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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 14-10-2007, 18.56.02   #11
NebbiaINvalPadana
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Data registrazione: 28-12-2006
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Riferimento: mal di vivere

Citazione:
Originalmente inviato da animastrana
...e tu, come vivi?... come fai fronte al mal di vivere?...come fai a non scivolare come me, nella voglia di distacco da tutto? ciao e grazie, sicuramente sei più forte di me. purtroppo, passeggiare...per me è una fatica...

Vedo che ti hanno indondato di positività
Cominciamo con ordine.
Effettivamente ho colpevolmente tralasciato il significato di passeggiare.
Il tutto si rifà ad una metafora che io vedo con l'occhio della mente da quando sono bambino.
Hai presente quando cammini per il sentiero di un parco, un parco con pochi alberi, confinante con la strada piena di macchine, il cielo è cupo, tira il vento che piega gli alberi e comincia a piovere?
Bene io mi immagino lì. In mezzo a questa vita, in cui foglie e sacchetti, terra e acqua si mischiano. La gente la si scorge appena, tutta intenta a scappare dalla pioggia. Non trovano la via di casa. Forse non ne hanno una.
Alcune hanno il fiatone, altre imprecano, altri si attaccano ad altri sperando che sappiano quello che fanno, e anche tu preso in mezzo senti l'orrore. Dove andare? Non esiste una fine del parco (un luogo fisico) in cui trovare pace rifugio.
Ma se non c'è luogo, che senso ha cercarlo? Perchè correre? Passeggia.
Se vai con calma (se pensi con calma), ti accorgerai che la pioggia non è poi così battente, e che sul sentiero crescono anche dei meravigliosi fiori.
Potresti vederli correndo all'impazzata? No non credo.
Passeggiando scoprirai che là dove c'era il vento, dopo un po' ci sarà una dolce brezza, e più tardi il sole tornerà a far udire il canto dei volatili che popolano il bosco.
Allora non devi commettere il secondo errore (il primo è correre all'impazzata). Si tratta di non credere che questo sole sia una condizione permanente. Non ci sono Eden, l'Eden è dovunque e in nessun luogo. Goditi il sole, ma non desiderarlo mai, solo così potrai gioire.

So bene che non è facile animastrana, ma è così che funziona. Io stesso, che ho la mente limpida al riguardo, non sono giunto alla fine di un percorso. Non posso uccidere il mal di vivere, perchè il mal di vivere sono io. E quindi così tentando farei del male a me stesso.

Io non mi reputo debole, questo bisogna dirlo, ma anche in questo caso viene da chiedersi se questa definizione poggia su basi solide. Cioè: oggi posso reagire con estrema forza alle intemperie, ma domani potrei non averne al voglia, e allora sarei debole.
Fossilizzarsi sull'idea di esser deboli non è utile, ma soprattutto non è vero.
Non dico che la psicanalisi non serva, ma semplicemente la psicologa ti dirà "io ti posso aiutare, ma solo tu puoi cambiare".

Andando sul pratico ti posso dire che proprio in questi giorni mi sto interessando al buddhismo, il che consiste non tanto in leggere libri, ma nell'alzare le nobili chiappe e andare da un lama.

Ho avuto la fortuna di incontrare un ragazzo buddhista che me ne ha parlato a profusione, ma l'ho incontrato perchè non mi sono fermato. Lui ha trovato me, ma se io avessi passato i pomeriggi a guardare canale 5 non mi avrebbe mai trovato.

Questo per dire che magari tu cerchi qualcosa e non lo trovi, ma qualcosa trova te.

Succede a volte.

