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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 01-02-2006, 15.28.37   #1
bluemax
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Data registrazione: 04-09-2003
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figli non tuoi...

Non so se a qualcuno è capitata una situazione del genere. In tal caso chiederei come è riuscito a superato la situazione.

Attualmente mi frequento con una ragazza (che adoro) madre di una bimba di 7 anni, di cui non sono il padre.

All'inizio nessun problema, anche perchè anche io ho una bimba di 7 anni e vedevo che le bimbe andavano e vanno molto daccordo (a dire il vero sono state le bimbe a farci conoscere).

Adesso sto' notando una certa situazione 'familiare'.
La figlia della mia compagna, forse in mancanza del padre che la riporta all'ordine, forse per disagio suo personale ecc... stà avendo un atteggiamento estremamente ribelle e spesso aggressivo nei confronti della madre.

Spesso tende a colpirla, anche se non ha la forza per farle del male; Sempre si rifiuta di compiere le incombenze che la madre le dice di fare, e comincia ad alzare (simbolicamente) le mani anche su di me. All'inizio pensavo ad uno scherzare, adesso mi sono accorto che la sua aggressività sta dilagando in virtu' del fatto che NESSUNO gli dice di piantarla.

Io non posso perchè non sono il padre, e rischierei di litigare con sua madre. La madre non lo fa perchè... non so perchè... i nonni sono completamente impossibilitati a gestirla e quindi, la piccola non essendo LIMITATA in nessun comportamento, già all'età di 7 anni riesce a dire frasi alla propria madre quali "Te sei la mia serva... " ed a darle ordini.

PERSONALMENTE provo un immenso disagio nel vedere la donna che amo, essere trattata in tal maniera, consapevole di non poter far nulla.

Qualcuno si è ritrovato nella medesima situazione in modo tale da poterne parlare ?
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Vecchio 01-02-2006, 15.45.06   #2
voluttà
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mai provato..

.. però se posso.. vorrei dire la mia...

mi sembra di capire che tu e la madre dovete parlare di questa cosa, perchè se tu la noti e lei la subisce vuol dire che qualcosa di cui parlare c'è...
una volta affrontato il discorso tra di voi e quando sarete forti come coppia allora metterete al suo posto la bimba.
probabilmente una piccola persona che se ne esce con frasi del tupo "tu sei la mia serva" non ha ben presente il suo ruolo nè quello della madre e nemmeno il tuo.

in bocca al lupo.


voluttà is offline  
Vecchio 01-02-2006, 15.51.38   #3
bluemax
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Re: mai provato..

Citazione:
Messaggio originale inviato da voluttà
.. però se posso.. vorrei dire la mia...

mi sembra di capire che tu e la madre dovete parlare di questa cosa, perchè se tu la noti e lei la subisce vuol dire che qualcosa di cui parlare c'è...
una volta affrontato il discorso tra di voi e quando sarete forti come coppia allora metterete al suo posto la bimba.
probabilmente una piccola persona che se ne esce con frasi del tupo "tu sei la mia serva" non ha ben presente il suo ruolo nè quello della madre e nemmeno il tuo.

in bocca al lupo.



a dire il vero ne abbiamo parlato... ma è venuto fuori che la piccola non fa nulla di male, e che io non sopporto sua figlia...

io invece, in virtu' del fatto che mi deprime vedere la mia amata trattata in tal modo, le ho semplicemente detto il mio disagio e, sinceramente, non so come comportarmi...

La madre, e tutte le madri lo sanno, tendono SEMPRE e COMUNQUE a difendere i propri figli. Anche se questi sono assassini...
bluemax is offline  
Vecchio 01-02-2006, 16.55.26   #4
ancient
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ho assistito anch'io a comportamenti del genere, da parte di bambini, e sono rimasto allibito. Ma come stiamo educando i nostri figli?
Io credo che se la madre stessa non si accorge del problema, c'è ben poco che si possa fare...
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Vecchio 01-02-2006, 17.09.33   #5
voluttà
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Messaggi: 124
allora probabilmente queste due donne
hanno un rapporto tutto loro
che come succede spesso tra madre e figlia
è conflittuale.

dopo una risposta così...
io mi farei da parte...

ma tu non sei me...
e io non mi sono mai trovata in quella situazione
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Vecchio 01-02-2006, 20.58.20   #6
Kim
Utente bannato
 
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Messaggi: 1,288
Io mi ci sono trovata! però avevo un maschio e non una femmina...credo siano approcci diversi e diversi problemi....nessuno sottovalutabili...io li ho sottovalutati! e lasciamo perdere non racconto che è meglio....

Io credo che la bimba stia solo facendo delle ingenue prove di se stessa, sta provando l'ascendente che puo' avere sulla madre...grossolanamente, goffamente sta cercando di sviare la madre, probabilmente da un eventuale compagno....ma sono opinioni....in ogni caso io credo sia utile tenere presente che le femmine sono visceralmente attaccate alla figura paterna...quindi io non giustifico, ma sicuramente scuso un periodo difficile della piccolina....

