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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 17-09-2007, 13.48.38   #1
Indecisive
Ospite
 
Data registrazione: 11-06-2007
Messaggi: 30
Perché non riesco a essere felice?

Ciao a tutti,

seguo il forum da qualche mese e vorrei raccontarvi ciò che mi angoscia da tempo.

Ho avuto qualche relazione disastrosa in passato e ora ho una relazione con un coetaneo da 5 anni (ho 38 anni). E’ una persona intelligente, ha molte attenzioni nei mie confronti e credo che non mi abbia mai tradito. Tuttavia è molto insicuro, possessivo e geloso.
Abbiamo una visione del futuro molto diversa. Da ragazza sogno di vivere all’estero e mi vedo in una famiglia piena di interessi, in giro per il mondo, mentre per lui il fatto di viaggiare costituisce una minaccia alla tranquillità e alla stabilità della famiglia. Non è stato mai curioso di vedere altri posti e non ama viaggiare.
Io tengo alla mia famiglia e vado regolarmente a trovarla, tuttavia mantengo una certa distanza a causa di alcuni atteggiamenti dei miei familiari che mi hanno causato molte sofferenze in passato.
Lui invece è molto legato alla sua famiglia, che abita tuttora al sud, e insiste per passare tanto più tempo libero possibile non solo nel paese d'origine ma a stretto contatto con i genitori.
Io mi sento molto a disagio quando siamo al sud, mi deprimo per tutto: l’invadenza e il pettegolezzo di alcuni parenti, la sensazione che il nostro rapporto sia comunque secondario rispetto ai legami della famiglia d'origine, l'ambiente molto provinciale, la tensione creata dall’eccessiva preoccupazione del mio compagno per ciò che pensa la gente e quindi la mancanza di libertà nel muovermi, nel parlare.
Se però mi rifiuto di andare con lui al sud, si arrabbia moltissimo e mi fa sentire una compagna indegna.

Recentemente ho passato 6 mesi all’estero per lavoro e stavo persino cercando di rimanere là, ma, come sempre non riesco mai ad essere definitiva nelle mie azioni. E' da quando siamo insieme che ho dubbi sul nostro futuro, ma non riesco a terminare questa relazione, nemmeno quando ne avrei l'opportunità, come nel caso di qualche missione all'estero.
Sono tornata con il magone, senza entusiasmo, desiderando di restare là. Mi sento anche molto in colpa, come se lo avessi tradito e, in effetti, credo che sia proprio un tradimento, anche perché lui non sa nulla dei miei colloqui di lavoro all'estero (anche se se lo immagina).
Ha tenuto nascosta la mia trasferta di lavoro a tutti per evitare di essere bollato come "povero cornuto la cui compagna non gli sta accanto" dai conoscenti e parenti meno benevoli.

Mi chiedo anche se sono io che non lo amo abbastanza. Sarà stupido ma, specialmente quando le cose vanno male tra noi, di notte faccio sogni in cui rivedo un ragazzino delle medie per cui avevo preso una cotta allora e di cui sono rimasta, invano, innamorata per anni. Col tempo questo ragazzino è diventato una specie di archetipo di uomo ideale.
Le relazioni che ho avuto hanno sempre seguito due modelli principali.
Da una parte innamoramenti folli per uomini, che corrispondevano a questo modello ideale, e che io percepivo come superiori a me (più intelligenti, più in gamba ecc..), che in realtà non mi volevano e mi hanno poi lasciata.
Dall’altra uomini che io percepivo come inferiori o pari a me per cultura, capacità ecc.. , ai quali tenevo ma per cui non riuscivo a provare i sentimenti travolgenti provati per gli uomini "ideali” e pertanto mi sentivo infelice e in colpa, continuando a sognare l'archetipo per poi svegliarmi con un peso insopportabile.

