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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
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Vecchio 11-10-2002, 19.58.18   #1
Armonia
 
Data registrazione: 30-03-2002
Messaggi: 250
Filosofia eh!!!!!

Inizio da ciò che so di mio, appreso tra una lettura e l'altra (correggetelo se è errato è un sunto della storia della filosofia), per poi arrivare a dibattiti sui pensieri filosofici dei vostri preferiti filosofi
Cenni storici: la filosofia greca
Secondo il costume la parola risale a Pitagora, il quale definisce il filosofo come colui che cerca la verità disinteressatamente. Platone, assieme al carattere disinteressato della ricerca filosofica, mette in luce anche il suo modo di criticare: il filosofo a differenza dell'artigiano e del poeta deve poter dar ragione di ciò che fa e nessun oggetto o attività egli può prendere in considerazione senza saper rendere conto della loro natura a se stesso e agli altri. La filosofia come ricerca disinteressata (il che ovviamente non esclude che i suoi risultati possano essere messi a vantaggio dell'uomo, ma presuppone solo che specifici interessi pratici non debbano intervenire fin da principio a restringere il campo dell'indagine bloccando la libertà illimitata della ricerca stessa) e critica, sembra nascere in Grecia e questo potrebbe essere vero nel senso che per la prima volta in Grecia si è teorizzata una ricerca disinteressata e critica esplicitamente; ma non si deve escludere il pensiero orientale sviluppatosi anche prima di quello greco, nel quale non manca l'esercizio vissuto dell'atteggiamento filosofico, per quanto tale pensiero si mescoli spesso alla religiosità tradizionale o si ponga come espressione di saggezza pratica. Si è detto che la filosofia è conoscenza nel senso più ampio: come tale il termine è però equivoco e la determinazione del suo significato preciso qualifica in gran parte le diverse espressioni della ricerca filosofica: nell'antichità essa comprendeva tutto il sapere (tutta la conoscenza) e solo con l'età contemporanea giunse a distinguersi dalla scienza, che frattanto aveva raggiunto chiara consapevolezza del suo oggetto e dei suoi metodi, riconoscendosi a sua volta un proprio oggetto e ambito di problematica. Per Platone, “filosofo” è colui che ama tutta la conoscenza e “la stessa cosa sono saggezza e scienza”: il filosofo infatti deve poter giungere a chiara consapevolezza di tutti gli aspetti dell'essere; avvalendosi della dialettica, egli si elevò dal mondo sensibile alla contemplazione delle idee, che sono al tempo stesso la realtà ultima di cui il mondo è espressione (valore ontologico) e i criteri ultimi in base ai quali si deve pensare e agire (valore logico e assiologico). Alla luce dell'idea il filosofo saprà guidare se stesso e gli uomini nella loro vita. Aristotele distingue la conoscenza filosofica o sapienza dalla saggezza, sottolineando il carattere puramente teorico della prima, mentre la seconda deve concepirsi come semplice prudenza pratica. Contemplazione e azione da Platone strettamente unite, pur nell'asserito primato della prima, sono qui divise. Aristotele parla di “filosofia” o “filosofie” al plurale, comprendendo l'insieme delle scienze (etica, politica, fisica, matematica, ecc.): ciò non gli impedisce però di parlare di “filosofia prima” (che la tradizione chiamerà poi metafisica) come della scienza che studia l'essere in quanto essere, che mira cioè a determinare che cosa è l'essere, a differenza delle altre discipline che studiano l'essere in qualche sua determinazione particolare (così la matematica studia l'essere in quanto quantità, la fisica in quanto movimento, ecc.). Sia Platone sia Aristotele, pur assumendo il termine filosofia nel senso lato indicante l'insieme delle discipline scientifiche, riconoscono cioè la possibilità di una disciplina volta a determinare la realtà ultima dell'universo o il senso dell'essere in generale, di una disciplina che si distacca dalle altre attività spirituali sia teoriche sia pratiche per ricercare i fondamenti ultimi di esse e dei loro oggetti. La tradizione userà i termini metafisica eontologia per indicare questo ambito di indagine o la trattazione di problemi particolari (per esempio quello dell'arte, della morale, della religione, ecc.), alla luce dei risultati raggiunti in esso. Se per Platone il termine sofia sta a indicare insieme scienza e saggezza e se per Aristotele i due termini si scindono, nella filosofia postaristotelica si ha una forte accentuazione del carattere pratico del filosofare, concepito innanzitutto come guida alla vita, mentre la figura del filosofo sempre più s'identifica con quella del saggio che sa escogitare tecniche di vita appropriate a garantire a se stesso e agli altri una vita felice o almeno armoniosa: in particolare occorre insistere sul carattere interioristico di questa speculazione che indica la via del raggiungimento della felicità nel raccoglimento interiore e manifesta una radicale sfiducia nelle capacità umane di dominare e dirigere gli avvenimenti esteriori. La speculazione filosofica tende così a riassorbirsi nell'etica (stoicismo, epicureismo e in certo senso anche scetticismo) o assume una forte accentuazione religiosa (neoplatonismo). La concezione pratica della filosofia è ancora presente nell'eclettismo che, nello sforzo di ricercare un accordo comune su alcune verità fondamentali fra le varie scuole filosofiche, sembra usare il criterio pragmatico della scarsa o nessuna importanza di differenze teoriche che non si traducano immediatamente in diversi atteggiamenti pratici: questa filosofia sarà particolarmente congeniale alla romanità.


