Forum di Riflessioni.it
ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura
Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS

Torna indietro   Forum di Riflessioni.it > Forum > Cultura e Società
Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
>>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Culturali e Sociali


Vecchio 11-12-2007, 18.59.17   #11
albatro
Ospite
 
Data registrazione: 11-05-2006
Messaggi: 27
Riferimento: Le Olimpiadi della vergogna

Citazione:
Originalmente inviato da dany83
hai ragione,ma per gli stessi motivi allora non dovevano fare nemmeno le olimpiadi di atlanta 96...

Figurati allora quelle di Berlino nella Germania nazista...il fatto è che un forte movimento di opinione contro un regime dispotico e sanguinario come quello cinese non può ignorare un fatto mediatico dell'importanza di un'olimpiade, se non vuole essere messo in vari modi a tacere da un potere interessato soltanto ai suoi vantaggi politico-economici. Si tratta di una ribalta che è necessaria per rivelare tutto il marcio che c'è dietro simili operazioni che, tra l'altro, uccidono lo spirito sportivo, peraltro già da tempo in agonia... Poi, affermare che tante olimpiadi dovevano essere boicottate (e alcune lo sono state) non penso sia un buon motivo per dire che ora bisogni lasciare a certi stati l'onore e il vanto di averle organizzate, senza nulla obiettare.
albatro is offline  
Vecchio 18-12-2007, 17.29.20   #12
Patri15
Frequentatrice abituale
 
L'avatar di Patri15
 
Data registrazione: 06-08-2005
Messaggi: 822
Riferimento: Le Olimpiadi della vergogna

Citazione:
Originalmente inviato da albatro
Figurati allora quelle di Berlino nella Germania nazista...il fatto è che un forte movimento di opinione contro un regime dispotico e sanguinario come quello cinese non può ignorare un fatto mediatico dell'importanza di un'olimpiade, se non vuole essere messo in vari modi a tacere da un potere interessato soltanto ai suoi vantaggi politico-economici. Si tratta di una ribalta che è necessaria per rivelare tutto il marcio che c'è dietro simili operazioni che, tra l'altro, uccidono lo spirito sportivo, peraltro già da tempo in agonia... Poi, affermare che tante olimpiadi dovevano essere boicottate (e alcune lo sono state) non penso sia un buon motivo per dire che ora bisogni lasciare a certi stati l'onore e il vanto di averle organizzate, senza nulla obiettare.

D'accordissimo con tutti, a prescindere dal fatto che - a mio avviso - lo spirito sportivo non esiste più: anche in questo campo è subentrata la violenza, l'odio, la rabbia e, ovviamente gli interessi finanziari che non permettono alla Governo di fare giustizia.
Per quanto riguarda la Cina, oltre a quanto ho già letto in questo topic, aggiungo una notizia - piccola, se paragonata ad altre ben più gravi - ma che rende bene l'idea del perché la Cina dovrebbe essere estromessa dal discorso Olimpiadi.

Riporto da Tifeo Web:

"...la giovane bellezza del Tibet Tsering Chungtak, ventiduenne studentessa in Sociologia, si è vista estromessa dal concorso di Miss Turismo 2007 che si conclude in Malaysia, perché gli organizzatori, su pressione di Pechino, le hanno comunicato che poteva parteciparvi solo presentandosi come "Miss Tibet-Cina" e non come "Miss Tibet".

E' stato il consolato cinese a fare esplicita richiesta affinché la concorrente tibetana cambiasse fascia. La giovane tibetana ci teneva a partecipare, ma non se la sentiva di tradire la sua cultura ed il suo titolo, "Miss Tibet", conquistato in passerella. E' stata esclusa.

In vista dell'appuntamento olimpionico, ormai prossimo, sarebbe stato più consono, da parte del governo di Pechino, un atteggiamento in linea con la mentalità olimpica, nei confronti della giovane Chungtak."

