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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 03-08-2004, 22.05.14   #11
nicola185
al di là della Porta
 
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Chi sono i molti? La dittatura dei molti. Pirandello fece questa affermazione che indubbiamente suonava come slogan perchè lui chiaramente appoggiava la dittatura fascista. E giustificava questa sua affermazaione in questo modo: diceva, un dittatore che comanda da solo penserà prima al suo interesse, ma essendo solo per quanto pretenzioso, non potrà sottrarre molto, e quindi il surplus sarà per il popolo. In democrazia comandano i molti, e se ci si pensa cosa rimane per gli altri?
Lasciamo stare le distinzioni tra sinistra e destra, ma non bisogna essere degli esperti politici per comprendere la situazione che si è creata in questi ultimi anni in Italia. La classe politica, comprese regioni e province e comuni da quante migliaia di persone è composta? E attorno alla classe politica quante decine di migliaia di medio e grandi imprenditori ruotani intorno? E ciò che ci ruota intorno per esempio, che so il mondo del calcio, della moda, del cinema, vedrete che a forza di sommare le varie decine di migliaia sia arriva, (non c'è bisogno della Doxa per calcolarlo) al milione. Ma il potere, per fare un discorso da poaretti è in mano di chi ha il potere economico. E chi ha il potere economico se non le categorie di persone che ho appena elencato? Pensate al Napoli calcio, ma anche alla Lazio o tante altre società che hanno gestioni che farebbero andare in tilt società molto più potenti di loro e che invece restano in piedi. ( Si vedrete che si troverà un rimedio anche per il Napoli). Molte aziende lasciano migliaia di operai a casa. I ricchi aumentano e i poveri pure così come il divario. Sarà anche uno slogan, ma la democrazia di oggi, chiunque la porti avanti è secondo me la dittatura dei molti.
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Vecchio 03-08-2004, 22.21.53   #12
lelle 79 ;o)
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x Winnie:
Mi spice tanto che le mie parole ti abbiano fatto rabbrividire, non era certo mia intenzione.

Quello in cui credo è che siamo grandi abbastanza da capire cosa è giusto e cosa no, siamo grandi abbastanza da non avere bisogno di mezz'uomini che si spacciano per leader, ma se questo non avviene è solo perchè non lo vogliamo abbastanza.
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Vecchio 04-08-2004, 02.21.25   #13
Winnie
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Nicola,
capisco cosa vuoi dire,ma a me non piace la confusione:
la dittatura è una realtà che noi per fortuna non abbiamo vissuto.
Non sono d'accordo con l'accostamento che hai fatto:
di uno,di pochi o di molti la dittatura è una mancanza totale di libertà,è sangue,è torture,è eliminazione fisica dei dissidenti....no,
questo oggi qui non c'è.
Siamo qui ad esprimere le nostre idee senza paura.Possiamo partecipare ad organizzazioni politiche e sindacali.
Possiamo,attraverso il voto,esprimere da chi preferiamo farci governare.
Non basta.Lo so.
Ma senza questo mancano i presupposti per la crescita di una società.Una società non può crescere nella paura.
La dittatura è paura.
Non si può avvicinare la nostra realtà a quella dei tempi del fascismo,o del Cile di Pinochet,o delle cosiddette "dittature del proletariato",che finirono per diventare dittature e basta.
La libertà di cui godiamo è formale,ma è preziosa,se la usiamo.

Winnie

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Vecchio 04-08-2004, 02.28.48   #14
Winnie
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Lelle,
dici "siamo abbastanza grandi da capire cosa è giusto e cosa no"

ma allora perché la società in cui viviamo non è giusta,pur avendo noi gli strumenti per esprimerci e farci valere?

"non lo vogliamo abbastanza" dici

è così semplice? tutta colpa nostra? di tutti in egual misura?