Passeggiando.
NebbiaINvalPadana is offline  
Vecchio 14-10-2007, 20.33.09   #12
animastrana
Ospite
 
Data registrazione: 29-09-2007
Messaggi: 8
Riferimento: mal di vivere

grazie a tutti amici sonosciuti, delle parole di sprono, di comprensione di dolcezza che mi avete inviato. Purtroppo avevo scritto un "enciclica" che poi...è sparita nel nulla perchè ho avuto un gusto momentaneo con la connessione mentre stavo inviando...
Il punto è che, il mio mal di vivere, come lo chiamo io, si manifesta quando mi devo rapportare con la gente, nei supermercati, alla guida, nei locali, in fila ad uno sportello e via dicendo. Sono una solitaria ed una conteplativa, mi piace la solitudine e la pioggia, le cose dal sapore antico, cose semplici ma piene di calore e intimità. Il benessere ed il mio equilibrio non sono in discussione, quando non devo relazionarmi con il mondo. Sto bene in compagnia, ma preferisco stare sola con il mio cane Teo, (anzi! andate a vederlo su you tube! teo babbeo cane infame) sono foto fatte qui a Nava, un piccolissimo paesino di montagna dove ho con mio marito, una piccolissima ma molto accogliente mansardina, ed è da qui, che ora vi sto scrivendo, con la stufa a legna accesa, ed il mio cane che russa sotto il letto. Mio marito è appena partito per tornare a casa a Imperia dove viviamo. Domani è Lunedì ed il lavoro lo chiama.
Il mio modo di vivere, me lo sono costruito pian piano, ed ora ho una dimensione che mi piace, ma che mi porta ad un distacco dal mondo! Sono quasi un eremita, ma solo così, con i miei ritmi, i miei bagni rituali e rilassanti, le mie candele, i miei incensi, la mia natura contemplativa, il mio trovare Dio nella Natura...tutto questo mi fa stare bene! ora vi lascio perchè temo che stia per cadere la connessione. Qui in montagna mi connetto con un internet box in gprs....lentissimo... ciao a tutti anime belle! è più facile incontrarvi in rete che nel mondo! baci. stasera sono serena perchè vedo che nel mondo, non tutto è da buttare. ciao
animastrana is offline  
Vecchio 15-10-2007, 12.16.56   #13
marco gallione
Utente bannato
 
Data registrazione: 22-05-2007
Messaggi: 363
Seduzioni o maledizioni?

Discutevo con Vito di cinema. Vacanze di Natale e tutta la produzione dei Vanzina, i classici di Lino Banfi, fino ai capolavori di Aldo Maccione e Nino d’Angelo (prima maniera, ovviamente. La fase creativamente migliore, quella di Un jeans e una maglietta). Solo alcune produzioni recenti, tipo Le conseguenze dell’amore o L’amico di famiglia di Sorrentino, lasciano intravedere qualche bagliore interessante, sempre in difficoltà a competere con i vecchi capolavori sopracitati.
Parlando di cinematografo, ne è uscita una conversazione, che riporto qui sotto.


Vito: In un noto film, visto molti anni fa, mi colpì in modo indelebile la frase pronunciata da una donna matura, quasi anziana, ad una giovane donna. Questa frase nella sua profonda saggezza e giustezza, conserva una penetrante malinconia.
La donna dice alla ragazza: “Cara, due cose al mondo non hanno limiti, il potere della seduzione e i modi per abusarne”.

Marco:
In effetti, la seduzione è un potere che sembra assoluto. Comincia ad essere esercitato, magari inconsapevolmente, tra i banchi della scuola elementare. E gioca sempre un ruolo determinante nelle relazione umane, non necessariamente equilibrato o democratico.

Vito: Secondo me è la base di tutto. E’ un potere che sottilmente si insinua nelle pieghe del cuore e della mente e spezza anche le persone più granitiche, come la goccia costante sulla roccia.
A che serve ad un uomo, mi domando, costruire un corpo forte come quello dì un leone, quando basta un piccolo sorriso per fargli cedere il passo ad una bella ragazza. Certo, noi la confondiamo con la gentilezza, ma cosa ci stia dietro, giù, giù nel fondo dell’anima lo puoi vedere anche tu.
Cosa serve ad una donna vivere mille vite di studio e forgiare una mente brillante e tagliente come un bisturi, quando di fronte ad un uomo che suscita in lei certe emozioni resta con l’esperienza e l’ingenuità di una bambina ritardata.

