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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 13-05-2004, 19.17.33   #21
nemamiah
Utente bannato
 
Data registrazione: 03-11-2002
Messaggi: 601
Citazione:
Messaggio originale inviato da Devi
Niente è necessario per vivere un sentimento…altrimenti, io credo, diventa una condizione, come tante altre…e quando si pongono condizioni a ciò che sentiamo, solo apparentemente di modo, in realtà stiamo ipotecando il nostro stesso sentire…è il solito eterno problema: abbiamo paura.
Il matrimonio è un’istituzione sociale. Nel nostro paese ha assunto certe caratteristiche, ma ogni cultura ha il suo modo di intenderlo, o comunque di intendere il rapporto di coppia. Senza a stare a dilungarmi adesso sui motivi sociali – e di sopravvivenza della società stessa, in virtù del quale è stato creato e alimentato – della nascita di tale istituzione che, a mio avviso, pone le persone al pari di una qualunque altra proprietà da possedere, mi sento solo di dire che il matrimonio è un modo come un altro per esorcizzare la paura….e che proprio per questo, non funziona (almeno per quanto riguarda l’allontanarsi dalle paure…); può solo creare una sorta di “cuscinetto”….
Abbiamo forse meno paura del tradimento se siamo sposati? In realtà, credo solo che speriamo che l’altro ci pensi un po’ di più solo per convenienza….
Abbiamo forse meno paura di restare soli? Forse, a meno che nel tempo, per vari motivi, la convivenza non sia più piacevole e allora la solitudine si avverte lo stesso.
Sotto questo aspetto, trovo che certo il vivere sotto lo stesso tetto (convivenza o matrimonio che sia) comporti certo una minore sensazione di solitudine, ma allora, dovremmo magari riflettere sul fatto che, forse, è solo per questo che due persone stanno insieme: per farsi compagnia, oppure anche per aiutarsi nelle cose pratiche della vita, di giorno in giorno….una sorta di società di mutuo soccorso….

La paura dell’abbandono, della solitudine…….il potere, il controllo…..io credo siano questi i motivi alla base di un’istituzione come questa. La convivenza è solo il rovescio della medaglia, un po’ come anche il divorzio…sono tutte rotelle dello stesso ingranaggio….scegliere l’una o l’altra non fa molta differenza….
Il fatto è: oltre a tutto questo, dietro a tutto questo cosa c’è? Ciò che ci spinge verso un’altra persona non ha modi, esiste se esiste…ma appena vogliamo vivere ciò che sentiamo, ecco i modi….
Scegliamo pure ciò che meglio ci aggrada, per paura, per convenienza, ma almeno cerchiamo di esserne consapevoli….
Se esiste quell’energia vitale fra due persone, questa può vivere in qualunque modo….può vivere e sopravvivere ad ogni sistema….non è facile, perché le nostre antiche paure cercano nelle certezze (il matrimonio sembra poter dare certezze, ma è solo una speranza) un antidoto…
Mi sono spesso chiesta cosa significhi vivere insieme ad una persona, se esista un modo migliore di un altro, un modo che mi faccia stare bene, o meglio….ma nel chiedersi questo c’è ancora paura, altrimenti…perché domandarselo?

Un caro saluto a tutti.

Devi


Siccome tutti alla fine si sposano,a tuo dire sarebbero tutti dei paurosi?
Mah...... mi pare parecchio azzardata come ipotesi,così come fuori luogo esempi con la propietà,che è un aspetto prettamente materiale,che non ha nulla da spartire con la sensualità e i sentimenti degli sposati.

Se per te i coraggiosi,sono coloro che si accoppiano come animali,cioè senza regole,allora,faccio parte certamente della numerosissima e nutritissima schiera dei paurosi.

Se questa è la tua opinione,certo va rispettata,ma è come minimo discutibile.


nemamiah is offline  
Vecchio 13-05-2004, 23.30.12   #22
phoenyx
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Messaggi: 18
il matrimonio.....

