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Vecchio 04-03-2008, 11.03.30   #61
iulbrinner
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Riferimento: Coppie omosessuali. Le ragioni del Si.

Citazione:
Originalmente inviato da frollo
Intanto chiarisco, perchè forse hai male interpretato il mio pensiero che riassumo così: io sono contrario ai DICO e favorevole al matrimonio civile tra omosessuali.
Ho scritto che gli eterosessuali hanno già tante opzioni per convivere in maniera "ufficiale". Gli omosessuali non ne hanno nessuna.
Scusami, ma credo che se io non ho ben interpretato, allora tu sei in palese ed irriducibile contraddizione.
Tra le 5 opzioni che tu vedi praticabili solo dagli etero, le ultime due (convivenza more-uxorio e convivenza di fatto, che poi sono la stessa cosa) le possono praticare e le praticano senza problema alcuno anche gli omosessuali, anche se la definizione more-uxorio è quantomeno impropria.
Quindi la tua affermazione che "gli omosessuali non ne hanno nessuna" (di scelta) è destituita di qualunque fondamento effettivo e non è affatto - come tu dici - "di un'evidenza sconcertante". Esattamente il contrario; è di tutta evidenza che nessuno ostacola l'unione sentimentale di due gay, i quali possono convivere a loro piacimento in due, in tre, in quattro e via discorrendo.
Di conseguenza, ti chiedi se lo Stato "debba prendere in considerazione questa situazione, oppure no", ipotizzando una inesistente impossibilità.
La mia risposta personale è, come già precisato, no, non deve e, soprattutto, la riduzione dello Stato (che poi sarebbe l'intera comunità nazionale) al ruolo di notaio tradirebbe la stessa funzione che lo Stato deve svolgere in una nazione moderna.
Che si dibatta liberamente, senza ipocrisie e senza preconcetti, della questione è cosa sacrosanta; che si voglia soffocare il dibattito ed il dissenso intorno alla tematica con una presa d'atto notarile, è cosa, per me, aberrante.

Citazione:
Nè mi sembra del tutto calzante l'obiezione velata secondo cui le coppie etero potendo procreare sarebbero le destinatarie naturali dell'azione legislativa. La legge infatti non discrimina tra le coppie che possono accedere al matrimonio quelle che procreano e quelle che non fanno figli
L'obiezione che descrivi non è affatto velata ma assolutamente esplicita: è ciò che sostengo.
Il matrimonio esiste come istituzione storica in quanto uomini e donne si sono uniti, sin dalla notte dei tempi, con la "conseguenza" della prole; che ci siano isolati casi - questi sì esigui - che non possano o non vogliano avere figli, non modifica il quadro di riferimento e, certo, la legge non può mettersi a fare bizantinismi su di loro.

Citazione:
Originalmente inviato da Valerio2
Una curiosità. Dal momento che in Europa ci sono già stati dei matrimoni di questo tipo, qualcuno ha notizie sui cambiamenti intervenuti nella vita di queste coppie?
Vado a memoria. Mi sembra che sia stata riportata, recentemente, la notizia che la prima coppia omosessuale (due uomini) sposata nel Regno Unito abbia già dato luogo ad una separazione legale (...divorzio? boh, mi sembra talmente grottesco parlare di divorzio tra due uomini...).
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Vecchio 04-03-2008, 12.30.50   #62
Valerio2
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Riferimento: Coppie omosessuali. Le ragioni del Si.

Citazione:
Originalmente inviato da Frollo
Continuo a non capire, Valerio.
E' la parola MATRIMONIO che ti da fastidio?
Se la si chiama UNIONE o SPOSALIZIO o INFARFARELLAMENTO, va meglio?
Bisogna fermarci su una questione lessicale?
Quando io scrivo MATRIMONIO, intanto, mi riferisco sempre e solo a quello CIVILE che si fa al Comune, ovvero alla formalizzazione di un CONTRATTO che dia diritti e doveri.
Sì Frollo, è proprio quell'accostamento, che va al di là del lessico.

Se mi parli di una unione civile, che non dia adito ad essere assimilata ad una famiglia, con relativi paletti nei confronti delle adozioni o di riconoscimento di paternità/maternità esterne, allora hai tutto il mio appoggio.