Winnie

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Vecchio 04-08-2004, 03.10.05   #15
nemamiah
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Citazione:
Messaggio originale inviato da Winnie
Nicola,
capisco cosa vuoi dire,ma a me non piace la confusione:
la dittatura è una realtà che noi per fortuna non abbiamo vissuto.
Non sono d'accordo con l'accostamento che hai fatto:
di uno,di pochi o di molti la dittatura è una mancanza totale di libertà,è sangue,è torture,è eliminazione fisica dei dissidenti....no,
questo oggi qui non c'è.
Siamo qui ad esprimere le nostre idee senza paura.Possiamo partecipare ad organizzazioni politiche e sindacali.
Possiamo,attraverso il voto,esprimere da chi preferiamo farci governare.
Non basta.Lo so.
Ma senza questo mancano i presupposti per la crescita di una società.Una società non può crescere nella paura.
La dittatura è paura.
Non si può avvicinare la nostra realtà a quella dei tempi del fascismo,o del Cile di Pinochet,o delle cosiddette "dittature del proletariato",che finirono per diventare dittature e basta.
La libertà di cui godiamo è formale,ma è preziosa,se la usiamo.

Winnie


condivido pienamente!
nemamiah is offline  
Vecchio 04-08-2004, 03.23.58   #16
leibnicht
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Cara Winnie

sei probabilmente molto giovane e , sulla tua pelle, ti auguro di non vivere mai le conseguenze di un sistema "democratico" in cui il potere giudiziario rappresenta un termine dialettico dei conflitti di prevalenza politica.
Sappi, però, che il nostro Paese, anomalo in questo, ossia nella "normalità" del suo non possedere credenziali di neutralità tra cittadino e potere costituito, rappresenta il "caso limite" della democrazia: quello in cui una parte maggioritaria in termini pregiudiziali di opinione, può farla franca sui bisogni effettivi di una preponderante maggioranza di individui che lo compongono.
Il dramma di una magistratura incapace e sciacallamente corrotta, asservita ad interessi specifici di un settore di un agone politico lontano anni luce dai bisogni delle genti, è un problema storico del nostro Paese.
L'esercizio di un potere reso quasi assoluto dalla sostanziale noncuranza delle formazioni politiche e culturali aventi "voce" rispetto ad un referendum che aveva decretato, con una maggioranza schiacciante, l'opportunità di un semplice riconoscimento della RESPONSABILITA' del magistrato che sbaglia... beh, questo ha sancito, ove ve ne fosse il bisogno, lo strapotere di un organo dello Stato sullo Stato stesso.
Eppure, credimi, questa speranza fantastica, di possedere una Magistratura responsabile, non per radicalità gentiliane, ma per appartenenza al libero dialogo civile di una società moderna... su questo si inceppano ancora le moltitudini di asperrità di questa nostra Italia.
Potresti tacciarmi di un'insensibilità sostanziale rispetto all'indipendenza, opportuna, più che necessaria, del potere giudiziario rispetto al'esecutivo... Ma questa idealità non ha valore dove "ciò che, concretamente, si decide" ha una pervasività ed una persistenza assai maggiori di "ciò che si percepisce e si vuole".
Perchè, nel tempo, anche se non nelle idee, bensì nell'agire concreto delle persone, la prima norma si impone sulla seconda.
E tale conseguenza interrompe e mortifica quell'aspetto essenziale di ogni democrazia: che nessuno, in alcun modo "debba non potere", nel consesso civile, e che qualcuno, comunque si prospetti, possa "non dovere" il rispetto alle Leggi ed alla responsabilità del suo operare.
leibnicht is offline  
Vecchio 04-08-2004, 09.57.24   #17
nicola185
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Messaggio originale inviato da Winnie
Nicola,
capisco cosa vuoi dire,ma a me non piace la confusione:
la dittatura è una realtà che noi per fortuna non abbiamo vissuto.
Non sono d'accordo con l'accostamento che hai fatto:
di uno,di pochi o di molti la dittatura è una mancanza totale di libertà,è sangue,è torture,è eliminazione fisica dei dissidenti....no,
questo oggi qui non c'è.
Siamo qui ad esprimere le nostre idee senza paura.Possiamo partecipare ad organizzazioni politiche e sindacali.
Possiamo,attraverso il voto,esprimere da chi preferiamo farci governare.
Non basta.Lo so.
Ma senza questo mancano i presupposti per la crescita di una società.Una società non può crescere nella paura.
La dittatura è paura.
Non si può avvicinare la nostra realtà a quella dei tempi del fascismo,o del Cile di Pinochet,o delle cosiddette "dittature del proletariato",che finirono per diventare dittature e basta.
La libertà di cui godiamo è formale,ma è preziosa,se la usiamo.

