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Vecchio 22-11-2011, 11.00.40   #11
Tempo2011
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Riferimento: La morale dell'indifferenza

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CVC
Ma dato che vedo solo una società che brancola nel buio e vede cadere uno dopo l'altro i suoi valori davanti ai suoi occhi, preferisco essere indifferente verso queste istituzioni che cadono a pezzi e preoccuparmi del mio bene come individuo, cercare in me quei valori che non trovo all'esterno.
Chiudersi in se stessi CVC, sarebbe una magra e inutile consolazione, poiché, a mio modo di vedere, non possiamo vivere in una società facendo finta di non viverci; come fossimo degli eremiti. Mentre credo che, poiché chi disattende i valori di riferimento stiano aumentando, come da te sottolineato, domandiamoci perché questo avviene; perché se questi ultimi supereranno il cinquanta per cento della popolazione, allora veramente non avremmo più scampo. Il nostro dovere, dunque, dovrebbe essere quello di operare affinché questo non accada. Ciao.
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Vecchio 22-11-2011, 17.22.12   #12
CVC
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Riferimento: La morale dell'indifferenza

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Originalmente inviato da Tempo2011
Chiudersi in se stessi CVC, sarebbe una magra e inutile consolazione, poiché, a mio modo di vedere, non possiamo vivere in una società facendo finta di non viverci; come fossimo degli eremiti. Mentre credo che, poiché chi disattende i valori di riferimento stiano aumentando, come da te sottolineato, domandiamoci perché questo avviene; perché se questi ultimi supereranno il cinquanta per cento della popolazione, allora veramente non avremmo più scampo. Il nostro dovere, dunque, dovrebbe essere quello di operare affinché questo non accada. Ciao.
Non ho aspirazioni da eremita so solo che solo io e non la società posso migliorare me stesso e che se anche potessi migliorare la società non potrei farlo prima di aver migliorato me stesso.
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Vecchio 23-11-2011, 19.57.09   #13
Tempo2011
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Riferimento: La morale dell'indifferenza

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Originalmente inviato da CVC
Non ho aspirazioni da eremita so solo che solo io e non la società posso migliorare me stesso e che se anche potessi migliorare la società non potrei farlo prima di aver migliorato me stesso.
La diatriba sul fatto se sia l'individuo a cambiare la società o quest'ultima a cambiare l'individuo, nella società moderna, va avanti da più di sessanta anni. In ogni caso mi trovi d'accordo. Allora, non resta che rimboccarci le maniche e darci da fare. Ciao.
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Vecchio 25-11-2011, 21.31.08   #14
manu6595
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Riferimento: La morale dell'indifferenza

Guarda io credo che il discorso sia molto più semplice. Però prima di tutto devo specificare che Gramsci era un "politico" e quindi inevitabilmente il suo modo di ragionare era totalmente diverso ed incompatibile rispetto a quello dei filosofi.
Ma a parte questo, io credo che l'indifferenza sia il pane degli ignoranti. Cioè,proprio come Eraclito diceva che i dormienti credono che la realtà sia quella che li circonda e non trovano il logos,così oggi chi è indifferente si ferma all'apparenza e non cerca il vero significato e perchè delle cose
manu6595 is offline  
Vecchio 26-11-2011, 01.19.27   #15
CVC
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Riferimento: La morale dell'indifferenza

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Originalmente inviato da manu6595
Guarda io credo che il discorso sia molto più semplice. Però prima di tutto devo specificare che Gramsci era un "politico" e quindi inevitabilmente il suo modo di ragionare era totalmente diverso ed incompatibile rispetto a quello dei filosofi.
Ma a parte questo, io credo che l'indifferenza sia il pane degli ignoranti. Cioè,proprio come Eraclito diceva che i dormienti credono che la realtà sia quella che li circonda e non trovano il logos,così oggi chi è indifferente si ferma all'apparenza e non cerca il vero significato e perchè delle cose
Gli stoici riconoscevano il logos eracliteo ma consideravano come valori solo la virtù e si dichiaravano indifferenti verso tutto ciò che è fisico o biologico.
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Vecchio 28-11-2011, 21.23.41   #16
ulysse
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Riferimento: La morale dell'indifferenza

...del valore dell'esempio...o della convenienza:

Si dice che in una organizzazione di "umani", sia essa: negozio, azienda, agenzia, associazione senza scopo di lucro, team, popolo, etnia, ecc...sia sufficiente un minimo di un 10% di migliori di livello ottimale per far migliori anche gli altri se la cosa è percepita come convenienza.

Ma si dice sia vero anche il contrario: un 10% di pessimi...rende pessimi tutti gli altri...se il non essere pessimi non è percepito come scopo da perseguire.
Il leader suscitatore di virtuosità deve saper rispondere costruttivamente alle seguenti domande e concvincere...ovviamente:

1)- serve ed è ultile essere meglio? si!
2)- serve ed è utile essere peggio? no!

e perseguire nella direzione definita!

Quindi, nonstante le dinamiche sociali siano per lo piu imprevedibili, non siamo soli: siamo comunque interdipendenti...anche nella indifferenza o non indifferenza...nella nosta Vision globale!

Il nostro personale contributo può essere comunque determinante e indirizzante se lo vogliamo e se lo sappiamo fare...se non siamo indifferenti...in sefinitiva se siamo migliori!.

