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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 17-11-2002, 17.47.12   #21
784
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mi chiedo perché la mancanza di sacralità o di rispettabilità devono essere necessariamente negative?

...e chi l'ha detto?
Ad ogni modo: per sacralità intendevo l'assoluta inviolabilità, nulla a che fare con la divinità.
E anche "rispettabilità" voleva dire un'altra cosa (pardon): accettabilità forse rende meglio l'idea.
Nessun giudizio del genere bene/male, comunque.
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Vecchio 17-11-2002, 23.16.54   #22
r.rubin
può anche essere...
 
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Non trovo esista più nulla di inviolabile, tantomeno di assolutamente inviolabile; non credo, adirittura, sia mai esistita una cosa simile.

Riguardo l' "utile". Lo trovo naturale.
Se vogliamo seguire la divisione: io-individuale io-sociale, il problema non è tanto nella volontà di vantaggio dell'individuo, quando anche sia a scapito di altri.
I valori dell'individuo probabilmente esistono ancora.
Credo invece possa essere condivisibile il dire che: non esistono più valori comuni a cui la "società" tende, valori accumunanti, i valori colletivi di cui parla Firenze.
Questo è un problema.
Perchè l'individuo perde la consapevolezza (già precaria) del suo indissolubile legame, naturale e profondo, con gli altri individui: il legame nel riconoscersi uomini, vivi....tutti nella stessa barca, alla fine!
Il problema è ancora più grosso nel momento in cui diventa valore collettivo l'individualismo.
Così che diventa collettivamente condiviso il procedere verso il baratro dell'umanità.

Se ammettiamo che i valori in realtà siano "utili" e stop, allora cambierei termine. Il "valore" lo intenderei proprio come spinta verso qualcosa, probabilmente di inesistente, che serve a rendere più semplice la vita.
Ma il "valore" porta in sè queste due caratteristiche: sacralità (con questo intendo la spiritualità del valore) + la sua utilità alla vita.
Praticamente racchiude la sfera umana della spiritualità e quella, altrettanto umana, della materialità.

Proverei a fare il passagio...
valore senza spiritualità = istinto
valore senza istinto = religione
r.rubin is offline  
Vecchio 17-11-2002, 23.57.24   #23
784
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No, sinceramente penso che la sacralità sia solo un efficace modo di garantire e giustificare in modo indiscutibile le "leggi" veicolate dai valori.

Altra domanda: al giorno d'oggi, venuta fondamentalmente meno la percezione religiosa dei nostri valori e invalsa la percezione relativistica della realtà, cosa dovrebbe spingere al rispetto delle regole di convivenza?
Ragione o sentimenti?
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Vecchio 18-11-2002, 11.16.16   #24
FalcoAntonio
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I valori sono positivi: Buoni?

Citazione:
Messaggio originale inviato da 784
I "Valori" sono solo positivi: "Buoni"?
O sono semplicemente la radice profonda del nostro agire, quelle forze, a volte anche contrastanti che attraverso i più svariati meccanismi psicologici dirigono le scelte di un uomo?

Questa questione meriterebbe quasi una discussione separata.

Comunemente “buono” e “cattivo” vengono generalmente associati a “Bene” e “Male”.
Sono solo e sempre “categorie convenzionali” che sostanzialmente si possono riportare tutte ai concetti di “piacere” e di “dolore” di cui ciascuno personalizza parte dei contenuti.

Faccio notare che la tua domanda iniziale NON richiedeva tale approfondimento ed “esortava” alla sintesi…
Personalmente ritengo che, coerentemente alla “definizione” da me attribuita al significato di “valore”, esso debba e possa essere sostanzialmente e fondamentalmente “buono”, perché finalizzato al piacere e alla minimizzazione del dolore del singolo e della collettività.
Sottolineo che stiamo trattando la questione sul piano dei princìpi e sul piano generale.
Le complicazioni maggiori si determinano quando si passa poi sul “piano” della prassi...
Ciao
FalcoAntonio is offline  
Vecchio 18-11-2002, 12.27.36   #25
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
No, sinceramente penso che la sacralità sia solo un efficace modo di garantire e giustificare in modo indiscutibile le "leggi" veicolate dai valori.

Voglio specificare che per sacralità intendo Spiritualità e non religione; cioè la parte interiore, e più "nobile" dell'uomo. E' soggettiva e personale, non è parte di un sistema complesso e precostituito , sebbene veicolata e filtrata dalla storia dell'uomo (comunque non per tutti allo stesso modo)
Se invece la spiritualità (non parlo di Dio!) è una "bugia", allora insisto nel dire che il termine valori non ha più senso di esistere nel nostro vocabolario.

Altra domanda: al giorno d'oggi, venuta fondamentalmente meno la percezione religiosa dei nostri valori e invalsa la percezione relativistica della realtà, cosa dovrebbe spingere al rispetto delle regole di convivenza?

