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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 27-08-2007, 13.13.13   #21
renzananda
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Data registrazione: 22-08-2007
Messaggi: 152
Riferimento: L'amore, questo folle sentimento che....

Conflitto tra spirito e carne, tra platonici e schopenaueriani della ASL. L'amore attiene forse meno all'eros che al porno, ovviamente inteso come o-sceno, fuor dalla scenetta e scemetta dell'io e delle sue rappresent'azioni. Perchè l'eros è sempre voyeuristico, guardone, intruso. Ci si sente sentire, si ama l'amare, ci si emoziona dell'emozione e si è sempre in troppi, troppo presenti ed ogni menage diventa orgia di significanti senza significato. Il porno, l'o-sceno è invece innocente, l'innocenza della carne senza concetto e del corpo senza organi (à la Deleuze), senza più un io a gestire l'eros o un eros a gestire l'io. Fuor dei modi e dei perchè si apre la via all'(im) possibile amore...
renzananda is offline  
Vecchio 27-08-2007, 15.54.31   #22
Dora
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Riferimento: L'amore, questo folle sentimento che....

Ho trovato un’altra interessante definizione di amore :

“L'amore è desiderio che attrae e unisce gli esseri viventi e coscienti in vista di un reciproco bisogno di completamento. La sua natura è paradossale. Nell'amato infatti si cerca contemporaneamente l'identico e il differente, l'altro se stesso e l'individuo diverso da sé, la fusione senza residui e il rafforzamento della propria personalità. Se l'altro non mi somigliasse, se non potessi rispecchiarmi in lui e riconoscere nei suoi pensieri e sentimenti il riflesso dei miei, l'amore non sorgerebbe, ma non potrei amarlo neppure se mi somigliasse troppo, se fosse un mero duplicato, un'eco monotona e ripetitiva di me stesso.” (autore ignoto)
Dora is offline  
Vecchio 27-08-2007, 16.22.28   #23
catoblepa
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Data registrazione: 30-06-2006
Messaggi: 282
Riferimento: L'amore, questo folle sentimento che....

Citazione:
Originalmente inviato da renzananda
Conflitto tra spirito e carne, tra platonici e schopenaueriani della ASL. L'amore attiene forse meno all'eros che al porno, ovviamente inteso come o-sceno, fuor dalla scenetta e scemetta dell'io e delle sue rappresent'azioni. Perchè l'eros è sempre voyeuristico, guardone, intruso. Ci si sente sentire, si ama l'amare, ci si emoziona dell'emozione e si è sempre in troppi, troppo presenti ed ogni menage diventa orgia di significanti senza significato. Il porno, l'o-sceno è invece innocente, l'innocenza della carne senza concetto e del corpo senza organi (à la Deleuze), senza più un io a gestire l'eros o un eros a gestire l'io. Fuor dei modi e dei perchè si apre la via all'(im) possibile amore...

Non sarai la reincarnazione di Carmelo Bene? Dal tuo linguaggio sembrerebbe....
ah, per la cronaca ho capito (forse) il 5% di quello che hai scritto, potresti ri-spiegarmelo con parole adatte ad un ignorantello come me?
Muchas gracias
catoblepa is offline  
Vecchio 27-08-2007, 17.44.48   #24
renzananda
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Messaggi: 152
Riferimento: L'amore, questo folle sentimento che....

Citazione:
Originalmente inviato da catoblepa
Non sarai la reincarnazione di Carmelo Bene? Dal tuo linguaggio sembrerebbe....
ah, per la cronaca ho capito (forse) il 5% di quello che hai scritto, potresti ri-spiegarmelo con parole adatte ad un ignorantello come me?
Muchas gracias

Come potrei se Carmelo non è mai stato? Comunque qui (dove?) si straparlava del folle sentimento dell'ammmore che in quanto sentimento non è mai, ahilui, ahinoi, davvero folle. Ma solo fesso, nel senso di stonato. L'eros ha sempre una componente "guardona", è troppo presente per essere o-sceno, in ogni menage si è sempre in troppi, lui/lei/l'idea che lui ha di lei/l'idea che lei ha di lui/l'idea che ciascuno ha dell'altro o l'idea che ciascuno ha di sè proiettata su un impossibile "altro". Insomma davvero un'orgia. Complicata poi da un corpo che non è mai tale ma sempre e solo appendice dell'historiette dell'io, mai pura carne priva di pensieri, de-pensata e de-pensante direbbe l'amato Bene che qui (dove?) "mi" sparla. Un bel casino in questo inutile affannarsi sulle "cose" d'ammmmore...
renzananda is offline  
Vecchio 27-08-2007, 20.23.31   #25
maxim
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Riferimento: L'amore, questo folle sentimento che....