Citazione:
Messaggio originale inviato da KoAle
Io non so ... il matrimonio dite voi è un falso e inutile contratto perchè impone regole che alla fine possono anche non essere rispettate ... potrei essere anche d'accordo, ma c'è un fatto alla base di questo, un'ideologia, un valore che si sta perdendo, la volontà di gettare una base per affrontare una scelta di vita con un'altra persona. Con questo non voglio assolutamente dire che la convivenza in una coppia sia una specie di gioco, ma mi sembra che oggi si parta sempre di più con l'idea di "io ci provo, però poi se va male ..." oppure "... ci proviamo, tanto poi ...", insomma mi sembra di percepire come una volontà di non impegnarsi di lasciarsi sempre tutte le porte aperte ed al primo o al secondo problema si mescolano le carte e si pensa che ci sia qualcosa che non va nella coppia e in quattro e quattrotto tutti sono pronti a ricominciare un'altra strada.
Lungi da me pensare che il matrimonio impedisca questo ... assolutamente no, anzi sono il primo a dire che debba essere rivisto nella sua forma perchè è troppo estraneo a quelle che sono le caratteristiche dell'essere umano, però sono favorevole all'idea che alla base ci sia una specie di impegno, che vada oltre il semplice stare insieme, una scelta consapevole maturata da una profonda conoscenza dell'altro per poter creare una famiglia ... che poi le cose possano finire o che non si sa cosa ci riserva il domani sono d'accordo ... ma in fondo questa è un'altra storia

Ciao!

Ale

assolutamente d'accordo e non avrei saputo dirlo meglio....
se credete che chi si sposa lo fa solo per paura evidentemente molti di voi non sono mai entrati in una chiesa,e a chi parla del matrimonio come di un contratto vorrei ricordare che quel tipo di unione è nata con un preciso significato religioso...e questo lo dice uno che se ci pensa su non può proprio dirsi credente...
che cavolo c'entra tutto il resto?
Forse avete dimenticato la clausola principale di quel "contratto": una promessa di amore e fedeltà che vorrà dire affrontare insieme anche momenti difficili...il punto è che la famosa consapevolezza la conoscono pochi,e troppi affrontano un simile passo giusto per....tanto poi è un attimo.....
è naturale pensare che non serva niente per amarsi anche per tutta la vita (e la convivenza può essere un ottimo mezzo per provarselo),ma è pure del tutto naturale, quando si ama davvero, fare all'altro una promessa eterna......è che i rapporti usa e getta che oggi si consumano in poche settimane difficilmente possono arrivare ad un simile stadio di evoluzione (visto che c'è chi parlava di evoluzione e cambiamento)!!!
ma dai!!!

Ultima modifica di phoenyx : 13-05-2004 alle ore 23.32.20.
phoenyx is offline  
Vecchio 14-05-2004, 00.24.11   #23
bomber
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Messaggi: 4,154
Citazione:
Messaggio originale inviato da nemamiah
Tu dici che un ragazzo a 22 anni è maturo?
Negli anni 30,forse anche negli '50,del secolo ormai alle spalle,a quella età si poteva essere maturi per affrontare la difficile vita del matrimonio,costiuire una famiglia,trasmormarsi in padre con tutte le responsabilità.

I ragazzi a 22,oggi pensano alla Play station,alla discoteca,normalmente sono ancora studenti e la mamma gli prepara ancora il bagno.

Oggi si diventa uomini a non meno di 35 anni.
Vuoi che la vita si è allungata,vuoi che a 60 anni nessuno si sente vecchio,figuriamoci a 50 e a 40.
L'obbiettivo di molti,oggi non è farsi una famiglia,ma ben altre altre mete.