Come ho più volte detto io non discrimino in alcun modo chi è 'diverso' in materia sessuale. Tranne che per quell'unica caratteristica biologica.
Per tutto il resto può essere un collega o un amico, esattamente come chiunque.
Da un punto di vista emotivo, essi non sono diversi, hanno solo una particolarità, ma non faccio differenze ne', tantomeno, discriminazioni.

Forse, più avanti, cadrà anche quest'ultima barriera; è molto prevedibile, ma fino ad allora io mi sentirei più tranquillo se non si parlasse di matrimonio.

Mi sono reso ampiamente conto di quanto tu sia onesto intellettualmente, non hai bisogno di ulteriori attestazioni.

Se a te va bene qualcosa che regolamenti l'unione gay, ok. Sono d'accordo. Ho votato a favore della legge sull'aborto, senza essere favorevole all'aborto, come ho votato a favore della legge sul divorzio pur essendo convinto che il matrimonio debba essere unico, ma voglio mantenere le prerogative di chi vive la propria vita cristianamente, ha dei propri valori e non li vuole vedere scimmiottati o dissacrati. Poi mi parli di amore, come posso essere contrario a questo?

Perdonami una divagazione: cosa succede fra due omosessuali quando questo amore finisce? E' esattamente come nella coppia eterosessuale o è più sconvolgente?
Te ne parlo perchè c'è un vecchio stereotipo in proposito; si ritiene che il tradimento o l'abbandono nella sfera degli omosessuali generi una maggiore violenza che nella sfera degli eterosessuali.

Per il resto, se in questa unione si viene a generare una forma di dipendenza economica da parte di uno dei due ritengo più che giusto che ci sia una assunzione di responsabilità, che valga anche in caso di divorzio. (vedi, il termine divorzio non mi disturba, non facendo parte del mio lessico )
Valerio2 is offline  
Vecchio 04-03-2008, 22.19.11   #63
frollo
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Riferimento: Coppie omosessuali. Le ragioni del Si.

Ma certo che sei un bel po' cavilloso, eh?

Citazione:
Originalmente inviato da iulbrinner
Scusami, ma credo che se io non ho ben interpretato, allora tu sei in palese ed irriducibile contraddizione.
Tra le 5 opzioni che tu vedi praticabili solo dagli etero, le ultime due (convivenza more-uxorio e convivenza di fatto, che poi sono la stessa cosa)

In questo caso intendevo distinguere tra coppie che convivono a tutti gli effetti come marito e moglie, magari con figli e coppie che vivono da "fidanzati", ognuno a casa propria con brevi periodi insieme, senza figli e con meno impegni.

le possono praticare e le praticano senza problema alcuno anche gli omosessuali, anche se la definizione more-uxorio è quantomeno impropria.
Quindi la tua affermazione che "gli omosessuali non ne hanno nessuna" (di scelta) è destituita di qualunque fondamento effettivo e non è affatto - come tu dici - "di un'evidenza sconcertante". Esattamente il contrario; è di tutta evidenza che nessuno ostacola l'unione sentimentale di due gay, i quali possono convivere a loro piacimento in due, in tre, in quattro e via discorrendo.

Io ho scritto che mentre gli etero hanno diversi modi "UFFICIALI" di stare insieme gli omosessuali non ne hanno nessuno, intendendo con la parola "UFFICIALI" una qualche regolamentazione. E' chiaro, come risulta dal resto del discorso, che facevo riferimento alle prime 3 forme di unione, ovvero quelle ufficialmente regolamentate dl matrimonio e anche in parte alla convivenza di fatto, che ha un minimo di regole sprattutto in presenza di figli (per esempio in caso di separazione la casa in comune va al convivente cui sono affidati i figli e l'altro se la prende in saccoccia!). Confermo quindi che è di tutta evidenza che per gli omosessuali NON ESISTE un tipo di unione che sia di tipo "UFFICIALE" e che contenga una regolamentazione in tema di successione, reversibilità, alimenti in caso di separazione e via dicendo. Non mi sembra che qui si stia discutendo "SOLO" l'unione sentimentale. Ci mancherebbe che qualcuno impedisca a due persone di vivere insieme!

Di conseguenza, ti chiedi se lo Stato "debba prendere in considerazione questa situazione, oppure no", ipotizzando una inesistente impossibilità.

L'impossibilità è esistente, in quanto due omosessuali non si possono sposare in comune, quindi non possono ereditare l'uno dall'altro, non possono prendere gli assegni per coniuge a carico, non possono avere la pensione di reversibilità, ecc...

