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Vecchio 29-07-2009, 20.51.02   #1
Socrate78
Ospite abituale
 
Data registrazione: 06-05-2007
Messaggi: 107
Gesù Cristo:chi era veramente?

Spesso mi chiedo quale fosse il vero ed originario messaggio di Gesù Cristo, figura che mi affascina tantissimo anche per l'alone di mistero da cui è circondata.
Ora, io so benissimo che i vangeli furono tradotti dall'ebraico al greco e mi chiedo se tale traduzione possa aver alterato il contenuto del messaggio di Cristo, adattandone i valori alle esigenze ideologiche e religiose della primitiva comunità cristiana. Gesù,infatti, proprio come socrate, non scrisse nulla.
Alcuni aspetti del messaggio di Gesù, come il parlare costantemente in parabole, mi fanno pensare che egli fosse una specie di Socrate ebreo, forse più filosofo che religioso, portatore di una sorta di sapienza esoterica accessibile solo per pochi e chiusa ai più.
In tutto il Nuovo Testamento vi è infatti una costante contrapposizione tra due mondi:la folla, cioè la massa delle persone a cui è rivolto un insegnamento cifrato (la parabola) e i discepoli, gli unici a cui è destinata la spiegazione e, di fatto, gli unici "degni" di tale chiarimento.
Anche l'espressione "Io sono la Via, la Verità e la Vita" può essere letta in chiave maieutica, nel senso che Gesù ritiene il proprio insegnamento come la strada che porta gli uomini a guardare dentro di sè e a scoprire da soli la verità, proprio come faceva Socrate quando interrogava i greci che camminavano per l'agorà di Atene.
Di conseguenza, Gesù era odiato da molti proprio perchè non capito in una società non abituata alla speculazione filosofica e alla fine fu abbandonato dagli stessi discepoli, salvo poi in seguito ad essere divinizzato più per motivi culturali, di contrapposizione ideologica tra l'Ebraismo e un Cristianesimo che però aveva già perso molto del messaggio originiario di Cristo.
Voi che cosa ne pensate? L'idea di un Gesù filosofo può essere sostenibile?
Socrate78 is offline  
Vecchio 30-07-2009, 02.19.45   #2
espert37
Ospite abituale
 
Data registrazione: 05-12-2007
Messaggi: 498
Riferimento: Gesù Cristo:chi era veramente?

Citazione:
Originalmente inviato da Socrate78
Spesso mi chiedo quale fosse il vero ed originario messaggio di Gesù Cristo, figura che mi affascina tantissimo anche per l'alone di mistero da cui è circondata.
Ora, io so benissimo che i vangeli furono tradotti dall'ebraico al greco e mi chiedo se tale traduzione possa aver alterato il contenuto del messaggio di Cristo, adattandone i valori alle esigenze ideologiche e religiose della primitiva comunità cristiana. Gesù,infatti, proprio come socrate, non scrisse nulla.
Alcuni aspetti del messaggio di Gesù, come il parlare costantemente in parabole, mi fanno pensare che egli fosse una specie di Socrate ebreo, forse più filosofo che religioso, portatore di una sorta di sapienza esoterica accessibile solo per pochi e chiusa ai più.
In tutto il Nuovo Testamento vi è infatti una costante contrapposizione tra due mondi:la folla, cioè la massa delle persone a cui è rivolto un insegnamento cifrato (la parabola) e i discepoli, gli unici a cui è destinata la spiegazione e, di fatto, gli unici "degni" di tale chiarimento.
Anche l'espressione "Io sono la Via, la Verità e la Vita" può essere letta in chiave maieutica, nel senso che Gesù ritiene il proprio insegnamento come la strada che porta gli uomini a guardare dentro di sè e a scoprire da soli la verità, proprio come faceva Socrate quando interrogava i greci che camminavano per l'agorà di Atene.
Di conseguenza, Gesù era odiato da molti proprio perchè non capito in una società non abituata alla speculazione filosofica e alla fine fu abbandonato dagli stessi discepoli, salvo poi in seguito ad essere divinizzato più per motivi culturali, di contrapposizione ideologica tra l'Ebraismo e un Cristianesimo che però aveva già perso molto del messaggio originiario di Cristo.
Voi che cosa ne pensate? L'idea di un Gesù filosofo può essere sostenibile?