E' vero che esistono altre culture differenti da quelle occidentali,ma generalizzare e affermare che i musulmani si sposano a 15/16 mi pare una forzatura.






beh ovviamente volevo essere ottimista o meeglio dare un eta più giovane possibile , sono stato appositamento ottimista per non essere troppo cattivo a livello generale per quello che mi riguarda penso che si dovrebbe pensare al matrimonio ( se ritenuto il caso ) verso i 28-30 anni ....



beh per il fatto che una buona quantita di ragazze nell'estate dei loro 15o 16 anni si vadono a sposare l ho detto perche ho esperienza di tale fenomeno che ho visto personalmente in alcune scuole dove ho lavorato ...
bomber is offline  
Vecchio 14-05-2004, 16.20.16   #24
KoAle
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Data registrazione: 06-08-2002
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Citazione:
Messaggio originale inviato da Devi
Niente è necessario per vivere un sentimento…altrimenti, io credo, diventa una condizione, come tante altre…e quando si pongono condizioni a ciò che sentiamo, solo apparentemente di modo, in realtà stiamo ipotecando il nostro stesso sentire…è il solito eterno problema: abbiamo paura.
Il matrimonio è un’istituzione sociale. Nel nostro paese ha assunto certe caratteristiche, ma ogni cultura ha il suo modo di intenderlo, o comunque di intendere il rapporto di coppia. Senza a stare a dilungarmi adesso sui motivi sociali – e di sopravvivenza della società stessa, in virtù del quale è stato creato e alimentato – della nascita di tale istituzione che, a mio avviso, pone le persone al pari di una qualunque altra proprietà da possedere, mi sento solo di dire che il matrimonio è un modo come un altro per esorcizzare la paura….e che proprio per questo, non funziona (almeno per quanto riguarda l’allontanarsi dalle paure…); può solo creare una sorta di “cuscinetto”….
Abbiamo forse meno paura del tradimento se siamo sposati? In realtà, credo solo che speriamo che l’altro ci pensi un po’ di più solo per convenienza….
Abbiamo forse meno paura di restare soli? Forse, a meno che nel tempo, per vari motivi, la convivenza non sia più piacevole e allora la solitudine si avverte lo stesso.
Sotto questo aspetto, trovo che certo il vivere sotto lo stesso tetto (convivenza o matrimonio che sia) comporti certo una minore sensazione di solitudine, ma allora, dovremmo magari riflettere sul fatto che, forse, è solo per questo che due persone stanno insieme: per farsi compagnia, oppure anche per aiutarsi nelle cose pratiche della vita, di giorno in giorno….una sorta di società di mutuo soccorso….

La paura dell’abbandono, della solitudine…….il potere, il controllo…..io credo siano questi i motivi alla base di un’istituzione come questa. La convivenza è solo il rovescio della medaglia, un po’ come anche il divorzio…sono tutte rotelle dello stesso ingranaggio….scegliere l’una o l’altra non fa molta differenza….
Il fatto è: oltre a tutto questo, dietro a tutto questo cosa c’è? Ciò che ci spinge verso un’altra persona non ha modi, esiste se esiste…ma appena vogliamo vivere ciò che sentiamo, ecco i modi….
Scegliamo pure ciò che meglio ci aggrada, per paura, per convenienza, ma almeno cerchiamo di esserne consapevoli….
Se esiste quell’energia vitale fra due persone, questa può vivere in qualunque modo….può vivere e sopravvivere ad ogni sistema….non è facile, perché le nostre antiche paure cercano nelle certezze (il matrimonio sembra poter dare certezze, ma è solo una speranza) un antidoto…
Mi sono spesso chiesta cosa significhi vivere insieme ad una persona, se esista un modo migliore di un altro, un modo che mi faccia stare bene, o meglio….ma nel chiedersi questo c’è ancora paura, altrimenti…perché domandarselo?

Un caro saluto a tutti.

Devi

Ciao Devi ...
mi sono soffermato nella lettura del tuo pensiero ... rimanendo un pò stupido del tuo incalzare il sentimento della paura nel descrivere il matrimonio ...
credo che questa interpretazione trovi oggi aimè molte conferme nella società attuale e ne è la dimostrazione palese il significato che oggi assume la parola famiglia.
Ok d’accordo siamo tutti singoli individui che mirano alla propria crescita personale, infondo lo scopo è proprio questo: conoscere e far conoscere il mondo che ci circonda attraverso le relazioni che instauriamo con i nostri simili … insomma una grande e felice famiglia di una società immaginaria.
Che spazio c’è per la coppia in tutto questo?
Forse il vivere in un mondo in cui le relazioni di coppia durano il tempo che ci serve per trarne profitto per la nostra crescita, dopo di che è semplicemente giunto il momento di instaurare una nuova relazione.

