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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 21-01-2005, 15.26.59   #71
Rocco
Ospite abituale
 
L'avatar di Rocco
 
Data registrazione: 14-05-2004
Messaggi: 301
Unhappy .laconico.....

Citazione:
Brutto da dire, ma secondo il mio punto di vista in Italia si ragiona cosi'. ma davvero siamo caduti cosi' in basso ?




E' chiaro che al pessimismo non può seguire che altro......

Generalizzare e guardare a ciò che fanno gli altri è pericoloso e ci distrae inevitabilmente dall'essere consapevoli di ciò che siamo e facciamo NOI.......

Non so se rendo l'idea........


Rocco
Rocco is offline  
Vecchio 21-01-2005, 16.01.00   #72
Aristippo
Ospite abituale
 
Data registrazione: 06-10-2004
Messaggi: 365
Rendi L'idea perfettamente, ma il mio non era un abbattimento morale era una costatazione di cio' che accade, cmq si hai ragione al pessimismo non puo' che seguire altro pessimismo.
E quindi mi domando, da dove cominciare ?

Saluti
Francesco
Aristippo is offline  
Vecchio 21-01-2005, 16.21.35   #73
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
CARO ARISTIPPO, la speranza c' é, far divenire maggiorenne lo Stivale é posibile. Ma ci vuole una strategi fine. Essa é pronta come proposta. deve essere discussa e diffusa........

Ti invito al forum del sito: www.italiansonline.net

Scopo: testimoniare quello che ho trovato selle CAUSE del degrado sociale e delle differenze di efficienze rispetto all' Europa.

Vi propongo di entrare nel forum, fare domande, partecipare. E un forum dove sembra esserci parecchi emigrati.;

Entrare nel sito. Dare una password e un nomignolo. (il mio é pulce)

Cercare FORUMS; scegliere la categ. POLITICA E SOCIETA. La discussione si chiama: Manifesto - Competitività.. etc..

Se, per n/ro di partecipanti, la discussione va avanti, avrei uno strumento per indicare agli Italiani cio' che ho trovato... e loro non sanno.

Sono arrivato a scoprire che la forma di pensiero, presso un n/ro elevato di persone, sembra deviare. Si preferisce litigare anziché costruire... Di conseguenza non solo abbiamo perso le capacità di gestione dei macrosistemi (Paese, FIAT, Alitalia), ma ben altro.

Buona partecipazione. Vi prego di fare domande costruttive.


Antonio Greco
antonio greco is offline  
Vecchio 21-01-2005, 16.38.22   #74
Rocco
Ospite abituale
 
L'avatar di Rocco
 
Data registrazione: 14-05-2004
Messaggi: 301
Wink x Aristippo......inizio...?

Citazione:
E quindi mi domando, da dove cominciare ?



Semplicemente dalla consapevolezza.

In questo caso ( il tuo ) dalla consapevolezza di ciò che sento dentro e quanto questo sia il prodotto di una proiezione mentale oppure ciò che io sono effettivamente..


Per poi muoversi ed agire in concreto , ognuno per ciò che può.

E non mi sembra poco.


Rocco
Rocco is offline  
Vecchio 21-01-2005, 16.47.43   #75
Aristippo
Ospite abituale
 
Data registrazione: 06-10-2004
Messaggi: 365
Ma vedi Rocco, come diceva Antonio, quando nascono delle discussioni che teoricamente dovrebbero essere costruttive, si finisce sempre per accusare la destra o la sinistra. io stesso in un altro forum di questo sito, difendo Berlusconi persona tanto odiata, non tanto perchè mi piace come persona (ammetto che è un gran imprenditore, come politico un pò meno) ma solo perchè si finisce sempre per accusare solo lui. Non è che uno osserva e pensa a ciò che potrebbe essere giusto o no per L'Italia. Solo cio' che uno fa di sbagliato senza pero' dare alternative. oppure dire le stese cose ma con parole differenti.
Sono imbrogli che dovrebbero essere eliminati. Bisognerebbe eliminare quel muro che sta tra le destra e la sinistra. Io dico, ma se la destra ha un idea intelligente, per quale cavolo di motivo l'opposizione non aiuta. E VICE VERSA SIA CHIARO.
E' assurdo farsi la guerra . Così facendo si rimane fermi, ci si trasforma in uno stagno.
Aristippo is offline  
Vecchio 21-01-2005, 17.07.49   #76
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
Caro amico Aristippo, mi viene l' istinto di reagirti perché vedo comunanza con te su qualche punto.

