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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
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Vecchio 21-12-2008, 17.29.11   #11
emmeci
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Riferimento: Cos'è la cultura?

Giusto Arsenio, allora vediamo di fermarci un momento sul rapporto natura-cultura che ha comportato lunghi dibattiti tra filosofi, antropologi, psicologi e psicanalisti. Io credo che alla fine questa opposizione possa essere superata in quanto riflette uno schematismo che può sciogliersi nell’unità della vita - e in questa, o perfino al di là di questa - nell’unità della storia.
La filosofia greca ha nel suo insieme affrontato il problema in termini strutturali, dando valore all’essere o al divenire, alla fisica o alla metafisica, quasi fossero piani o livelli differenziati, con lo stato per così dire intermedio dell’uomo e delle sue produzioni: uno strutturalismo che è in Aristotele corretto e trasceso da una sorta di vitalismo teleologico, fino a lasciare il posto, con l’avvento del cristianesimo, allo slancio ascensionale dei neoplatonici che, al di là delle asfittiche strutture della scolastica, si riaccende nella filosofia del Rinascimento e di Bruno, fino a vivificare l’intero universo. Poi, nei secoli successivi, la filosofia sembra ritornare all’analitica dei piani dell’essere, e a portare avanti entrambi i termini natura-cultura, o res extensa- res cogitans, separatamente, fino a che anche questa prospettiva strutturale diventa asfittica e non basta più, mentre si affermano le grandi sintesi positivistiche e idealistiche, le prime sfocianti nell’evoluzionismo e le altre nello storicismo, per lungo tempo separati in un gioco di rimandi, in quella persistente e grandiosa scenografia strutturale che domina Ottocento e Novecento. Forse in attesa di una sintesi che possa ristabilire l’unità delle cose e che sembra sostenuta dalle filosofie “vitalistiche” culminanti in Bergson, dirette a conciliare i termini natura-cultura dopo che si sono distinti, come ricordiamo, nel dibattito fra scienze della natura e scienze dell’uomo o fra positivismo e idealismo.
Dunque non solo a questo livello per così dire “professionale” si profila un confronto e una conciliazione, ma nel senso dell'essere che sfugge alla rigidità di schemi e strutture e si traduce in una corrente di forme create e uccise perché solo in tal modo alimentano l’infinità della vita cioè della storia. Sì, credo proprio che la storia della filosofia possa essere interpretata come una dialettica fra senso strutturale e senso vitale, fino a superare ogni schema conciliando i termini di quel fatale rapporto natura-cultura.
emmeci is offline  
Vecchio 22-12-2008, 18.26.36   #12
arsenio
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Riferimento: Cos'è la cultura?

Citazione:
Originalmente inviato da emmeci
Giusto Arsenio, allora vediamo di fermarci un momento sul rapporto natura-cultura che ha comportato lunghi dibattiti tra filosofi, antropologi, psicologi e psicanalisti. Io credo che alla fine questa opposizione possa essere superata in quanto riflette uno schematismo che può sciogliersi nell’unità della vita - e in questa, o perfino al di là di questa - nell’unità della storia.
La filosofia greca ha nel suo insieme affrontato il problema in termini strutturali, dando valore all’essere o al divenire, alla fisica o alla metafisica, quasi fossero piani o livelli differenziati, con lo stato per così dire intermedio dell’uomo e delle sue produzioni: uno strutturalismo che è in Aristotele corretto e trasceso da una sorta di vitalismo teleologico, fino a lasciare il posto, con l’avvento del cristianesimo, allo slancio ascensionale dei neoplatonici che, al di là delle asfittiche strutture della scolastica, si riaccende nella filosofia del Rinascimento e di Bruno, fino a vivificare l’intero universo. Poi, nei secoli successivi, la filosofia sembra ritornare all’analitica dei piani dell’essere, e a portare avanti entrambi i termini natura-cultura, o res extensa- res cogitans, separatamente, fino a che anche questa prospettiva strutturale diventa asfittica e non basta più, mentre si affermano le grandi sintesi positivistiche e idealistiche, le prime sfocianti nell’evoluzionismo e le altre nello storicismo, per lungo tempo separati in un gioco di rimandi, in quella persistente e grandiosa scenografia strutturale che domina Ottocento e Novecento. Forse in attesa di una sintesi che possa ristabilire l’unità delle cose e che sembra sostenuta dalle filosofie “vitalistiche” culminanti in Bergson, dirette a conciliare i termini natura-cultura dopo che si sono distinti, come ricordiamo, nel dibattito fra scienze della natura e scienze dell’uomo o fra positivismo e idealismo.
Dunque non solo a questo livello per così dire “professionale” si profila un confronto e una conciliazione, ma nel senso dell'essere che sfugge alla rigidità di schemi e strutture e si traduce in una corrente di forme create e uccise perché solo in tal modo alimentano l’infinità della vita cioè della storia. Sì, credo proprio che la storia della filosofia possa essere interpretata come una dialettica fra senso strutturale e senso vitale, fino a superare ogni schema conciliando i termini di quel fatale rapporto natura-cultura.

caro emmeci mi spiace, non riesco a collegare le tue conoscenze di storia della filosofia,di storicismo, di teorie varie, di autori, al concetto di cultura che io circoscrivo altrimenti.Altrimenti ne facciamo una wikipedia.
Non fa niente, come dicevo ognuno discute un tema a sua misura.


