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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 22-09-2002, 20.36.30   #11
Falco Antonio
Ospite
 
Data registrazione: 16-06-2002
Messaggi: 28
Re: Ciao Antonio

Citazione:
Messaggio originale inviato da visechi
Caro Antonio,
Credimi, non immagini il piacere che provo nel leggere i tuoi interventi… sono anch'io molto interessato a discutere e chiacchierare intorno alle questioni che riguardano l'uomo e la sua essenza. Non l'ho mai nascosto… fra l'altro provo un'inspiegabile (almeno per me) piacere a scrivere mie considerazioni ogni qualvolta mi sento stimolato… i tuoi interventi
...
Un saluto




Caro Visechi

sono molto dispiaciuto, quasi mortificato.
Sembra esserci una stupida maledizione, in cui tra l’altro non credo, a impedirmi di trovare il tempo e la concentrazione necessari per relazionarmi, su alcune “questioni” un po’ più impegnative, con alcuni di voi. Proprio adesso che credo di aver trovato quel tipo di interlocutori che cercavo.
Riesco solo a collegarmi “a sprazzi” dal lavoro, ma non posso esagerare…
Non posso soprattutto stare lì a preparare “riscontri per me impegnativi”. Mi limito quindi a fare qualche breve intervento, qualche “battuta”, oppure a rispolverare e riproporre qualche vecchio pezzo (soprattutto scritti di altri).

Ti “sento” persona sincera, ricca di umanità, di affettività e tanta voglia di comunicare.
Se ci fossimo “incontrati” qualche tempo fa…
Vivo in questo periodo una fase impegnativa che non mi lascia quegli spazi che avevo fino a un po' di tempo fa.

Su quanto da te scritto il 5 us trovo numerose e notevoli comunanze. Qualche accenno solamente: momenti di “confusione”, incertezze, rabbia per gli sconvolgimenti dei riferimenti e della stabilità esterni.
Notevole la coincidenza del modo di vivere il ricordo paterno! Sembra proprio che per molti maschietti sia una legge di natura provare qualche senso di colpa e una, spesso struggente, nostalgia e rimpianto per la figura paterna.
Non vorrei sembrarti falso, ma ti assicuro che anche per me la lettura di quel saggio di Erich Fromm (fatta un bel po’ di tempo fa : mi pare fine anni ‘70) fu molto significativa e incisiva.
Qualche breve recente ricordo (per avere aiutato mia figlia negli esami di stato)
Mi pare sia inquadrato nel neo freudismo, in quel libro poneva sul conto della categoria dell’avere (proprietà privata) le repressioni come le ossessioni e i pervertimenti sessuali, il dispotismo del potere politico, il risentimento, l’invidia che sono alla base dei conflitti sociali. Sulla modalità dell’essere poneva invece requisiti come l’indipendenza , la libertà e la presenza della ragione critica. La “società nuova” dovrebbe rafforzare il pluralismo delle iniziative, essere basata su un nuovo modello economico, diverso dal capitalismo cosiddetto moderno e da quello centralizzato sovietico. La forma di governo dovrebbe prevedere la creazione di un supremo consiglio culturale che dovrebbe appunto consigliare l’esecutivo. Alla base di ogni mutamento ci dovrebbe essere la vittoria sull’egoismo, La preoccupazione verso i propri simili, soprattutto verso le generazioni future… (lo so questa è una riduzione eccessiva del suo pensiero)

La questione “Essere e,o Avere” è sempre più focale e attuale: “nuovi comitati d’affari” si sono insediati direttamente nei posti di comando, invece di usare la mediazione della politica. Non sono lì per governare, ma per comandare e fare i loro stra-maledetti “affari”.
Secondo la loro “filosofia” solo se i loro “affari” vanno bene, andranno bene, di riflesso, anche quelli degli altri…Se prevale, a livello mondiale, una tale concezione, tanto propagandata come “legge di natura”, non so che fine faranno gli abitanti di questa nostra piccolissima navicella spaziale, chiamata Terra.
Le Religioni, i religiosi soprattutto, continuano ad apparirmi sempre più subdoli e strumentali: funzionali al potere e complici del potere.
L’ultima: quella del crocifisso è inaudita!
Un buon cattolico (ce ne sono tanti, per fortuna) dovrebbe ribellarsi a tanta strumentalizzazione. Adesso devo proprio salutarti.
Ad “appena possibile”. Scusami per la frammentarietà.
Ciao
Antonio
PS mi riservo poi di fare poi qualche annotazione sull’altro tema, anche quello per me, molto coinvolgente…
Sì esistono varie linee d’ombra (di passaggio) che separano le fasi e le età di ciascuno. E’ una convenzione anche questa abbastanza affascinante e stimolante…
Ma questo tema interessantissimo implicherebbe per me un’eccessiva esposizione personale, che non credo di essere disponibile a fare qui pubblicamente (almeno in questo momento). Perciò penso mi limiterò a sintetizzare solo qualche piccola riflessione appena mi sarà possibile.
Nuovamente ciao: ad "appena possibile"...
Falco Antonio is offline  
Vecchio 23-09-2002, 21.02.15   #12
ely
Ospite abituale
 