Ora continuo a stare con il mio compagno anche non ho smesso di sognare di andarmene a vivere all'estero. Tuttavia non riesco ad agire e al tempo stesso mi sento in gabbia.
Il mio compagno è stato, infatti, chiaro: se sto con lui e voglio un figlio, devo scordarmi i viaggi da sola e devo stargli sempre accanto.
Mi sento sempre con le spalle al muro: se ho l'amore di un uomo e mi realizzo come madre non posso anche essere felice e realizzare il mio sogno; se invece voglio realizzare il mio sogno devo rassegnarmi a solitudine, mancanza d'amore e di realizzazione come madre.
Qualche giorno fa ho ricevuto una proposta per un incarico di un anno a Parigi; ne sono attratta, continuo a pensarci, ma poi mi prende il panico, mi vedo sola e inizio a pensare a tutti i momenti belli passati con il mio compagno.

Da anni seguo una psicoterapia e lo psicologo mi ha spiegato che ho esteriorizzato il conflitto tra il desiderio di realizzare il mio sogno e la paura di non essere all'altezza, dovuta a mancanza di autostima. In pratica mi sarei creata un ostacolo esterno, rappresentato dal mio compagno che è completamente diverso da me e disapprova tale sogno, per rendere il conflitto più sopportabile.

Voi cosa ne pensate? Vi sono mai capitate situazione del genere? Vi prego, siate sinceri.
Indecisive is offline  
Vecchio 17-09-2007, 15.35.03   #2
acquario69
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Data registrazione: 10-04-2006
Messaggi: 1,444
Riferimento: Perché non riesco a essere felice?

Citazione:
Originalmente inviato da Indecisive
Ciao a tutti,

seguo il forum da qualche mese e vorrei raccontarvi ciò che mi angoscia da tempo.

Ho avuto qualche relazione disastrosa in passato e ora ho una relazione con un coetaneo da 5 anni (ho 38 anni). E’ una persona intelligente, ha molte attenzioni nei mie confronti e credo che non mi abbia mai tradito. Tuttavia è molto insicuro, possessivo e geloso.
Abbiamo una visione del futuro molto diversa. Da ragazza sogno di vivere all’estero e mi vedo in una famiglia piena di interessi, in giro per il mondo, mentre per lui il fatto di viaggiare costituisce una minaccia alla tranquillità e alla stabilità della famiglia. Non è stato mai curioso di vedere altri posti e non ama viaggiare.
Io tengo alla mia famiglia e vado regolarmente a trovarla, tuttavia mantengo una certa distanza a causa di alcuni atteggiamenti dei miei familiari che mi hanno causato molte sofferenze in passato.
Lui invece è molto legato alla sua famiglia, che abita tuttora al sud, e insiste per passare tanto più tempo libero possibile non solo nel paese d'origine ma a stretto contatto con i genitori.
Io mi sento molto a disagio quando siamo al sud, mi deprimo per tutto: l’invadenza e il pettegolezzo di alcuni parenti, la sensazione che il nostro rapporto sia comunque secondario rispetto ai legami della famiglia d'origine, l'ambiente molto provinciale, la tensione creata dall’eccessiva preoccupazione del mio compagno per ciò che pensa la gente e quindi la mancanza di libertà nel muovermi, nel parlare.
Se però mi rifiuto di andare con lui al sud, si arrabbia moltissimo e mi fa sentire una compagna indegna.

Recentemente ho passato 6 mesi all’estero per lavoro e stavo persino cercando di rimanere là, ma, come sempre non riesco mai ad essere definitiva nelle mie azioni. E' da quando siamo insieme che ho dubbi sul nostro futuro, ma non riesco a terminare questa relazione, nemmeno quando ne avrei l'opportunità, come nel caso di qualche missione all'estero.
Sono tornata con il magone, senza entusiasmo, desiderando di restare là. Mi sento anche molto in colpa, come se lo avessi tradito e, in effetti, credo che sia proprio un tradimento, anche perché lui non sa nulla dei miei colloqui di lavoro all'estero (anche se se lo immagina).
Ha tenuto nascosta la mia trasferta di lavoro a tutti per evitare di essere bollato come "povero cornuto la cui compagna non gli sta accanto" dai conoscenti e parenti meno benevoli.