Buon Natale
arsenio is offline  
Vecchio 23-12-2008, 23.38.20   #13
Il_Dubbio
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Riferimento: Cos'è la cultura?

La cultura secondo me è un ponte tra ciò che si sa e l'immaginazione. E' quindi divenire: mi preparo la strada (quindi imparo) per fare il salto oltre la staccionata.
Non tutti fanno il salto, allora rimane erudizione...

In senso generale la cultura è vista come l'espressione dell'agire dell'uomo, di tutti i ceti e di tutte le culture. Anche mettendola su questo piano il concetto da me espresso non perde di significato. Ogni uomo, qualsiasi sia la sua formazione, fa cultura fin tanto che conosce per divenire.

Tanto per dire, un robot avrebbe delle difficoltà a fare cultura.

Terrei distante, inoltre, il concetto di natura da cultura, anche se non per questo voglio dire che i naturalisti (e positivisti ecc.) non facciano cultura, ma se si tratta di superare schemi preconcetti preferisco gli idealisti, piu inclini, secondo me, a fare cultura, cioè credo siano meno robottizati.
Il_Dubbio is offline  
Vecchio 24-12-2008, 09.06.18   #14
emmeci
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Riferimento: Cos'è la cultura?

Il tuo augurio, Arsenio - che ricambio sinceramente – dimostra che in fondo la storia umana è un superamento continuo della natura, che la parola nascita può passare da un significato fisico o fisiologico a un significato simbolico e spirituale, quasi fosse questo il compito della specie uomo: emergere dalla natura fisicamente, conoscitivamente e moralmente, trasfigurando la memoria in creazione, fino a rappresentare veramente l’ultima specie dell’evoluzione terrestre e la prima di una storia più bella, anche se non si tratta di volare fra gli angeli ma di progettare dentro di sé un diverso avvenire, fosse pure da interpretare come un infinito avvenire. Infatti, ciò che ci distingue nei confronti degli animali non è tanto un più robusto senso dell’io quanto la coscienza dell’infinito: un dono tremendo e sublime, perché può tradursi nel brivido di chi si trova sull’orlo di un baratro o prossimo all’immortalità.
E allora, tornando alla divaricazione natura-cultura, ci pare di poter sperare in una misteriosa armonia, in un passaggio senza traumi e senza rischi di finire nella pazzia, proprio se diamo a cultura un significato più ampio di una semplice mutazione animale, cioè quello di un superamento della natura nel senso non solo di un adattamento all’ambiente o all'anno che viene, ma di una trasformazione conoscitiva e morale: una conferma di quel progredire che forse non è un’illusione e che con grande fatica, continue cadute e orrendi spettacoli d’ingiustizia e violenza, da milioni di anni ci porta verso ciò che è non un fatale destino ma un destino voluto e costruito da noi, per arrivare…..chi sa? Forse al dominio assoluto della natura ipotizzato dagli scienziati? Forse al possesso della verità che i filosofi cercano da migliaia di anni? O a quell’incontro con Dio in cui credono i religiosi e che, se esiste, è un Dio del futuro e non del passato? Sarebbe questo dunque il senso vero della parola Natale?
emmeci is offline  
Vecchio 24-12-2008, 12.19.14   #15
Noor
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Riferimento: Cos'è la cultura?

Citazione:
Originalmente inviato da emmeci
O a quell’incontro con Dio in cui credono i religiosi e che, se esiste, è un Dio del futuro e non del passato? Sarebbe questo dunque il senso vero della parola Natale?

«Dov'è il re dei Giudei che ora è nato?» (Mt. 2,2).