La mia risposta personale è, come già precisato, no, non deve e, soprattutto, la riduzione dello Stato (che poi sarebbe l'intera comunità nazionale) al ruolo di notaio tradirebbe la stessa funzione che lo Stato deve svolgere in una nazione moderna.

La mia invece è si e aggiungo che non sarebbe il primo e unico caso in cui lo stato si veste da notaio. Per esempio, quando prende atto di reiterati abusi e promuove un Condono, anzichè cercare e punire gli abusi, lo Stato registra una situazione e la sana. Per esempio quando una "consuetudine" diventa giurisprudenza e fa legge. Per esempio quando ratifica accordi internazionali a volte sorpassati dai tempi, o dalle volontà popolari. E chissà in quante altre occasioni.

Che si dibatta liberamente, senza ipocrisie e senza preconcetti, della questione è cosa sacrosanta; che si voglia soffocare il dibattito ed il dissenso intorno alla tematica con una presa d'atto notarile, è cosa, per me, aberrante.

Ma certo, che si dibatta. Poi però bisognerà pure finirla di dibattere, tirare le somme e... fare una legge. Oppure spiegare a chi vorrebbe dare anche agli omosessuali la possibilità di "registrare" in comune la loro unione traendone i diritti e i doveri che l'unione civile comporta (naturalmente escluso quello di adottare figli), che lo Stato non vuole acconsentire. E quando lo Stato dovrà spiegare le ragioni del no -se no sarà- dovrà anche spiegare i motivi per cui privare gli omosessuali di una aspirazione a loro modo legittima, cioè quella di potersi legare "UFFICIALMENTE" (per l'INPS, per l'ufficio tributi e tutto il resto).


L'obiezione che descrivi non è affatto velata ma assolutamente esplicita: è ciò che sostengo.
Il matrimonio esiste come istituzione storica in quanto uomini e donne si sono uniti, sin dalla notte dei tempi, con la "conseguenza" della prole;

Anche gli omosessuali si sono uniti sin dalla notte dei tempi. Il fatto che non possano avere figli mi sembra marginale. Io credo che due persone vogliono "sposarsi" perchè si amano... non per fare figli! Se poi i figli vengono... bene! Se non vengono o se non si vogliono far venire, pazienza. Nè lo Stato può dare la benedizione solo a chi fa figli.

che ci siano isolati casi - questi sì esigui - che non possano o non vogliano avere figli, non modifica il quadro di riferimento e, certo, la legge non può mettersi a fare bizantinismi su di loro.

E allora non faccia bizantinismi nemmeno sugli omosessuali, perchè se il discrimine è il non poter far figli, allora nemmeno una donna o un uomo sterili possono farli, eppure loro possono sposarsi. Basterebbe considerare gli omosessuali come "sterili"...


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frollo is offline  
Vecchio 11-03-2008, 23.34.48   #64
iulbrinner
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Riferimento: Coppie omosessuali. Le ragioni del Si.

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Originalmente inviato da frollo
......se il discrimine è il non poter far figli, allora nemmeno una donna o un uomo sterili possono farli, eppure loro possono sposarsi. Basterebbe considerare gli omosessuali come "sterili"...

Ma gli omosessuali non sono sterili e considerali tali è una falsificazione della realtà.
E' il loro rapporto ad essere sostanzialmente sterile in termini di procreazione e tanto basta, per quanto mi riguarda, per essere contrario alla simulazione di qualcosa che assomigli anche lontanamente al concetto di "famiglia" nel caso di unioni omosessuali.

P.S. - tralascio tutte le approssimazioni giuridiche riportate sul tema, tali da creare notevolissime confusioni di significato, per rimanere alla questione etica....
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Vecchio 13-03-2008, 23.30.26   #65
frollo
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Riferimento: Coppie omosessuali. Le ragioni del Si.

Citazione:
Originalmente inviato da iulbrinner
Ma gli omosessuali non sono sterili e considerali tali è una falsificazione della realtà.
E' il loro rapporto ad essere sostanzialmente sterile in termini di procreazione e tanto basta, per quanto mi riguarda, per essere contrario alla simulazione di qualcosa che assomigli anche lontanamente al concetto di "famiglia" nel caso di unioni omosessuali.

P.S. - tralascio tutte le approssimazioni giuridiche riportate sul tema, tali da creare notevolissime confusioni di significato, per rimanere alla questione etica....