Carissimo Socrate 78, l'idea di un Gesù filosofo,ed io aggiungerei anche trascinatore di folle e ribelle contro gli invasori romani,è a mio avviso sostenibilissima. Io credo che la Sua grande popolarità sia imputabile alla Sua
enorme intelligenza e sopratutto alla spiccata capacità di riflessione e di trasmissione della Sua filosofia a tutti coloro che lo attorniavano,tanto da indurli anche a seguirlo. Questo grande personaggio nei secoli a venire è stato preso ad esempio dai vari filosofi ed evangelisti,interpretando nel modo a loro più congeniale il suo giusto modo di pensare ed agire,scrivendo e tramandandoci la storia che oggi noi conosciamo.
Forse,ma questo sempre a mio semplice avviso, se avessero interpretato ci avessero tramandato la storia del Suo martirio,non come estrema sofferenza,ma come massima meta raggiungibile dall' uomo,valutata in massima felicità invece di massimo dolore, oggi noi saremmo un passo più avanti verso la verità.
Un saluto amichevole e buona notte. espert37
espert37 is offline  
Vecchio 30-07-2009, 08.33.09   #3
La_viandante
stella danzante
 
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Data registrazione: 05-08-2004
Messaggi: 1,751
Riferimento: Gesù Cristo:chi era veramente?

Credo che siano tante le interpretazioni possibili della predicazione di Gesù, da fariseo a esseno, da ebreo ortodosso e marginale a mago, e ancora altro, tra i tanti c’è J. D. Crossan che lo descrive come un filosofo cinico.
C’è dunque un esponente autorevole della ricerca storica su Gesù che lo ha ipotizzato.
La_viandante is offline  
Vecchio 30-07-2009, 08.46.57   #4
Noor
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Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
Riferimento: Gesù Cristo:chi era veramente?

Citazione:
Originalmente inviato da Socrate78
In tutto il Nuovo Testamento vi è infatti una costante contrapposizione tra due mondi:la folla, cioè la massa delle persone a cui è rivolto un insegnamento cifrato (la parabola) e i discepoli, gli unici a cui è destinata la spiegazione e, di fatto, gli unici "degni" di tale chiarimento.
Mi sembra chiaro che i quattro Vangeli contengano il messaggio essoterico (quello per le masse) perquanto ogni tanto trapeli qualche parabola più "misterica". Pe ritrovare il massaggio nascosto,esoterico di Gesù,bisogna invece rivolgersi al Quinto Vangelo,quello di Tommaso,ormai universalmente riconosciuto autentico (la Chiesa mi pare non abbia mai negato...).
L'argomento "divinità..è molto complesso.ricordiamo solo che presso i filosofi Greci non vi era contrapposizione razionale tra fenomeno e Divinità immanente o incarnata (Deità).
Noor is offline  
Vecchio 30-07-2009, 15.23.05   #5
Giorgiosan
Ospite abituale
 
Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
Riferimento: Gesù Cristo

Gesù Cristo è un filosofo, è un riformatore, un maestro di morale, un rivoluzionario, uno gnostico, un taumaturgo, un socialista, un perfetto comunista ed ancora altro.
Gesù Cristo è uno specchio universale dell'umanità: ognuno può, a buon diritto, specchiarsi in lui e, ovviamente, scorgere i lineamenti che lo affascinano o semplicemente gli interessano.

Quanto emerge dai Vangeli canonici e da quelli apocrifi, informazioni e stralci della sua esistenza e del suo insegnamento, è per il pubblico cioè per tutti coloro che ascoltarono o che ieri ed oggi vollero e vogliono informarsi.
Questo è essoterico cioè, appunto, per tutti.

La comprensione essoterica dei Vangeli canonici, apocrifi e di tutti gli altri scritti, dunque è possibile a tutti e sulla base di questa comprensione o percezione ognuno concluderà in modo diverso.
In questa sfera si collocano anche gli studi critici e storici, ed anche qui le opinioni sono diverse ed a volte molto difformi tra di loro
Su questo piano si può dialogare, incontrarsi o scontrarsi come in ogni campo culturale ed i Vangeli sono libri uguali agli altri.


L'esperienza cristiana è qualcosa di più: presunta o autentica, è l'esperienza della presenza dello spirito di Cristo nella propria esistenza e della comunicazione con lui.
Questa esperienza è sempre esoterica, essendo il rapporto e la comunicazione assolutamente personale, come del resto appare ovvio per le differenze fra persona e persona e per la natura di tutti i rapporti interpersonali.
Logicamente fra i cristiani, nonostante le loro mentalità diverse, le differenze culturali e di tradizione, c'è una qualche affinità nel concepire il Cristo e il cristianesimo come religione, e c'è anche il bisogno di confrontarsi, di celebrare insieme o festeggiare la persona e lo spirito di Cristo che è il centro focale della loro esistenza....per forza maggiore.

