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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 02-07-2006, 12.31.48   #1
mark rutland
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bisogno di raccontarsi

quanto di questo bisogno di raccontarsi scorgete nelle persone ?
ne siete immuni?
che finalita' vi scorgete in voi e negli altri?


dite la vostra con serenità, se vi va
mark rutland is offline  
Vecchio 02-07-2006, 13.32.24   #2
dalmatina7
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credo

credo che nelle persone in effetti ci sia molto bisogno di raccontarsi, di far sapere quello che si pensa e perchè, forse lo si faper affermarsi, per sentirsi parte di un gruppo, per poter dire a se tessi : "anch'io ho detto la mia".

Poi c'è il bisogno di raccontarsi per potersi sfogare, per mettere su un tavolo tutto il proprio mondo interno che altrimenti ci dà l'impresiione di essere sempre così nuvoloso e complicato...
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Vecchio 03-07-2006, 10.08.25   #3
Fragola
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Re: bisogno di raccontarsi

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Messaggio originale inviato da mark rutland
quanto di questo bisogno di raccontarsi scorgete nelle persone ?

... quale? "Questo" quale?

Non vorrei dire, ma il raccontarsi e l'autoraccontarsi, il continuum della memoria, è un requisito fondamentale alla coscienza di sè (in senso psicologico).

Se invece si intende il bisogno compulsivo di raccontare a chiunque e in qualsiasi contesto i fatti propri, quello è un altro discorso.

Quindi ripeto "questo bisogno di raccontarsi". Questo quale?
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Vecchio 03-07-2006, 11.12.03   #4
mark rutland
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Re: Re: bisogno di raccontarsi

Citazione:
Messaggio originale inviato da Fragola
... quale? "Questo" quale?

Non vorrei dire, ma il raccontarsi e l'autoraccontarsi, il continuum della memoria, è un requisito fondamentale alla coscienza di sè (in senso psicologico).

Se invece si intende il bisogno compulsivo di raccontare a chiunque e in qualsiasi contesto i fatti propri, quello è un altro discorso.

Quindi ripeto "questo bisogno di raccontarsi". Questo quale?
entrambi i 'questi', Fragola
la discussione e' aperta ad ogni strada da percorrere
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Vecchio 03-07-2006, 12.22.39   #5
maxim
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Messaggio originale inviato da mark rutland
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Una volta tanto condivido…bravo mark!

Infatti sarebbe interessante comprendere i motivi psico-biologici di tutto questo “vociferare”…quindi mi rivolgo a Fragola ed alla sua bravura in campo psicologico, al fine di capire meglio quali meccanismi esistano alla base del nostro rapportarci “dialogico”.

Ho l’impressione che tutti i nostri dialoghi siano viziati dal desiderio di emergere rispetto agli altri interlocutori. Si discute bene se l’argomento è conosciuto e c’è invece pochissima voglia di imparare da un argomento del quale poco o nulla si possa dire. Andremo quindi a discutere più volentieri se abbiamo la possibilità di dire la nostra in merito al discorso, pronti ad intervenire con maggiore enfasi qualora venga detta una imprecisione.
Cosa sta alla base di questa voglia di imporsi? Questo bisogno dell”io so” serve a se stessi come carburante dell’autostima od è ricerca di stima da parte delle altre persone?
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Vecchio 03-07-2006, 12.46.40   #6
Fragola
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Messaggio originale inviato da maxim
Una volta tanto condivido…bravo mark!

Infatti sarebbe interessante comprendere i motivi psico-biologici di tutto questo “vociferare”…quindi mi rivolgo a Fragola ed alla sua bravura in campo psicologico, al fine di capire meglio quali meccanismi esistano alla base del nostro rapportarci “dialogico”.

Ho l’impressione che tutti i nostri dialoghi siano viziati dal desiderio di emergere rispetto agli altri interlocutori. Si discute bene se l’argomento è conosciuto e c’è invece pochissima voglia di imparare da un argomento del quale poco o nulla si possa dire. Andremo quindi a discutere più volentieri se abbiamo la possibilità di dire la nostra in merito al discorso, pronti ad intervenire con maggiore enfasi qualora venga detta una imprecisione.
Cosa sta alla base di questa voglia di imporsi? Questo bisogno dell”io so” serve a se stessi come carburante dell’autostima od è ricerca di stima da parte delle altre persone?

Non so. A parte il fatto che forse questo ha poco a che fare con il raccontarsi, può anche essere che, come cita la mia firma, "se non si ha niente da dire non si dica niente". Ad esempio, se incontro una discussione molto interessante su un argomento che non conosco, magari la leggo e non intervengo perchè sento di non avere contributi da dare, il che non significa che non stia imparando nulla dalla discussione. Purtroppo, in un forum non rimane traccia della lettura (dell'ascolto) ma solo di quello che si dice.