Il senso deel'indissolubile legame tra uomo e uomo, consapevoli di come una società bene organizzata possa giovare notevolmente di più anche al singolo.
Ovvero la ragione, che dice al singolo come una società meglio organizzata e più unita, "solidale", torni più utile a lui, soggetto, evitando l'errore di veicolare questa scelta di condotta attraverso ordini precostituiti, ad. es. religiosi (ormai inutilizzabili, visto che l'inganno è venuto alla luce...)


Per FalcoAntonio
Trovo che la psicanalisi, e tutta la psicologia in generale, sia una "buona" arma, che porta con sè però il notevole rischio di essere il nuovo filtro (ormai lo è già) il nuovo ordine di categorie con cui guardiamo alla realtà.
Non è assolutamente una critica, io stesso la studio volentieri e la applico (con i miei limiti) positivamente.
E' risaputo, comunque, che la psicanalisi(geniale invenzione) ha costruito un metodo con cui essa stessa può essere analizzata.
r.rubin is offline  
Vecchio 18-11-2002, 12.57.46   #26
FalcoAntonio
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CONCORDO TOTALMENTE...

Citazione:
Messaggio originale inviato da r.rubin
No, sinceramente penso che la sacralità sia solo un efficace modo di garantire e giustificare in modo indiscutibile le "leggi" veicolate dai valori.

Voglio specificare che per sacralità intendo Spiritualità e non religione; cioè la parte interiore, e più "nobile" dell'uomo. E' soggettiva e personale, non è parte di un sistema complesso e precostituito , sebbene veicolata e filtrata dalla storia dell'uomo (comunque non per tutti allo stesso modo)
Se invece la spiritualità (non parlo di Dio!) è una "bugia", allora insisto nel dire che il termine valori non ha più senso di esistere nel nostro vocabolario.

Altra domanda: al giorno d'oggi, venuta fondamentalmente meno la percezione religiosa dei nostri valori e invalsa la percezione relativistica della realtà, cosa dovrebbe spingere al rispetto delle regole di convivenza?

Il senso dell'indissolubile legame tra uomo e uomo, consapevoli di come una società bene organizzata possa giovare notevolmente di più anche al singolo.
Ovvero la ragione, che dice al singolo come una società meglio organizzata e più unita, "solidale", torni più utile a lui, soggetto, evitando l'errore di veicolare questa scelta di condotta attraverso ordini precostituiti, ad. es. religiosi (ormai inutilizzabili, visto che l'inganno è venuto alla luce...)


Per FalcoAntonio
Trovo che la psicanalisi, e tutta la psicologia in generale, sia una "buona" arma, che porta con sè però il notevole rischio di essere il nuovo filtro (ormai lo è già) il nuovo ordine di categorie con cui guardiamo alla realtà.
Non è assolutamente una critica, io stesso la studio volentieri e la applico (con i miei limiti) positivamente.
E' risaputo, comunque, che la psicanalisi(geniale invenzione) ha costruito un metodo con cui essa stessa può essere analizzata.

con quanto da te qui concluso; la fretta e la necesità di sintesi non mi consentono (per fortuna...) di approfondire, ma per me il cosiddetto "spirituale " è costituito dall'inconscio e dalle dinamiche emotivo-affettive, frutto della nostra strutturalità, quindi.
Sottolineo inoltre che da agnostico acquisito, nato cresciuto e vissuto nel "brodo" della cultura cattolica, come quasi tutti noi, ho conservato "buona propensione" alla speranza e non mi sento affatto angosciato, disperato dalla questione esistenziale, pur se ne vivo i disagi spesso anche in maniera grave e profonda.
Mi sono convinto che tra le cause principali di tali disagi ci sia essenzialmente il "sistema di potere" (questione politico -economica) oltre che quelle più intime individuali.
Ciao

PS certi strumenti culturali (teorie psicoanalitiche, scienze e ideologie comprese) sono spesso "meravigliosi", ma vigiliamo sempre sull'uso che se ne fa...
Non commettiamo l'errore di esprimere un giudizio negativo sugli "strumenti", solo perchè rimaniamo disgustati da un loro uso deplorevole.
Le idee possono rimanere giuste anche se hanno camminato e camminano sulle gambe degli uomini sbagliati.
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Vecchio 18-11-2002, 15.02.15   #27
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Faccio notare che la tua domanda iniziale NON richiedeva tale approfondimento ed “esortava” alla sintesi…

Non ho ben capito: in che senso la mia domanda non richiedeva un approfondimento sull'oggetto stesso della domanda?
Forse è opportuno chiarire che per "bene" o "positivo" intendevo riferirmi esclusivamente alla vostra percezione del vocabolo (e conseguentemente al vostro concetto di "Valore").
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Vecchio 18-11-2002, 15.29.17   #28
Giorgio
 
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Ciao a tutti!
Si deve distinguere questo tema.
I valori esistono "naturali" ed "innaturali".
Quelli naturali provengono da Dio e dal sangue ed appartengono ad una societa' sana e non-decadente.
Quelli servono a mantenere il proprio tipo antropologico, aumentare il numero della propria razza, tenere la posterita' a salute fisico e spirituale, preparare la gente per la realizzazione del pensiero essenziale di Dio -pensiero sul fine del mondo.
Quei valori sono: patriottismo, spirito di sacrificio, famiglia, coraggio, fedelta', rispetto della morte come un attimo dell'incontro colla realta' eterna...

