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Vecchio 09-06-2004, 13.31.00   #1
bert
Ospite abituale
 
Data registrazione: 01-06-2004
Messaggi: 105
struttura delle comunità di senso

salve a tutti,

mi sono recentemente appassionato ad al modello delle "comunità interpretative" che propose il critico letterario americano Stanley Fish nel brillante saggio "c'è un testo in questa classe?". Fish è della scuola reader oriented, che vede il lettore come "generaore" del senso di un testo. Le regole di lettura e quindi di creazione di questo senso sono "formalizzate" das Fish nel modello della comunità interpretativa.
Questo modello si basa sul concetto di comunità intepretativa, ovvero di una collezione di soggetti accomunati da una serie di presupposti iniziali, di convinzioni radicate, di assiomi, che discute e progredisce in un certo campo definito del sapere. tale comunità ha una natura dinamica, e quindi nella sua evoluzione cambia senza soluzione di continuità regole e convinzioni che la caratterizzavano.
Fish evolve poi il modello per rendere conto del fenomeno dell'opinione e del contrasto. Invito tutti alla lettura di questo illuminante (e breve) saggio.

Questo modello mi ha molto convinto, in quanto formalizza una mia "convinzione" metodologica, che mi fa immaginare un ipotetico palazzo composto da stanze, in ognuna delle quali una certa comunità intepretativa discute. Sulle porte di queste stanze è affisso un foglio che enuncia tutti gli assiomi di base e le convinizioni radicate che caratterizzano quella comunità. Chiunque voglia entrare nella discussione deve inizialmente uniformarmi alle regole di quella comunità, e solo successivamente potrà effettivamente interagire e partecipare.

Ogni comunità si costruisce una logica del senso che produrrà nel corso della propria discussione. Tale logica non è diversa dalla più generale logica classica, se non per il fatto che alcune proposizioni sono considerate vere, e come tali assiomatizzate.
pensandoci bene mi sembra evidente come questo modello sia aderente ad una visione moderna dei rapporti sociali, ed è forse questo punto che mi convince molto.

Ovviamente e assolutamente, questo modello abilisce il concetto di significato universale. Questo è in effetti molto logico dal mio punto di vista, ma può essere legittimamente contestato.

In tal senso, anche gli stessi assiomi basilari della matematica, che sembrano ,agli occhi di chi li usa, così assolutamente "veri", diventano oggetto di discussione e critica. In questo modello il relativismo assoluto ed forse anarchico che sembra uscir fuori, viene sostituito con il concetto di stratificazione storica del senso. L'idea è che certi singificati e certe regole di significazione abbiano un lungo percorso termporale che li ha resi, negli anni e nei secoli, "veri". Scardinare queste "verità" storicamente stratificate, significa convincere con valide argomentazioni la maggioranza dei componenti della comunità, i quali, forti di questa nuova "convinzione" riscriveranno la tabella affissa sulla porta della loro stanza.

Tutto questo ai miei occhi funziona. Almeno, questa è la mia "convinzione"!!
bert is offline  
Vecchio 09-06-2004, 14.16.51   #2
epicurus
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mi hai proprio convinto, mi prendero` il libro.

da quanto hai esposto tu stesso, mi sembra ci sia una certa similarita` tra le tesi dello scrittore e la metologia che adopero.


ciao

P.S. bert, il tuo primo topic aspetta...
epicurus is offline  
Vecchio 09-06-2004, 17.39.47   #3
r.rubin
può anche essere...
 
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ciao bert,
riusciresti a fare un esempio qualsiasi di assioma applicato ad un qalunque argomento per mostrarne il risultato che ne consegue?

ciao
r.rubin is offline  
Vecchio 09-06-2004, 18.40.28   #4
bert
Ospite abituale
 
Data registrazione: 01-06-2004
Messaggi: 105
Citazione:
Messaggio originale inviato da r.rubin
ciao bert,
riusciresti a fare un esempio qualsiasi di assioma applicato ad un qalunque argomento per mostrarne il risultato che ne consegue?

ciao

Ad esempio, nella comunità della storia della musica classica, è ormai considerata come legge l'idea che il genio e l'ispirazione di Bach sia assolutamente superiori a quelli di Buxtehude. Questo giudizio è stabilito, e la comunità della musica barocca si muove con questa ed altre consapevolezze nell'analisi di quel periodo. Questa consapevolezza porta al fatto che chi studia buxtehude, studia un compositore cosidetto minore (dico così per farla breve, ma non è proprio così vero).

Tuttavia questo è un giudizio suscettibile di critica, e non è oggettivo.
Potrebbe essere modificato se venisse fuori una nuova generqzione di musicologi che rileggono l'opera dell'organista riuscendo a spostare con le loro argomentazioni l'asse della comunità della musica barocca.

Questo NON è un assioma, ma posso assicurarti che è come se lo fosse, basta leggere i libri di storia della musica. E devo dire che questo giudizio mi vede concorde, in effetti la musica di buxtehude non è così alta come quella di bach.

Ma andiamo oltre. Se fai teologia, dredere in dio è un assioma. In realtà è un teorema, per alcuni come me, che si può dimestrare fatte alcune assunzioni di base, per altri un fatto assoluto.