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Originalmente inviato da renzananda

in ogni menage si è sempre in troppi, lui/lei/l'idea che lui ha di lei/l'idea che lei ha di lui/l'idea che ciascuno ha dell'altro o l'idea che ciascuno ha di sè proiettata su un impossibile "altro". Insomma davvero un'orgia.


Si è sempre in troppi perchè in realtà si è sempre in troppo pochi

maxim is offline  
Vecchio 27-08-2007, 21.15.19   #26
Pantera Rosa
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Messaggi: 290
Riferimento: L'amore, questo folle sentimento che....

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Originalmente inviato da renzananda
Come potrei se Carmelo non è mai stato? Comunque qui (dove?) si straparlava del folle sentimento dell'ammmore che in quanto sentimento non è mai, ahilui, ahinoi, davvero folle. Ma solo fesso, nel senso di stonato. L'eros ha sempre una componente "guardona", è troppo presente per essere o-sceno, in ogni menage si è sempre in troppi, lui/lei/l'idea che lui ha di lei/l'idea che lei ha di lui/l'idea che ciascuno ha dell'altro o l'idea che ciascuno ha di sè proiettata su un impossibile "altro". Insomma davvero un'orgia. Complicata poi da un corpo che non è mai tale ma sempre e solo appendice dell'historiette dell'io, mai pura carne priva di pensieri, de-pensata e de-pensante direbbe l'amato Bene che qui (dove?) "mi" sparla. Un bel casino in questo inutile affannarsi sulle "cose" d'ammmmore...

...mai percepito come potenza capace di ampliare e arricchire la propria fragile vita...?
mai donato e ridonato senza aspettarsi niente in cambio ?

Questo ammmore ,in fondo è una conquista ( ), ci fa sentire ricchi, vivi.
E forse le parole non ce la fanno.

Pantera Rosa is offline  
Vecchio 27-08-2007, 23.51.58   #27
renzananda
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Messaggi: 152
Riferimento: L'amore, questo folle sentimento che....

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Originalmente inviato da Pantera Rosa
...mai percepito come potenza capace di ampliare e arricchire la propria fragile vita...?
mai donato e ridonato senza aspettarsi niente in cambio ?

Questo ammmore ,in fondo è una conquista ( ), ci fa sentire ricchi, vivi.
E forse le parole non ce la fanno.


Una potenza capace di ampliare la propria fragile vita? Mah...forse la vita deve essere invece assolutamente fragile, la propria fragilità non deve essere differita in alcun rifugetto con-solatorio, forse si deve discendere sino in fondo all'assoluta assenza di fondamento di ogni presunto soggetto amante, assolutamente disa(r)mati, disa(r)manti affinchè qualcosa di simile all'amore possa accadere, in nostra assenza, ovvio. Così da poter donare e ridonare senza aspettar"si" in cambio di niente, senza aspettare il niente che siamo in cambio, senza voler cambiare il niente che siamo aspettandoci (in) qualcosa...Ah....l'ammmmore
renzananda is offline  
Vecchio 28-08-2007, 08.56.50   #28
pallina
...il rumore del mare...
 
Data registrazione: 15-01-2007
Messaggi: 279
Riferimento: L'amore, questo folle sentimento che....

Ma questo amore di cui parlate, ditemi, per favore, in effetti sapete dire cos'è?

Se lo svuotiamo di tutti i significati e lo svincoliamo da tutti i legami che la società piano piano gli ha cucito intorno, l'amore cos'è?

E' solo un sentimento? E perchè non immaginarlo come "il luogo" dove unicamente ci è concesso di incontrare quell'Altro che, come dice renzananda, altro non è che quella parte di noi stessi a noi stessi sconosciuta? Perchè quando "si ama" si cambia, ci si sente diversi? Forse perchè l'amore é (o dovrebbe essere?) ciò che permette di prendere consapevolezza dei nostri desideri, delle nostre pulsioni, dei nostri bisogni e, nello stesso tempo, il posto dove li rendiamo noti. Dunque conosciamo noi stessi "utilizzando" l'Altro e per non sentirci in colpa in questo "suo sfruttamento" ecco che "lo amiamo"!!!!!