Mi chiedo anche se sono io che non lo amo abbastanza. Sarà stupido ma, specialmente quando le cose vanno male tra noi, di notte faccio sogni in cui rivedo un ragazzino delle medie per cui avevo preso una cotta allora e di cui sono rimasta, invano, innamorata per anni. Col tempo questo ragazzino è diventato una specie di archetipo di uomo ideale.
Le relazioni che ho avuto hanno sempre seguito due modelli principali.
Da una parte innamoramenti folli per uomini, che corrispondevano a questo modello ideale, e che io percepivo come superiori a me (più intelligenti, più in gamba ecc..), che in realtà non mi volevano e mi hanno poi lasciata.
Dall’altra uomini che io percepivo come inferiori o pari a me per cultura, capacità ecc.. , ai quali tenevo ma per cui non riuscivo a provare i sentimenti travolgenti provati per gli uomini "ideali” e pertanto mi sentivo infelice e in colpa, continuando a sognare l'archetipo per poi svegliarmi con un peso insopportabile.

Ora continuo a stare con il mio compagno anche non ho smesso di sognare di andarmene a vivere all'estero. Tuttavia non riesco ad agire e al tempo stesso mi sento in gabbia.
Il mio compagno è stato, infatti, chiaro: se sto con lui e voglio un figlio, devo scordarmi i viaggi da sola e devo stargli sempre accanto.
Mi sento sempre con le spalle al muro: se ho l'amore di un uomo e mi realizzo come madre non posso anche essere felice e realizzare il mio sogno; se invece voglio realizzare il mio sogno devo rassegnarmi a solitudine, mancanza d'amore e di realizzazione come madre.
Qualche giorno fa ho ricevuto una proposta per un incarico di un anno a Parigi; ne sono attratta, continuo a pensarci, ma poi mi prende il panico, mi vedo sola e inizio a pensare a tutti i momenti belli passati con il mio compagno.

Da anni seguo una psicoterapia e lo psicologo mi ha spiegato che ho esteriorizzato il conflitto tra il desiderio di realizzare il mio sogno e la paura di non essere all'altezza, dovuta a mancanza di autostima. In pratica mi sarei creata un ostacolo esterno, rappresentato dal mio compagno che è completamente diverso da me e disapprova tale sogno, per rendere il conflitto più sopportabile.

Voi cosa ne pensate? Vi sono mai capitate situazione del genere? Vi prego, siate sinceri.

sembrerebbe un bel gazzabuglio,una matassa da districare

forse vuoi tutto senza rinunciare a niente?
oppure...
perche non provi a "limitare" il tuo campo d'azione?
oppure...
non e' possibile stare con un piede su due staffe
oppure...
sei comunque fortunata a coltivare un sogno..o due,o tre,o quattro?...tutto possibile? forse chissa!..ma nel frattempo se uno si accanisce a inseguire l'orizzonte poi pero sfugge pure la contemplazione di quest'ultimo o no?

una cosa magari sembra certa...devi prendere una decisione
anchio ho sempre coltivato il sogno di andare a vivere all'estero poi lho fatto-molto tardi- e per mia esperienza personale (quindi questo non vuol dire che vale per tutti) certe esperienze sarebbe molto molto meglio farle a un eta in cui si ha la sensazione di avere tutto il tempo davanti,dopo cominciano a venire i ripensamenti,ci si sofferma anche troppo sulle cose perche lo spazio davanti a noi si restringe incredibilmente e a quel punto e' bene rendersi conto del punto in cui ci troviamo cominciando a scartare qualcosa..e forse dovremmo accontentarci di quello che abbiamo,da questo punto di vista potresti accorgerti con tua grossa sorpresa che alla fine tutto e' buono...
acquario69 is offline  
Vecchio 17-09-2007, 15.56.30   #3
innominato77
Ospite
 
Data registrazione: 16-09-2007
Messaggi: 5
Riferimento: Perché non riesco a essere felice?