Ma credere in dio non è un assioma della matematica, unica disciplina che ha esaurito in soli 10 assiomi tutta la sua assiomatica, crede in dio è una proposizione di senso compiuto non atomica, il cui valore di verità è posto, in quella comunità, pari ad 1.
bert is offline  
Vecchio 09-06-2004, 20.05.31   #5
binosoma
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Data registrazione: 27-05-2004
Messaggi: 76
prenderò anche io questo libro, ti ringrazio del suggerimento.
interessante...
ho sembre creduto nell'inavirrabilità di una "verità" ultima e definitiva indipendente dal soggetto.
binosoma is offline  
Vecchio 09-06-2004, 20.11.27   #6
r.rubin
può anche essere...
 
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grazie.
riguardo alla stratificazione storica dei significati, al loro intrecciarsi sempre in progresso che determina le "verità" di ogni particolare momento, e forse di conseguenza la storia stessa, un'autore che forse vi può interessare quanto a metodo d'indagine è Foucault.
tra l'altro la costruzione sociale del significato è anche il concetto base dal quale partono numerose ricerche e teorie della psicologia del socio-struzionismo e del costruttivismo sociale, se non sbaglio.

bye
r.rubin is offline  
Vecchio 10-06-2004, 00.45.24   #7
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
credo di essermi sbagliato, la costruzione sociale del significato dovrebbe essere parte della teoria dell'interazionismo simbolico.
r.rubin is offline  
Vecchio 10-06-2004, 11.07.43   #8
epicurus
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Messaggio originale inviato da bert
Ma andiamo oltre. Se fai teologia, dredere in dio è un assioma. In realtà è un teorema, per alcuni come me, che si può dimestrare fatte alcune assunzioni di base, per altri un fatto assoluto.


come ti avevo fatto osservare in altra sede, per arrivare ad 'Esiste Dio' vera come teorema (con relativa dimostrazione a partire da uno o piu' assiomi) bisognerebbe assumere molti e molti assiomi, pena: 1)il dimostrare l'esistenza di un ente che ha alcuni attributi divini e non tutti; 2) la mancata dimostrazione dell'unicita`.

per questo 'Dio esiste' lo vedrei piu` come assioma...


ciao
epicurus is offline  
Vecchio 10-06-2004, 17.40.10   #9
bert
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Messaggi: 105
ciao, come sai, non sono d'axxordo con quanto dici, e voglio ribadire il perchè.

Io credo che si debba lavorare come lavorò Tommaso al problema. le 5 vie per la dimostrazione di dio della summa theologicae sono 5 modi di guardare al medesimo unico assioma con angolazioni diverse.

L'unico vero assioma (secondo me e secondo la mia comunità intepretativa, oggi giovedì 10 giugno 2004) alla base di quelle dimostrazioni, come mi permetto di dire, di tutte le dimostrazioni dell'esistenza di dio, è quello della possibilità di una analisi finita di fatti complessi come concatenazioni di semplici.

Quanto dici che dio è il maggiorante di ogni maggiore, non hai bisogno di altri assiomi oltre a quelli di zermelo per dire che tale maggiorante è unico.

Io penso che la possibilità di una analisi che possa FINIRE porti al concetto di dio. del resto le teorie che vedono un inizio del tempo in effetti postulano un inizio dei tempi, e quindi un punto di inizio della nostra analisi. Coloro che invece sostengono una visione dell'universo come una continua oscillazione big-bang/big-crunch, difatto non ammettono l'esistenza di dio.

Ma io ammetto l'esistenza di dio perchè esiste (ne avevamo già parlato) il mistico. E questo è secondo me il modo più pulito e rigoroso di parlare di dio.



Citazione:
Messaggio originale inviato da epicurus
come ti avevo fatto osservare in altra sede, per arrivare ad 'Esiste Dio' vera come teorema (con relativa dimostrazione a partire da uno o piu' assiomi) bisognerebbe assumere molti e molti assiomi, pena: 1)il dimostrare l'esistenza di un ente che ha alcuni attributi divini e non tutti; 2) la mancata dimostrazione dell'unicita`.

per questo 'Dio esiste' lo vedrei piu` come assioma...


ciao
finita
bert is offline  
Vecchio 10-06-2004, 17.54.03   #10
epicurus
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Messaggi: 2,725
prima di tutto, l'analisi delle proposizioni si volge verso l'interno della proposizione, mentre l'andare a ritroso nel tempo e` un'altra cosa.
(per la logica: un fatto e` solamente in un singolo istante, indipendente dal passato e dal futuro)

le persone comune, quando parlano di Dio intendono un essere tale per cui valgono le seguenti proprieta` (da religione a religione varia un po'):

1) unico
2) creatore del tutto
3) individuale (ha una personalita` e volonta`)
4) onnipotente
5) onnisciente
6) onnipresente
7) eterno
8) buono
9) immutabile

riconoscere che il tempo e` finito all'indietro non permette di dedurre le proprieta` dalla 3 alla 9.
La 3 e` fondamentale per la concezione religiosa.
Poi ci sono piccole osservazioni:

a) se vale la 7 allora si va` contro l'assioma della finita analisi che hai assunto

b) se vale la 8 si deve definire formalmente tale concetto di 'bene' (si puo` definire come 'volere di Dio' o come 'conforme a leggi superiori a Dio', ma non le vedo entrambe)

ciao
epicurus is offline  

 



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