Forse, allora, potrebbe esserci "amore" quando non si ha paura di dire: " ti uso, ti sfrutto per potermi conoscere ma desidero da morire che tu faccia lo stesso con me.......".
pallina is offline  
Vecchio 28-08-2007, 13.21.54   #29
renzananda
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Messaggi: 152
Riferimento: L'amore, questo folle sentimento che....

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Originalmente inviato da pallina
Ma questo amore di cui parlate, ditemi, per favore, in effetti sapete dire cos'è?

Se lo svuotiamo di tutti i significati e lo svincoliamo da tutti i legami che la società piano piano gli ha cucito intorno, l'amore cos'è?

E' solo un sentimento? E perchè non immaginarlo come "il luogo" dove unicamente ci è concesso di incontrare quell'Altro che, come dice renzananda, altro non è che quella parte di noi stessi a noi stessi sconosciuta? Perchè quando "si ama" si cambia, ci si sente diversi? Forse perchè l'amore é (o dovrebbe essere?) ciò che permette di prendere consapevolezza dei nostri desideri, delle nostre pulsioni, dei nostri bisogni e, nello stesso tempo, il posto dove li rendiamo noti. Dunque conosciamo noi stessi "utilizzando" l'Altro e per non sentirci in colpa in questo "suo sfruttamento" ecco che "lo amiamo"!!!!!

Forse, allora, potrebbe esserci "amore" quando non si ha paura di dire: " ti uso, ti sfrutto per potermi conoscere ma desidero da morire che tu faccia lo stesso con me.......".


Interessante. Ma l'Altro che sfioriamo nei presunti rapporti con gli altri non è mai riducibile o riconducibile al me stesso, mai strumento di autoconoscenza, sia pure nel "ricattino" ammmoroso. Quell'Altro che inutilmente sfioriamo negli altri è l'Altro da noi in noi, è la nostra mancanza, il nostro mancarci da per sempre (un po' come il "manque" lacaniano). Non una possibilità ma la nostra impossibilità o l'impossibilità di un "noi", di un soggetto d'ammmore. Non tanto un deserto che parla ad un'altro deserto ma, finalmente, al deserto dell'Altro (da noi, in noi mai noi..)
renzananda is offline  
Vecchio 28-08-2007, 16.53.03   #30
pallina
...il rumore del mare...
 
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Riferimento: L'amore, questo folle sentimento che....

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Originalmente inviato da renzananda
Interessante. Ma l'Altro che sfioriamo nei presunti rapporti con gli altri non è mai riducibile o riconducibile al me stesso, mai strumento di autoconoscenza, sia pure nel "ricattino" ammmoroso. Quell'Altro che inutilmente sfioriamo negli altri è l'Altro da noi in noi, è la nostra mancanza, il nostro mancarci da per sempre (un po' come il "manque" lacaniano). Non una possibilità ma la nostra impossibilità o l'impossibilità di un "noi", di un soggetto d'ammmore. Non tanto un deserto che parla ad un'altro deserto ma, finalmente, al deserto dell'Altro (da noi, in noi mai noi..)


E' quindi, forse, la lacaniana "mancanza" iniziale, quella causata dalla separazione, alla nascita, dal corpo della madre, la causa della nostra continua ricerca dell'amore?.....
Ma oltre la domanda questo penso: che nell'Altro che io incontro non c'è nulla di riconducibile a me ma è tramite esso che un me stesso nuovo, sconosciuto, prende forma e si costruisce.
Scevro da condizionamenti e vincoli sociali, quello che chiamiamo amore solo questo dovrebbe essere: ciò che ci permette di riconoscere e di manifestare nuove pulsioni e nuovi desideri, nuove necessità e nuovi bisogni. Senza falsi moralismi, senza mirabolanti costruzioni mentali con le quali cammuffare quelle che sono soltanto "spinte" a gettarci tra le braccia di quell'Altro a cui diamo il potere di dare "un senso" alla nostra vita, facendoci dimenticare, anche solo per un attimo, in un attimo di estasi, il "non-senso" della vita........
pallina is offline  

 



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