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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
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Vecchio 18-02-2011, 00.13.09   #31
Soren
Ospite abituale
 
Data registrazione: 08-05-2009
Messaggi: 164
Riferimento: Verso l'assoluto nulla

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Originalmente inviato da tobaccoaddicted
No, attenzione però: la mia convinzione comunque presenta una consapevolezza fondamentale. I monaci cistercensi, quando si salutano, non lo fanno con un "ciao", ma con un "ricordati che devi morire" e ogni giorno scavano un po' della propria fossa. Io non ne sarei capace, ma non è che Dio ti sacrifica per i suoi scopi. Solo che ha un progetto, e di questo progetto fai parte anche tu (parlo generalmente), quindi non è un vero e proprio "sacrificio".

ma non cambia che tu sia consapevole della morte o meno. i monaci si ricordano che moriranno, ma dopo vedono il paradiso, e questo è un punto fondamentale. se tu vedessi le cose basandoti su di un punto di vista base fisico ( anzichè astratto: e dio è una partenza astratta ) allora non lo consideresti un tuo sacrificio ma una tua perdita, e dopo la morte non ci vedresti alcunché. ora, considerando che dio è indomostrabile ma possibile in tutte le forme ( intendo che potrebbe essere il dio più buono come quello peggiore; o che forse nemmeno s'interessi di questi concetti ) sono vere due cose: potrebbe non esserci nessun dio, uno, due, boh ? uno non lo può sapere e se nonostante questo si affida ad un dio per me è un folle; nel senso che quel tuo *sacrificio* potrebbe esserlo solo per te. poi ad ognuno il suo...
Soren is offline  
Vecchio 18-02-2011, 09.23.37   #32
tobaccoaddicted
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Data registrazione: 05-02-2011
Messaggi: 27
Riferimento: Verso l'assoluto nulla

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Originalmente inviato da Soren
ma non cambia che tu sia consapevole della morte o meno. i monaci si ricordano che moriranno, ma dopo vedono il paradiso, e questo è un punto fondamentale. se tu vedessi le cose basandoti su di un punto di vista base fisico ( anzichè astratto: e dio è una partenza astratta ) allora non lo consideresti un tuo sacrificio ma una tua perdita, e dopo la morte non ci vedresti alcunché. ora, considerando che dio è indomostrabile ma possibile in tutte le forme ( intendo che potrebbe essere il dio più buono come quello peggiore; o che forse nemmeno s'interessi di questi concetti ) sono vere due cose: potrebbe non esserci nessun dio, uno, due, boh ? uno non lo può sapere e se nonostante questo si affida ad un dio per me è un folle; nel senso che quel tuo *sacrificio* potrebbe esserlo solo per te. poi ad ognuno il suo...

Dio è una presenza astratta? Se basi tutto il tuo ragionamento su questo, puoi anche avere ragione... solo che non è così... certo, dovrei dimostrarlo, ma se secoli di dibattito non hanno portato a niente, in termini di risultati, non vedo come possiamo noi riuscire a farlo su un forum e quattro righe. E io sono uno dei folli, ma per me ci può stare. Con quello che dici, però, affossi a folle anche pensatori molto più in gamba di me...
tobaccoaddicted is offline  
Vecchio 19-02-2011, 16.22.37   #33
Emy76
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Riferimento: Verso l'assoluto nulla