Tanti auguri

Ultima modifica di Kim : 01-02-2006 alle ore 20.59.53.
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Vecchio 13-02-2006, 21.56.36   #7
ObyWan
Tamagochi
 
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Caro BlueMax ...

Leggendo il tuo post, ho avuto per un momento un flashback di come era la mia vita sette anni fa: situazione analoga, fatta eccezione per il fatto che i rispettivi figli erano maschi e non femmine, per il resto, caso fotocopia.

L'epilogo della mia vicenda è culminato in un "volemose bbene, ma ognuno a casa sua", per poi giungere ad un "volemose bbene, ma non vediamoci più", proprio per la diversa concezione incrociata che la permutazione madre-compagno-padre-compagna ha, di fatto, creato.

Credo di aver capito che ad un bambino non interessa più di tanto conoscere ed apprezzare la propria dicendenza biologica, quanto identificare con chiarezza i ruoli di riferimento in seno all'habitat quotidiano, in mancanza dei quali, un certo disorientamento crea inevitabilmente delle prese di posizione ambigue, dettate dal normale e salutare egoismo dei bimbi stessi.

Credo sia inevitabile che un certo imprinting, quando viene a mancare o si modifica notevolmente, alteri la percezione di equilibrio di creature dipendenti da sicurezze che, per motivi oggettivi, cambiano assetto a seconda che ci si trovi con il padre, con la madre, con il compagno di lei, con la compagna di lui. Inevitabilmente le persone adulte, essendo diverse, stimolano la percezione dei figli o dei bambini conviventi secondo le proprie inclinazioni. E' già sufficiente che, ad esempio, il padre naturale sia un tifoso di calcio mentre il convivente lo consideri una "perdita di tempo" per creare una contrapposizione di ruoli, che si accentua con la profondità delle differenze, e si aggrava con la corretta, ma adulta, disposizione dei ruoli, come da te accennato, differenziando la funzione di padre da quella di gestore, la funzione di madre da quella di gestrice.

E' capitato, ad esempio, che i bambini combinassero una marachella, e che mi sia trovato nella condizione di dover bilanciare la reazione differenziandola per mio figlio rispetto a per il figlio di lei, e così viceversa, creando col tempo inevitabili rivalità tra i due, forti di poter comunque farsi scudo del fatto che c'è sempre, in qualsiasi direzione si volga lo sguardo, una figura di riferimento alternativa per lo stesso ruolo.

Spesso ci si dimentica, per rispettarsi tra adulti, cha la salvaguardia va garantita nei confronti dei bambini, e che il dovere fondamentale che ci si assume accogliendoli in casa è quello di educarli all'equilibrio, alla formazione del loro proprio senso critico, mentre si tende (parlo per esperienza personale) a non sollevare situazioni di scontro tra adulti mettendo però i bambini in condizione di non capire.

Cinicamente parlando, le cose sarebbero molto più semplici se tu e la tua compagna foste "vedovi", almeno figurativamente, poichè il concetto "io non sono suo padre/sua madre" non reggerebbe, e la situazione probabilmente, col tempo, volgerebbe all'equilibrio.

Se proseguirai con la tua storia (te lo auguro) dovrete prepararvi a scelte coraggiose, specialmente quando accadrà (non te lo auguro) cha l'una dia la colpa all'altra per qualche questione, qualsiasi essa sia, perchè voler accertare la verità potra condurvi ad uno scontro, anche feroce perchè, come hai sottolineato, in fondo nel rapporto genitore-figlio è l'altro/altra l'intruso/a, colui o colei che non capisce.

E' un equilibrio instabile, che se raggiunto richiede sforzi incommensurabili per essere mantenuto e, te lo dico con amara tristezza, richiede la volontà di tutti, conviventi e non, presenti e assenti.

E' una partita 4+2 contro 4+2, peccato che i giocatori militino tutti in entrambe le squadre.

Buona fortuna, ragazzo mio.

ObyWan
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Vecchio 14-02-2006, 07.51.33   #8
feng qi
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Messaggi: 560
[quote]Messaggio originale inviato da ObyWan

..Spesso ci si dimentica, per rispettarsi tra adulti, cha la salvaguardia va garantita nei confronti dei bambini, e che il dovere fondamentale che ci si assume accogliendoli in casa è quello di educarli all'equilibrio, alla formazione del loro proprio senso critico, mentre si tende (parlo per esperienza personale) a non sollevare situazioni di scontro tra adulti mettendo però i bambini in condizione di non capire..

..come hai sottolineato, in fondo nel rapporto genitore-figlio è l'altro/altra l'intruso/a, colui o colei che non capisce.

E' un equilibrio instabile, che se raggiunto richiede sforzi incommensurabili per essere mantenuto e, te lo dico con amara tristezza, richiede la volontà di tutti, conviventi e non, presenti e assenti.
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Parole sante!
Io mi ritrovo a conoscere queste situazioni ascoltando sia mamme che adolescenti. E il problema é sempre lo stesso, quasi che fosse una parte assegnata!