Vabbè, ciao a tutti!
Patri15 is offline  
Vecchio 31-01-2008, 12.08.28   #13
paodam
Ospite
 
Data registrazione: 06-12-2007
Messaggi: 3
Riferimento: Le Olimpiadi della vergogna

È ora di fare appello al dovere della ragione per sensibilizzare le coscienze su quanto sta accadendo.
Mi riferisco alle Olimpiadi, evento che rappresenta un inno alla vita, un’esperienza di unione, condivisione e confronto, un’occasione per esprimere - nei modi e nelle forme più svariate delle diverse discipline - la meraviglia, l’armonia, la bellezza, la gioia, lo sforzo.
La Cina ha ottenuto di autocelebrarsi attraverso le Olimpiadi decretandone così, automaticamente, la morte. Gli intenti dei governanti cinesi sono chiari: utilizzare le Olimpiadi come strumento per presentarsi di fronte al mondo come una potenza anche sportiva, in grado di occupare il primo posto sia nel medagliere olimpico, sia nel campo economico, militare, politico.
Ma come è possibile coniugare lo spirito Olimpico, veicolo di leale confronto nel reciproco rispetto, con i costi umani pagati dalla popolazione cinese a causa delle imposizioni del governo?
Anche in campo sportivo milioni di bambini sono sottoposti ad una quotidiana spietata competizione per poter essere selezionati nelle squadre olimpiche.
Milioni di bambini sono costretti a passare l’infanzia ingabbiati in ferrei programmi e crudeli metodi di allenamento allo scopo di produrre atleti–robot da impiegare nei Giochi.
Come non indignarsi nei confronti di chi, come i governanti cinesi, si vanta della crescita e dello sviluppo del Paese quando quest’ultimo è fondato proprio sullo sfruttamento della popolazione in nome dalla quale si dice di governare? Com’è possibile per chi dimostra disprezzo per la vita degli altri, nega i diritti fondamentali ai propri cittadini, sostiene regimi sanguinari come quello birmano in nome degli affari e dell’affinità ideologica ospitare le Olimpiadi?
È proprio il caso di dire: “Ma a che gioco stiamo giocando”? È un imbroglio, una mistificazione, un orrore. Mi appello alle coscienze affinché si sottraggano a questo inganno.
Spiriti liberi fatevi sentire. Potete essere determinanti, fate valere le ragioni della vita.
Invito sempre tutti allla discussione e alla partecipazione attiva con degli scritti su:
http://unmadeinchina.wordpress.com

e alla lettura dell'ottimo sito di denuncia su
http://www.unmadeinchina.org
paodam is offline  
Vecchio 16-02-2008, 03.03.32   #14
nexus6
like nonsoche in rain...
 
L'avatar di nexus6
 
Data registrazione: 22-09-2005
Messaggi: 1,770
Up at night..!

Mi sto da tempo interrogando sulla questione e sull’opportunità effettiva di boicottare le olimpiadi cinesi: clamoroso il gesto di Steven Spielberg di qualche giorno fa, direttore artistico dei Giochi, che dopo aver scritto una lettera (o più lettere?) al presidente Hu Jintao, sul fatto che la Cina prosegua i suoi interessi in Darfur alimentando di fatto il genocidio che sta avvenendo, ha deciso in coscienza di rifiutare di proseguire la sua esperienza nel comitato olimpico, dopo le orecchie da mercante del governo cinese; apprezzo la decisione coraggiosa di Spielberg, soprattutto visto che mancano ormai pochi mesi all’apertura dei Giochi... l’apprezzavo come regista ora l’apprezzo anche maggiormente come uomo.

Nonostante ciò, mi interrogo sull’effettiva efficacia di un eventuale boicottaggio da parte di alcuni Paesi partecipanti; ormai le Olimpiadi sono state da tempo assegnate, sotto la promessa che si sarebbe fatto qualcosa per i diritti umani in Cina, cosa che di fatto non è sensibilmente avvenuta; anzi temendo un danno d’immagine i cinesi stanno obbligando a destra e a manca con pressioni e comunicati le varie nazioni a non dire nemmeno una parola di dissenso verso le olimpiadi. Un boicottaggio a questo punto non rischierebbe di isolare ancor più il gigante cinese e la sua popolazione? Certo i sostenitori dell’azione puntano alla forte perdita d’immagine che subirebbe la Cina, visto ha puntato tanto su questi Giochi, ma questa è un’azione efficace e cosa comporterebbe? Non sarebbe, invece, ancor più forte partecipare ormai a questi giochi ed anzi far sì che i nostri giornalisti ed il nostro comitato sportivo facciano in modo di sensibilizzare la gente all’ascolto?