Guarda, ti posso dire che considero la crescita personale come l’obbiettivo principale che ci porta a comprendere meglio noi stessi e il mondo che ci circonda, ma tutto questo è finalizzato a che cosa … dove si trova la meta.

La coppia in quanto famiglia secondo me è nata per dare una risposta a questa domanda … si arriva ad un punto in cui tutto ciò che siamo si è pronti a condividerlo con un’altra persona per creare un nucleo da cui partire per la crescita dei figli.
Però tutto questo lo si deve fare mettendosi in gioco, soffrendo e affrontando il domani. E cosa c’è di più profondo che una promessa fatta all’altro nel dire “ce la metterò tutta” “non mi arrenderò alla prima difficoltà”, certo sono anche io d’accordo sull’assurdità del “finchè morte non ci separi”, ma questo era un tentativo del passato a vincolare il rapporto che altrimenti sarebbe stato troppo aperto … e che oggi mi sembra ormai fuori luogo.
Per me la promessa di matrimonio, anzi tolgo la parola matrimonio, la sola promessa serve per ricordare a noi stessi e dire all’altro che se siamo qui è per cercare di costruire una famiglia. Poi dopo la si può chiamare come si vuole … vita coniugale, convivenza … non mi interessa.

E se in tutto questo vedi paura allora posso sicuramente dirti che non si tratta di un vero legame con un’altra persona, ma semplicemente un problema che abbiamo con la nostra persona.

Un abbraccio.

Ale
KoAle is offline  
Vecchio 14-05-2004, 22.46.52   #25
Ygramul
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matrimoni

Mi sono sposata la 1° volta a 22 anni, ero profondamente religiosa allora e ho fatto tutto secondo le regole: ero vergine, ho costretto il mio ragazzo di allora a 6 anni di astinenza. Ci siamo sposati entrambi giovani. Solo dopo ci siamo accorti di essere estremamente diversi praticamente su tutto. Ho cercato di tener duro: il mio matrimonio è durato 7 anni, mi è costato una marea di depressione, un notevole rallentamento negli studi, un sacco di tempo perso a cercare di unire quello che non è unibile...

Mi sono sposata la 2° volta dopo una lunga convivenza, tre anni fa. Avevo 39 anni e stavo insieme a lui dall' età di 30 anni. Abbiamo una figlia che ora ha quasi 10 anni. Il nostro amore è stato soffertissimo, pesantemente condizionato da fattori esterni. Praticamente l'anno dopo il nostro matrimonio mi sono dovuta rendere conto che era tutto finito fra noi. Ci ho messo un sacco di tempo ad accettarlo, non potevo credere che anche stavolta avessi fatto cilecca. Sono profondamente legata a quello che legalmente continua ad essere mio marito, stiamo insieme per un sacco di motivi, tra cui uno molto importante è nostra figlia, ma non siamo insieme davvero. Siamo "separati in casa". Situazione molto dolce, devo dire, perchè entrambi sappiamo quali sono le ragioni vere del nostro stare insieme, ma sappiamo anche che non appena le condizioni ce lo permettessero, ci separeremmo anche logisticamente.