Ultima modifica di Armonia : 11-10-2002 alle ore 21.29.09.
Armonia is offline  
Vecchio 11-10-2002, 20.00.16   #2
Armonia
 
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Dalla meraviglia..... nasce la filosofia.

Il desiderio di conoscere è insito nella natura umana e nasce dallo stupore di fronte a co' tanta bellezza che il mondo mette a disposizione
Ogni conoscenza produce una sensazione di gioia, sia quando si tratta di una semplice percezione, sia a maggior ragione, quando consegue da una pura intuizione intellettuale, un'illuminazione dello spirito. Perciò filosofavano anche quelli nati prima dell'avvento della filosofia, perché non si può vivere senza interrogarsi sul mondo che ci circonda.
Non si può vivere senza filosofare, almeno nelle società economicamente sviluppate. Infatti secondo lo stesso Aristotele, dato che la filosofia è attività disinteressata, non immediatamente utile alle risoluzione dei molteplici problemi della vita quotidiana, perché una società sviluppi una riflessione filosofica è necessario che abbia risolto i più urgenti problemi di sopravvivenza.
Armonia is offline  
Vecchio 11-10-2002, 21.34.30   #3
firenze
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Ognuno di noi ha una sua stupenda e personale filosofia che nasce dal profondo della propria anima, dal cuore, dall'Io spirituale. E' la filosofia del semplice, dell'umile, dell'essenziale.
Attenzione però a non sbagliare questa filosofia personale con la filosofia speculativa che nasce solo dalle elucubrazioni mentali, (leggi seghe mentali).

Salve
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Vecchio 11-10-2002, 21.58.55   #4
Catharsis
 
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Non ho capito bene quale sia l'argomento? Lo sviluppo della filosofia? Il concetto di filosofia? mmm...mi sa che dovrò rispolverare vecchi ricordi....

Per quanto riguarda lo sviluppo della filosofia c'è poco da dire...
Tutto è partito dalla filosofia che studiava la Natura(ai tempi la scienza non esisteva).E cosi abbiamo i vari Talete,Eraclito,Gli atomisti come Democrito,Parmenide (che con le sue menate sull'apeiron,sull'unicità dell'essere,sulla verità e apparenza inizia ad infettare questa bella disciplina col germe della metafisica...anche se Nietz lo riprenderà quando parlerà di eterno ritorno).
Poi abbiamo il tracollo...Socrate,Platone,Ari stotele...filosofi che non ho mai sopportato...di Socrate si salva il "conosci te stesso" che mi è sempre piaciuto..Però,da quanto ci riporta il suo discepolo,fu lui ad introdurre la Metafisica,il mondo delle idee...su cui poi Platone stesso ci aggiunge del suo...con le favolette sul Demiurgo e quelle menate lì...Aristotele con la sua pretesa di inquadrare l'intero universo in una sorta di meccanismo a orologeria..le stelle fisse..e poi tutta quella logica...l'etica....bah...(anc he se è a lui che devo il mio nick...la Catharsis Tragica,gran bel concetto...)
Dopo abbiamo l'ellenismo,dove troviamo invece pensatori non ancora del tutto corrotti,ma sulla via della putrefazione...come epicuro e la sua filosofia dell'apatia(filosofia per un umanità che si stava già "ammalando"),gli stoici,fissati con la loro etica ferrea del cazzo(anche loro influenzarono Nietz per l'eterno ritorno,che di fatto hanno inventato loro....),o gli scettici,forse gli unici che si salvano...
E poi avviene il tracollo.MedioEvo.Non ne voglio neanche parlare di tutti qui teologhei....(e poi sono di fretta,devo uscire,e questo è un post che richiederebbe giorni e giorni...)
Passiamo direttamente all'800.Troviamo prima i romantici...Fichte,Heghel,ecc. ..con la fissa dell'assoluto...interessanti,a ffascinanti,ma ancora troppo coi piedi per aria come direbbe Marx.
Schopenauer,Feuerbach...le cose sembrano tornare per il verso giusto...alla fine Nietzsche....l'unico che non è un prete travestito da filosofo,che riporta l'uomo coi piedi per terra...vabbè,ma su di lui c'ho fatto un sito,non ho voglia di essere ripetitivo...