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Originalmente inviato da Sirviu
L'uomo non è un bug evolutivo. Come si può arrivare ad un giudizio tale, se non in seguito ad una fase depressiva ?
L'uomo è il risultato di un selezione naturale di miliardi di anni, perciò è quanto di più evoluto possiamo trovare nella scala evolutiva del mondo animale (che è quello che in fondo conosciamo meglio). Se di errori si può parlare in termini evolutivi, dobbiamo riferirci a quelle mutazioni che producono incapacità, handicap che vengono tuttavia puniti severamente dall'ambiente.
Quindi, se così possiamo dire, all'interno della specie umana si verificano errori mutazionali che vengono evolutivamente "censurati", ma non possiamo definire l'intera specie umana come un "bug".
Così come la forte affermazione che "l'uomo non è adatto alla vita" è semplicemente "assurda" (dissonante), perché sono proprio centinaia di milioni di anni di vita che confermano la validità della struttura genetica umana, che non è un fattore esogeno rispetto alla realtà, ma assolutamente "indigeno".
Il non-senso mette in crisi l'individuo, il singolo, non l'intera razza umana.
Non vorrei arrivare a conclusioni affrettate, ma la butto lì giusto per far muovere le acque: il non-senso nasce spesso nel momento in cui ci sentiamo "estranei" a questo mondo.
Il dualismo uomo-natura è una pia illusione, le cui origini non mi sono del tutto chiare, ma nascono sicuramente all'interno della nostra cultura, dove la responsabilità non può cadere su un essere superiore, ma sull'uomo colpevole del peccato originale, che viene indebitamente/eccessivamente responsabilizzato, o attribuito di poteri malefici nell’esercizio del proprio libero arbitrio.


Sono d'accordo con te. E poi mi chiedo, come si fa a convivere con la convinzione di essere un bug evolutivo? La perfezione non esiste, gli errori biologici sono parecchi, eppure in essi io vedo una sfida ulteriore all'evoluzione.
Emy76 is offline  
Vecchio 19-02-2011, 18.57.59   #34
Sirviu
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Messaggi: 107
Riferimento: Verso l'assoluto nulla

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Originalmente inviato da Emy76
Sono d'accordo con te.


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Originalmente inviato da Emy76
La perfezione non esiste, gli errori biologici sono parecchi, eppure in essi io vedo una sfida ulteriore all'evoluzione.
Beh, ne vedremo/vedranno delle belle!
Soprattutto l'uomo non sarà semplicemente oggetto di evoluzione, ma sempre più soggetto attivo. Tuttavia immagino che sarà sempre meno semplice distinguere tra una ricerca puramente scientifico/tecnologica ed una più intima, esistenziale, poietica, spirituale. I confini saranno tremendamente labili ...
Sirviu is offline  
Vecchio 21-02-2011, 14.29.33   #35
Emy76
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Data registrazione: 30-08-2010
Messaggi: 16
Riferimento: Verso l'assoluto nulla

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Originalmente inviato da Sirviu



Beh, ne vedremo/vedranno delle belle!
Soprattutto l'uomo non sarà semplicemente oggetto di evoluzione, ma sempre più soggetto attivo. Tuttavia immagino che sarà sempre meno semplice distinguere tra una ricerca puramente scientifico/tecnologica ed una più intima, esistenziale, poietica, spirituale. I confini saranno tremendamente labili ...

Penso che dove si ferma la ricerca non si ferma comunque la voglia di accettare le difficoltà evolutive come facenti parte del senso evolutivo dell'essere umano ( per chi la vede così, come me). A volte si parla di involuzioni, eppure anch'esse possono essere interpretate come intoppi evolutivi che servono forse a riflettere su cosa si sta facendo o servono anche a fare dei salti coraggiosi verso altri modi di vivere.
Il confine tra ricerca oggettiva e soggettiva che dici tu potrebbe essere labile, certo, se si incorre nel giustificazionismo scientifico di stampo morale, senza freni scientifici. Eppure, anch'esso, qualora si verificasse, verrebbe superato un giorno, pur lasciando dietro sè scie distruttive. Questo perchè l'evoluzione porta a reagire a ciò che è distruttivo, e si oppone al nulla.
In teoria la vedo così, in pratica c'è l'oceano.....lo so, non è semplice, è un percorso lunghissimo, tortuoso ma dal quale si può raccogliere qualcosa di positivo, basta volerlo.
Emy76 is offline  

 



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