Ciao Indecisive, premetto che non ho studi di psicologia e nessun attestato, per cui quello che ti dico deriva solo e soltanto da esperienze vissute e da riflessioni personali.

In realtà credo che la risposta alla tua domanda sia facilmente trovabile in ciò che hai scritto tu!!

Il tuo uomo è geloso, possessivo, preoccupato del giudizio degli altri e cosa più grave, egoista. Non ha per niente a cuore quelle che sono le tue passioni, e lo si evince dal fatto che ti mette di fronte ad un bivio assurdo: "o i tuoi viaggi o me".

Io questo non lo chiamo per niente amore, anzi, direi che è proprio il suo contrario.
Amare davvero significa volere il bene dell'altra persona, essere felici per la sua felicità, anche a costo di perderla.

Anni fa la mia ex ragazza fece lo stesso. Io sono 'musicista' e canto, la musica per me è una passione enorme e quindi la mia vita è fatta anche di locali dove si suona dal vivo. Un giorno mi disse di non tollerare il fatto che io potessi essere in giro a suonare, con altre donne che avrebbero potuto provarci con me. Mi mise di fronte a una scelta, come la pubblicità della mastercard: "O me o la musica". Essendo la mia ex sai che scelta ho preso.

Ogni uomo ha delle passioni, dei sogni da rincorrere, ed è proprio per questo che ci si sente vivi. Rinunciare a viaggiare (nel tuo caso) ti rende vuota, ti tarpa le ali, e siccome per stare bene davvero bisogna sentire la libertà di poter fare ciò che ci rende felici, in questa maniera non puoi esserlo.

Ti capisco perchè la mia attuale fidanzata ama viaggiare, in aprile è stata 3 settimane in Vietnam. Era felice e di conseguenza lo ero anche io. Ho fiducia in lei e soprattutto in me stesso quindi non ho minimamente pensato di oppormi, anche perchè chi sono io per vietarle qualcosa?
Inoltre viaggiamo anche insieme, anche se solo nei week end, andiamo a visitare saltuariamente le città europee.


Tornando a te, credo che nel momento in cui sarai libera di poter essere libera, allora tornerai ad essere felice davvero, magari con un uomo che ti lasci il libero arbitrio delle tue scelte, e che magari possa, anche se solo in parte, viaggiare con te.

Ti do solo un consiglio: non cercare la felicità laddove non esite. Non sforzarti di trovarla a tutti i costi in un 'luogo' in cui non c'è.

Spero di esserti stato almeno in parte di aiuto.

Ciao
innominato77 is offline  
Vecchio 17-09-2007, 21.32.09   #4
semiseria
Ospite abituale
 
L'avatar di semiseria
 
Data registrazione: 03-09-2007
Messaggi: 40
Riferimento: Perché non riesco a essere felice?

Ciao,indecisive
" Da ragazza sogno di vivere all’estero e mi vedo in una famiglia piena di interessi, in giro per il mondo, mentre per lui il fatto di viaggiare costituisce una minaccia alla tranquillità e alla stabilità della famiglia. Non è stato mai curioso di vedere altri posti e non ama viaggiare."
Siete agli antipodi, siete diversi in modo abissale. In queste condizioni è difficile costruire una amicizia, immaginiamoci un matrimonio. Ti rendi conto di quanti uomini con mentalità simile alla tua puoi incontrare in giro per l’Europa?
" se ho l'amore di un uomo e mi realizzo come madre non posso anche essere felice e realizzare il mio sogno; se invece voglio realizzare il mio sogno devo rassegnarmi a solitudine, mancanza d'amore e di realizzazione come madre"
Ma no, non è vero, per fortuna non è vero! con quell’uomo non puoi realizzare tutti i tuoi sogni, ma con un altro potresti benissimo farlo!