Ultima modifica di ulysse : 29-11-2011 alle ore 12.28.31.
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Vecchio 29-11-2011, 12.27.37   #17
CVC
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Riferimento: La morale dell'indifferenza

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Originalmente inviato da ulysse
...del valore dell'esempio...o della convenienza:

Si dice che in una organizzazione di "umani", sia essa: negozio, azienda, agenzia, associazione senza scopo di lucro, team, popolo, etnia, ecc...sia sufficiente un minimo di un 10% di migliori di livello ottimale per far migliori anche gli altri se la cosa è percepita come convenienza.

Ma si dice sia vero anche il contrario: un 10% di pessimi...rende pessimi tutti gli altri...se il non essere pessimi non è percepito come scopo da perseguire.
Il leader suscitatore di virtuosità deve saper rispondere costruttivamente alle seguenti domande e concvincere...ovviamente:

1)- serve ed è ultile essere meglio? si!
2)- serve ed è utile essere peggio? no!

e perseguire nella direzione definita!

Quindi non siamo soli: siamo comunque interdipendenti...anche nella indifferenza o non indifferenza...nella nosta Vision globale!

Il nostro personale contributo può essere comunque determinante e indirizzante se lo vogliamo e se lo sappiamo fare...se non siamo indifferenti.
Si ma bisogna distinguere un'organizzazione relativamente ristretta e controllabile come quella che può essere di un ambito lavorativo da quella esponenzialmente più estesa come quella di una comunità o addirittura da quella ancora più indefinita ed astratta della società in generale.
In termini sociologici mi pare si parli in termini di gruppo, e la qualità più importante di un gruppo è la sua coesione. La coesione è data, presumo, da unità di intenti ed identificazione con il gruppo.
Tanto più gli appartenenti al gruppo si identificano nell'identità del gruppo e sono accomunati dagli stessi interessi e tanto più il gruppo sarà coeso. Un gruppo con un alto tasso di coesione ragiona come fosse un unico individuo.
Nel contesto di una società comune di cui facciamo parte e nella quale includiamo tutti gli altri con parità di doveri e diritti, perchè si abbia comunità di intenti ed identificazione nel gruppo sociale occorre che ci siano valori e ideali da condividere. Per difendere nel tempo i propri ideali e valori le società civili, mi pare, creano delle istituzioni. Queste istituzioni per poter rappresentare degnamente gli ideali e valori che simboleggiano devono avere credibilità.
Le maggiori istituzioni, ossia gli stati, sembrano orientati a smarrire le loro origini e la loro storia, occupati dall'idea di unirsi in una confederazione continentale e forse poi mondiale che, a parer mio, non farà altro che rendere più ingovernabili le società che ne faranno parte e rendere l'individuo sempre più smarrito perchè non ci sarà più differenza fra un compaesano, o un concittadino ed un amercano o un russo o un finlandese: saremo tutti cittadini del mondo, ma non più in senso astratto bensì concretamente.
Per identificarmi con la mia civiltà come dovrei considerarmi oggi, un italiano, un cittadino europeo o un abitante del mondo?
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Vecchio 29-11-2011, 12.53.11   #18
ulysse
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Riferimento: La morale dell'indifferenza

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Originalmente inviato da CVC
Non ho aspirazioni da eremita so solo che solo io e non la società posso migliorare me stesso e che se anche potessi migliorare la società non potrei farlo prima di aver migliorato me stesso.
Mi pare affermazione apodittica!
E' vero, comunque, che una società di migliori è migliore...nonostante le dinamiche sociali non sempre siano prevedibili.

L'interazione con la società, comunque, è imprescindibile: la società ci condiziona e noi condizioniamo la società...in contemporanea... quasi in simbiosi.
Che poi la cosa parte di lontano ed è come definire se è nato prima l'uovo o la gallina.
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Vecchio 29-11-2011, 20.30.51   #19
manu6595
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Riferimento: La morale dell'indifferenza

l'indifferenza,intesa in senso astratto e filosofico, siamo noi. Soprattutto per quei filosofici greci,i primi anzi tutto, l'indifferenza erano gli uomini comuni. L'indifferenza non era non curanza , l'indifferenza era la non ricerca del logos. L'indifferenza di cui tu parli è più riconducibile a qualcosa di sociale o politico.
Ma comunque, l'indifferenza in nessun caso è positiva,che si tratti di superficialità o che si tratti di non impegno politico e o sociale.
Però l'indifferenza non è la morte del pensiero, perché l'indifferenza è uno stato di equilibrio. Non stiamo scegliendo di non agire,pur sapendo. Quando qualcosa ci è indifferente,non ci fa ne caldo ne freddo. Se la pasta al sugo ci è indifferente,non stiamo dicendo che non ci piace. L'ignoranza,ovvero assenza di cultura,è negativa. Ma l'indifferenza è solo uno stato di comune superficialità
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Vecchio 29-11-2011, 20.37.39   #20
ulysse
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Riferimento: La morale dell'indifferenza

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Si ma bisogna distinguere un'organizzazione relativamente ristretta e controllabile come quella che può essere di un ambito lavorativo da quella esponenzialmente più estesa come quella di una comunità o addirittura da quella ancora più indefinita ed astratta della società in generale....
Commenterò dettagliatamente la tua risposta, che mi pare superi in estensione il concetto di "morale della indifferenza", nel 3D parallelo: "Possiamo Essere Meglio".

Quì mi limito a notare che quanto ho espresso lo intendo valido per un piccolo team e oltre...fino a comprendere una etnia o l'intera specie di umani sul pianeta.

Certo la cosa si fa via via più complessa, mano a mano che l'insieme diventa piu' onnicomprensivo, ma, come ebbe a dire Mao Tze Tung alla sua gente che intraprendeva la "Lunga Marcia" attraverso la Cina: Ogni marcia inizia con il primo passo: facciamolo dunque!
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