Winnie


Sicuramente ho forzato un po' la mano, nulla ha a che fare quella che io chiamo , (anzi no quella che Pirandello chiamava) la dittatura dei molti con le dittature totlitaristiche del fascismo o del nazismo e similari. In effetti oggi una libertà più formale che sostanzaiale, e in parte comunque anche sostanziale c'è, la soppressione fisica non c'è più e via discorrendo. Però rispetto alla democrazia, nella sua accezione più autentica, be' dai ci siamo ancora un po' distantini. Più che paura oggi regna molta indifferenza, non da parte di tutti certo e comunque una forma di paura molto sottile, più nascosta fà si che non siamo poi così liberi nell'esprimere certe opinioni. Ma questo anche nella vita di tutti i giorni, posso portarti un esempio recentissimo rispetto, come già ho raccontato in altri post, a quello che è stato fatto nella piccola azienda dove lavoriamo. Un licenziamento plurimo con riassunzione dopo 1 mese sotto nuovo nome per godere di una serie di esenzioni fiscali. Ho espresso il mio rammarico in maniera molto garbata, mi sono anche sforzato di comprendere le ragioni da un punto di vista aziendale, la mia libertà di opinione è stata rispettata certo perchè non è andata oltre, perchè non mi son fatto carico di denunciare una situazione comunque irregolare.
Ma potrei citarti le botte che ho preso quando venivo fermato dalla polizia per strada senza che mi venisse trovato un grammo in tasca, ma anche mi avessero trovato i chili chi li autorizza a farlo? Prova a denunciarli se ti riesce. Certo ora questi problemi non li ho più perchè vivo secondo le regole, ma la strada verso la libertà in senso più pieno, la strada che ci permetta realmente di esprimerci senza timore di subdole (così subdole che talvolta non le scorgiamo) ripercussioni è ancora lunga. Comunque se non altro la stiamo percorrendo
nicola185 is offline  
Vecchio 04-08-2004, 13.24.42   #18
nemamiah
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Re: Cara Winnie

Citazione:
Messaggio originale inviato da leibnicht
sei probabilmente molto giovane e , sulla tua pelle, ti auguro di non vivere mai le conseguenze di un sistema "democratico" in cui il potere giudiziario rappresenta un termine dialettico dei conflitti di prevalenza politica.
Sappi, però, che il nostro Paese, anomalo in questo, ossia nella "normalità" del suo non possedere credenziali di neutralità tra cittadino e potere costituito, rappresenta il "caso limite" della democrazia: quello in cui una parte maggioritaria in termini pregiudiziali di opinione, può farla franca sui bisogni effettivi di una preponderante maggioranza di individui che lo compongono.
Il dramma di una magistratura incapace e sciacallamente corrotta, asservita ad interessi specifici di un settore di un agone politico lontano anni luce dai bisogni delle genti, è un problema storico del nostro Paese.
L'esercizio di un potere reso quasi assoluto dalla sostanziale noncuranza delle formazioni politiche e culturali aventi "voce" rispetto ad un referendum che aveva decretato, con una maggioranza schiacciante, l'opportunità di un semplice riconoscimento della RESPONSABILITA' del magistrato che sbaglia... beh, questo ha sancito, ove ve ne fosse il bisogno, lo strapotere di un organo dello Stato sullo Stato stesso.
Eppure, credimi, questa speranza fantastica, di possedere una Magistratura responsabile, non per radicalità gentiliane, ma per appartenenza al libero dialogo civile di una società moderna... su questo si inceppano ancora le moltitudini di asperrità di questa nostra Italia.
Potresti tacciarmi di un'insensibilità sostanziale rispetto all'indipendenza, opportuna, più che necessaria, del potere giudiziario rispetto al'esecutivo... Ma questa idealità non ha valore dove "ciò che, concretamente, si decide" ha una pervasività ed una persistenza assai maggiori di "ciò che si percepisce e si vuole".
Perchè, nel tempo, anche se non nelle idee, bensì nell'agire concreto delle persone, la prima norma si impone sulla seconda.
E tale conseguenza interrompe e mortifica quell'aspetto essenziale di ogni democrazia: che nessuno, in alcun modo "debba non potere", nel consesso civile, e che qualcuno, comunque si prospetti, possa "non dovere" il rispetto alle Leggi ed alla responsabilità del suo operare.



