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Vecchio 06-04-2010, 08.48.36   #21
Noor
Ospite di se stesso
 
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Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
Riferimento: L'uomo che dà un perchè al mondo

Citazione:
Originalmente inviato da arsenio
Ma quanto è realistica l'aspettativa che l'altro chiuda in noi il cerchio della sofferenza e delle delusioni? L'amore si può anche apprendere, ma non è controllabile. Il primo attaccamento d'amore avviene tra il bambino e la madre, ed è predittivo per gli esiti di una relazione affettiva adulta. Assieme al latte assumiamo anche quelle capacità relazionali che restituiremo in coppia. E forse ancora non basta, tanto imprevedibili sono certe dinamiche, esigenze, indecifrabilità delle nostre emozioni.
Caro arsenio,mi costringi sempre a repliche OT..
Chiaramente non mi riferivo all’amore inteso come attaccamento..
ma non si può indicare facilmente qualcosa che l’altro evidentemente non conosce ,altrimenti non vi sarebbero fraintendimenti..
indicavo piuttosto qualcosa non proveniente da noi ,ma verso cui protendiamo..o che c'investe (avevo parlato di una cascata)
Ciò non esclude (a scanso di equivoci non come se si stesse parlando di sepolcri imbiancati ) una dimensione dell’amore che è quella che indichi e che ne è sempre un riflesso di quella cascata,poiché sempre una è la realtà,diversi i mondi.

PS Chiaramente è argomento ,che merita,per essere compreso,altri sviluppi e approfondimenti..ad esempio,essere più chiaro cosa sia il non attaccamento pur essendoci l'amore che indichi..ma non è questa la sede mi pare.

Ultima modifica di Noor : 06-04-2010 alle ore 14.58.25.
Noor is offline  
Vecchio 07-04-2010, 14.51.21   #22
espert37
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Data registrazione: 05-12-2007
Messaggi: 498
Riferimento: L'uomo che dà un perchè al mondo

Citazione Arsenio

caro espert
L'onesta mentale è chiedersi: “credo veramente a ciò dico o altri dicono? O mi adatto?
Sono d'accordo che indicare il senso della vita nella salvezza religiosa sarebbe in contrasto con il comportamento di vari credenti, allora è meglio ammettere che il senso lo si trova più nelle azioni quotidiane, lecite o illecite. Per la felicità possibile amando qui in questa terra sono pure d'accordo e ho meglio chiarito il tema con Noor.
L'amore per un amico, come per un nemico non è così spontaneo come si crede e anche il perdono può essere solo un atto di superbia di chi si sente “migliore” rispetto a chi l'ha ferito.
Cristo ci salvò dal peccato dei nostri progenitori Adamo ed Eva di cui abbiamo ereditato la colpa del peccato originale: concetto difficile da giustificare anche per alcuni teologi. Eva fu soggiogata dal serpente e ciò in parte spiega anche l'inferiorità della donna sempre ammessa dalla Chiesa. Questa avventura nel lussureggiante Paradiso terrestre, dove abitava un serpente alquanto seduttivo e insidioso, è l'origine di tutto il Cristianesimo. Per me è un bel mito, ma se per te è una realtà e non solo una verità rivelata, non sarò io a levarti tale illusione e la credenza di essere stato salvato, che ti può recare il senso della vita
Si può essere felici stando soli? Gli altri sono l'inferno,affermò Sartre, e non mi sento di disconfermarlo Ma è anche vero che sono un'ineliminabile fonte di gratificazione. Sfuggi ai primi e accostati agli altri.

Caro Arsenio,forse io mi sono spiegato male. Non ho mai parlato di perdono,bensì amare il nemico senza imputargli nessuna colpa, perchè ogni azione avversa o violenta commessa da un mio simile, a mio avviso viene fatta per ignoranza, per non conoscenza dei veri valori della vita nonchè della meta che ogni essere umano si ambisce di raggiungere. Per cui una persona ignorante, non si può ne incolpare ne perdonare,ma compatire,amare e cercare di condurla sulla retta strada.( Pensa quanta soddisfazione riuscendoci ). A questo risultato ci si arriva dopo aver conoscuto a fondo se stessi,nonchè il viaggio che si vuol intrapprendere.
Tutto ciò a cui tu accenni, da Adamo ed Eva,al paradiso terrestre e via dicendo,è a mio avviso non solo un bel mito, ma una interpretazione non giusta,anzi dannosa che il cristianesimo ci ha trasmesso inculcandola nelle nostre passate generazioni creando così l'ambiente che noi ben conosciamo. Per paradiso terrestre io intendo il goderci al meglio questa nostra esistenza terrena,l'unica tangibile e documentabile nella nostra realtà.
Invaca di accettare ciò che dicino gli altri
Non so se questa volta ho reso l'idea di cosa intendo!
Un saluto amichevole espert37
espert37 is offline  
Vecchio 07-04-2010, 21.29.07   #23
epicurus
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Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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Vi invito a rimanere in tema con la discussione. Riporto qui sotto pezzi del messaggio d'apertura:

Citazione:
Originalmente inviato da Myricae
[...] ma ha un senso dare un'etica e un'interpretazione al mondo? ha un senso chiedersi se c'è un senso? ha senso giudicare? [...] Che funzione ha il giusto e lo sbagliato, sulla base di cosa? [...]
In pratica: perché dare una ragione a tutte le cose, ostinarci a trovare una condotta di vita, quando semplicemente non ci potrebbe essere nessun 'senso'? E' intelligente fornirsi dei principi personali morali, quando si ha la consapevolezza che valgono per alcuni di noi ma non per molti altri?
epicurus is offline  
Vecchio 13-04-2010, 18.11.52   #24
Myricae
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Data registrazione: 21-03-2010
Messaggi: 3
Riferimento: L'uomo che dà un perchè al mondo

grazie per le mille risposte arrivate, e nonostante tutto rimango ancora in questa fase nichilista, per così dire. Ho poi, fra l'altro, giusto appena studiato nietzsche e il suo prospettivismo e devo dire che mi trova molto d'accordo;
il ché, però, mi crea qualche problema relazionale sia con la società che con lo stato: col prospettivismo, credo, venga meno il concetto di responsabilità collettiva visto che ciò che è male per gli altri può esser buono per me, e a questo punto come condannarmi? come condannare una persona per esempio egoista, pronta a qualsiasi illegalità pur di vincere? dopotutto sta solamente affermando sé stessa.
L'unica cosa che posso dire è che PER ME (scusate il maiuscolo) esistono dei valori morali non preconfezionati ma personali e scelti secondo volontà che assecondo nella mia vita, ma perché credo in essi per questioni personali, poiché dopotutto siamo esseri umani che razionalmente affermano la propria parte irrazionale (freud, jung), ma quindi proprio per questo possono creare razionalmente qualcosa che vada 'contro natura'. Quindi posso anche dire che PER ME la persona egoista di prima è una persona da non imitare ma non posso dire che oggettivamente è una brutta persona, anzi, dal SUO punto di vista fa sicuramente benissimo, se ci crede e non ha scrupoli.
Però a questo punto l'uomo come 'animale sociale' viene meno...che fare?
Myricae is offline  
Vecchio 14-04-2010, 20.45.11   #25
ulysse
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Messaggi: 1,363
Riferimento: L'uomo che dà un perchè al mondo

Citazione:
Originalmente inviato da Myricae
grazie per le mille risposte arrivate, e nonostante tutto rimango ancora in questa fase nichilista, per così dire. Ho poi, fra l'altro, giusto appena studiato nietzsche e il suo prospettivismo e devo dire che mi trova molto d'accordo;
il ché, però, mi crea qualche problema relazionale sia con la società che con lo stato: col prospettivismo, credo, venga meno il concetto di responsabilità collettiva visto che ciò che è male per gli altri può esser buono per me, e a questo punto come condannarmi? come condannare una persona per esempio egoista, pronta a qualsiasi illegalità pur di vincere? dopotutto sta solamente affermando sé stessa.........

Ma...credo che Nietzsche non sia per oggi un buon maestro...almeno per quanto ricordo io. Certo tutti preferiremmo affermare il nostro io, soddisfare e imporre il nostro gene egoita (R.Dawkins)...ma alla fine è il gene alruista che ha prevalso..altrimenti l'esistere della nostra specie sarebbe stato troppo problmatico.
Ecco, se c'è un senso che vogliamo dare all'uomo è questo: in senso lato è l'esistere ed il sopravvivere della specie non col prevalere del piu' forte, ma con l'affermarsi del solidarsmo sociale...per società che si estendono sempre piu'...nelle quali la solidarietà è sempre piu' una merce preziosa: di quì la distinzione fra il bene e il male...non come entità metafisiche, ma come definizioni concretizzare dalle leggi che regolano le società .