Puntiamoli impietosamente questi riflettori, lì sul posto, dunque, non teniamoli a casa, ma facciamo sì che il popolo cinese, che nonostante le limitazioni riguardo l’uso del web, penso possa vederle poi queste olimpiadi veda anche le delegazioni e gli atleti di tutte le nazioni, atleti relativamente liberi, come loro non sono, facciamo in modo che il popolo cinese possa vedere la vicinanza del resto del mondo, così da evitare che la propaganda di regime possa istruirli dicendo loro quanto il resto del mondo è lontano. Quest’ultimo non è lontano, parteciperà ai Giochi, e lì secondo me dovrà dire la propria! Ho visto tante volte le bellissime immagini dei due velocisti neri a Messico 68, scalzi e con il pugno alzato sul podio per far sì che tutti vedessero quanto anche tra gli atleti era diffuso il sentimento per ciò che stava accadendo (assassinio di Martin Luther King e Bob Kennedy in un'America allucinante).

Beh... io credo che questo ruolo possa essere ricoperto dallo sport, quello di tentare d’unire e di informare e non di dividere; per quest’ultima cosa già ci pensa bene la politica. Penso non si possa pretendere, come da più parti è stato detto, che lo sport si accolli la responsabilità delle sostanziali inazioni dei governi che colpevolmente stanno tacendo su ciò che accade a livello internazionale. La Cina ha di fatto paralizzato con i suoi numerosi veti le possibili azioni delle Nazioni Unite in Birmania così come in Darfur.

Quando penso ai due milioni e più di profughi del Darfur o della Birmania mi vien da pensare che l’azione estrema del boicottaggio sia poi più che giustificata, visto nei fatti la Cina ha tradito le promesse, ma valutando tutte le possibilità credo che, se a gran voce e con l’approssimarsi dell’estate, i governi in primis di tutti i Paesi aumentino la pressione sul governo cinese e se gli atleti ed i giornalisti daranno il loro forte contributo, penso che tutto ciò sia maggiormente efficace di una “ritirata” seppur giustificabile. Non si alimenterebbe l’ipocrisia, ma si potrebbe sfruttare la situazione, l’enorme e mondiale palcoscenico delle Olimpiadi per giungere in un istante nelle case di miliardi di persone. Pensate a quanto potrebbero fare per esempio gli atleti sul podio dei 100 metri o della maratona... più di tante manifestazioni e petizioni.

Ed i singoli cittadini che possono fare? Io dico che potrebbero spingere i propri governi con azioni efficaci volte a far sì che essi non parlino alla Cina tanto di boicottaggio quanto che il suo agire è quanto di più lontano dai principi che fondano le moderne civiltà occidentali e ciò avrà un peso, nei rapporti politici, diplomatici e commerciali tra oriente ed occidente.

Ma sarà poi vero che noi siamo tanto differenti? Il silenzio è una forma, forse la più immorale, di appoggio verso i crimini abominevoli che sta continuando a perpetuare la Cina con la propria politica estera, in primis in Darfur e Birmania.

La nuova ed unica legge mondiale è quella del mercato e della finanza; regola ogni cosa, dal prezzo del pane al rapporto tra gli Stati... e forse è semplice utopia tutto ciò che ho scritto e magari domani quando mi sveglio chiederò anch’io a gran voce di boicottare queste ipocriti Olimpiadi...

... in ogni caso facciamo sì che i governi sentano che non siamo carne morta, consumatori o freddi meccanismi di questi ingranaggi.

‘notte a tutti...
nexus6 is offline  
Vecchio 16-02-2008, 10.43.23   #15
Mary
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
Riferimento: Up at night..!

Citazione:
Originalmente inviato da nexus6
...... in ogni caso facciamo sì che i governi sentano che non siamo carne morta, consumatori o freddi meccanismi di questi ingranaggi.