Non puoi tralasciare le "approssimazioni giuridiche", che approssimazioni non sono, perchè esse costituiscono il pilastro su cui io baso la necessittà di una regolamentazione per le unioni omosessuali.
Se infatti tutto si fermasse "all'amore", non servirebbe altro: chiunque, nel nome dell'amore, etero o omosessuale che fosse, potrebbe condurre la vita che più gli aggrada: in coppia, da solo, in 3... in qualunque configurazione concepibile. I problemi nascono invece proprio in relazione alle questioni giuridiche e di diritto che il patto di convivenza si porta dietro. Queste ultime non sono una parte marginale rispetto ad una questione etica... sono più importanti della questione etica! Perchè il marito che premuore lascia alla moglie la pensione di reversibilità, mentre per un omosessuale non accade altrettanto nei confronti del suo compagno?
Perchè non sono sposati!
Ma siccome NON possono sposarsi questa è una possibilità che viene loro negata.
Perchè il coniuge che premuore senza testamento lascia automaticamente il 50% dei suoi averi al coniuge superstite, mentre l'omosessuale deve lasciare un testamento altrimenti il compagno non eredita nulla e prendono tutto i fratelli, i genitori, gli eventuali figli i nipoti o lo Stato?
Perchè non è sposato... ma siccome non si può sposare, ecc ecc...
Quello che mi chiedo è questo:
L'unione civile, quella regolata dal codice, è basata sull'amore reciproco di 2 persone.
Un omosessuale, per sua natura NON può amare e quindi sposare una persona dell'altro sesso, ma può amare e quindi voler sposare (se gli fosse concesso) una persona del suo stesso sesso. Anche quello è amore e anche quell'amore dovrebbe avere la stessa dignità dell'altro. Per la legge invece no.
Se però, grazie a qualche medico compiacente risultasse che uno dei due omosessuali ha "cambiato sesso" (e si può fare sia realmente che, probabilmente, attraverso qualche amico compiacente all'anagrafe)... improvvisamente si potrebbe sposare con la persona che ama.
Mi sembra un assurdo!
frollo is offline  
Vecchio 14-03-2008, 08.17.36   #66
Koli
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Riferimento: Coppie omosessuali. Le ragioni del Si.

Volevo aggiungere che, come saprete, gli elettori spagnoli hanno riconfermato Luis Zapatero alla guida della Spagna. Probabilmente gli spagnoli, non pensano che le unioni omossesuali, legalizzate proprio da Zapatero, abbiano minato le basi del vivere civile e snaturato la società.
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Vecchio 14-03-2008, 16.08.45   #67
donquixote
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I diritti dei gay e i rovesci della societa' moderna