Ripeto, il punto di base da cui partire (l' unico costruttivo) é:

-individuare le cause per cui gli Italiani han difficoltà a gestirsi, a differen. di altri della U.E.;
- fare una discussione seria, con esperti , non all' italiana (in cui ognun dice il feeling senza aver studiatio niente);
- esperti seri possono trarre conclusioni serie, in termini di:
a) che contromisure sono necessarie (i ns politici non lo faranno mai, preferiscono conservare potere);
b) quali strumenti servono per europeizzare l Paese;
c) quali le cause delle inefficienze dell' economia, come liberarsene.

Se un discorso serio e condotto da gente che va a fondo, vi interessa, allora entrate nel forum che ho indicato poco fa( non sono sicuro se su questo mezzo), oppure andate sul mio sito di analisi:
http://angrema.blogspot.com
www.accademiaonline.net (le lettere dei mesi precedenti sono nell’archivio del sito, argomento “società”)


Antonio Greco
antonio greco is offline  
Vecchio 21-01-2005, 17.23.59   #77
giovanni
Ospite abituale
 
Data registrazione: 29-08-2004
Messaggi: 464
livelli

Dunque, da dove cominciare?
Non sarebbe male iniziare a capire a quale livello d'analisi rivolgiamo la nostra attenzione, prima di tutto per comunicare il contesto di rifermento che stiamo usando, poi perche' cosi' riduciamo il rischio di utilizzare livelli differenti, con il risultato di complicare la comprensione reciproca, se non addirittura di incentivare i conflitti.
Purtroppo, lo stesso linguaggio che ci fornisce di molteplici possibilita' espressive ci condanna all'ambiguita'. E l'ambiguita' viene usata da cui usa il linguaggio come propaganda per pretendere di avere sempre ragione, di aver detto la cosa giusta ma essendo stato frainteso, di farci parlare come vuole lui.
Ancora, la scelta di un appropriato livello d'analisi puo' rendere fenomeni che sembrano endemici, diffusi e immodificabili (dico del denunciato degrado politico italiano) come intellegibili, conseguenti da cause certe (o quasi): dunque modificabili.
La scelta di cui parlo e' poi influenzata da un altro importante fattore, di cui ho piu' estesamente parlato sopra (forse a vuoto, a parte il riscontro di rocco): la nostra percezione degli eventi e' plasmata e plasmabile dal contesto attuale, dal retroterra culturale, dalle aspettative per il futuro, dalla necessita' di difendere le nostre idee.
Quando ci si lamenta dell'andazzo, di soliti ci si limita alle lamentele, si ragiona per luoghi comuni, si accentuano i tratti emotivi su quelli razionali. Il livello di ragionamento scelto e' quello del discorso relazionale, volto a scoprire quanto gli altri condividono di quel che diciamo e proseguire con il rinforzarlo, cosi' da rinforzare nel contempo il sentimento interiore di assonanza con le proprie precedenti convinzioni e con l'appartenenza a una collettivita' che, almeno in qualche misura, li condivide.
Ci si chiede: perche' troppi italiani si comportano male? Beh, semplicemente perche' ottengono risultati adeguati con minor dispendio di energia (ahi, ahi, qui si potrebbe introdurre altri lunghi e profondi argomenti che non sarebbero pero' facilmete letti, perche' seguirli comporta maggior dispendio energetico che il solo lamentarsi narcisistico).
Si dimentica che: la Societa' e' tale perche' un congruo numero di individua partecipa agli sforzi collettivi necessari a sostenerla, sostenendo con essa maggiori opportunita' e sicurezze per gli individui stessi. Nessuna societa' nasce, si sviluppa e dura se al suo interno le forze disgraganti sono superiori a quelle aggreganti. Ergo, nella NOSTRA societa' le forze aggreganti sono superiori, ahime' l'accento posto dai mass media porta a dare una rilevanza ed una visibilita' spropositata alle forze contrarie, creando un circolo vizioso che, portando a ritenere vera la distribuzione di cattivi compartamenti che ci viene PROPINATA, rende gli stessi comportamenti piu' suscettibili d'essere seguiti da altri.
Mi seguite?
Ehi?
C'e' nessuno?
E io qui mi fermo e aspetto.
Giovanni
giovanni is offline  
Vecchio 21-01-2005, 18.09.43   #78
Wuaw
Ospite abituale
 
L'avatar di Wuaw
 
Data registrazione: 01-01-2005
Messaggi: 83
salto giovanni perchè troppo "politico"
(scusami, mi riferivo solo alle molte parole)