"Osservate anzitutto dove avviene questa nascita. Io affermo, come ho già fatto più volte, che questa nascita eterna avviene nell'anima nello stesso modo che avviene nell'eternità: è una sola e medesima nascita. E in verità si compie nell'essenza e nel fondo dell'anima [...] nell'interiorità dell'anima, dove mai un'immagine potè penetrare, né mai alcuna delle facoltà dell'anima si rispecchiò [...]
Raccogli dunque tutta la tua ragione e tutto il tuo pensiero e torna verso il fondo, dove il tesoro giace nascosto. Se ciò deve avvenire, sappi che devi abbandonare ogni altra cosa: devi giungere all'ignoranza se devi trovare il tesoro
Tranquillità e silenzio devono esserci la dove questa parola dev'essere udita; e ad essa non si può arrivare in modo migliore che rimanendo immobili e silenziosi; allora si può ascoltare, si può comprendere: nell'ignoranza! Quando non si sa più nulla, essa si fa sentire e si rivela. Qui ci si deve elevare a una forma superiore di conoscenza: questa ignoranza non nasce dall'ignoranza, ma dal sapere! Qui noi dobbiamo essere ignoranti per mezzo del sapere divino: la nostra ignoranza è allora nobilitata e ornata dalla conoscenza soprannaturale.
In questa misura tu devi liberarti da tutte le tue attività e ridurre al silenzio tutte le tue facoltà, se vuoi che davvero si realizzi in te questa nascita; se vuoi trovare il Re appena nato, devi lasciar da parte tutte le cose che potrai trovare e abbandonarle dietro di te!"

Meister Eckhart
Noor is offline  
Vecchio 25-12-2008, 16.23.43   #16
emmeci
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Riferimento: Cos'è la cultura?

Noor, tu hai sapientemente trasformato la mia ricerca di un rapporto fra natura e cultura in una parabola religiosa attraverso il trapasso di sensi che un grande mistico poteva compiere senza fatica torcendo e sublimando i volgari termini delle chiese – e questo in fondo collima con ciò che io potrei dire se volessi svolgere l’argomento senza freni di logica e di parole…. Infatti, come può la ricerca della verità – che per me impregna la grande e la piccola storia, cioè quella del cosmo e quella dell’uomo in un intreccio di natura e cultura – arrivare a una meta che deve considerarsi assoluta? No, non può arrivare a una meta ma deve durare infinitamente, obbligandoci a riconoscere di essere sempre prossimi al dubbio se non alla certezza del fallimento. Dunque ignoranza senza riscatto, ignoranza prima e ignoranza dopo, tanto per richiamare i termini di Meister Eckhart. Eppure questo non vuol dire cedere alla disperazione, perché quell’assoluto cui cerchiamo di giungere è assoluto proprio se non è relativo cioè non si presenta con una definizione, una figura, un nome – magari il nome stesso di Dio.
Sì, Eckhart è un mistico audace, che, come tutti i mistici, è stato guardato con sospetto dall’ortodossia cioè dalla religiosità costituita: eppure sembra che gli manchi l’ultimo balzo, la forza di arrivare a concepire che se Dio è al di sopra di tutto non può avere un nome e nessuno di quegli attributi che i catechismi si affannano ad elencare: forse neppure quell’attributo che - con buona pace di Kant che negava potesse essere un attributo - noi chiamiamo “esistenza”. E così, anche se questo dovesse avvilire qualcuno facendo perdere al Natale la sua aura fastosa e festosa, Dio non avrebbe perso nulla della sua assolutezza.
Come vedi ho seguito il tuo slancio, Noor, portando i termini di quel rapporto natura-cultura ben oltre ciò che potrebbe apparire sensato; ma tant'è: ce l'ha insegnato il tuo Meister Eckhart.
emmeci is offline  
Vecchio 26-12-2008, 08.56.02   #17
Noor
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Riferimento: Cos'è la cultura?

Citazione:
Originalmente inviato da emmeci
quell’assoluto cui cerchiamo di giungere è assoluto proprio se non è relativo cioè non si presenta con una definizione, una figura, un nome – magari il nome stesso di Dio.
Sì, Eckhart è un mistico audace, che, come tutti i mistici, è stato guardato con sospetto dall’ortodossia cioè dalla religiosità costituita: eppure sembra che gli manchi l’ultimo balzo, la forza di arrivare a concepire che se Dio è al di sopra di tutto non può avere un nome e nessuno di quegli attributi che i catechismi si affannano ad elencare
L’ultimo balzo qui invece è stato fatto,eccome..
Qui il nome-forma (Dio),la cultura,il dogma,sono utilizzati come segnali stradali,ma non possono mai essere la strada stessa verso l’assoluto,perché ciò che si produce oltre l’ascolto del silenzio e la suprema ignoranza prodotte dall’azzeramento ,sono solo un’ostacolo.
Ecco cosa dice dunque anche Meister Eckhart...
E dopo l’assoluto c'è da tornare sulla strada è da riprendere a comunicare,indicare”giocare “ nella vita del mondo. Dunque anche il riprendere,volendo,anche il nome di Dio e la catechesi in piena libertà e leggerezza..

Ultima modifica di Noor : 26-12-2008 alle ore 23.09.09.
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Vecchio 26-12-2008, 11.49.14   #18
espert37
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Riferimento: Cos'è la cultura?