Il bambino non sopporta l'introduzione nel nucleo familiare, di un estraneo. Punto e basta. Per un bambino maschio per esempio, noto che é spessissimo difficile accettare, passata unacerta età, le moine spontanee tra la sua mamma e il papà, così come é difficile per una bambina accettare le moine del papà verso la mamma. Non sto a fare psicologia: é ciò che vedo e che mi riferiscono.

Figuriamoci allora cosa succede nella loro mente quando nel letto dei loro genitori si installa un estraneo, che usurpa il loro territorio che già a malapena dividevano con l'altro genitore di sangue!

Tu hai giustamente incentrato la questione su voi adulti. E lo capisco. Ma le ragioni dei piccoli vanno ugualmente considerate, se non per loro, almeno per il partner che ci si sceglie. Altrimenti la vita diventa un inferno.

Penso che un bel ceffone, o un rimprovero non risolvano nulla..e nemmeno discutere da adulti con un bambino, perché si tratterebbe di aggiungere violenza ad una situazione che già il bambino sente come violenta(la convivenza forzata con un estraneo).

E dunque dice bene obywan..dovete parlare tu e la tua donna per arrivare a definire le priorità di ciascuno di voi, e se lei dovesse scegliere il bene della figlia, allora dovrete vivere il vostro amore dormendo ognuno a casa propria..o altro, non so. Se non siete chiari con voi stessi, finirete alla guerra perché alla fine il rapporto genitore-figlio esclude tutti tranne se stesso. Ed é giusto così. Se mettiamo al mondo dei figli, e lo scegliamo noi non loro, se li "chiamiamo" in questo mondo, dobbiamo garantire loro una vita degna di essere vissuta,non un inferno. Quando loro saranno adulti, allora sarà diverso. Un po' più liberi dalle responsabilità, potremmo fare scelte più "egoistiche".

un saluto
feng qi
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Vecchio 14-02-2006, 11.39.17   #9
jon
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Figli non tuoi

Riferimento

E dunque dice bene obywan..dovete parlare tu e la tua donna per arrivare a definire le priorità di ciascuno di voi, e se lei dovesse scegliere il bene della figlia, allora dovrete vivere il vostro amore dormendo ognuno a casa propria..o altro, non so. Se non siete chiari con voi stessi, finirete alla guerra perché alla fine il rapporto genitore-figlio esclude tutti tranne se stesso. Ed é giusto così. Se mettiamo al mondo dei figli, e lo scegliamo noi non loro, se li "chiamiamo" in questo mondo, dobbiamo garantire loro una vita degna di essere vissuta,non un inferno. Quando loro saranno adulti, allora sarà diverso. Un po' più liberi dalle responsabilità, potremmo fare scelte più "egoistiche".
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Certamente la cosa migliore sarebbe che per il bene dei propi figli,che i veri genitori si potessero rimettere assieme e il problema dei figli sarebbe risolto .
Ma provate a dire ai genitori che si sono separati per i loro motivi di farlo dopo che la loro separazione dura da diversi anni .i figli non capiranno mai, solo se anche loro non proveranno la stessa situazione (forse)ma i figli non acceteranno mai (l’intruso)perche non e’ suo padre\o sua madre e non capiscono per il bene di lei\lui quando diventera’ piu’ grande e se ne andra per la sua strada cosa restera’ del padre\madre senza quel (intruso) che era arrivato per ricreare una nuova famiglia.Questo andrebbe fatto capire(a questi intrusi) di trovarsi prima di innamorarsi con persone che anno questo problema dei figli che non accetano (l’intruso)
Pensate a quella persona che sara’ trattato come un buon a nulla nei confronti di una figlia\0 non suo\a e che è innamorato del (padre\madre) vuol dire che il compagno\a non è innamorato (dell’intruso )
E a questo punto chi vuol intendere intenda.

Ciao Jon
jon is offline  
Vecchio 14-02-2006, 12.53.37   #10
Vaniglia
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Ho vissuto una situazione non proprio analoga, ma quasi, dopo il mio divorzio ho iniziato una relazione con un uomo molto piu' grande di me, lui aveva un figlio gia' maggiorenne, il mio aveva otto anni...all'inizio ho cercato di tenere mio figlio lontano da questa mia vita privata poi piano, piano ho iniziato a fargli frequentare questo uomo e altrettanto gradatamente a instautare una convivevenza...suo figlio chiaramente era adulto quindi non viveva con noi e tra noi si e' creato subito un feeling...il rapporto tra mio figlio e il mio compagno all'inizio e' stato tentennante ma dopo e' subentrato un affetto reciproco tanto che quando ho chiuso questa convivenza sia il mio ex che mio figlio ne hanno sofferto, e ne ho pagato le conseguenze...un consiglio che posso dare, non imporre dall'oggi al domani una figura che non sarebbe accettata, ma farlo con gradualita' e rispettando i tempi dei bambini...secondo consiglio, non presentare ogni nuova compagna, perche' questo destabilizza la sicurezza dei nostri figli, ...terzo, cercare di superare ogni problema prima di mettere la parola "fine"



Vaniglia
Vaniglia is offline  

 



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