Marco: In effetti l‘esercizio della seduzione, che nei rapporti sentimentali sembra essere una prerogativa più femminile, nei rapporti umani prescinde dai generi, dal sesso.

Vito:
Apparentemente uomini forti e donne solide come montagne. Basta trovare in loro un punto d’appoggio e con la leva della seduzione ecco sollevarli come piume insieme al mondo intero con tutti dentro.
La seduzione è un volto con molte maschere, non dimentichiamolo mai. Non è da intendersi solo come seduzione sessuale, quest’ultima davvero è la più facile, banale oserei dire.
C’è la seduzione che procura un’ideale, largamente usata in politica.
C’è la seduzione del guadagno, sfruttata dal mondo del lavoro, dall’economia di mercato.
C’è la seduzione di essere nel giusto, abusata dalle chiese, dalle religioni, da tutti i predicatori ispirati, nelle guerre per mandare gli uomini al massacro.
C’è quella della felicità, “la mutanda per tutti i culi” come diceva mia nonna.
C’è la seduzione più subdola e cioè quella di farci credere di essere speciale. A nessuno piace essere ordinario, l’hai mai notato? Abbiamo bisogno di sentirci unici, diversi, migliori dell’altro.

Marco: Un gioco politico, a tratti "bassa cucina", se lo vedi secondo una prospettiva più generale…

Vito: Molte sono le vesti con cui si presenta questo ospite non invitato ma tutti, e ribadisco tutti, questi giochi di specchi fanno capo ad un bisogno unico, primario.
Questo bisogno è il bisogno di completezza. L’uomo si sente incompleto semplicemente perché non si conosce o più semplicemente ancora non sa come costruire per se ciò che gli serve.
L’uomo non conosce se stesso, e in questa ignoranza profonda, atavica, germoglia l’insicurezza.
Ecco che l’uomo per sapere chi sia ha bisogno di conferme, di domandare, di chiedere come un mendicante. Sente il vuoto in se e chiede ad un altro di riempirlo.
Pare strano che non si veda tutti, come in realtà ognuno giri ramingo per questo porco mondo con la mano tesa, ed i più poveri sono proprio i più ricchi, fateci caso. Vedrete quante manine hanno, altro che dea kali!
Dammi considerazione! Dammi amore! Dammi sicurezza! Dammi serenità…dammi, dammi, dammi.
Queste pretese querule ci assordano, ma abbiamo bisogno di giustificare la cacofonia delle nostre e delle altrui richieste con nomi altisonanti, altrimenti sarebbe troppo squallido.
Ecco allora le parole, gli araldi della seduzione.
Parole come: Amore, Amicizia, Progresso, Dio e tutta la sequela di luoghi comuni che, vigliacco se uno si prende la briga di verificare se siano veri, e dove e a cosa si aggrappino queste gramigne rampicanti.

Marco: Tante volte mi pare di essere un nano tra nani, tanta è la necessità di tirare a campare, riempire il frigorifero letteralmente e spiritualmente.

Vito: Tutti in fila come alla mensa dei poveri per il proprio piatto di minestra sciapa, ma la fame non passa mai.
Come mai? Forse che nello stomaco c’è un buchino? Magari non abbiamo uno stomaco, mi viene da pensarlo.
Guarda per esempio gli uomini politici, sono o non sono degli accatoni? Non hanno idee, solo sondaggi, delle banderuole, disperatamente attaccati alla sedia come naufraghi, ma si fanno chiamare nientemeno che “onorevoli”.
Però noi tutti non siamo messi meglio, altroché, se proprio ci fa male guardare la nostra vita osserviamo bene quella del nostro vicino e ce ne accorgeremmo.

Marco: vita da nani?