Le democrazie evolute tendono sempre piu' a riconoscere i diritti dei singoli, ma nello stesso tempo ne definiscono anche i doveri: l'eccessiva affermazione di se stessi non puo' contrastare e vanificare lo sforzo di sostenere anche i piu' deboli...per quali l'affermazione di se stessi sarebbe completamente negata.
Proprio i questi mesi abbiamo avuto l'esempio di un presidente che pur di contrastare la parte irrazionale di molti del suo popolo, ha messo in pericolo la propria leadership per affermare il diritto di tutti all'accesso alla sanità.
Non credo che per i 30 mlioni o piu' di americani che potranno così avere una assicurazione sanitaria, la persona sinceramene egoista che gliala voleva negare sia considerata una bella persona.

ulysse is offline  
Vecchio 15-04-2010, 01.16.55   #26
Giorgiosan
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Messaggi: 2,009
Riferimento: L'uomo che dà un perchè al mondo

Citazione:
Originalmente inviato da Myricae
[...] ma ha un senso dare un'etica e un'interpretazione al mondo? ha un senso chiedersi se c'è un senso? ha senso giudicare? [...] Che funzione ha il giusto e lo sbagliato, sulla base di cosa? [...]
In pratica: perché dare una ragione a tutte le cose, ostinarci a trovare una condotta di vita, quando semplicemente non ci potrebbe essere nessun 'senso'? E' intelligente fornirsi dei principi personali morali, quando si ha la consapevolezza che valgono per alcuni di noi ma non per molti altri?
Se non ci fosse alcun senso non avrebbe senso neppure stare qui a dialogare, eppure siamo qui a dialogare cercando di dare un senso al mondo, un senso all'esistenza umana.
Mancando assunti morali condivisi da tutti, ma è sempre stato così, il giudizio su cosa sia giusto o sbagliato è delegato alla coscienza morale individuale prodotto delle esperienza etiche personali e forse su un fondamento generalissimo di coscienza del genere umano acquisito nel percorso evolutivo...sono propenso a credere di sì.
Credo, pertanto, che di fatto sia difficile non condividere con gli altri alcun principio morale.
Credo che sia importante la fedeltà alla propria coscienza qualunque cosa suggerisca.
Non so se sia intelligente, a me pare così.


Citazione:
Originalmente inviato da Myricae
grazie per le mille risposte arrivate, e nonostante tutto rimango ancora in questa fase nichilista, per così dire. Ho poi, fra l'altro, giusto appena studiato nietzsche e il suo prospettivismo e devo dire che mi trova molto d'accordo;
il ché, però, mi crea qualche problema relazionale sia con la società che con lo stato: col prospettivismo, credo, venga meno il concetto di responsabilità collettiva visto che ciò che è male per gli altri può esser buono per me, e a questo punto come condannarmi? come condannare una persona per esempio egoista, pronta a qualsiasi illegalità pur di vincere? dopotutto sta solamente affermando sé stessa.
L'unica cosa che posso dire è che PER ME (scusate il maiuscolo) esistono dei valori morali non preconfezionati ma personali e scelti secondo volontà che assecondo nella mia vita, ma perché credo in essi per questioni personali, poiché dopotutto siamo esseri umani che razionalmente affermano la propria parte irrazionale (freud, jung), ma quindi proprio per questo possono creare razionalmente qualcosa che vada 'contro natura'. Quindi posso anche dire che PER ME la persona egoista di prima è una persona da non imitare ma non posso dire che oggettivamente è una brutta persona, anzi, dal SUO punto di vista fa sicuramente benissimo, se ci crede e non ha scrupoli.
Però a questo punto l'uomo come 'animale sociale' viene meno...che fare?
Non credo alla responsabilità morale collettiva.
Penso che la collettività debba darsi delle leggi, se vuole essere società, ma che le leggi non coincidano necessariamente con le istanze delle singole coscienze... e come potrebbero?

Ultima modifica di Giorgiosan : 15-04-2010 alle ore 11.38.08.
Giorgiosan is offline  

 



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