‘notte a tutti...

condivido tutto quello che hai scritto, aggiungo solo che le olimpiadi si svolsero regolarmente anche con Hitler che tifava sul podio per i tedeschi e poi con rabbia vide vincere uno "impuro" negro.

Il vero boicottaggio ha altre vie traverse più insidiose ma estremamente efficaci: non comprare nulla che provenga da quel paese.

Tutte le proteste di governi e associazioni e singoli vanno benissimo ma restano solo parole, i fatti sono ben altro.

E siccome nessuno mi può obligare a comprare quel che non voglio.... il gioco è fatto! Lo so che è troppo semplicistico ma qui entra in gioco sempre il singolo che ha raggiunto la capacità di ragionare con il proprio cervello e fare le proprie personali scelte.

Pochi fanno partecipe la plebaglia che ogni singolo ha un potere enorme, sarebbero guai grossissimi per tutti i detentori di poteri politici e religiosi.
buona domenica
Mary is offline  
Vecchio 16-02-2008, 12.28.19   #16
nexus6
like nonsoche in rain...
 
L'avatar di nexus6
 
Data registrazione: 22-09-2005
Messaggi: 1,770
La coscienza...

Citazione:
Originalmente inviato da Mary
Tutte le proteste di governi e associazioni e singoli vanno benissimo ma restano solo parole, i fatti sono ben altro.

E siccome nessuno mi può obligare a comprare quel che non voglio.... il gioco è fatto! Lo so che è troppo semplicistico ma qui entra in gioco sempre il singolo che ha raggiunto la capacità di ragionare con il proprio cervello e fare le proprie personali scelte.

Pochi fanno partecipe la plebaglia che ogni singolo ha un potere enorme, sarebbero guai grossissimi per tutti i detentori di poteri politici e religiosi.
buona domenica
Sette mesi prima dell’inizio dei Giochi Olimpici di Pechino, la Cina ha dimostrato quanto sia ancora scarso il suo rispetto per i diritti umani. La speranza che la decisione del Comitato Olimpico Internazionale di assegnare le Olimpiadi alla Cina avrebbe portato ad un miglioramento nella situazione dei diritti umani non è stata soddisfatta”, ha dichiarato Thomas Mann, Membro Tedesco del principale gruppo conservatore del PE.

da http://www.unmadeinchina.org/contStd...g=it&idPag=119

Beh... anche a livello politico internazionale (la dichiarazione proviene dal parlamento europeo) ci si è resi conto dell’ipocrisia cinese; non penso, ripeto, sia buono né giusto demonizzare un miliardo e 300 milioni di cinesi che sono succubi della propaganda del governo.

Esistono tutta una serie di forme di protesta civili e possibili, come quella di cui tu hai parlato (è solo una delle tante!); penso che le manifestazioni e petizioni della gente dirette ai propri governi siano più importanti ed efficaci delle proteste “ufficiose” dei governi stessi; il filtro del potere offusca la forza dei singoli e delle masse che, come dici, rischiano di rimanere solo parole. Il potere e dunque gli Stati parlano ad un altro livello, livello che è solo sfiorato dalle masse; c'è attrito, enorme attrito pure tra il dialogo di associazioni internazionali come Amnesty ed i governi stessi. Se vogliamo che i fatti siano ben altri, forse è giunta l’ora di far in modo che non sia più così... sto riflettendo molto sul “da farsi”, in effetti.

Anche se spesso dai miei scritti traspare un certo sprezzo della “plebaglia”, come la chiami, sono convinto che nessun singolo di quella plebaglia sia completamente lobotomizzato e come te credo che essa abbia un enorme potere che va maneggiato con estrema cautela e coscienza. Sono sempre stato molto fiducioso nella coscienza dei singoli nonostante anche in occidente i media agiscano pesantemente, secondo me, con gli stessi mezzi ipnotizzanti dei più classici regimi.