Vito: Quale dignità c’è in un vivere così?
Nessuna. Semplicemente.
“L’autosufficienza è libertà”, cantava Mina nella canzone Il signor Robinson, e continuava “mezza palma vale due città”. Illuminante.
Ora vorrei, con sulfureo divertimento, provare a immaginare di essere privo di bisogni, autarchico. Di un’autarchia perfetta, meravigliosa, conchiusa nel perimetro della tua pelle.
Come sarebbe la nostra vita? Le nostre (parolone) relazioni? Ancora tutto in piedi?
Oh! Mi pare di capire che diverrebbe molto diversa la storia da quella di ora.
Manine, manine quante manine tese.
Poveri noi, che ci danniamo senza sapere che nulla si può aggiungere né si può togliere.
Fatemi ridere, stavolta.
L’altro e il mondo è solo un’occasione.
E’ bello scoprire che quello che cercavamo era semplicemente riposto in luogo che avevamo scordato, dentro di noi magari, ma per edificare questa unità bisogna avere le mani libere, e allora? Basta non tenderle, non chiediamo più l’elemosina, ma usiamo le nostre mani per fare.

Marco:
Che hai detto?!? “ma usciamo i nostri nani per mare”?!? che vuol dire?!

Vito: ma sei sordo?

Marco: no, è che in piscina mi è entrata dell’acqua nelle orecchie. Visto che parliamo di cinema, ma tu conosci un doppiatore peggiore di Oreste Lionello?
marco gallione is offline  
Vecchio 15-10-2007, 14.41.17   #14
vagabondo del dharma
a sud di nessun nord
 
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Messaggi: 245
Riferimento: mal di vivere

Citazione:
Originalmente inviato da animastrana
grazie a tutti amici sonosciuti, delle parole di sprono, di comprensione di dolcezza che mi avete inviato. Purtroppo avevo scritto un "enciclica" che poi...è sparita nel nulla perchè ho avuto un gusto momentaneo con la connessione mentre stavo inviando...
Il punto è che, il mio mal di vivere, come lo chiamo io, si manifesta quando mi devo rapportare con la gente, nei supermercati, alla guida, nei locali, in fila ad uno sportello e via dicendo. Sono una solitaria ed una conteplativa, mi piace la solitudine e la pioggia, le cose dal sapore antico, cose semplici ma piene di calore e intimità. Il benessere ed il mio equilibrio non sono in discussione, quando non devo relazionarmi con il mondo. Sto bene in compagnia, ma preferisco stare sola con il mio cane Teo, (anzi! andate a vederlo su you tube! teo babbeo cane infame) sono foto fatte qui a Nava, un piccolissimo paesino di montagna dove ho con mio marito, una piccolissima ma molto accogliente mansardina, ed è da qui, che ora vi sto scrivendo, con la stufa a legna accesa, ed il mio cane che russa sotto il letto. Mio marito è appena partito per tornare a casa a Imperia dove viviamo. Domani è Lunedì ed il lavoro lo chiama.
Il mio modo di vivere, me lo sono costruito pian piano, ed ora ho una dimensione che mi piace, ma che mi porta ad un distacco dal mondo! Sono quasi un eremita, ma solo così, con i miei ritmi, i miei bagni rituali e rilassanti, le mie candele, i miei incensi, la mia natura contemplativa, il mio trovare Dio nella Natura...tutto questo mi fa stare bene! ora vi lascio perchè temo che stia per cadere la connessione. Qui in montagna mi connetto con un internet box in gprs....lentissimo... ciao a tutti anime belle! è più facile incontrarvi in rete che nel mondo! baci. stasera sono serena perchè vedo che nel mondo, non tutto è da buttare. ciao

Al grido di aiuto mi ero preoccupato, leggendo queste parole trovo tu abbia addirittura una grande joie de vivre, basta che quando stai con te stessa, e a quanto pare ci stai molto bene, non ti chieda "ma è giusto che io stia così bene da sola: in me c'è il mal di vivere!".