La società (cioè tutti noi) non è santa, anzi è piena di difetti. Purtroppo il meccanismo della politica è tale da scegliere i peggiori.
Credo che la cosa sia autoevidente per chi ci abbia pensato, quindi non mi ci soffermo.
Il problema è come evitare questo stato di cose, come fare perchè la scelta non sia tra i peggiori, perchè non si voti scegliendo il male minore, perchè in definitiva non si voti contro qualcuno ma per qualcuno?
Ci avevano detto che il sistema uninominale era la soluzione, si è rivelato peggiore del proporzionale.
Perchè?
Doveva fare emergere il migliore dal confronto di singoli.
Si diceva: nessun partito metterà una mezza calzetta o persone non di grande prestigio col rischio di perdere il collegio.
Invece è successo l'opposto. La prevedibile ovvia riduzione dei blocchi contrapposti ha reso le segreterie ancora più potenti nelle scelte dei candidati, inoltre le differenze fra gli schieramenti sono tali che gli antiberlusconiani voteranno per un folle analfabeta pur di non votare per il berlusconiano, e i berlusconiani voteranno per un mafioso pur di non votare per un "comunista".
E così gli uni mettono in campo i ..... e gli altri in contrapposizione i ....
Wuaw is offline  
Vecchio 21-01-2005, 18.44.39   #79
Mary
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
In Puglia alle primarie della sinistra finalmente la gente ha avuto il coraggio di votare quel che sentiva e non quella che pensava avrebbero poturo probilmente votare gli altri.

Gli altri siamo noi, non dimentichiamolo mai (come dice la famosa conzone).
Se tutti avessero il coraggio di agire per quello che ritengono giusto in prima persona forse le cose cambierebbero un poco.

Alcuni disonesti, arroganti, violenti eleggono, giustamente, i loro rappresentanti. Ma non credo che rappresentino la maggioranza degli italiani. Non posso e non voglio crederlo.

Allora non credo sia necessario votare per forza il partito che si suppone debba vincere. Impariamo a votare la persona che riteniamo valida. Anche se il solo ed unico voto che riceverà sarà il nostro. I pugliesi hanno avuto fegato! forse era più una grande rabbia, ma sono riusciti a dire qualcosa controcorrente. Finalmente!!!!!!!

Coraggio e fiducia sono indispensabili condimenti per aiutarci a vivere meglio.

Ciao
Mary
Mary is offline  
Vecchio 21-01-2005, 19.14.41   #80
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
DIVAGAZIONI SULLO STIVALE IMBIZZARRITO

[ad uso di chi volesse meglio valutare il divario in aumento coll’ Europa]

La cultura spagnolesca di circa tre secoli fa ha lasciato tracce profonde. Nell’ America Latina e nelle Due Sicilie. Il resto dell’ Italia, a metà secolo scorso, aveva una diversa cultura, influenzata e vicina a quella mittleuropea. E infatti, nell’ esercito si notavano le differenze fra i coscritti di diverse regioni.

Dopo l’ ultima guerra, gruppi di nuovi politicanti (male scelti da elettori superficiali, oppure creduti seri a causa della loro lingua biforcuta), spesso provenienti dalle Due Sicilie, hanno contribuito a trasmettere la cultura del Sud al resto dell’ Italia. Sciascia scrisse (trenta anni fa circa) nel Giorno della Civetta: “La cultura mafiosa si sta spostando dalla Sicila verso il Nord ad una velocità di 100 km all’ anno”. Uno strumento di diffusione furono i palazzi del potere a Roma. Qundo Bossi dice “Roma ladrona”, si ricorda di trenta anni fa, quando ancora Milano era una città mittleuropea. Forse qualche regione ancora resiste, come le Tre Venezie (residua mentalità austro-ungarica) ad esempio, ma non solo.

Parallelamente, quello che era il problema del mezzogiorno d’ Italia si sta trasformando nel problema del mezzogiorno d’ Europa (lo Stivale). La cultura e i comportamenti diffusi in gran parte dell’ Italia di oggi (descritte nelle mie lettere “Italia Desnuda”, “Differenze”, “Definizione dell’ Italiano”, “Regole e Confusione”) non sono compatibili collo sviluppo economico del villaggio globale. Il quale richiede certezze e efficienze.

Uno schema semplicistico, solo per chiarire, é il seguente: spesso la Costituzione e le leggi italiane non sono applicate uniformente e con rigore, per tutti. E come potrebbero, se le isituzioni italiane sono gestite in un modo che, per non chiamarlo latino-americano, potremmo chiamare all’ italiana ? Non conta l’ efficienza e la serietà, ma la “conoscenza”.

