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Vecchio 02-04-2006, 21.09.03   #21
tammy
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perdonate, ma

mi frulla nella testa già dal post di fragola:

Citazione:
Lo so. Ma c'è sempre tempo! In fondo questo è un mestiere da seconda metà della vita! Dai, se tra qualche anno ne hai ancora voglia, visto che ti tengono buoni degli esami, magari mi rincorri, mi raggiungi e mi superi!! Conosco persone che fanno psicologia con me che hanno più di 50 anni e il mio stesso progetto.


La domanda che mi frulla in testa è:
ma quale professione si può esrcitare senza la dovuta esperienza? Anche se con titolo di studio acquisito.
Con tutto il rispetto per fragola e vaniglia (che con un pò di "porto" farebbero un bel long drink ) mi chiedo, ma è possibile laurearsi a 50 anni o giù di lì e professare una professione senza i dovuti stage o esperienze sul campo?
Mi spiego meglio. Per esempio chi volesse gestire un'agenzia turistica dovrebbe almeno aver conseguito cinque (5) anni come dipendente in una agenzia turistica, prima di averne una propria, e mi pare ci siano altri vincoli in altrettanti campi professionali (mi astengo da quelli di psicologia). Cmq mi pare giusto che ognuno segua il proprio "IO", percorra la propria strada, ma permettetemi di dire: "per voi stessi", nel senso, a me piacerebbe continuare gli studi in scienze della comunicazione, ma lo farei per amor mio non per diventare docente di qualche povero cristo o peggio una tagliateste di qualche povero cristo (un'altra volta).
Non sò se sono riuscita a spiegarmi, ma ad una certa età si può solo studiare per passione della materia, senza pretendere di esserne partecipi nell' esperienza, o cmq molto lateralmente.

grazie per gli eventuali chiarimenti
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Vecchio 03-04-2006, 11.19.52   #22
Fragola
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Beh, è chiaro che a qualsiasi età si inizi una nuova professione si inizia dalla gavetta! Ma nel caso specifico delle professioni di aiuto, la gavetta più importante è la vita.
Se vuoi fare la psicoterapeuta, hai, prima di poter iniziare a fare sedute, un iter da seguire molto lungo e molto duro. La differenza è che se lo fai a 40 anni, lo fai con una consapevolezza e con una motivazione molto più profonde che se lo fai a 24 subito dopo la laurea. Moltissimi bravi terapeuti che conosco hanno iniziato questa professione nella seconda metà della vita. Poi, ovviamente, ti fai comunque la tua gavetta. Inizi con pochi casi e con supervisioni molto frequenti. Sinceramente credo che una persona adulta e matura sua ancora più scrupolosa in queste cose e molto più attenta di un giovane alle sue dinamiche personali. Ne ha più consapevolezza. E ha di solito alle spalle percorsi di vita che gli permettono di capire meglio e di più le esperienze di chi sta aiutando. C'è addirittura chi teorizza che non si dovrebbe praticare la psicoterapia prima di una certa età.

Ma anche parlando di altre professioni, perchè mai non si dovrebbe cambiare percorso ad un certo punto della propria vita?
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Vecchio 03-04-2006, 11.31.39   #23
Fragola
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Dimenticavo: nel caso specifico, come nel caso della medicina, "l'esperienza sul campo" la fai prima di conseguire il titolo di studio! Non te lo danno senza prima un bel tirocinio!
C'è un tirocinio prima della laurea, un altro prima del diploma di specializzazione. Senza, non puoi conseguire il titolo di studio. non hai l'abilitazione. Chi inizia da giovane, inizia con le stesse esperienze formative di chi inizia quando è più maturo, ma chi è più maturo ha in più molta esperienze di vita.

Ultima modifica di Fragola : 03-04-2006 alle ore 11.33.20.
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Vecchio 03-04-2006, 12.31.00   #24
maxim
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Già...l'esperienza conta molto ma anche la passione fa la sua parte e quando hai la possibilità di scegliere ad una certa età sei mosso in particolare da questa...ed i risultati sono assicurati.

Per rimanere in ambito io ad esempio non andrei mai a colloquiare con uno psicologo 25enne fresco di laurea manco fossi all'ultimo stadio depressivo.

Però vedo che nessuno ha centrato il tema della discussione...mi tocca farvi un esempio.
- io, per puro caso, svolgo un lavoro sedentario e tranquillo. Nel mezzo del cammin di mia vita mi ritrovo ad avere un carattere mite che si riflette anche nei rapporti con le altre persone. Il mio lavoro inoltre ha caratterizzato alcune scelte importantissime della mia vita.
A 20 anni, sempre per puro caso, non intrapresi la carriera militare. Dunque...se io ora fossi un militare come sarei?
Ovverosia...c'entra molto la genetica (ed altri bei discorsi) con il carattere di una persona o siamo condizionati dalle scelte casuali e dagli spazi che troviamo nel caos dei primi 20 anni di vita?

ho sbagliato sezione?
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Vecchio 03-04-2006, 14.10.22   #25
Fragola
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Forse sì. Forse, messa in questi termini, era più adatta a psicologia. Ma talvolta il confine è così sottile!

Io credo che siamo una combinazione di queste due cose. L'ambiente ci modifica, noi modifichiamo l'ambiente... Possiamo lasciarci plasmare supinamente oppure no.
Il lavoro che faccio oggi, lo faccio per caso anche io. Solo che ho sempre saputo che non era quello che volevo fare. E, sapendolo, non mi sono lasciata plasmare più di tanto.
Il modo in cui un lavoro, o comunque l'ambiente, ci influenza, è variabile da persona a persona.

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Vecchio 03-04-2006, 16.05.03   #26
maxim
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Messaggio originale inviato da Fragola
Forse sì. Forse, messa in questi termini, era più adatta a psicologia. Ma talvolta il confine è così sottile!

Io credo che siamo una combinazione di queste due cose. L'ambiente ci modifica, noi modifichiamo l'ambiente... Possiamo lasciarci plasmare supinamente oppure no.
Il lavoro che faccio oggi, lo faccio per caso anche io. Solo che ho sempre saputo che non era quello che volevo fare. E, sapendolo, non mi sono lasciata plasmare più di tanto.
Il modo in cui un lavoro, o comunque l'ambiente, ci influenza, è variabile da persona a persona.


…e brava Fragolina…quando mi si parla di combinazioni di cause negli eventi della vita non posso fare altro che essere pienamente d’accordo…
Cause più o meno importanti…e la professione che andremo a svolgere rientra indubbiamente tra quelle importanti.
Pensavo tuttavia ad una cosa che mi lascia un sentimento di stupore ed uno di amarezza.

E’ incredibile quanto siano importanti i primi 20 anni della nostra vita.
Le nostre paure, il nostro carattere, le nostre scelte importanti ed a volte anche l’amore, vengono solitamente compiuti entri i primi 20 anni…il resto, spesse volte, è vivere in virtù di questa prima fase di vita.

PS: il senso di amarezza deriva dal fatto che in questa prima fase solitamente non si è consapevoli di quanto sopra pertanto le scelte, per forza di cose, non dipendono sempre da noi…professione compresa.

maxim is offline  

 



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