L’omosessualità è diventata negli ultimi anni uno dei temi più dibattuti nelle discussioni politiche, sociologiche, etiche e culturali in generale. Sappiamo tutti che non è nata ieri; dagli innumerevoli esempi risalenti alla Grecia classica (per tacer della Sodoma biblica) e alla romanità fino agli studi antropologici del secolo scorso possiamo con ragione pensare che sia diffusa da sempre, in percentuali variabili, presso tutte le civiltà. In certi periodi della storia se ne è parlato più che in altri, vuoi perché in alcuni momenti era forse più diffusa, vuoi perché magari in altri momenti veniva perseguita dalle leggi vigenti. In ogni caso tutto si potrà dire dell’omosessualità tranne che sia innaturale. Soprattutto negli ultimi decenni svariati scienziati o presunti tali si sono occupati di trovarne le cause, definendola di volta in volta malattia o libera scelta, difetto innato o tara psicologica, edonismo o trasgressione. L’unica cosa certa è che hanno cambiato idea molteplici volte nel corso degli anni, e l’omosessualità è stata derubricata da malattia a condotta naturale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità solo nel 1994 sull’onda delle proteste dei movimenti gay e non certo sulla base di valutazioni scientifiche, le quali erano parimenti assenti quando era stata inserita in quello stesso elenco. Recenti osservazioni hanno stabilito che anche nel mondo animale si verificano frequenti casi di omosessualità in innumerevoli specie per cui tale comportamento, quando è spontaneo e non indotto da mode o tendenze e al di là delle ragioni che lo determinano, può essere a tutti gli effetti definito innato, congenito, pertinente la natura propria dell’individuo, animale o umano che sia. Riconoscerlo quindi come un difetto della natura individuale è quantomeno azzardato, da qualunque parte provenga un’affermazione di questo tipo. Si può semmai considerare come una delle indefinite qualificazioni della forma individuale. Ciò stabilito, però, bisogna valutarne l’impatto sociale, ovverosia l’influenza che questo comportamento ha all’interno di una comunità umana che ha precetti, prassi, consuetudini normalmente destinate al perseguimento del bene comune (comunque sia definito), alla difesa della propria sopravvivenza e al mantenimento delle proprie specificità. Ogni società è retta da leggi, norme e convenzioni che ne delimitano la struttura e dovrebbero educare i suoi appartenenti alla realizzazione dello scopo che quella società si propone; la nostra ad esempio è, semplificando al massimo, costituzionalmente fondata sul lavoro (o, meglio, sulla ricchezza che dal lavoro deriva) e la maggior parte delle azioni dei dirigenti sono appunto orientate al raggiungimento dello scopo costitutivo, in quanto pongono in primo piano le scelte economiche ed educano le persone a considerare l’aumento della produzione e quindi del denaro disponibile l’unico o il principale parametro di valutazione del benessere e della felicità sociale. Ma la miopia di costoro, che pare non vedano quasi altro che “questioni di soldi”, impedisce loro di valutare nella giusta misura aspetti che sono precostitutivi di una società intesa come aggregazione di individui che condividono principi, norme, usi, costumi e tradizione, come ad esempio quello, direi fondamentale, che perché una società possa dirsi tale è anzitutto necessario che vi siano degli uomini e delle donne a farne parte. Fino a pochi anni fa tutte le società, antiche o moderne, primitive o evolute, avevano messo alla base dei propri interessi la salvaguardia dal pericolo dell’estinzione. Come si possa in prima istanza evitare questo rischio pare fin troppo ovvio: procreando. Per questa semplice ragione le prime tutele venivano indirizzate alla famiglia e ai bambini e in varie parti del mondo il matrimonio era, se non addirittura forzato dalla legge, almeno moralmente obbligatorio e le coppie sterili venivano viste come rami secchi della società e sottostimate dalla popolazione. Per questo semplice e ancestrale motivo l’omosessualità è fonte di disordine e disgregazione sociale in quanto, non contribuendo nemmeno potenzialmente al perpetuamento dei membri della società provoca, in linea di principio ed in una visione prospettica, l’estinzione della stessa.
La civiltà moderna ha cambiato totalmente il modo di vedere le cose; ha completamente perso la bussola dei principi e il senso della storia e sull’onda di slogan roboanti e senza senso (i diritti! I diritti!) ora vuol concedere “diritti” agli omosessuali non in quanto persone uguali agli altri che hanno come tutti i cittadini una serie di prerogative garantite, ma proprio in quanto omosessuali; ovvero si tenta di fare concessioni ad un gruppo di persone basandosi su di una mera preferenza nell’ambito sessuale di quelle stesse persone. I movimenti gay hanno guaito per anni contro il mondo lamentando che non si possono discriminare uomini e donne solo per ciò che fanno sotto le coperte, e avevano ragione, ma pare ora perlomeno esagerato nonché incoerente accampare privilegi per lo stesso motivo.
Il riconoscimento delle unioni omosessuali con la conseguente estensione di diritti (primo dei quali la reversibilità della pensione) che ora sono appannaggio della famiglia (non uso l’aggettivo “tradizionale” poiché implicherebbe l’esistenza di altri tipi di famiglia, mentre solo ad un nucleo sociale composto da uomo, donna e, eventualmente, figli si può dare questo nome) sarebbero di fatto privilegi e non diritti poiché non giustificati da alcuna utilità sociale, essendo tali unioni dannose per la sopravvivenza di una comunità. E’ altresì significativo e preoccupante che le classi politiche moderne, ispirantesi a principi nati dall’Illuminismo e dalla Rivoluzione, e quindi teoricamente laici e razionali, li rifiutino totalmente in questa occasione (ma recentemente capita sempre più spesso nonostante le dichiarazioni di facciata) aggrappandosi al loro opposto, un bieco moralismo e un sentimentalismo che in politica, attività razionale par excellence, non dovrebbe trovare posto ma che in questa e in purtroppo altre occasioni diventa la stella cometa che guida la formazione delle leggi. Non si può infatti definire altrimenti che sentimentalismo il ricorso all’ “affettività” che i politici adottano per giustificare le proposte di provvedimenti come i “dico”. Costoro affermano che non si possono negare ai gay i diritti delle altre coppie perché ciò equivarrebbe ad impedire di stare insieme e di convivere a due persone che si vogliono bene. E il “volersi bene” diventa la principale se non l’unica spiegazione per adottare questo tipo di provvedimenti che, se ovviamente sono allargati indistintamente a tutti i conviventi in quanto diversamente sarebbero anticostituzionali, sono di fatto pensati quasi esclusivamente per gli omosessuali, e le discussioni che ne sortiscono lo dimostrano con chiarezza. Quanto sia aleatoria oltre che emotiva una ragione del genere chiunque lo capisce, a maggior ragione in un’era in cui le unioni di coppia sono sempre più fragili e instabili.
Ma anche se le unioni gay risultassero più stabili di quelle familiari e anche se, volendo estremizzare, cotali unioni si protraessero tutte per tutta la vita, ciò non sarebbe comunque una buona ragione per proporre la loro legalizzazione, al contrario; sarebbe un’ottima argomentazione per evitarla perché, come già evidenziato in precedenza, queste aggregazioni sono solo deleterie e rovinose dal punto di vista sociale, e solo una società totalmente priva di principi e in estrema decadenza come la nostra può incoraggiare condotte che ne minano le fondamenta e alimentano il virus dell’autodistruzione anziché adottare provvedimenti e creare le condizioni di una propria perpetuazione in termini numerici e culturali.
La legittimazione delle coppie gay che premia una preferenza sessuale piuttosto che un’altra, l’ingresso indiscriminato di immigrati che non si integreranno mai perché non esiste più cultura con cui integrarsi, l’interminabile discussione sulle “quote rosa” che privilegiano le donne in quanto tali a scapito di qualsiasi valutazione su merito e competenza, il comizio del candidato sindaco che promette “asili nido gratis per tutti” dichiarando che i diritti dei bambini non iniziano a 5 anni ma quando nascono e quindi che andare all’asilo nido da neonato, lontano dai genitori, è un “diritto” del bambino sono solo le ultime purulente eruzioni più evidenti di una metastasi che ha aggredito il nostro mondo e la nostra civiltà e che ci sta portando verso una rovinosa destinazione.
Ci vorrebbe, quella sì, una legge che introducesse l’eutanasia sociale. Eviterebbe lunghe e tormentose sofferenze a noi e a coloro che abbiamo appestato con l’esportazione del nostro “way of life” e il mondo ricomincerebbe da capo non prima di aver tirato un interminabile, profondo e rilassato sospiro di sollievo.
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Vecchio 14-03-2008, 18.57.21   #68
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Riferimento: I diritti dei gay e i rovesci della societa' moderna

