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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 03-07-2006, 14.58.40   #11
maxim
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Data registrazione: 01-12-2005
Messaggi: 1,638
Re: Re: Re: Re: bisogno di raccontarsi

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Messaggio originale inviato da Fragola


Ok. Allora io partirei dal bisogno di raccontarsi numero 1.
Partirei con una domanda, a cui nessuno è obbligato a rispondere in forum Ma che può provare a porsi e ad autorispondersi:
"Chi sei?".

Possiamo passare alla domanda di riserva?



Mi è venuta la voglia di raccontare una cosa accadutami la scorsa settimana.
Abito in campagna ed i miei momenti di massima "meditazione" sopravvengono verso le 23 di sera quando, tra un canto d'usignolo ed un gracidar di rane, mi fumo l'ultima sigaretta sotto il porticato del bosco, prima del sonno. I miei vicini di casa avevano ospiti, anch'essi sistemati all'esterno della casa e, complice il vento a favore, le loro parole risultavano abbastanza udibili alle mie orecchie. Stavano discutendo su itinerari di vacanze...meta, l'Indonesia. Ho chiuso gli occhi ed ho seguito lo svolgimento del dialogo con l'attenzione rivolta proprio al tema di questa discussione. Non ho contato le volte (numerose) durante le quali la discussione è stata interrotta da qualche partecipante che esordiva con...
- Io ho fatto;
- Mi è capitato;
- io so che;
- beh…a te non è mai successo…

Tutti interventi autocelebrativi e raccontati in positivo ovviamamente a favore di chi li stava esponendo.

Ho notato, in generale, proprio questa voglia di emergere sopra gli altri attraverso esperienze originali e questa dirompente voglia di dimostrarsi...insomma, l'itinerario dell'Indonesia era passato in secondo piano rispetto a questi racconti autocelebrativi…
...non so poi se alla fine siano riusciti a mettersi d'accordo.

Prima di andare a letto mi è sorta quindi una domanda…lo scopo prioritario di quel viaggio “importante” non sarà forse quello di aggiungere nuove esperienze rispetto a quelle di altre persone per potersi raccontare di più?...per convincere e convincerci di essere migliori?
maxim is offline  
Vecchio 03-07-2006, 16.01.39   #12
Fragola
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Data registrazione: 09-05-2002
Messaggi: 2,913
Re: Re: Re: Re: Re: bisogno di raccontarsi

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Messaggio originale inviato da maxim
Possiamo passare alla domanda di riserva?



Mi è venuta la voglia di raccontare una cosa accadutami la scorsa settimana.
Abito in campagna ed i miei momenti di massima "meditazione" sopravvengono verso le 23 di sera quando, tra un canto d'usignolo ed un gracidar di rane, mi fumo l'ultima sigaretta sotto il porticato del bosco, prima del sonno. I miei vicini di casa avevano ospiti, anch'essi sistemati all'esterno della casa e, complice il vento a favore, le loro parole risultavano abbastanza udibili alle mie orecchie. Stavano discutendo su itinerari di vacanze...meta, l'Indonesia. Ho chiuso gli occhi ed ho seguito lo svolgimento del dialogo con l'attenzione rivolta proprio al tema di questa discussione. Non ho contato le volte (numerose) durante le quali la discussione è stata interrotta da qualche partecipante che esordiva con...
- Io ho fatto;
- Mi è capitato;
- io so che;
- beh…a te non è mai successo…

Tutti interventi autocelebrativi e raccontati in positivo ovviamamente a favore di chi li stava esponendo.

Ho notato, in generale, proprio questa voglia di emergere sopra gli altri attraverso esperienze originali e questa dirompente voglia di dimostrarsi...insomma, l'itinerario dell'Indonesia era passato in secondo piano rispetto a questi racconti autocelebrativi…
...non so poi se alla fine siano riusciti a mettersi d'accordo.

Prima di andare a letto mi è sorta quindi una domanda…lo scopo prioritario di quel viaggio “importante” non sarà forse quello di aggiungere nuove esperienze rispetto a quelle di altre persone per potersi raccontare di più?...per convincere e convincerci di essere migliori?