Amo un altro uomo (mio marito lo sa). Non lo sposerei mai, anche ammesso che potessi. Sono arrivata alla conclusione che a me il matrimonio porti una sfiga dannata!
Ho creduto al matrimonio con tutte le mie forze, al punto che ho voluto ritentare, dopo una lunga convivenza. Ho dovuto arrendermi all'evidenza: se può servire a scopi sociali, se può giuridicamente garantire qualcosa di più ai figli (e ora come ora neppure più di tanto), per il resto è una boiata pazzesca. Non esiste nessuna promessa che possa essere fatta sui sentimenti, perchè i sentimenti non sono in nessun modo ipotecabili: vanno, vengono e si trasformano come vogliono, e in direzioni molto diverse da quelle che vorremmo far loro intraprendere. Non si può promettere l'amore eterno perchè si rischia di spergiurare...
Ygramul is offline  
Vecchio 15-05-2004, 00.43.47   #26
bomber
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Re: matrimoni

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Messaggio originale inviato da Ygramul
Mi sono sposata la 1° volta a 22 anni, ero profondamente religiosa allora e ho fatto tutto secondo le regole: ero vergine, ho costretto il mio ragazzo di allora a 6 anni di astinenza. Ci siamo sposati entrambi giovani. Solo dopo ci siamo accorti di essere estremamente diversi praticamente su tutto. Ho cercato di tener duro: il mio matrimonio è durato 7 anni, mi è costato una marea di depressione, un notevole rallentamento negli studi, un sacco di tempo perso a cercare di unire quello che non è unibile...

Mi sono sposata la 2° volta dopo una lunga convivenza, tre anni fa. Avevo 39 anni e stavo insieme a lui dall' età di 30 anni. Abbiamo una figlia che ora ha quasi 10 anni. Il nostro amore è stato soffertissimo, pesantemente condizionato da fattori esterni. Praticamente l'anno dopo il nostro matrimonio mi sono dovuta rendere conto che era tutto finito fra noi. Ci ho messo un sacco di tempo ad accettarlo, non potevo credere che anche stavolta avessi fatto cilecca. Sono profondamente legata a quello che legalmente continua ad essere mio marito, stiamo insieme per un sacco di motivi, tra cui uno molto importante è nostra figlia, ma non siamo insieme davvero. Siamo "separati in casa". Situazione molto dolce, devo dire, perchè entrambi sappiamo quali sono le ragioni vere del nostro stare insieme, ma sappiamo anche che non appena le condizioni ce lo permettessero, ci separeremmo anche logisticamente.

Amo un altro uomo (mio marito lo sa). Non lo sposerei mai, anche ammesso che potessi. Sono arrivata alla conclusione che a me il matrimonio porti una sfiga dannata!
Ho creduto al matrimonio con tutte le mie forze, al punto che ho voluto ritentare, dopo una lunga convivenza. Ho dovuto arrendermi all'evidenza: se può servire a scopi sociali, se può giuridicamente garantire qualcosa di più ai figli (e ora come ora neppure più di tanto), per il resto è una boiata pazzesca. Non esiste nessuna promessa che possa essere fatta sui sentimenti, perchè i sentimenti non sono in nessun modo ipotecabili: vanno, vengono e si trasformano come vogliono, e in direzioni molto diverse da quelle che vorremmo far loro intraprendere. Non si può promettere l'amore eterno perchè si rischia di spergiurare...




beh direi che in se è un esperienza che dovrebbe servire a trarre delle consaiderazioni ...
ovviamente penso che quello che succede nel amtrimonio e qualcosa di estremamente soggettivo, il successo o l'insuccesso sono legati a fattori imprevedibili che variano ovviamente nel tempo da cui il matrimonio non e una cosa sicura da cui non si sa bene come sara dopo qualche mese.....
bomber is offline  
Vecchio 15-05-2004, 10.47.31   #27
nemamiah
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Re: matrimoni

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Messaggio originale inviato da Ygramul
Mi sono sposata la 1° volta a 22 anni, ero profondamente religiosa allora e ho fatto tutto secondo le regole: ero vergine, ho costretto il mio ragazzo di allora a 6 anni di astinenza. Ci siamo sposati entrambi giovani. Solo dopo ci siamo accorti di essere estremamente diversi praticamente su tutto. Ho cercato di tener duro: il mio matrimonio è durato 7 anni, mi è costato una marea di depressione, un notevole rallentamento negli studi, un sacco di tempo perso a cercare di unire quello che non è unibile...