Nessun uomo o donna è un'isola, giusto, ma da quello che ho capito sono gli ingranaggi della modernità che ti fanno sentire così, invece sei solo diversa e sensibile, perchè, molto sanamente, riesci a vedere quanto c'è di assurdo nell'organizzazione sociale della nostra società.


L'importante, io credo, sia comunque "partecipare". Ma sai come? Osservando il tutto, senza lasciarsi stritolare, inglobare, fagocitare. Lasciarsi degli spazi di ribellione rispetto ai meccanismi automatici della nostra società, spazi che rappresentano la nostra parte più sana.

Più che un difetto io vi colgo un pregio, basta solo valorizzarlo e ti troverai alla perfezione, anche insieme agli altri.

questa l'impressione che ho dall'esterno anche in base alla mia esperienza.
vagabondo del dharma is offline  
Vecchio 15-10-2007, 16.40.42   #15
Mary
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Riferimento: mal di vivere

Citazione:
Originalmente inviato da animastrana
grazie a tutti amici sonosciuti, delle parole di sprono, di comprensione di dolcezza che mi avete inviato. Purtroppo avevo scritto un "enciclica" che poi...è sparita nel nulla perchè ho avuto un gusto momentaneo con la connessione mentre stavo inviando...
Il punto è che, il mio mal di vivere, come lo chiamo io, si manifesta quando mi devo rapportare con la gente, nei supermercati, alla guida, nei locali, in fila ad uno sportello e via dicendo. Sono una solitaria ed una conteplativa, mi piace la solitudine e la pioggia, le cose dal sapore antico, cose semplici ma piene di calore e intimità. Il benessere ed il mio equilibrio non sono in discussione, quando non devo relazionarmi con il mondo. Sto bene in compagnia, ma preferisco stare sola con il mio cane Teo, (anzi! andate a vederlo su you tube! teo babbeo cane infame) sono foto fatte qui a Nava, un piccolissimo paesino di montagna dove ho con mio marito, una piccolissima ma molto accogliente mansardina, ed è da qui, che ora vi sto scrivendo, con la stufa a legna accesa, ed il mio cane che russa sotto il letto. Mio marito è appena partito per tornare a casa a Imperia dove viviamo. Domani è Lunedì ed il lavoro lo chiama.
Il mio modo di vivere, me lo sono costruito pian piano, ed ora ho una dimensione che mi piace, ma che mi porta ad un distacco dal mondo! Sono quasi un eremita, ma solo così, con i miei ritmi, i miei bagni rituali e rilassanti, le mie candele, i miei incensi, la mia natura contemplativa, il mio trovare Dio nella Natura...tutto questo mi fa stare bene! ora vi lascio perchè temo che stia per cadere la connessione. Qui in montagna mi connetto con un internet box in gprs....lentissimo... ciao a tutti anime belle! è più facile incontrarvi in rete che nel mondo! baci. stasera sono serena perchè vedo che nel mondo, non tutto è da buttare. ciao

Ecco questo è il mio sogno, un angolo di natura in cui rintanarmi.
E' la mia più grande tentazione, oserei dire.

Sì, tentazione perchè una vita così mi farebbe distaccare dal mondo che sta "fuori", quello della realtà di tanta altra gente.

E' stupendo, ma ciascuno deve seguire la propria strada.

Un tempo la gente mi spaventava a morte, oggi ho imparato che non vi è luogo migliore di quello fra le gente. In fila davanti ad uno sportello, ad una cassa, al cinema, nei negozi. Quando senti che ciascuno di loro sei tu, allora non vi è posto al mondo che sia bello o brutto tutto diventa casa tua.

E quando vai in cerca degli altri trovi te stessa, e quando vai in cerca di te stessa trovi gli altri.