Ti rispondo calorosamente perché in passato mi sono capitate esperienze che in qualche modo ricordano la tua:
"Le relazioni che ho avuto hanno sempre seguito due modelli principali.
Da una parte innamoramenti folli per uomini, che corrispondevano a questo modello ideale, e che io percepivo come superiori a me (più intelligenti, più in gamba ecc..), che in realtà non mi volevano e mi hanno poi lasciata"

Ho sperimentato questo: gli amori impossibili, o anche soltanto ostacolati, danno sensazioni intensissime, a volte addirittura inebrianti; è forse per questo che ci innamoriamo follemente di persone che non ci vogliono, che riteniamo superiori; guarda bene dentro di te: tu li ritieni superiori, non è una realtà, è una percezione soggettiva. Significa innamorarsi (o infatuarsi) di una persona immaginaria, che abbiamo creato nella nostra testa; proprio per questo è una sensazione esaltante, perché non deve fare i conti con la realtà; eppure la realtà può essere così bella così ricca, così… concreta! Non fraintendermi, voglio dire che la tua realtà secondo me è seguire la vera te stessa, i tuoi impulsi più autentici; non richiuderti in un paesino dalla mentalità così ottusa!
Oltretutto non costruisce autenticamente e seriamente una nuova famiglia chi considera prioritario il rapporto con la famiglia d’origine.
Penso che lo psicologo abbia ragione. Sono pienamente d'accordo anche con Innominato.
Saluti solidali
semiseria is offline  
Vecchio 18-09-2007, 08.18.19   #5
cassiopea
Ospite abituale
 
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 50
Riferimento: Perché non riesco a essere felice?

Ciao Indecisive,
..se non sbaglio, tempo fa, avevi già aperto un 3d simile..e, da come hai iniziato qui il discorso, sembra anche che tu ti sia risposta da sola...sei in bilico tra due possibilità: la vita "tranquilla" (stabilità con poche emozioni) e quella "emozionante" (viaggi/precariato)...Un po' come le tue storie d'amore, verrebbe da dire...
Ma posso farti un paio di domande: tu ami veramente il tuo compagno? come si è comportato mentre eri all'estero?
a presto
cassiopea is offline  
Vecchio 18-09-2007, 12.47.09   #6
kore
Ospite abituale
 
Data registrazione: 31-07-2007
Messaggi: 343
Riferimento: Perché non riesco a essere felice?

Cara indecisive,
mi sembra che voi due non condividiate affatto gli stessi valori.
Anche se tu non andassi all'estero, alla fine i problemi ci sarebbero comunque, e non so quanto questa relazione sia destinata a durare se ti impone un sacrificio tanto gravoso.
Bisogna fare attenzione e distinguere l'amore dalla dipendenza. Mi è sembrato, da quello che scrivi, che la tua sia una forma di dipendenza relazionale.
Stai con una persona che ha obiettivi e bisogni profondamente diversi dai tuoi, queste differenze sono profonde e, secondo me, inconciliabili (mi baso sempre su quanto hai scritto... )
Ti comprendo, ci sono passata anche io. Per "guarire" mi sono imposta di stare da sola e affrontare paure e bisogni, e dopo due anni ero felice, serena e soddisfatta di stare con me stessa.
Ho attraversato il periodo del distacco da una persona che mi aveva profondamente ferita, ho pianto, sono stata tentata di cedere, di tornare indietro (anche se sapevo che non era quello che dovevo fare), mi sono sentita sola, ho dovuto imparare a contare solo su me stessa, ho passato giornate a piangere, e altrettante ad annoiarmi a morte da sola. Ma nel frattempo mi stavo muovendo, senza saperlo costruivo rapporti e amicizie che durano ancora oggi, ho iniziato a capirmi e a rispettarmi, ma soprattutto ho acquisito fiducia nel fatto che anche da sola ce la potevo fare, che avrei potuto vivere una vita piena e soddisfacente anche senza una relazione con qualcuno.
Adesso sono in coppia, ma sogno anche io di andare a fare qualche esperienza all'estero, e se ne avessi l'opportunità lo farei perchè so che altrimenti mi mangerei il fegato per il resto della vita, odierei a morte il mio compagno che mai e poi mai potrebbe ripagarmi di un simile sacrificio, la mia autostima scenderebbe ai minimi storici e mi deprimerei. Inizierei a drogarmi con il cibo o con qualche sostanza psicotropa, e andrei in giro con un grazioso animaletto chiamato "rancore" per il resto della vita.
Non nego che ho paura di andare da sola all'estero, avrei paura di andare da sola anche a... tò, mettiamo Venezia.
Certo mi peserebbe ritrovarmi senza amici e punti di riferimento in una città enorme e sconosciuta.
Ma dopo una settimana sarei così orgogliosa e fiera di me che sarei in grado di affrontare solitudine e difficoltà quotidiane.
Come dice Fritz Pearl "L'unica via è passarci attraverso".
Ricordati che se lo fai ne esci più viva!
kore is offline  
Vecchio 18-09-2007, 16.34.06   #7
Elijah
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Messaggi: 1,541
Riferimento: Perché non riesco a essere felice?

