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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 19-06-2007, 12.45.01   #51
Aristippo
Ospite abituale
 
Data registrazione: 06-10-2004
Messaggi: 365
Riferimento: Prodi: Si all'ampliamento della base USA a Vicenza

Caro Antonio,
è proprio questo il discorso. Il nemico.
Lo stato visto come nemico del popolo. Ed essendoci divisi 50% a "destra" e 50% a "sinistra" la cosa si fa ancora più complicata.
Ma scusa Antonio, ti ricorderai senza dubbio le proteste di alcuni partiti della sinistra durante il governo Berlusconi per quanto riguardava la TAV. E chi se li dimentica. E adesso ? Adesso la TAV la fa il centro-sinistra. Allora io mi domando e dico ( e già sapevo che sarebbe poi finita così ) , ma per quale dannato motivo ci furono tutte quelle proteste da parte della sinistra quando adesso invece la TAV la si fa lo stesso ? Dico non ha senso..non si poteva fare di comune accordo già due o tre anni fa ? Questo è perdere tempo e fiato.
Senza contare tutte quelle manifestazioni che c'erano allora e che adesso, casualmente, non ci sono più. Cos'è ? davvero la gente sta meglio ? A leggere i giornali, sentire la radio e vedere la televisione, non mi sembra proprio.
Vedi caro Antonio, non è questione di essere emigrati per capire quanto pena facciamo al mondo, basta semplicemente estraniarsi un secondo e vedere le cose senza un colore e senza fazioni. La TAV si doveva e si deve fare.
Gli inceneritori, se non vogliamo essere seppelliti dalla spazzatura li si devono fare. I degassificatori per non pagare milioni di euro per l'energia, si devono fare. Me ne infischio di Beppe Grillo, che pur avrà tutte le ragioni del mondo per pubblicizzare l'irdogeno e via dicendo, ma Beppe Grillo non è al potere e pertanto la faccia finita con tutti sti proclami e prenda una decisione seria. Che si candidasse lui alle prossime elezioni.

E poi, dico caro Antonio, il fatto che l'italiano medio si sposti poco fuori dall'Italia o addirittura dalla sua regione è un male. NL?italiano medio non si rende conto di come siamo indietro rispetto all'Europa. Addirittura gli albanesi stanno ritornando in Albania perchè han capito che questa non è la terra dell'oro. Siamo un popolo diciechi, pronti solo a tener bello e curato il ns. giardino e chi se ne infischia del mondo che ci circonda. basterebbe così poco per cambiarlo. ma come sempre, siamo grandi oratori, splendide cicale ma pessime formiche.

Saluti.
Aristippo is offline  
Vecchio 19-06-2007, 15.30.26   #52
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
Riferimento: Prodi: Si all'ampliamento della base USA a Vicenza

Aristippo, avendo io lavorato in tutta Europa (contesto internaz.), ho imparato l'abitudine , abbastanza diffusa:

- quando si discute un problema grave, è imperativo finire la discuss., anche se lunga, con una soluzione, cogli strumenti per applicarla.

Scusa se richiamo la mia esper. e un principio semplice. Ma questo principio in Italia sociale non esiste.

Ho cercato le ragioni, credo siano almeno due:

- la tradizionale superficialità di chi non vuole spremere le meningi per andare a fondo; ci si ferma a metà, poi si dice "qualcuno provvederà";
- la seconda la descrivo qui di seguito. Metodi per definire una conclusione....

Senza una catarsi che serve a capire quanto siamo indré, non c' è speranza....




METODI E RISULTATI SOCIALI
(la società italiana non glie la fa, a diventare efficiente)


Cartesio scrisse IL DISCORSO SUL METODO.

Io, che Cartesio non sono, propongo qualche considerazione che ha risvolti interessanti sui metodi e comportamenti sociali italiani.

Immaginiamo due situazioni tipiche ed estreme, in fatto di assemblee di molte persone (per es. più di 40), che discutano argomenti difficili o conflittuali.

A. Un gruppo di persone che discute liberamente, per giorni, problemi di difficile soluzione. Ogni persona che interviene ha, anche se in misura diversa, caratteristiche di questo tipo. Le proposte sono presentate con l’ imperativo della chiarezza e della completezza di tutti gli elementi importanti che le distinguano da altre proposte. All’ inizio viene presentato il quadro entro cui discutere; poi la novità che si propone; indi i vantaggi della nuova opzione presentata. Gli svantaggi, se ce ne sono. Dati, cifre, qualche dettaglio, se necessario. La conclusione, anche in termini di differenze rispetto alla situazione attuale. Le persone parlano una alla volta, con calma. Seguono l’ ordine del presidente. Sia questo metodo di presentazione, che il tipo di loquela della persona, possono dare un buon contributo alla discussione. Probabilmente l’ assemblea tirerà delle buone conclusioni.