L'avatar di ely
 
Data registrazione: 05-04-2002
Messaggi: 134
è strano mi scatena un po di rabbia questa discussione
forse perchè so che è vero, perchè ci sono dentro anch'io
forse perchè hai detto cose che mi hanno anche ferita ma che vuoi farci...scusatemi
ely is offline  
Vecchio 23-09-2002, 22.10.12   #13
visechi
Ospite abituale
 
Data registrazione: 05-04-2002
Messaggi: 1,150
L'adolescenza

Citazione:
"…L’adolescenza non è, come molti pensano, una stagione della vita, ma è una modalità ritorsiva dell’esistenza, dove i tratti dell’incertezza, l’ansia del futuro, l’irruzione delle istanze pulsionali, il bisogno di rassicurazione e insieme di libertà, si danno talvolta convegno per celebrare, in una stagione, tutte le possibili espressioni in cui può cadenzarsi la vita…"

La stagione di una vita…
L'adolescenza è una fucina di emozioni.
Emozioni e pulsioni che si generano dall'interazione con un mondo nuovo… tutto da scoprire.
Mondo nuovo, complesso e semplice al tempo stesso, i cui intricati meccanismi muovono gli ingranaggi.
Ingranaggi spesso contorti e contraddittori, che suscitano ansie e passioni.
Ansie e passioni che tormentano e nutrono speranze.
Speranze che spesso si mutano in vane illusioni.
Speranze spesso mortificate e che, alle volte, utopiche ed ingenue, si alimentano di nuove e più vitali pulsioni.
Pulsioni che prosperano e cibano rinnovate inquietudini.

L'adolescenza è un campo non arato… selvaggio ed aspro… in cui germogliano fiori ed erbacce.
Fiori profumati e variopinti che l'esperienza del vivere inaridisce o rinvigorisce.
Erbacce nutrite da improvvidi rovesci temporaleschi… bivi e sentieri che la vita ci pone davanti.
Bivi e sentieri, spesso irti e infidi, che quasi mai siamo preparati ad affrontare.
Bivi e sentieri in cui incespichiamo e, cadendo, ci nutriamo del sapore amaro delle erbacce che celano la linea dell'orizzonte.
Orizzonte basso e velato da fosche nubi che annunciano temporali.
Temporali che portano pioggia… essenza e linfa che dona la vita a nuovi e più floridi fiori.
Fiori recisi che evocano dolore.
Fiori vitali che effondono fragranza e colore.
Fragranza e colore che induce ed alletta nuove e più belle speranze.
E…
… il ciclo si chiude e dischiude in nuove, perenni, più forti pulsioni.
Pulsioni che rincorrono se stesse e compongono quella che noi chiamiamo
'LA VITA'.

L'adolescenza è foderata d'erbacce che proliferano e si espandono, avvinghiandosi al nostro flebile respiro.
Respiro che, debole, aspro o dolce, è pur sempre vitale.
Respiro non ancora temprato dalla certezza di essere.
Essere che compendia in se il tutto e il niente… che è un soffio vitale.
Soffio vitale da cui attinge alimento una nuova e più forte speranza…
E…
… il cerchio si chiude e dischiude…
'E' IL SOGNO DI UNA COSA'
E' LA VITA!


Ok! Basta… sono un'ottimista… stupido… ottuso… ma sono così!

Ehi! Ronny, quello che hai trascritto è la rappresentazione più cupa, tetra e realistica che io abbia mai letto sull'adolescenza… poi…
… i sogni… i colori… gli amori… sono descritti con un tratteggio così evanescente…
Poi, la speranza???
Ok! Si parla dell'uomo… si parla delle stagioni della vita… anche la morte fa parte integrante della vita… pur rappresentando un po’ il suo contrario, è vita… ti/vi allego un file (ormai ci ho preso gusto - poi l'allegato è più rispettoso delle libertà altrui, non è invasivo, ha riguardo della libertà di scelta di quanti hanno ancora ha la masochista voglia di leggere senza imporre niente a chi, invece, si annoia)… è un commento ad un romanzo… parla della morte e della solitudine, della disperazione che accompagna la percezione della fine… parla della speranza, di una speranza forte, invincibile, che paradossalmente supera e sconfigge anche la morte.
L'autore è Tolstoj, il romanzo è 'La morte di Ivan Il'ic'…

Parliamo sempre dell'uomo! Quindi, magari, non crocifiggetemi!

L'adolescenza, ci giro intorno… forse ne ho un amaro ricordo… o, forse, il ricordo è talmente piacevole da incutere il timore di non riuscire a trasmettere le emozioni… poi, magari, un giorno, mi capiterà di caderci dentro… parlo della discussione, ovviamente… la stagione, per fortuna è passata!

Accidenti… il caso… parlate dell’adolescenza e NEWTON (la rivista) esce con un numero che parla proprio dell’adolescenza… Uhmmmm! Chi di voi bara???
Ciao!

Dai Ely... non te la prendere... Ciao
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visechi is offline  

 



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