Mi sono sposata la 2° volta dopo una lunga convivenza, tre anni fa. Avevo 39 anni e stavo insieme a lui dall' età di 30 anni. Abbiamo una figlia che ora ha quasi 10 anni. Il nostro amore è stato soffertissimo, pesantemente condizionato da fattori esterni. Praticamente l'anno dopo il nostro matrimonio mi sono dovuta rendere conto che era tutto finito fra noi. Ci ho messo un sacco di tempo ad accettarlo, non potevo credere che anche stavolta avessi fatto cilecca. Sono profondamente legata a quello che legalmente continua ad essere mio marito, stiamo insieme per un sacco di motivi, tra cui uno molto importante è nostra figlia, ma non siamo insieme davvero. Siamo "separati in casa". Situazione molto dolce, devo dire, perchè entrambi sappiamo quali sono le ragioni vere del nostro stare insieme, ma sappiamo anche che non appena le condizioni ce lo permettessero, ci separeremmo anche logisticamente.

Amo un altro uomo (mio marito lo sa). Non lo sposerei mai, anche ammesso che potessi. Sono arrivata alla conclusione che a me il matrimonio porti una sfiga dannata!
Ho creduto al matrimonio con tutte le mie forze, al punto che ho voluto ritentare, dopo una lunga convivenza. Ho dovuto arrendermi all'evidenza: se può servire a scopi sociali, se può giuridicamente garantire qualcosa di più ai figli (e ora come ora neppure più di tanto), per il resto è una boiata pazzesca. Non esiste nessuna promessa che possa essere fatta sui sentimenti, perchè i sentimenti non sono in nessun modo ipotecabili: vanno, vengono e si trasformano come vogliono, e in direzioni molto diverse da quelle che vorremmo far loro intraprendere. Non si può promettere l'amore eterno perchè si rischia di spergiurare...


La tua schietta sincerità su esperienze personali e ammirevole.
Non sei la prima neanche l'ultima che si sposa e tutto gli frana sotto i piedi.

Tuttavia va considerato che, il matrimonio in se non decreta l'amore tantomeno per magia crea un eterno volersi bene.

Vi è una attrazione naturale e spontanea dei sessi opposti,che come per tutti gli esseri viventi,sono stati concepiti per accoppiarsi e procreare.
Per tutta una serie di fattori,che è superfluo qui fare liste,la natura ha voluto che l'uomo rispetto ad altre specie si organizzasse da un punto di vista sociale,in base a ciò si è dato delle regole ecc,il matrimonio in effetti è una regola,al di sopra delle religioni.
Una coppia quando decide di vivere assieme e di mettere al mondo dei figli,assume un impegno sopratutto nei confronti dei figli.

Le storie sbagliate,quelle fragili,oppure quelle estremamente felici,non centrano niente col matrimonio o con la convivenza.
Un tempo succedeva di frequente che una coppia si vedeva costretta a sposarsi,per una "retro-marcia" sbagliata o per non essere ricorsi agli anticoncezionali,ad alcuni è andata bene,al sottoscritto è andata male,cos'ì come a tante altre persone nel bene e nel male.

Poi, possiamo anche contestare la formula sociale e le regole del matrimonio,ma questo è un altro discorso.
nemamiah is offline  
Vecchio 15-05-2004, 11.26.10   #28
bomber
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Re: Re: matrimoni

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Messaggio originale inviato da nemamiah
La tua schietta sincerità su esperienze personali e ammirevole.
Non sei la prima neanche l'ultima che si sposa e tutto gli frana sotto i piedi.

Tuttavia va considerato che, il matrimonio in se non decreta l'amore tantomeno per magia crea un eterno volersi bene.