Citazione:
Originalmente inviato da Indecisive
Perché non riesco a essere felice?

Perché vuoi essere felice?
(La domanda è seria).
Elijah is offline  
Vecchio 18-09-2007, 19.43.38   #8
Indecisive
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Riferimento: Perché non riesco a essere felice?

Citazione:
Originalmente inviato da Elijah
Perché vuoi essere felice?
(La domanda è seria).

Caro Elijah, voglio essere felice perché essere felice per me coincide con il sentirmi viva.

Indecisive
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Vecchio 18-09-2007, 23.49.11   #9
scola79
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Messaggi: 13
Riferimento: Perché non riesco a essere felice?

Ti sembrerà strano e banale.....ma ti manca poco x essere felice
.
Sei fortunata , puoi scegliere , hai 2 opportunità...c' è ki nn ne ha nessuna.


Scusami!!!
scola79 is offline  
Vecchio 19-09-2007, 10.34.27   #10
feng qi
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Messaggi: 560
Riferimento: Perché non riesco a essere felice?

Citazione:
Originalmente inviato da scola79
Ti sembrerà strano e banale.....ma ti manca poco x essere felice
.
Sei fortunata , puoi scegliere , hai 2 opportunità...c' è ki nn ne ha nessuna.


Scusami!!!


Infatti, indecisive.

Tu hai un uomo che ti ama, e un lavoro che ti appassiona.

Però prima di tutto devi porre le tue priorità. Perché? non riesci ad essere felice? E' molto facile risponderti: perché tu non sai cosa sia per indecisive la felicità.

Cosa ti rende felice?

Cosa ti ha sempre reso felice?

E cosa é in se stessa la felicità? La vedi come uno sfarfallamento etereo e impalpabile, come uno stato di ebbrezza e contentezza?

questa non é la felicità.

La felicità per me, é uno stato di pacato ma forte senso di ESSERE DOVE VUOI E DEVI ESSERE.

E' una gioia sottile che ti dà soddisfazione e forza anche quando tutto crolla.

tu sei sbandata in questo momento come una mucca cieca( scusa il paragone grezzo, senza offesa ) e invece devi ritrovare la vista.

devi arrivare ad un punto. Non devi rinunciare. devi parlare con lui. MA devi capire che le persone del sud sentono molto il legame del sangue e in questo legame ci inseriscono anche i nuovi arrivati, senza riserve.

Ma tu questo legame forte e profondo lo vuoi?

Un musicista mio paziente che viaggia da pazzi, ora a 34 anni va alla ricerca pazza del suo sangue, delle sue origini (é somalo-italiano) e sente che arriverà alla fonte dei suoi vuoti solo nel momento in cui stringerà a sè il suo sangue.

Ognuno ha la sua Via. Tu trova piano piano la tua, ma stabilisci cosa vuoi in base all considerazione dei doni che già hai, non solo di quelli che vedi da lontano.

auguri
feng qi
feng qi is offline  

 



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