In definitiva qual'è lo scopo della filosofia?Sinceramente non l'ho ancora capito!Mi sa che all'uomo piace tirarsi le seghe mentali....non ne può proprio fare a meno..che ci volete fare?La vita è semplice,bisogna pur complicarsela,no???
 
Vecchio 11-10-2002, 22.32.52   #5
firenze
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per Catharsis

Leggendo il tuo intervento più che filosofo, mi sembri un filosofista.
firenze is offline  
Vecchio 12-10-2002, 10.27.48   #6
Catharsis
 
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Boh,si...che la filosofia sia qualcosa di apparentemente dissociato dalla vita quotidiana non lo metto in dubbio.
Però non bisogna sottovalutare che la filosofia può influenzare drasticamente il nostro modo di pensare,i nostri schemi mentali.E noi cosa siamo se non una proiezione della nostra mente?Noi diventiamo ciò che abbiamo in testa,e quindi alla lunga anche filosofia...in me sono confluite varie anime,tutte quelle di quei pensatori che al liceo,nolente o volente,mi sono dovuto studiare...ormai certi pensieri li sento quasi come miei,li ho assorbiti...ed è basandomi su questi pensieri che io conduco la mia esistenza!
Ma tralasciando lo studio "passivo",anche la pura speculazione filosofica personale è importante.
Filosofia è il chiedersi il perchè delle cose,il cercare delle risposte alternative a quelle prefabbricate dalla religione o troppo logiche della scienza che nulla possono spiegare ad esempio sulla natura dell'uomo(mi riferisco alla scienza)...
....è per questo che la filosofia viene sempre meno praticata...perchè è più facile affidarsi a risposte preconfezionate quali quelle della religione...invece la filosofia(quella che piace a me) è un percorso,in salita,che ti porta a maturare,a cercare introspettivamente le risposte che stai cercando dentro di te(com'era..conosci te stesso?)...io infatti odio tutti i filosofi sistematici e dogmatici come Aristotele...i filosofi che preferisco sono quelli degli albori,dell'uomo affascinato dalla Natura che cerca di scoprire i suoi meccanismi...e ne escono concetti come il panta rei eracliteo o cosa simili,che uniscono sapere scentifico e percezione filosofica in un tutt'uno...senza l'ausilio di metafisiche...oppure i filosofi di fine ottocento,quelli dell'era "agonizzante" della filosofia...quando ormai il lato della filosofia che cerca di descrivere il mondo è ormai stato abbandonato e ceduto alla scienza e le menate sulla religione non se le fila più nessuno...la filosofia torna in una dimensione più incentrata sui problemi dell'uomo,gli dei vengono accantonati ed i sistemi alla Aristotele anche...allora nascono filosofie come quella di Nietzsche o di Marx che tornano ad avere quel lato umano che forse solo Epicuro ebbe in passato(filosofo che ho insultato nell'altro post,ma che in realtà mi piace).
In definitiva per me il ruolo della filosofia è quello di scavare nell'animo umano e cercare di rispondere (senza dogmi o robacce simili)alle domande che lo accompagnano da sempre(escludendo le filosofie su dio che sono finte filosofie....o su argomenti ormai scentifici).Ovviamente è una guerra persa.Certe domande non avranno mai risposta.Effettivamente forse dopo tutto aveva ragione Aristotele..la filosofia è un il conoscere per il conoscere ...
 
Vecchio 12-10-2002, 18.12.32   #7
Armonia
 
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Il filoso è quindi un ostetrico di anime!