Vi è una attrazione naturale e spontanea dei sessi opposti,che come per tutti gli esseri viventi,sono stati concepiti per accoppiarsi e procreare.
Per tutta una serie di fattori,che è superfluo qui fare liste,la natura ha voluto che l'uomo rispetto ad altre specie si organizzasse da un punto di vista sociale,in base a ciò si è dato delle regole ecc,il matrimonio in effetti è una regola,al di sopra delle religioni.
Una coppia quando decide di vivere assieme e di mettere al mondo dei figli,assume un impegno sopratutto nei confronti dei figli.

Le storie sbagliate,quelle fragili,oppure quelle estremamente felici,non centrano niente col matrimonio o con la convivenza.
Un tempo succedeva di frequente che una coppia si vedeva costretta a sposarsi,per una "retro-marcia" sbagliata o per non essere ricorsi agli anticoncezionali,ad alcuni è andata bene,al sottoscritto è andata male,cos'ì come a tante altre persone nel bene e nel male.

Poi, possiamo anche contestare la formula sociale e le regole del matrimonio,ma questo è un altro discorso.



In effetti è incredibile pensare come il matrimonio sia resente in pratica tutte le culture esistenti ci sia un rito per unire un uomo ed una donna in una sorta di legame per la vita
bomber is offline  
Vecchio 15-05-2004, 15.22.25   #29
Ygramul
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Non sono mica d'accordo sul fatto che il matrimonio è una cosa decisa dalla natura. Alla Natura non importa un accidente del fatto che una coppia stia insieme o che solo la femmina allevi i suoi cuccioli. Invece penso che il matrimonio sia una risposta tipicamente umana ad un problema tipico dei maschi di tutte le specie, e delle femmine umane. Ogni maschio ha la necessità di garantirsi che la discendenza biologica sia del proprio seme, e ogni specie ha adottato diverse strategie in proposito. L'essere umano ha voluto legare le proprie femmine in un vincolo di fedeltà adducendo motivazioni religiose (tant'è vero che i maschi tendevano a rispettare molto meno questi vincoli).
Le donne invece avevano la necessità di garantirsi una sussistenza per se stesse e la prole. Ecco la vera ragione dell'istituzione matrimoniale, che di per sè è assolutamente innaturale. Ciò che sarebbe naturale, invece, è assecondare la tendenza umana, che è quella di una monogamia temporanea nel tempo. Ciò non toglie che ci possano essere anche situazioni in cui una coppia sia felicemente unita per tutta la vita. Ma temo che queste siano eccezioni, non la regola...
Ygramul is offline  
Vecchio 15-05-2004, 15.42.00   #30
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Non sono mica d'accordo sul fatto che il matrimonio è una cosa decisa dalla natura. Alla Natura non importa un accidente del fatto che una coppia stia insieme o che solo la femmina allevi i suoi cuccioli. Invece penso che il matrimonio sia una risposta tipicamente umana ad un problema tipico dei maschi di tutte le specie, e delle femmine umane. Ogni maschio ha la necessità di garantirsi che la discendenza biologica sia del proprio seme, e ogni specie ha adottato diverse strategie in proposito. L'essere umano ha voluto legare le proprie femmine in un vincolo di fedeltà adducendo motivazioni religiose (tant'è vero che i maschi tendevano a rispettare molto meno questi vincoli).
Le donne invece avevano la necessità di garantirsi una sussistenza per se stesse e la prole. Ecco la vera ragione dell'istituzione matrimoniale, che di per sè è assolutamente innaturale. Ciò che sarebbe naturale, invece, è assecondare la tendenza umana, che è quella di una monogamia temporanea nel tempo. Ciò non toglie che ci possano essere anche situazioni in cui una coppia sia felicemente unita per tutta la vita. Ma temo che queste siano eccezioni, non la regola...


Ho hai letto un'altro post,oppure non hai inteso nulla del mio,dove da nessuna parte affermo che il matrimonio sia una cosa voluta per natura.

Per esempio,uno dei motivi, di tanti matrimoni naufragati, è quando uno dei due scambia l'aglio per cipolla,o le carote per zucchine,se si crea confusione di fronte a così elementari fattori,figuriamoci su questioni più profonde.
nemamiah is offline  

 



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