Se ci state, ed affinché i malesseri non rimangano lettera morta, potremmo aprire un dibattito serio sui possibili e più efficaci metodi d’azione. Fuori da ogni moralità sento che se si percepisce un certo grado di unità con il reale, con il manifesto, qualunque cosa si possa pensare su di esso, beh... ognuno, secondo i propri mezzi e caratteri, sia spinto nel proprio agire da una voce che gli dice ciò che è "giusto". La rivoluzione è veramente efficace solo se parte dal singolo, questa la causa di quell'attrito di cui parlo, ma tale singolo non vive in un mondo solitario. Tutti abbiamo i nostri piccoli e grandi problemi, le nostre piccole e grandi sofferenze... consideriamole, abbracciamole in un certo qual modo per comprenderle e così scoprirci, vederci; che la volontà d'azione non sia solo un altro modo per mascherare la nostra interiorità a noi stessi. Contemporaneamente, però, viviamo in questo spaziotempo, in questa umana forma insieme a miliardi di altre, intrecciati in una trama ove inimmaginabili collegamenti legano gli eventi di ognuno. Credo che rendersi conto di ciò non porti a dimenticarsi e ad offuscare i propri di problemi e dolori, ma tale consapevolezza è un frutto, seppur ancora acerbo, della possibile via di risoluzione di essi.

nexus6 is offline  
Vecchio 16-02-2008, 18.09.03   #17
Mary
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
Riferimento: La coscienza...

Citazione:
Originalmente inviato da nexus6
“[i]....
Anche se spesso dai miei scritti traspare un certo sprezzo della “plebaglia”, come la chiami, sono convinto che nessun singolo di quella plebaglia sia completamente lobotomizzato e come te credo che essa abbia un enorme potere che va maneggiato con estrema cautela e coscienza. Sono sempre stato molto fiducioso nella coscienza dei singoli nonostante anche in occidente i media agiscano pesantemente, secondo me, con gli stessi mezzi ipnotizzanti dei più classici regimi.

Se ci state, ed affinché i malesseri non rimangano lettera morta, potremmo aprire un dibattito serio sui possibili e più efficaci metodi d’azione. Fuori da ogni moralità sento che se si percepisce un certo grado di unità con il reale, con il manifesto, qualunque cosa si possa pensare su di esso, beh... ognuno, secondo i propri mezzi e caratteri, sia spinto nel proprio agire da una voce che gli dice ciò che è "giusto". La rivoluzione è veramente efficace solo se parte dal singolo, questa la causa di quell'attrito di cui parlo, ma tale singolo non vive in un mondo solitario. Tutti abbiamo i nostri piccoli e grandi problemi, le nostre piccole e grandi sofferenze... consideriamole, abbracciamole in un certo qual modo per comprenderle e così scoprirci, vederci; che la volontà d'azione non sia solo un altro modo per mascherare la nostra interiorità a noi stessi. Contemporaneamente, però, viviamo in questo spaziotempo, in questa umana forma insieme a miliardi di altre, intrecciati in una trama ove inimmaginabili collegamenti legano gli eventi di ognuno. Credo che rendersi conto di ciò non porti a dimenticarsi e ad offuscare i propri di problemi e dolori, ma tale consapevolezza è un frutto, seppur ancora acerbo, della possibile via di risoluzione di essi.




Ci tengo a precisare che quel "plebaglia" non vuole essere in alcun modo offensiva per nessuno. L'ho usato perchè penso che così ci definiscono dentro le stanze dei bottoni quando parlano di noi. Se non con termini ancora più dispregiativi.
Noi gente comune di qualsiasi nazione, popolo, stato.

Ci disprezzano perchè ci temono.
Tentano di offuscare le coscienze dei singoli perchè temono che possano ragionare all'unisono.
Tutti i potenti del pianeta sanno che se si risvegliano le "masse" non c'è nulla che possa fermarle.
Mary is offline  
Vecchio 17-02-2008, 01.32.38   #18
nexus6
like nonsoche in rain...
 
L'avatar di nexus6
 
Data registrazione: 22-09-2005
Messaggi: 1,770
Ipocrisie...!