Mah, per sapere se i racconti dei tui vicini di casa e dei loro amici erano fatti "per emergere sopra gli altri" o per il desiderio di condividere, tra amici, delle esperienze, bisognerebbe conoscerli. La narrazione ha anche un suo fascino in sè, come del resto dimostra la narrazione delle tue meditazioni serali "tra un canto di usignolo e un gracidar di rane" (bello, che invidia! Io medito tra un rombar di moto e un clacson di furgone)
Una bella storia è bella sia per chi la racconta che per chi la ascolta. Pensa a quanta parte hanno nella cutura popolare le narrazioni. Una volta, le serate si passavano così, ascoltanto racconti di storie e i racconti di vita degli altri e raccontando se si aveva qualcosa da raccontare. Adesso ci facciamo raccontare storie dalla televisione...
Molto spesso, chi ha delle storie da raccontare, non le racconta per "emergere" ma per il piacere di intrattenere gli altri con una storia. Poi, si può anche "emergere" ma non necessariamente in senso negativo. Anche le competizioni di storie (o di canzoni, di poesie, di stornelli) fanno parte della tradizione popolare. Dove non conta soltanto aver fatto qualcosa di più o sapere qualcosa di più, ma soprattutto saperlo raccontare. Saper fare sì che la nostra epserienza diventi utile e interessante anche per gli altri.

E forse sì, partire per dei grandi viaggi ha anche dentro, come desiderio, il fatto di avere una storia da raccontare al ritorno. Ma il desiderio di avere una storia da raccontare significa desiderare il senso di avere vissuto. Se siamo un racconto, può essere che la ricerca a volte eccessiva di cose da raccontare, nasca dal non avere una identità. Dal fatto, cioè, che la nostra storia, la nostra vita, non hanno uno spessore di senso. Di pienezza.


Fragola is offline  
Vecchio 07-07-2006, 23.33.09   #13
odissea
torna catalessi...
 
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Data registrazione: 30-08-2005
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: bisogno di raccontarsi



che bella questa discussione.....sembra che si sia già esaurita però.....per cui faccio un interventino, così la rimetto in cima alle news.
Spero che il webmaster non ne abbia a male.

Mi veniva in mente che spesso il bisogno (eccessivo) di raccontarsi agli altri, nasce da un'incapacità di raccontarsi a se stessi.
pensavo che probabilmente chi vive fra il canto dell'usignolo e il gracidar di rane, ha più occasioni di ritagliarsi un momento di intimità con se stesso, e di raccontarsi la giornata, o un evento particolare accaduto di recente, fumando l'ultima sigaretta sotto le stelle. Spesso vivamo in modo talmente frenetico che non riusciamo a raccontarci, non riusciamo a trovare il filo conduttore della nostra vita, e ci sentiamo sbattuti fra un cartellino da timbrare, e un parcheggio impossibile da trovare. In questo contesto odierno, non è facile rimanere fedeli a se stessi, e al racconto che di se stessi si voleva scrivere....delle volte ci si perde la trama per strada.

odissea is offline  
Vecchio 07-07-2006, 23.53.54   #14
odissea
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aggiungo anche che siamo sempre alla ricerca di infiniti modi di raccontarci. Il modo di vestire, di camminare, di bere l'aperitivo.....in tutti i nostri gesti raccontiamo a noi stessi e agli altri, chi e come siamo.
Questo bisogno di raccontarsi lo rivedo anche nel boom della moda dei tatuaggi, dei pircing....è come se si volesse "marchiarsi" per avere impresso sul corpo un promemoria, che ci ricordi la trama e il filo del discorso, e la racconti a chi ci guarda.
odissea is offline  
Vecchio 08-07-2006, 03.10.58   #15
acquario69
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Data registrazione: 10-04-2006
Messaggi: 1,444
Re: Re: Re: Re: Re: bisogno di raccontarsi

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Messaggio originale inviato da maxim
Possiamo passare alla domanda di riserva?