nemamiah is offline  
Vecchio 04-08-2004, 19.59.28   #19
lelle 79 ;o)
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Messaggio originale inviato da Winnie
Lelle,
dici "siamo abbastanza grandi da capire cosa è giusto e cosa no"

ma allora perché la società in cui viviamo non è giusta,pur avendo noi gli strumenti per esprimerci e farci valere?

"non lo vogliamo abbastanza" dici

è così semplice? tutta colpa nostra? di tutti in egual misura?

Winnie


Ciao Winnie.
Parto con il riportare una frase tratta da un film (di cui non ricordo il titolo) a me moooooolto cara: "Se non fai nulla per sconfiggere un problema vuol dire che fai parte del problema."

Il perchè la nostra società non sia giusta è molto complesso, direi che sia come un cocktail tra egoismo, cecità, ignoranza, voglia di potere, ozio... e tanti altri ingredienti che non mi vengono in mente in questo momento.

Faccio il mio solito (stupido) esempio:
Tante volte mi è capitato di sentir dire: "ho ricevuto un torto e appena posso lo ripago con la stessa moneta"
allora mi chiedo, se era sbagliato quando lo subivi, perchè dovrebbe giustificare il tuo medesimo comportamento?
Vedi il nonnismo per esempio, l'averlo subirlo giustifica il commetterlo? Ovvio che no!

Poi alla tua domanda "Di tutti in egual misura?" non saprei rispondere, conosco a malapena le conseguenze delle mie azioni, figurarsi quelle di tutti! ihihiihihihi ;o) (banalizzo)
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Vecchio 05-08-2004, 00.05.22   #20
dana
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Re: Cos'è secondo voi la democrazia?

Citazione:
Messaggio originale inviato da Winnie
Per parlarne si potrebbe prendere spunto da qui:

Qui ad Atene noi facciamo così.

Il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi, per questo è detto democrazia.
Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private.Ma in nessun caso si occupa delle pubbliche faccende per risolvere le sue questioni private.
Qui ad Atene noi facciamo così, ci è stato insegnato a rispettare i magistrati e c'è stato insegnato a rispettare le leggi, anche quelle leggi non scritte la cui sanzione risiede soltanto nell'universale sentimento di ciò che è giusto e di buon senso.
La nostra città è aperta ed è per questo che noi non cacciamo mai uno straniero.
Qui ad Atene noi facciamo così.

Pericle

La democrazia nostra e dei paesi occidentali non credo assomigli molto alla democrazia ateniese, la vedo più simile a una specie di dittatura, non di tipo militare e cruenta, ma molto più sottile.
Chi detiene il potere economico, ad esempio le multinazionali, controlla o cmq cerca di controllare il potere politico, l'informazione, la magistratura, modifica o fa le leggi secondo le proprie necessità. Certo non sempre ci riesce, e probabilmente è sempre avvenuto questo, forse ora sembra solo più evidente.
Probabilmente una vera democrazia è utopistica, la libertà ha in se stessa i germi della propria rovina, perchè lascia spazio in modo molto democratico a chi vuole prendere il potere.
Una democrazia che rispecchiasse le parole di Pericle richiederebbe una maturità tale da parte di tutti che penso sia irrealizzabile.
"La libertà di cui godiamo è formale, è preziosa, possiamo usarla"
Certamente Winnie, e siamo anche più liberi e democratici qui che non in altri paesi, ma la vera democrazia forse non l'abbiamo ancora realizzata.
dana is offline  

 



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