Citazione:
In definitiva per me il ruolo della filosofia è quello di scavare nell'animo umano e cercare di rispondere



Scavare nell'anima, in pratica tu ammetti ciò che sosteneva Socrate!Il filosofo è un ostetrico di anime.
Attraverso un paragone, divenuto poi famoso, tra l'ostetricia e quella del filosofo.
Socrate sosteneva che il compito dei sapienti non è proporre affermazioni vere, ma favorire la nascita della verità nell'anima dell'interlocutore.
Il lavoro che conduce a un tale risultato, è un vero e proprio processo di gestazione, che prevede un metodo di ricerca maieutico, basato sul colloquio, sull'arte dell'ascolto e dell'obiezione e sul sistematico uso dell'ironia per sconvolgere le difese intellettuali precostituite.
Armonia is offline  
Vecchio 12-10-2002, 18.26.55   #8
Catharsis
 
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Si beh,per quanto riguarda il conosci te stesso socratico non ho nulla da dire...sulla metafisica e il metodo esclusivamente razionale che da lui in poi seguiranno tutti i filosofi qualcosina avrei da ridire...

Come direbbe Nietzsche(sia chiaro che io quando parlo di filosofia sono di parte,non lo nascondo di certo....):

11 Ho spiegato in che modo Socrate affascinava: sembrava un medico, un salvatore. È necessario dimostrare ancora l’errore insito nella sua fede, nella “razionalità ad ogni costo”? – È un autoinganno da parte dei filosofi e moralisti credere di essere già usciti dalla décadence solo facendo guerra contro di essa. L’uscirne fuori va oltre le loro forze: quel che scelgono come mezzo, come salvezza, è esso stesso un’altra espressione di décadence, – essi trasformano la sua espressione, ma da soli non la eliminano. Socrate fu un equivoco; tutta la morale del miglioramento, anche quella cristiana fu un equivoco ... La piú viva luce del giorno, la razionalità ad ogni costo, la vita luminosa, fredda, cauta, cosciente, senza istinto, in contrapposizione agli istinti, fu essa stessa soltanto una malattia, un’altra malattia – e non fu assolutamente un ritorno alla “virtú”, alla “salute”. alla “felicità” ... Dover combattere gli istinti – questa è la formula della décadence: sino a che la vita si innalza, felicità e istinto sono uguali.

12 – Ha forse compreso anche questo, il piú accorto tra tutti gli ingannatori di sé? Lo disse a se stesso alla fine, nella saggezza del suo coraggio di fronte alla morte? ... Socrate volle morire: – non Atene ma egli stesso si diede la coppa di veleno, egli costrinse Atene a dargli la coppa avvelenata ... “Socrate non è un medico”, disse piano tra sé e sé: “qui il medico è solo la morte ... Socrate fu soltanto per lungo tempo malato ...”.



(F. Nietzsche, Crepuscolo degli idoli ovvero Come fare filosofia col martello, trad. di C. Zuin, Zanichelli, Bologna, 1966, pag. 61)
 
Vecchio 12-10-2002, 19.06.22   #9
Morfeo
 
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Armonia dixit :" Socrate sosteneva che il compito dei sapienti non è proporre affermazioni vere, ma favorire la nascita della verità nell'anima dell'interlocutore. Il lavoro che conduce a un tale risultato, è un vero e proprio processo di gestazione, che prevede un metodo di ricerca maieutico, basato sul colloquio, sull'arte dell'ascolto e dell'obiezione e sul sistematico uso dell'ironia per sconvolgere le difese intellettuali precostituite. "

Kri: Ti ricorda qualcosa tutto questo?

Se lo DICE Socrate va tutto bene, se lo FACCIO io succede un casino...; ma come si fa a promuovere quello che si cerca di osteggiare?

Forse il copia e incolla fa male...
 
Vecchio 03-11-2002, 21.23.44   #10
tammy
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giuro!

l'argomento mi piace e m'interessa.
La domanda alla quale un filosofo cerca sempre di rispondere è nn "come", ma "perchè" un qualcosa accade. Il dubbio prima della fede. Le leggi generali e fondamentali del pensiero vengono studiate dalla logica: Dio, l'uomo e il mondo. (perchè?)
Troppo lungo è il "pensiero", ma la domanda recente è "perchè siamo" esposta dall'esenzialista Kierkegaard, sorpassato da Russell.
Al di là di nomi, cognomi e date, la filosofia resta e rimane "amore per la sapienza". L'uomo nn può rimanere spettatore di se stesso nei confronti del mondo dell'esperienza, ma contribuire e collaborare con la ricerca scientifica e filosofica.
tammy is offline  

 



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