Citazione:
Originalmente inviato da Mary
Ci disprezzano perchè ci temono.
Tentano di offuscare le coscienze dei singoli perchè temono che possano ragionare all'unisono.
Tutti i potenti del pianeta sanno che se si risvegliano le "masse" non c'è nulla che possa fermarle.
Hai usato un’immagine, “ragionare all’unisono”, che spesso utilizzo anch’io e penso sia molto potente per spiegare anche le mie idee. Ragionare cioè in modo “coerente”, come avviene in molti sistemi fisici dove la coerenza viene ricercata per le sue peculiari e potenti caratteristiche (per esempio nella luce laser); il magnetismo in particolare si può spiegare come se i tanti “domini” o piccole parti che formano una sostanza dirigono il proprio magnetismo tutto in una sola direzione, come quando un metallo tipo il ferro viene sottoposto all’azione di una calamita. E’ un fenomeno collettivo, dunque, e fa sì che quelle che prima erano solo “singole” parti, ora continuino a rimanere tali, ma formano contemporaneamente un sistema unitario, che “ragiona all’unisono” appunto ed amplifica le forze dei singoli.

L’efficacia di un’azione collettiva in un gruppo umano, certo più complesso di un pezzo di ferro, penso dovrebbe mirare a far sì che il singolo possa portare la moralità e la coscienza che lo contraddistinguono a livello dell’azione comune; se quest’ultima deriva in qualche modo dall’adesione ad un movimento molto vasto dai contorni non ben definiti o più che altro dall’identificazione con un leader, allora penso tale “ragionamento all’unisono” sia falso, sia un’ipocrisia, poiché il singolo agisce delegando la propria coscienza verso un leader e la sua azione e forza si spengono; così facendo si alimenta un circuito vizioso ove il o i leaders di un dato movimento finiscono per essere l’anima stessa di esso, rendendo pericolosamente incontrollabili le masse ovvero i singoli.

Cosa penso faccia sì che in un gruppo l’individuo perda parte della propria coscienza se non tutta la propria morale e possa giungere anche a macchiarsi di crimini che singolarmente mai commetterebbe? Ho diverse idee in proposito la principale delle quali è che credo che l’azione di “delega” attraverso il consenso ad un partito, movimento, leader sia da una parte cercata dalla mente stessa dei singoli, come quasi fosse una necessità ed un conforto (ci si mescola, si “perde coscienza” e si trae dal gruppo una identità che singolarmente è carente), ma dall’altra rappresenta il momento in cui il singolo, l’individuo smette di essere tale in parte o del tutto, non è più umano e fatica a riconoscere gli altri come umani; l’empatia diventa carente o assente e questo meccanismo credo contribuisca anche a spiegare le azioni, per esempio, dei nazisti nei campi di sterminio o più semplicemente l’individualismo e l’egoismo delle nostre società. Il singolo viene privato di se stesso e così perde anche i rapporti con gli altri.

I leaders, i partiti o peggio gli Stati non sono dunque dei contenitori di coscienze, non conservano le caratteristiche e le individualità che ogni singolo fornisce loro tramite il consenso, essendo quando va bene solo singoli soggetti che possono tendere ad agire in modo “morale”... ripeto “quando va bene”.

I leaders tengono in conto l’opinione di tutte le persone che li sostengono nella misura in cui tali persone convergono con le idee del “capo”, ovvio; a parte che farlo sarebbe praticamente impossibile, ma comunque agiscono come singoli soggetti a loro volta e la voce della loro coscienza è appunto la “loro” e poco viene influenzata dalle coscienze dei propri sostenitori; in casi estremi, che si sono resi colpevoli di crimini contro l’umanità, come per esempio Stalin, Hitler, Mao, (ed io ci metterei pure i maggiori responsabili di questo attuale sistema capitalistico, ma lasciamo stare)... le loro azioni pongono proprio alla luce del Sole i meccanismi di cui vado discorrendo: in un modo (“dolce” e sottile come le democrazie) o in un altro (terribile e palese come le dittature) nei singoli viene inculcata e mette radici l’idea che l’individuo sia essenzialmente inadatto a certe questioni e dunque debba delegare parte o tutta la propria mente nei confronti di organismi più elevati di lui che si faranno certo carico di prendere le decisioni, ma anche di discutere, di ragionare, di riflettere, cioè d’utilizzare il cervello che alla maggioranza è stato sottratto.