Il Cristo si manifesta come il conoscitore di ogni spirito umano, come colui che vede sempre avanti e sempre di più di ogni essere umano, come un fratello potente e premuroso, come un amico che sa essere anche complice , come un maestro che ti libera dalle tue meschinità e miserie, che solo conosce quale sia la tua felicità personale e ti guida verso di essa, tanto più quanto più sei docile.
Sa guarire il tuo spirito ma anche il tuo corpo.... e capisci che ha veramente un progetto per l'umanità...che è disposta.
Puoi chiamarlo Signore ma puoi anche chiamarlo Dio.

Ultima modifica di Giorgiosan : 30-07-2009 alle ore 19.36.19.
Giorgiosan is offline  
Vecchio 01-08-2009, 10.45.47   #6
Giuppe
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Messaggi: 43
Riferimento: Gesù Cristo

Citazione:
Originalmente inviato da Giorgiosan
Gesù Cristo è un filosofo, è un riformatore, un maestro di morale, un rivoluzionario, uno gnostico, un taumaturgo, un socialista, un perfetto comunista ed ancora altro.
Gesù Cristo è uno specchio universale dell'umanità: ognuno può, a buon diritto, specchiarsi in lui e, ovviamente, scorgere i lineamenti che lo affascinano o semplicemente gli interessano.

Bellissime queste parole, però vorrei aggiungere un' altra cosa che mi sembra sia stata un' pò trascurata.

Dai Vangeli emerge (ma da tutta la Bibbia) che il fulcro del discorso di Cristo sia la salvezza, la salvezza dopo la morte.
La parola stessa Vangelo significa: buona novella. E' questa l'unica originalità, e ciò che più di ogni altra cosa rende interessante la Bibbia e ne fa quindi il libro su cui si è basata la cultura e la storia da quel punto in poi, questo messaggio è ciò che rende Gesù cristo unico e veramente significativo per noi uomini.
se ci pensiamo bene tutti i Filosofi dicono cose interessanti e tremendamente profonde, ma nessuno dice e dimostra quella cosa in più che lo rende singnificativo e necessario ad ogni uomo, dal più stolto al più grezzo.
Il vangelo va inteso come una testimonianza reale di salvezza, se non lo si legge in questa chiave non se ne è compreso il suo fine ultimo.
Appunto la salvezza, la salvezza dalla morte, dalla fine di ogni cosa, che ha terrorizzato uomini fin dalle origini, uomini che si aggrappavano a ritulai magici, ad invocare spiriti, ad andatre in trance, a seppellire le persone care con oggetti che sarebbero tornati utili nell'aldilà.

Ultima modifica di Giuppe : 01-08-2009 alle ore 14.46.59.
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Vecchio 19-06-2012, 22.30.47   #7
paul11
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Riferimento: Gesù Cristo:chi era veramente?

Gesù si mostra nei Vangeli, tutto il resto è interpretazione. Dovrebbe essere sorprendente che non abbia voluto scrivere nulla di suo pugno, ha lasciato che fossero “cronisti”, apostoli e discepoli a divulgare al mondo la sua parola. Lo ha fatto appositamente se si capisce il suo messaggio.
Perché il fatto di credergli o meno è un atto individuale: una scelta. Presentarsi al mondo come Dio, non avremmo avuto scelta. Si definirà spesso “Figlio dell’Uomo”.
Non è un filosofo “ante litteram”, non costruisce architetture teoriche, non utilizza il linguaggio della logica. Il suo segreto è che parla al popolo e in mezzo al popolo con parabole, cioè sceglie la chiave metaforica per fare esempi concreti di vita dove alla fine c’è sempre una morale. E’ un “sapienziale” che però relaziona il suo messaggio nella vita, non lo pone tra le “nuvolette” come nei Veda ad esempio. Personalmente quando decisi di leggermi i Vangeli capi quanto la Chiesa avesse sbagliato a congelarlo nel dogmatismo di un “freezer”. Il linguaggio aristotelico del tomismo nulla ha a che fare con i linguaggio dei Vangeli.
Nessuno mi aveva svelato il Gesù che si disvela nella lettura dei Vangeli. I messaggi sono forti, potenti. Non parte da Dio per arrivare agli uomini, parte dall’umanità per consegnarla a Dio, non pone più il decalogo e la legge mosaica a principio del tutto che ovviamente rispetta, ma insegna l’ama gli altri come te stesso e la misericordia verso i diseredati, gli ultimi. Dà il conforto ai derelitti. Pone i messaggi di speranza e di salvezza all’umanità del dolore e della sofferenza.
Non può essere quindi un linguaggio puramente logico, se entra fra sentimenti e ragione, fra verità e libertà.
Lo considero il Maestro. Non ho ancora trovato una filosofia che abbia capito la sua potenza, forse in parte Heidegger nel tentativo di costruire una nuova ontologia che uscisse dalla staticità della metafisica; ma come disse il suo discepolo Gadamer, gli manca l’alterità in quell’esserci nel mondo, gli manca il conforto dei suoi simili, che rischia di diventare sennò atto egoistico.
paul11 is offline  
Vecchio 22-07-2012, 16.54.09   #8
femmefatale
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Riferimento: Gesù Cristo