Mi è venuta la voglia di raccontare una cosa accadutami la scorsa settimana.
Abito in campagna ed i miei momenti di massima "meditazione" sopravvengono verso le 23 di sera quando, tra un canto d'usignolo ed un gracidar di rane, mi fumo l'ultima sigaretta sotto il porticato del bosco, prima del sonno. I miei vicini di casa avevano ospiti, anch'essi sistemati all'esterno della casa e, complice il vento a favore, le loro parole risultavano abbastanza udibili alle mie orecchie. Stavano discutendo su itinerari di vacanze...meta, l'Indonesia. Ho chiuso gli occhi ed ho seguito lo svolgimento del dialogo con l'attenzione rivolta proprio al tema di questa discussione. Non ho contato le volte (numerose) durante le quali la discussione è stata interrotta da qualche partecipante che esordiva con...
- Io ho fatto;
- Mi è capitato;
- io so che;
- beh…a te non è mai successo…

Tutti interventi autocelebrativi e raccontati in positivo ovviamamente a favore di chi li stava esponendo.

Ho notato, in generale, proprio questa voglia di emergere sopra gli altri attraverso esperienze originali e questa dirompente voglia di dimostrarsi...insomma, l'itinerario dell'Indonesia era passato in secondo piano rispetto a questi racconti autocelebrativi…
...non so poi se alla fine siano riusciti a mettersi d'accordo.

Prima di andare a letto mi è sorta quindi una domanda…lo scopo prioritario di quel viaggio “importante” non sarà forse quello di aggiungere nuove esperienze rispetto a quelle di altre persone per potersi raccontare di più?...per convincere e convincerci di essere migliori?

ce' gente che va in vacanza per dire agli altri al suo ritorno..io sono stato li,ho fatto cosi ecc ecc...poi magari scopri che sono stati in un residence dove hanno mangiato le stesse cose che mangiavano a casa,le stesse abitudini,le stesse cose.
viaggiare secondo me significa assorbire le diverse culture,provando almeno ad immedesimarci...quanti italiani vanno all'estero e poi vanno a mangiare al ristorante italiano!?
acquario69 is offline  
Vecchio 08-07-2006, 10.59.21   #16
matil
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Data registrazione: 26-02-2006
Messaggi: 17
Re: Re: Re: Re: Re: bisogno di raccontarsi

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Messaggio originale inviato da maxim

Mi è venuta la voglia di raccontare una cosa accadutami la scorsa settimana.
Abito in campagna ed i miei momenti di massima "meditazione" sopravvengono verso le 23 di sera quando, tra un canto d'usignolo ed un gracidar di rane, mi fumo l'ultima sigaretta sotto il porticato del bosco, prima del sonno. I miei vicini di casa avevano ospiti, anch'essi sistemati all'esterno della casa e, complice il vento a favore, le loro parole risultavano abbastanza udibili alle mie orecchie. Stavano discutendo su itinerari di vacanze...meta, l'Indonesia. Ho chiuso gli occhi ed ho seguito lo svolgimento del dialogo con l'attenzione rivolta proprio al tema di questa discussione. Non ho contato le volte (numerose) durante le quali la discussione è stata interrotta da qualche partecipante che esordiva con...
- Io ho fatto;
- Mi è capitato;
- io so che;
- beh…a te non è mai successo…

Tutti interventi autocelebrativi e raccontati in positivo ovviamamente a favore di chi li stava esponendo.

Ho notato, in generale, proprio questa voglia di emergere sopra gli altri attraverso esperienze originali e questa dirompente voglia di dimostrarsi...insomma, l'itinerario dell'Indonesia era passato in secondo piano rispetto a questi racconti autocelebrativi…
...non so poi se alla fine siano riusciti a mettersi d'accordo.

Prima di andare a letto mi è sorta quindi una domanda…lo scopo prioritario di quel viaggio “importante” non sarà forse quello di aggiungere nuove esperienze rispetto a quelle di altre persone per potersi raccontare di più?...per convincere e convincerci di essere migliori?


Infatti la compagnia e la conversazione con gli individui autocelebrativi a molti appaiono terribilmente noiosi...perchè in fondo non esprimono niente e non portano nuova linfa alla costruzione di idee feconde ed originali.
Si impara molto sulle persone anche osservando con quali compagnie trascorrono il tempo libero.
matil is offline  

 



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