Siamo in un forum di RIFLESSIONI quindi provo ad esprimere una mia poccola e semplice riflessione sull'argomento in oggetto." Che cosa à la cultura?"E a cosa serve?
Io penso che tutta la cultura universale abbia quale maggior fine,l'elevazione
dell'umanità ed avvicinarla verso quell'assoluto,quella verità da sempre tanto ambita. Ogni nuova scoperta od invenzione della scienza,dopo le varie sperimentazioni e dimostrazioni nel tempo della propria concreta validità ed efficacia, viene adottata al fine di miglioramento della nostra esistenza, e come in tutti i sondaggi e statistiche, a maggior tempo di sperimentazione e maggior numero di esperimenti se ne deduce con maggior certezza la validità,
Ebbene,a questo punto credo sia giusto pensare che,all'evoluzione naturale così ben descritta da Darwin,nonchè alla naturale selezione della specie,essendosi sviluppate nel maggior lasso di tempo, si possa concedere con maggior sicurezza una concreta validità ed efficacia, per cui,Natura e Cultura a mio avviso dovrebbero progredire in un ambiente interdisciplinare senza mai allontanarsi una dall'altra,perchè,come già tante volte è stato dimostrato ogni qualvolta che la scienza si è allontanata dalla natura mettendo in secondo piano i valori e le esigenze dell'uomo,ha immancabilmente combinato dei guai. Lo scienziato dovrebbe ogni tanto fermarsi,svuotare momentaneamente la propria mente per renderla più accogliente,mettersi in meditazione e tramite la propria coscienza ascoltare il proprio Io,la propria spiritualità,per poter rimanere sempre sul giusto sentiero.

Questa è una mia semplice riflessione del giorno di Natale.
Buone feste a tutti espert 37
espert37 is offline  
Vecchio 28-12-2008, 07.22.03   #19
emmeci
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Riferimento: Cos'è la cultura?

Tra chi, come maestro Eckhart, pone lo scopo della cultura al di là di ogni limite definibile e chi, come Espert37, la vive in tutta la sua estensione e i suoi vortici tormentosi e radiosi, mi pare di poter tracciare una definizione che trovi esempi non solo nel Medio Evo ma in tutte le età, e che non respinga nessuno.
Cultura è ricerca dell’assoluto, e questo lo si può raggiungere col balzo del mistico o col lavoro ininterrotto dello scriba. Quale di loro ha più chance di poter arrivare alla meta?
emmeci is offline  
Vecchio 28-12-2008, 22.31.42   #20
espert37
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Riferimento: Cos'è la cultura?

Citazione:
Originalmente inviato da emmeci
Tra chi, come maestro Eckhart, pone lo scopo della cultura al di là di ogni limite definibile e chi, come Espert37, la vive in tutta la sua estensione e i suoi vortici tormentosi e radiosi, mi pare di poter tracciare una definizione che trovi esempi non solo nel Medio Evo ma in tutte le età, e che non respinga nessuno.
Cultura è ricerca dell’assoluto, e questo lo si può raggiungere col balzo del mistico o col lavoro ininterrotto dello scriba. Quale di loro ha più chance di poter arrivare alla meta?

Carissimo Emmeci, Con quanto da me espresso nel precedente intervento intendo dire che se tutti gli scienziati avessero agito ed agissero tenendo sempre in primo piano i valori e le esigenze umane,dando ogni tanto ascolto alla propria spiritualità, avrebbero senz'altro sempre operato mantenendo uno stretto connubio tra Natura e Cultura,con la consapevole capacità di decidere di fermarsi qualche volta,e non con la irragionevole spinta in avanti ad oltranza pur di scoprire il nuovo senza pensare alle eventuali nefaste conseguenze. Per fare qualche semplice esempio,oggi noi non avremmo quelle grandi e caotiche metropoli assolutamente non adatte all'uomo,ma alle quali lui stesso ci si deve a grande fatica adeguare.Non avremmo l'attuale timore per il surriscaldamento del pianeta, non avremmo le attuali discoteche con le loro strane musiche e ancor più strane luci,studiate apposta per rimbambire le menti di tanti nostri giovani,con le note consaguenze di tutti i sabato sera. Si darebbe maggior ascolto ai valori morali ed un pò meno a quelli materiali,si potrebbe arrivare a quei giusti valori che ti fanno sentire un bel signore anche senza euro in tasca.Si potrebbe essere sulla strada della costituzione di un grande e giusto federalismo a livello mondiale fondato su un unico stato con conseguente reciproco ausilio,e giusta pianificazione e distribuzione dei beni materiali. In ultima analisi si starebbe tutti molto meglio perchè molto più vicini a quella meta universalmente desiderata.
Scusami caro Emmeci io non ho dimestichezza a spiegarmi come vedo che fate voi con tante importanti parole,ma ti prego; Cerca di interpretare ciò che intendo

Ciao e buon anno espert37
espert37 is offline  

 



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