Citazione:
Originalmente inviato da donquixote
... Per questo semplice e ancestrale motivo l’omosessualità è fonte di disordine e disgregazione sociale in quanto, non contribuendo nemmeno potenzialmente al perpetuamento dei membri della società provoca, in linea di principio ed in una visione prospettica, l’estinzione della stessa.

Non concordo. La percentuale di omosessuali, pur non conoscendola, ritengo che sia molto bassa. Inoltre non è che si diventa omosessuali per moda o per convenienza: uno lo è o non lo è. Non è che "facendo pubblicità all'omosessualità nascerebbero ogni giorno nuovi omosessuali, fino a superare in percentuale gli eterosessuali e a disgregare la società. Non si è omosessuali per scelta (credo) ma per natura e chi non lo è non può diventarlo. Per cui ti vorrei rassicurare sul futuro della sopravvivenza della nostra società!
...
Il riconoscimento delle unioni omosessuali con la conseguente estensione di diritti (primo dei quali la reversibilità della pensione) che ora sono appannaggio della famiglia (non uso l’aggettivo “tradizionale” poiché implicherebbe l’esistenza di altri tipi di famiglia, mentre solo ad un nucleo sociale composto da uomo, donna e, eventualmente, figli si può dare questo nome) sarebbero di fatto privilegi e non diritti poiché non giustificati da alcuna utilità sociale, essendo tali unioni dannose per la sopravvivenza di una comunità.