B. Stessa situazione precedente, ma persone diverse. Ogni persona che interviene ha il suo metodo personale. Alcuni non hanno mai imparato l’ imperativo della chiarezza. La gran parte dei presenti mette molto impegno nel criticare le proposte altrui, ma non ha fatto, prima della riunione, una riflessione per immaginare una soluzione più pratica e risolutiva. Molti presentano proposte in forma casuale, senza preoccuparsi di precisare i dettagli più importanti. Senza fare paragoni utili. Senza cercare di menzionare tutti i vantaggi della propria proposta. Dimenticando le differenze tra la proposta e la situazione esistente. Dimenticandi i dati e le cifre più importanti. Capita che due persone parlino contemporaneamente, che qualcuno faccia innervosire qualcunaltro a causa della incapacità di esprimersi in modo chiaro. In assemblee come questa, le probabilità di arrivare a decidere soluzioni efficaci, ponzate, soluzioni comunque, possono essere ridotte, molto ridotte. Dipende dalla fortuna, o da qualche angelo che passa nei pressi, o che non passa.......

Ogni Italiano che abbia partecipato a riunioni in Europa, o che abbia esperienza di lavoro a livello internazionale, conosce tali differenze fra situazioni del tipo A e quelle del tipo B.

Ognuno di noi puo’ avere una risposta diversa alla domanda: “Come sono in gran parte dei casi le assemblee numerose in Italia ? (di qualsiasi tipo, dal parlamento al condominio). Datevela da soli....

Ma la mia idea (più di venti anni di esperienza di assemblee europee e mondiali) é la seguente. E’ possibile, talvolta facile, arrivare a conclusioni positive in un’ assemblea europea di 250 persone, di lingua e cultura diversa. Mentre é più improbabile arrivare a conclusioni positive, su tutti i punti in discussione, in un’ assemblea italiana di 50 persone, con lo stesso tipo di argomenti. E cio’ non solo per mancanza di METODO.

C’ é un’ altra ragione. In gran parte dei Paesi della U.E. ci sono degli imperativi in termini di livello di soglia dei comportamenti accettabili. Questa soglia, in un gran numero di situazioni sociali, sta spesso al livello del naso. Cioé non si accettano dichiarazioni pubbliche, politiche o non, che siano al di sotto del livello di soglia.

In tanti ambienti sociali italiani il livello di soglia dei comportamenti accettabili, che é sceso paurosamente negli ultimi dieci anni, é ormai al livello delle scarpe. Cioé si accetta tutto. Non mi sembra necessario indicare le conseguenze.

Se pensassimo ora di fare un paragone fra il tasso di successi ottenuti dalla politica e dai contesti sociali italiani, e i corrispondenti tassi in contesti simili in altri Paesi U.E., potremmo fare un ‘ inchiesta (tempi e metodi) e indicarne i risultati. Io non ho fatto un ‘inchiesta quantitativa, ma ho fatto sufficienti paragoni qualitativi in Europa, per poter raggiungere la mia conclusione. Che non vi racconto in dettaglio.....

Mi basti pero’ dire che non sono affatto sorpreso della situazione sociale ed economica del Bel Paese. Essa era prevedibile, o almeno temibile, già tre anni fa. Ho lanciato negli ultimi anni allarmi a parecchi VIPs, senza avere altra reazione che una risposta cortese, in pochi casi. Il primo allarme lo lanciai a Romiti, Fiat, nell’ anno 1990, spiegandogli perché c’ era un rischio. Mi rispose esser d’ accordo colle mie conclusioni..... Ma non mi ricevette. Né io mi sorpresi, conosco infatti la rassegnazione italica......

UNA DELLE CARATTERISTICHE DEL SOTTOSVILUPPO É L’ INEFFICIENZA

UN PAESE RASSEGNATO, CON DIFFICOLTÀ AD ORGANIZZARSI PER SODDISFARE NUOVI BISOGNI, É UN PAESE SENZA FUTURO.


L’ Emigrato
Antonio Greco
angremi@orange.fr
antonio greco is offline  

 



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