Ciò verrà percepito come banale, perché ormai il fatto è stato interiorizzato, ovvero che il singolo debba delegare un certo tipo di azioni all’”alto”... ma io vorrei domandare: dove sta scritto? Queste "deleghe" sono una vera forma di profonda ipocrisia, mi segui? Si pensa che sia l'unico modo in cui le persone possano partecipare alla vita pubblica dei propri Paesi, ma anche a semplici associazioni, riunioni o movimenti, si pensa e si è interiorizzato ormai che la burocrazia costituisca il filtro necessario affinché le idee, i malesseri, la forza della gente possa trovare una via efficace per esprimersi, l'unica via consentita!

Nei regimi ciò che muta non sono questi principi, ma solo le modalità attraverso cui essi vengono applicati; visto che stiamo parlando di Olimpiadi, in Cina scientificamente Mao Zedong (o Tse-tung) ha proceduto in questa operazione: nella Repubblica Cinese, oggi, in effetti i movimenti sociali, di dissenso sono ridotti al minimo e sedati a volte nel sangue, come per esempio quelli dei contadini che a volte si ribellano per le condizioni di vita e di lavoro assurde in cui sono costretti; esistono campi di lavoro forzato (laogai) non dissimili per i metodi ai gulag sovietici ai tempi di Stalin. Tale operazione, come sappiamo, ha coinvolto pesantemente anche la cultura e le tradizioni: ora comprendo perché della filosofia taoista spesso ne sa più un qualsiasi occidentale che un cinese.

La Cina inoltre conserva un altro lascito di Mao: un partito di governo centralizzato e despota tipico delle dittature, che zittisce gli oppositori e non rende partecipi i cittadini delle proprie procedure e decisioni, alla faccia dei diritti umani; l’attuale Hu Jintao, il presidente cinese, discende in effetti politicamente, lasciando stare il maquillage revisionistico, proprio da Mao Zedong: la prima conquista della neonata Repubblica Cinese ai tempi di Mao fu l’annessione forzata del Tibet e sappiamo quanto questo popolo sia religioso e pure indomito nella difesa delle proprie tradizioni; accadde che la repressione soffocata con il sangue e con centinai di templi buddisti distrutti non riuscì a piegare i tibetani (come invece pare ora stia facendo la politica economica cinese) e durante tutti gli anni ‘80 nuove insurrezioni scossero il governo di Pechino... ed ho letto che... indovina chi fu scelto alla fine degli anni ‘80 per reprimere duramente ed ancora con il sangue le rivolte, dichiarando in Tibet la legge marziale? Sì, proprio il giovane arrembante Hu Jintao.

A questa persona Amnesty manda le petizioni con le nostre firme sperando che si possa ravvedere? Sperando che le immagini dei monaci buddisti squartati sortiscano qualche effetto? Sperando che possa riconsiderare la politica di sfruttamento energetico del Darfur che sta alimentando un genocidio su cui le Nazioni Unite sono paralizzate, visto il veto cinese?

Questo è appena un abbozzo del grande paese che ospiterà le Olimpiadi.

Ed anche nelle azioni di associazioni ormai troppo mastodontiche e pesanti come Amnesty, che pure è instancabile sul fronte dei diritti umani, intravedo però delle ipocrisie, oltre che degli enormi attriti nel suo agire, attriti che solo aggirando la burocrazia possono sciogliersi.

Direi che personalmente non ho più voglia di delegare, né a dire il vero l’ho mai avuta, e dunque di perdere buona parte o tutto il mio cervello a favore di qualcun altro o qualcos’altro che non agisce nel modo che ritengo giusto o opportuno riguardo ai pressanti eventi di cui vengo a conoscenza.