Quelli innaturali sono tipichi per la societa' decadente e staccata dalle proprie radici, per la societa' che rinnega la potenza assoluta delle sfere d'al di la' e cerca di trovare un'altra base per esistere.
Essendo staccata dalle radici spirituali e biologiche, quella societa' meschina vuole giustificare la sua esistenza inutile con l'aiuto dei "valori" falsi, come "liberta' ", diritti umani", "uguaglianza", "conforto materiale" ecc. Tanti valori non hanno a che fare con le sfere stranaturali e si basano su vigliaccheria umana, sulla voglia di prolungare la propria esistenza terrena senza darle qualsiasi senso.
 
Vecchio 18-11-2002, 15.43.40   #29
FalcoAntonio
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CERCO DI SPIEGARMI MEGLIO...

Citazione:
Messaggio originale inviato da 784
Faccio notare che la tua domanda iniziale NON richiedeva tale approfondimento ed “esortava” alla sintesi…

Non ho ben capito: in che senso la mia domanda non richiedeva un approfondimento sull'oggetto stesso della domanda?
Forse è opportuno chiarire che per "bene" o "positivo" intendevo riferirmi esclusivamente alla vostra percezione del vocabolo (e conseguentemente al vostro concetto di "Valore").

La interpretazione che avevo dato al tuo quesito era quella di una richiesta di risposta sintetica, una "quasi definizione".
L'argomento è ovviamente vastissimo e mi trova d'accordo sulla necessità di sintesi.
La tua successiva, legittima, richiesta di approfondimento, pur essendo legittima (appunto) implica degli approfondimenti che inizialmente non venivano richiesti.
Tutto questo non intendeva essere una critica, ma solo una considerazione.
Pensavo a una sorta di "definizioni a confronto"...
FalcoAntonio is offline  
Vecchio 18-11-2002, 16.00.36   #30
FalcoAntonio
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Data registrazione: 14-08-2002
Messaggi: 128
Piccola annotazione

Citazione:
Messaggio originale inviato da Giorgio
Ciao a tutti!
Si deve distinguere questo tema.
I valori esistono "naturali" ed "innaturali".
Quelli naturali provengono da Dio e dal sangue ed appartengono ad una societa' sana e non-decadente.
Quelli servono a mantenere il proprio tipo antropologico, aumentare il numero della propria razza, tenere la posterita' a salute fisico e spirituale, preparare la gente per la realizzazione del pensiero essenziale di Dio -pensiero sul fine del mondo.
Quei valori sono: patriottismo, spirito di sacrificio, famiglia, coraggio, fedelta', rispetto della morte come un attimo dell'incontro colla realta' eterna...

Quelli innaturali sono tipichi per la societa' decadente e staccata dalle proprie radici, per la societa' che rinnega la potenza assoluta delle sfere d'al di la' e cerca di trovare un'altra base per esistere.
Essendo staccata dalle radici spirituali e biologiche, quella societa' meschina vuole giustificare la sua esistenza inutile con l'aiuto dei "valori" falsi, come "liberta' ", diritti umani", "uguaglianza", "conforto materiale" ecc. Tanti valori non hanno a che fare con le sfere stranaturali e si basano su vigliaccheria umana, sulla voglia di prolungare la propria esistenza terrena senza darle qualsiasi senso.


Qui molti di noi non sono seguaci di una religione o di una fede religiosa, ma questo non significa assolutamente che NON hanno un'etica, una morale e o una religiosità.
Chi dice di avere una fede religiosa non può pretendere di confrontarsi civilmente con altri che NON appartengono alla sua stessa religione, ritenendo ed esplicitando di essere dalla parte della verità assoluta, se vuole essere rispettato.
I principi etici naturali NON appartengono a una religione, ma a TUTTI!
In privato, o nelle loro comunità, i seguaci di una specifica fede religiosa si possono anche raccontare (tra loro) di stare dalla parte della "verità assoluta".
Personalmente non intendo proibire a nessuno di avere la "sua" fede, però costoro non possono confrontarsi con gli altri con affermazioni assiomatiche... perché ciò è intrinsecamente poco rispettoso.
FalcoAntonio is offline  

 



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