Tutto il resto temo sia solo una fuga, non che sia contro la fuga. Davanti al pericolo la fuga è necessaria. Ma resta sempre valida la strada che il nostro cuore ci dice di seguire, l'esperienza che ci accingiamo a fare.

un abbraccio
mary
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Vecchio 15-10-2007, 17.37.04   #16
falbala48
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Riferimento: mal di vivere

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Originalmente inviato da animastrana
ciao. vorrei sapere se sono l'unica con questo pesante fardello del mal di vivere.
il mondo attuale, non mi piace, vorrei vivere in un'altra epoca, vorrei le cose più semplici, magari meno agi, ma sentire più calore umano nella quotidianità.
sono stufa dei tg, delle cose aberranti che sento, stufa di sentire che continuano a chiedere soldi per bambini, per la fame, per le malattie rare, per questo e per quello, e non si rende conto nessuno che siamo alle soglie di una profonda povertà, non solo a livello economico, ma in particolare umano?!
sono sempre vissuta in analisi, ma nessuno mi ha mai dato delle risposte...e delle pastiglie?, a cosa ti servono? a non farti porre delle domande a te stessa, a non vedere la bruttura del mondo in qui viviamo?
chi mi conosce, mi vede ridere, scherzare essere l'anima della festa... ma dentro di me c'è sempre la malinconia...
chi si sente come me? chi si sente stanco di vivere senza motivi particolari?
sono animastrana di nik e di fatto, rovisto nelle cose della vita, nei forum, nella lettura, nelle poesie che scrivo, lotto per cercare qualcosa che mi coinvolga...ma tutto...dura così poco...
ciao a tutti. se ci fosse la possibilità di inoculare in me una goccia di calma interiore e serenità attraverso un donatore...sarei la prima a chiedere un trapianto di cellule di buonumore e di voglia di vivere.

Mi hai fatto venire in mente mio figlio, una volta alle elementari la maestra aveva dato da svolgere un componimento sulla primavera, (lo conservo ancora) dopo qualche giorno sono stata convocata a scuola perchè mio figlio aveva svolto il compito in modo anomalo e cioè aveva descritto la primavera senza usare verbi in modo finito, lui descriveva la primavera,andava alla terza elementare, cosi' : il sole nel cielo, i fiori nel prato, le farfalle tra l'erba, i boccioli sui rami, il gracidare delle rane nel lago, stormi di rondini, etc...io l'ho letto e mi è piaciuto tantissimo,pensavo a questo bimbo che con una grande capacità di sintesi ,con poche parole aveva descritto così bene la primavera, per la maestra era un soggetto bisognoso di sostegno psicologico, perchè non giocava con le figurine, non faceva a pugni coi compagni, non amava la play station, odiava il calcio, se ci pensi tutte quelle cose normali....che tutti fanno...mio figlio raccoglieva ragni, giocava con le tartarughe, sapeva e sa tutto sugli animali solo non amava le cose che la maggior parte dei bambini ama fare...per questo era stato etichettato come soggetto particolare... ti dico solo che alla fine dell'anno le maestre così brave si sono prese a borsettate in testa, una scena che neanche la signora Ida Lo nigro avrebbe saputo far meglio. Mio figlio è una persona sensibile, attenta ai bisogni degli altri, generoso, ma soprattutto dico io ,sano, ma sano dentro nel cuore, va da sè che viene considerato come una bestia strana, anche lui all'inizio era convinto di essere sbagliato, ci ha messo un pò a capire che non si trattava di essere giusti o sbagliati ma diversi...aveva semplicemente come te valori diversi, dico io veri
tu probabilmente vivi questa discrasia tra il tuo mondo interiore e quello esterno, basta semplicemente trovare il modo di convivere con entrambi senza peraltro rinnegare ciò che si ama e che soprattutto si è, probabilmente come lui anche tu avrai un'intelligenza eclettica che non riesce a focalizzarsi su un aspetto soltanto, lui ha molteplici interessi, si interessa di tutto, questo lo porta ad essere dispersivo, è un animo inquieto,conosce tante cose,ma si stanca subito, ma qui c'è poco da FARE si può solo accettare , è la sua natura. con l'augurio che tu possa trovare la giusta misura un abbraccio
falbala48 is offline  

 



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