L'utilità sociale è quella di far capire ai cittadini che lo Stato non li discrimina a seconda degli orientamenti sessuali. Quanto al danno, ho già detto

...
Costoro affermano che non si possono negare ai gay i diritti delle altre coppie perché ciò equivarrebbe ad impedire di stare insieme e di convivere a due persone che si vogliono bene. E il “volersi bene” diventa la principale se non l’unica spiegazione per adottare questo tipo di provvedimenti che, se ovviamente sono allargati indistintamente a tutti i conviventi in quanto diversamente sarebbero anticostituzionali, sono di fatto pensati quasi esclusivamente per gli omosessuali, e le discussioni che ne sortiscono lo dimostrano con chiarezza.


Ho già scritto infatti che io sono profondamente contrario ai DICO, perchè inutili se riferiti a coppie etero e insufficienti se pensati per coppie omosessuali, mentre sono favorevole all'introduzione del matrimonio civile per gli omosessuali, in quanto è l'unica categoria che non ha altre possibilità di formalizzare un'unione di coppia.

Quanto sia aleatoria oltre che emotiva una ragione del genere chiunque lo capisce, a maggior ragione in un’era in cui le unioni di coppia sono sempre più fragili e instabili.
Ma anche se le unioni gay risultassero più stabili di quelle familiari e anche se, volendo estremizzare, cotali unioni si protraessero tutte per tutta la vita, ciò non sarebbe comunque una buona ragione per proporre la loro legalizzazione, al contrario; sarebbe un’ottima argomentazione per evitarla perché, come già evidenziato in precedenza, queste aggregazioni sono solo deleterie e rovinose dal punto di vista sociale, e solo una società totalmente priva di principi e in estrema decadenza come la nostra può incoraggiare condotte che ne minano le fondamenta e alimentano il virus dell’autodistruzione anziché adottare provvedimenti e creare le condizioni di una propria perpetuazione in termini numerici e culturali.

Ripeto che il virus dell'autodistruzione non viene propagato dagli omosessuali in quanto l'omosessualità non si attacca come la varicella. Quello degli omosessuali è un sottoinsieme che non si può ampliare: quello è e quello resta
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Vecchio 16-03-2008, 22.25.25   #69
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Riferimento: Coppie omosessuali. Le ragioni del Si.

Citazione:
Originalmente inviato da donquixote
La legittimazione delle coppie gay che premia una preferenza sessuale piuttosto che un’altra,
non premia, equipara avendone preso atto

l’ingresso indiscriminato di immigrati che non si integreranno mai perché non esiste più cultura con cui integrarsi,
l'integrazione riguarda solo i canoni comuni di comportamento ed il rispetto delle leggi

l’interminabile discussione sulle “quote rosa” che privilegiano le donne in quanto tali a scapito di qualsiasi valutazione su merito e competenza,
sì le quote rosa sono una sciocchezza, ma dal momento che non si possono scegliere i propri rappresentanti ...

il comizio del candidato sindaco che promette “asili nido gratis per tutti” dichiarando che i diritti dei bambini non iniziano a 5 anni ma quando nascono e quindi che andare all’asilo nido da neonato, lontano dai genitori, è un “diritto” del bambino sono solo le ultime purulente eruzioni più evidenti di una metastasi che ha aggredito il nostro mondo e la nostra civiltà e che ci sta portando verso una rovinosa destinazione.
gli asili nido sono una necessità delle famiglie; chi non ne ha bisogno non li usi

Ci vorrebbe, quella sì, una legge che introducesse l’eutanasia sociale. Eviterebbe lunghe e tormentose sofferenze a noi e a coloro che abbiamo appestato con l’esportazione del nostro “way of life” e il mondo ricomincerebbe da capo non prima di aver tirato un interminabile, profondo e rilassato sospiro di sollievo.

Eutanasia? Sì, anche hitler ha fatto un po' di eutanasia; non è che mi convinca molto, a meno che non si applichi a certi politici
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Vecchio 17-03-2008, 10.09.37   #70
La_viandante
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Citazione:
le coppie sterili venivano viste come rami secchi della società e sottostimate dalla popolazione. Per questo semplice e ancestrale motivo l’omosessualità è fonte di disordine e disgregazione sociale in quanto, non contribuendo nemmeno potenzialmente al perpetuamento dei membri della società provoca, in linea di principio ed in una visione prospettica, l’estinzione della stessa.
Trovo questa linea di principio e visione prospettica del tutto aleatoria. Le coppie gay esistono dall’inizio dei tempi eppure non è avvenuta nessuna estinzione, e non saranno certo una certificazione giuridica e la loro legittimazione che renderanno possibile l’estinzione.
Semplicemente i gay continueranno ad essere in coppia solo con una carta a garanzia di assistenza in caso di malattia in qualità di coniuge, reversibilità della pensione

