscono la resistenza necessaria permettendoci di funzionare.
La costruzione interna che abbiamo delineato adesso, è di nuovo dipendente dalle energie presenti nell’ambiente esterno dell’individuo. Da una parte sono soprattutto i neuroni cerebrali a contrassegnare in continuo nell’oceano delle infinite possibilità le diverse informazioni individuali. D’altro canto l’individuo va ad attingere continuamente informazioni da questo campo. In questo modello si può inserire anche la memoria del DNA. La costruzione elicoidale delle molecole del DNA, come antenna di risonanza potrebbe servire ad attaccare informazioni ben definite dell’oceano delle infinite possibilità (vedi cap. 5). Il nostro spirito o la consapevolezza relativa interpreta queste informazioni “realizzate”, vi assegna senso e valore e pilota conseguentemente la materia.
Dobbiamo adesso distinguere:
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L’auto-organizzazione della materia (operazioni autoregolate energia-spazio)
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La modulazione della materia attraverso l’intelletto (operazioni energia-spazio regolati dalla consapevolezza)
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La modulazione della materia sotto l’influsso di energie esterne.
Sebbene tutti e tre i fattori siano concatenati e coesistenti, ci occuperemo di seguito solo del secondo, la modulazione della materia per mezzo dell’intelletto.
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