Citazione:
Originalmente inviato da Giorgiosan
Gesù Cristo è un filosofo, è un riformatore, un maestro di morale, un rivoluzionario, uno gnostico, un taumaturgo, un socialista, un perfetto comunista ed ancora altro.
Gesù Cristo è uno specchio universale dell'umanità: ognuno può, a buon diritto, specchiarsi in lui e, ovviamente, scorgere i lineamenti che lo affascinano o semplicemente gli interessano.



appunto. ma non specchio universale in cui tutti si riconoscono; la parte maschile può riconoscersi, avendo egli (della stessa sostanza di Dio? Dio Egli stesso?) assunto il sesso maschile.
piuttosto, dovremmo considerarlo androgino, per "completarlo".





Il Cristo si manifesta come il conoscitore di ogni spirito umano, come colui che vede sempre avanti e sempre di più di ogni essere umano, come un fratello potente e premuroso, come un amico che sa essere anche complice , come un maestro che ti libera dalle tue meschinità e miserie, che solo conosce quale sia la tua felicità personale e ti guida verso di essa, tanto più quanto più sei docile.
Sa guarire il tuo spirito ma anche il tuo corpo.... e capisci che ha veramente un progetto per l'umanità...che è disposta.
Puoi chiamarlo Signore ma puoi anche chiamarlo Dio.



non sono d'accordo. e trovo questo tuo pensiero un pò discriminante.
Io potrei trovare tutto questo in altri profeti, o persino in qualche Dio o Dea molto più antico, o in qualche Uomo Moderno a cui posso legarmi emotivamente che può essere per me tutto questo che tu dici.
Non si capisce perchè debba essere per forza Gesù Cristo l'unico e il solo a "dare" o rappresentare tutto questo che hai elencato.
nessuno da noi ha la certezza di cosa ci sia dopo la morte.
in questo senso, un ideale vale tanto quanto un altro....
femmefatale is offline  
Vecchio 22-07-2012, 20.18.38   #9
sma
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Riferimento: Gesù Cristo:chi era veramente?

Le rappresentazioni, che vengono date del ruolo e della figura del Cristo, secondo le opzioni culturali, cui si aderisca, sono variegate, tanto da approdare spesso a risultati opposti. Nel secondo Volume su "Gesù dii Nazareth" il Papa riferisce, per confutarla, la tesi, secondo cui Cristo aderisse al movimento degli Zeloti, portatore di un'impostazione, che approvava la violenza, a fini rivoluzionari, asserendo che l'intera condotta di vita del Cristo, a partire dalle Tentazioni nel deserto e dal Battesimo nel Giordano, rappresentino la testimonianza di un'opposizione a ogni forma di rivoluzione politica attuata con la violenza. Nel primo volume lo stesso Pontefice pone in rapporto dialettico Gesù e Barabba, definendo il secondo come una sorta di "alter ego" del primo, nel senso della approvazione della violenza, come strumento di rivoluzione politica.
L'opzione di un Gesù come sostenitore della rivoluzione con metodi violenti è portata avanti da scrittori di impostazione non confessionale e/ atea.
In ogni caso, sembra di assistere alla costruzione "a tavolino" di una figura idealizzata, che non fornisce certezze e univocità di vedute.
sma is offline  
Vecchio 23-07-2012, 14.25.06   #10
Giorgiosan
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Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
Riferimento: Gesù Cristo:chi era veramente?

Per la questione degli zeloti consiglio agli amici forumisti di consultare saggi di storici competenti. La divulgazione di temi che riguardano la Bibbia spesso distorce la realtà storica...per vari motivi.
Se si vogliono avere informazioni corrette su questo tema consiglio la consultazione del saggio (in quattro volumi) di John P. Meier " Un ebreo marginale".
Non voglio scrivere sul tema "zeloti" per non "invadere" e annoiare ma se a qualcuno interessa posso sempre fare una sintesi.

Dico questo immaginando che chi ama la filosofia ami anche una informazione accurata.

Ultima modifica di Giorgiosan : 23-07-2012 alle ore 21.51.20.
Giorgiosan is offline  

 



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