Quando il servizio promesso da leggi ed istituzioni al cittadino, non é in realtà reso, l’ Italiano, semplice e rassegnato (non avendo la stessa spina dorsale di altri europei, più rigorosi, precisi, puntuali, seri insomma) non chiede che i servizi nazionali siano migliorati. Cosa in teoria possibile, se ci fosse una diversa gestione degli agenti pubblici, non basata sulla raccomandazione ma sulla selezione. Anzi non glie ne frega niente. E il numero dei pantani e grippaggi aumenta. La confusione pure. E l’ Italiano (eccezione nella U.E.) si rivolge al compare, all’ agenzia, al ras, al padrino. Se necessario, dando qualcosa in cambio. Una bustarella eventualmente.

Alcuni, furbi, si aggregano ad un clan o ad una cordata. Solo per essere protetti. In un Paese confuso, ti senti meglio.

Il succo: l’ Italiano non sa gestire grandi sistemi. Lo stato, ad esempio. Per mancanza degli strumenti necessari, peraltro esistenti nel resto dell’U.E. (1). I piccoli sistemi sono gestibili più facilmente. Quando poi si tratta di piccoli sistemi nascosti nell’ ombra, allora ciascun capo-clan o padrino definisce le proprie leggi.

Poiché le leggi, ma anche gli obiettivi, sono diversi da clan a clan, da cordata a cordata, da VIP a VIP, ecco che nasce un gran numero di contenziosi. Talora scontri, o colpi bassi, o incomprensioni e sospetti. Tutto cio’ non succede nei Paesi U.E. che sono a Nord delle Alpi, dove lo stato é curato, servito, migliorato, gestito con criteri europei, non all’ italiana.
Chi ci va a perdere ? La competitività, in alcuni settori. Attenzione, il numero dei settori aumenta... Puo’ fiorire l’ economia in un Paese che accetta, a livello nazionale, per mancanza di strumenti adeguati, la lotta di tutti contro tutti ?

Molti imprenditori, anche se cercassero di star fuori dal sistema delle bustarelle, risentono comunque fortemente delle inefficienze e insicurezze nazionali.

Chi ha fatto per decenni riunioni europee e mondiali, puo’ affermare inoltre con sicurezza che é più facile prendere decisioni in una conferenza europea di cinquecento persone che in un condominio italiano di venti persone ! Come mai ? Diversi metodi di preparazione di un intervento, di discussione , di atteggiamenti, di impostazione mentale, etc...Diverse lingue, la verità, o quasi, in un caso, lingua biforcuta nell’ altro caso. Fuori d’ Italia la confusione in un intervento toglie autorevolezza a chi parla. In Italia é talmente frequente, che la si considera normale, come l’ improvvisazione. Paragoniamo il parlamento inglese o danese, e i suoi risultati, a quello italiano. Immaginate la risposta, non c’ é bisogno di darla.

Le conseguenze di tali incapacità sociali, che la P.I. non cerca di correggere, sono macroscopiche. E fatali, all’ economia.

Se l’ organizzazione manca nello Stivale, in compenso si trovano fenomeni speciali, peraltro rari nel resto della U.E. Un fenomeno diffusissimo nell’ Italia di oggi, é la lingua biforcuta. Dire una cosa e farne una diversa, eventualmente opposta.

E la disorganizzazione che ha partorito la lingua biforcuta o viceversa ? Difficile rispondere, ma si puo’ dire: solo in Italia é un fenomeno tanto diffuso.

I detti fenomeni e costumi, che vengono elencati in maniera semplicistica per spiegare l’ origine delle inefficienze italiane, si sono molto diffusi in certe regioni negli ultimi lustri. Potrei dire, a livello sociale nezionale: “Se il caos non esistesse, la società italiana lo inventerebbe per divertirsi ad usare la fantasia”.

Gli imprenditori chiedono competitività ! Lo dice Confindustria, lo augura il premier, il capo dello stato, Fazio.

Come, di grazia ? ?

Antonio Greco
(disponibile per presentare le cause dei guai sociali italiani)

Lo stivale: un cavallo inbizzarrito in fuga. Alcuni premiers e alcuni
padrini tentano di mettergli la briglia. In modo ondivago, disorganizzato,
inefficace, senza ordini di squadra, disordinatamente. Talvolta senza pensare alle conseguenze delle proprie decisioni. E il cavallo continua a fuggire. Verso il Sudamerica o verso il M.O. ?
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(1) Gestire grandi sistemi a livello europeo richiede: rigore, organizzazione (anche mentale), programmazione, serietà, coerenza, coincidenza tra il detto ed il fatto, etc.. V. in merito la Lettera dall’ Europa “La Favola”.

Le Lettere dall’ Europa, ricerca sulle cause dei problemi socio-economici, sono su:

http://angrema.blogspot.com
www.accademiaonline.net (le lettere dei mesi precedenti sono nell’archivio del sito, argomento “società”).
antonio greco is offline  

 



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