Sull'interpretazione psicologica di un comportamento, è un'illusione "positivista" credere che comportamenti simili abbiano tutti cause simili. Dando per scontato la voglia di spuntarla in una discussione, questa può avere moptivazioni diversissime a seconda sia della persona che del contesto. Anche una persona molto elastica, può non esserlo in un determinato contesto. E i motivi di non elasticità possono essere molto diversi da persona a persona.
Tendenzialmente, siamo un po' tutti (noi italiani) programmati ad essere mentalmente poco elastici, anche perchè la nostra cultura ci convince che esiste una e una sola Verità. Non che le cose possono essere interptretate a seconda del contesto. E ovviamente, se esiste una e una sola verità, quello che pensiamo di una cosa diventa "La Verità".

Poi magari ci torno su...
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Vecchio 03-07-2006, 13.25.54   #7
Ish459
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Purtroppo, in un forum non rimane traccia della lettura (dell'ascolto) ma solo di quello che si dice.



Prendo spunto da questo tuo passaggio che ritengo fondamentale: L'ASCOLTO..

Per tanti motivi, ad esempio, sul forum in effetti non rimane nessuna traccia di questo aspetto indispensabile che "l'ascolto" nell'atto della comunicazione. Ad esempio, personalmente, leggo (che sarebbe sinonimo in questo caso di "ascoltare") più di intervenire (molti direbbero che dovrei intervenire ancora di meno, ma questa è tutta un'altra storia) per svariati motivi...
Lo scopo di un forum è secondo me dare la possibilità di esprimersi liberamente sugli argomenti più vari. Cercare nuovi punti di vista, contrasti... Sono d'accordo con Maxim che su certi argomenti bisogna essere correttamente documentati ma l'interpretazione che si fa su quello che si sa è qualcosa di personale che si può accettare o meno ma va comunque sempre rispettato. Ovvio che io non posso opinare (tanto per fare un esempio) sul "libero arbitrio" se non so nemmeno cosa sia, ne da cosa deriva, nei fondamenti filosofici, ma nessuno potrà accusarmi di ignorante se interpreto quello che ho appreso sul libero arbitrio come veritiero o menzogna, ed è quei dove nasce il bello di ogni discussione.. la varietà di interpretazioni, non lo scontro... se non c'è questo presupposto diventa o un monologo (dico la mia senza cercare confronti) o un attacco continuo di opinioni che non portano a nulla.
Alla base di tutto c'è quel dono prezioso e rarissimo che è l'ascolto..
Ish459 is offline  
Vecchio 03-07-2006, 13.35.11   #8
maxim
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Messaggio originale inviato da Fragola


........... Purtroppo, in un forum non rimane traccia della lettura (dell'ascolto) ma solo di quello che si dice.

...........................


Ehm....veramente io facevo riferimento non solo al forum ma parlavo di quei normali colloqui spassionati da bar che avvengono quotidianamente...

...a meno che padron mark, autore della discussione, non voglia far riferimento esplicitamente al forum...

maxim is offline  
Vecchio 03-07-2006, 13.50.18   #9
Fragola
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Messaggio originale inviato da maxim
Ehm....veramente io facevo riferimento non solo al forum ma parlavo di quei normali colloqui spassionati da bar che avvengono quotidianamente...

...a meno che padron mark, autore della discussione, non voglia far riferimento esplicitamente al forum...


Colpa mia. Ho letto "nostro" come un riferimento ad un noi più ristretto. "Noi" come noi che ci parliamo questo forum.
Nei rapporti non virtuali, l'ascolto si vede eccome, quando c'è!

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Vecchio 03-07-2006, 14.08.19   #10
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Re: Re: Re: bisogno di raccontarsi

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Messaggio originale inviato da mark rutland
entrambi i 'questi', Fragola
la discussione e' aperta ad ogni strada da percorrere

Ok. Allora io partirei dal bisogno di raccontarsi numero 1.
Partirei con una domanda, a cui nessuno è obbligato a rispondere in forum Ma che può provare a porsi e ad autorispondersi:
"Chi sei?".
Non vale dire solo il nome, ci sono casi di omonimia. Chi sei tu? In cosa vedi la tua identità?
Chi si è risposto magari può provare a dirmi di quante parole, più o meno, ha avuto bisogno per rispondersi.


Io credo che la risposta a questa domanda, sia un racconto. (Turaz, ti prego, non tirarmi fuori qui l'essere è sotto questo racconto, non subito almeno ) Noi ci raccontiamo a noi stessi e agli altri continuamente perchè è così che costruiamo la nostra identità specifica. Anche perchè, se è pur vero che sotto c'è un "essere", questo essere è transpersonale e quindi non è la nostra identità specifica. Non è la nostra individualità. Ci raccontiamo per costruire, demolire e ricostruire ancora la nostra identità e il nostro specifico senso. Ci raccontiamo perchè "io" è una storia e l'interpretazione di una storia. E abbiamo bisogno di ripetere il racconto nei momenti di grande svolta della nostra vita. Perchè non è un racconto statico ed immobile. Lo stesso pezzo di vita, ripercorso e raccontato in momenti diversi, diventa un racconto diverso. NOn solo dal punto di vista dell'interpretazione, ma anche dal punto di vista dell'emozione e a volte perfino dei fatti.


Ultima modifica di Fragola : 03-07-2006 alle ore 14.10.07.
Fragola is offline  

 



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