Citazione:
Il riconoscimento delle unioni omosessuali con la conseguente estensione di diritti (primo dei quali la reversibilità della pensione) che ora sono appannaggio della famiglia (non uso l’aggettivo “tradizionale” poiché implicherebbe l’esistenza di altri tipi di famiglia, mentre solo ad un nucleo sociale composto da uomo, donna e, eventualmente, figli si può dare questo nome) sarebbero di fatto privilegi e non diritti poiché non giustificati da alcuna utilità sociale,

Ok, devi però spiegarmi in cosa consiste una famiglia formata da uomo e donna e nessun figlio e da uomo-uomo perché nel secondo caso lo vedi un privilegio in quanto inutili per la società e la stessa situazione in una coppia etero non costituisce un privilegio. Se quelli ce chiedono le coppie omosessuali sono privilegi, essi sono privilegi anche per le coppie etero senza figli.
Sono le coppie etero senza figli delle coppie di serie A dunque che godono degli stessi diritti di quelle con figli pur essendo inutili alla società?
(sia chiaro che non è mia opinione queste coppie siano inutili al bene comune seguo solo il filo logico di don chisciotte )

Non sarebbe più coerente come discorso allora fare dei dico per tutti e nel momento in cui hanno dei figli allora si possono sposare con la tua benedizione?

Citazione:
La legittimazione delle coppie gay che premia una preferenza sessuale piuttosto che un’altra, l’ingresso indiscriminato di immigrati che non si integreranno mai perché non esiste più cultura con cui integrarsi, l’interminabile discussione sulle “quote rosa” che privilegiano le donne in quanto tali a scapito di qualsiasi valutazione su merito e competenza, il comizio del candidato sindaco che promette “asili nido gratis per tutti” dichiarando che i diritti dei bambini non iniziano a 5 anni ma quando nascono e quindi che andare all’asilo nido da neonato, lontano dai genitori, è un “diritto” del bambino sono solo le ultime purulente eruzioni più evidenti di una metastasi che ha aggredito il nostro mondo e la nostra civiltà e che ci sta portando verso una rovinosa destinazione.
Ma io devo essere cascata or ora da Marte qui sulla terra, pensavo che i guai della nostra società fossero la criminalità organizzata che recluta i poveracci che arrivano da noi per scampare alle guerre in casa loro, le guerre nel mondo che mietono vittime e affamano i popoli nelle loro terre e in quelle di chi manda i militari, sostenendo enormi spese e pesando in modo sconsiderato sulle finanziarie che li detraggono da tante utili destinazioni, il malaffare nella politica, le corruzioni, le tangenti i finanziamenti illeciti a partiti e quelli leciti ai giornali che ne controllano l‘informazione ledendo il diritto dei lettori ad essere messi al corrente delle indagini in corso a chi ci governa, gli abusi di potere di chi invita la famiglia su aerei di stato per andare a vedere le corse automobilistiche, i festini di certi politici a base di coca ed entreneuses a spese degli italiani, i consigli dati ai precari di sfoderare sorrisi e sposare i miliardari, le esenzioni a certi esercizi a scopo di lucro che fanno sleale concorrenza a chi invece le tasse le paga pure al posto loro, pensavo ahimé che la grossa feccia del nostro paese fosse quella che al potere una volta indagata fa si che i magistrati che la indagano vengano processati e condannati magari da altrettanti magistrati messi lì dagli stessi politici indagati, credevo che il peggior malcostume (eufemismo per dire comportamento mafioso) italiano fosse quello della parentopoli presente in ogni ambito della vita sociale dalla ricerca al primario di ospedale, che assume solo chi ha certe caratteristiche a lui care, generalmente se obiettore e portatore -sano- di valori cristiani da attaccare solo agli altri, pensavo ancora che quello che è sbagliato è evadere le tasse e usufruire dei servizi statali pagati con le tasse altrui, ma mai e poi mai sarei andata a pensare che i problemi di questo mondo e la sua autodistruzione venissero dritti da un uso (a sindacabile parere di qualcuno) moralmente improprio del proprio sedere.
La_viandante is offline  

 



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