Le azioni dei mass media che in modo scientifico non diffondono un certo tipo di informazioni ipnotizzandoci con le solite filastrocche, credo che alla lunga gli si ritorceranno contro e sapete il perché? Perché la gente è affamata di informazioni e si sta rendendo conto che i media maggiori ne tagliano via una buona parte e dunque è spinta a ricercarle in modo non convenzionale, principalmente con internet, mostrando ed abituandosi ad esercitare una volontà, allenandosi ad utilizzare la propria coscienza! Questo i poteri costituiti stanno iniziando a comprenderlo e le azioni di multinazionali che tendono al controllo del grande mercato di internet le inserisco nient’altro che in questa prospettiva.

Ho scritto "troppo"... ora mi fermo... comunque ne avrei ancora...

nexus6 is offline  
Vecchio 17-02-2008, 09.28.40   #19
Mary
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
Riferimento: Ipocrisie...!

Citazione:
Originalmente inviato da nexus6
...
Ho scritto "troppo"... ora mi fermo... comunque ne avrei ancora...


per questo non riporto tutto quello che hai scritto ma ho trovato tutto molto ma molto interessante. Da rileggere poi con calma.

Bellissimo l'esempio della calamita, questo dimostra ancora una volta che ciò che è stato progettato per un uso positivo viene distorto in uno negativo.

Le leggi fisiche o naturali non sono nè buone nè cattive ma l'uso che se ne fa le porta da una parte o dall'altra.

Quindi niente di nuovo sotto il sole e le stelle.

Penso che il singolo individuo che delega senza consapevolezza il proprio potere diviene pienamente responsabile dell'uso che ne viene fatto.

Un milione di cervelli che ragiona e non delega il proprio potere non permetterà mai a nessuno di divenire un dittatore. Ma se a ragionare sono solo 1000 il gioco è fatto. Questo lo vediamo ovunque e in ogni tempo.

Oggi abbiamo i mezzi per riscattarci ma occorre anche la volontà di usarli.

La Cina come l'Italia sta procedendo molto rapidamente alla distruzione dell'ambiente (si parlava di sospendere le olimpiadi perchè l'aria era troppo inquinata) e qui i governi non faranno un bel niente perchè hanno smarrito il contatto con la realtà, con i comuni sentimenti umani, con il buon senso. Il potere è pericoloso perchè rende pazzi se non si ha la consapevolezza necessaria per gestirlo.

I dittatori di ogni epoca sono stati costretti ad abbandonare la propria appartenenza umana diventando inevitabilmente macchine pensanti.

Dobbiamo conoscere leggi e meccanismi se vogliamo imparare a gestire questo mondo.

Se nel deserto infuocato vedo la sagoma di un'oasi devo sapere che potrebbe essere reale ma probabilmente è solo un miraggio.

Se continuiamo di questo passo credo che non ci sarà più bisogno di preoccuparsi per il futuro perchè non ci sarà più un essere umano sull'intero pianeta divenuto come Marte.

Se nell'appartamento sopra il mio c'è un rubinetto che perde non posso dire: che me ne frega! tanto io sto bene a casa mia, non ho nessun rubinetto che perde
Mary is offline  
Vecchio 17-02-2008, 21.05.41   #20
albatro
Ospite
 
Data registrazione: 11-05-2006
Messaggi: 27
Riferimento: Le Olimpiadi della vergogna

Il boicottaggio delle Olimpiadi sarebbe solo un intervento clamoroso per fare aprire gli occhi ad un mondo reso sordo e cieco da una cortina di silenzio che regna sempre su tutte le dittature. Qui l'esempio macroscopico di un miliardo e trecento milioni di persone (quasi un quarto dell'intera umanità) dà ragione dell'insistenza su un discorso che ovviamente non può riguardare solo la Cina.
Occorre difendere i diritti del popolo cinese, soprattutto quelli dell'immane massa di contadini la cui povertà è progressivamente aumentata negli ultimi anni, insieme al vertiginoso aumento del divario rispetto alla classe media. E soprattutto non possiamo permetterci di dimenticare l'orribile sorte di tanti bambini!

http://www.torremaura.it/ormedidonna/societa2.htm
albatro is offline  

 



Note Legali - Diritti d'autore - Privacy e Cookies
Forum attivo dal 1 aprile 2002 al 29 febbraio 2016 - Per i contenuti Copyright © Riflessioni.it