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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 21-08-2006, 14.33.42   #11
Weyl
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Data registrazione: 23-02-2005
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Faraday

Pare che a mr Faraday, divenuto celebre per i suoi esperimenti sull'elettricità, un noto ministro dell'economia di Sua Maestà rivolgesse la seguente domanda:
"Cosa credete che ce ne faremo di questa benedetta "elettricità"? Non vedo in che modo la nostra industria ne potrà beneficiare!"
La risposta di Faraday fu pronta: "Eccellenza, ed un bambino a cosa serve?".

Ribaltando il ragionamento, anch'io propongo lo stesso paradosso.
A cosa serve procreare, dare vita?
Apparentemente a nulla, se non siamo disposti a mettere in gioco il nostro sistema di credenze e di valori, se non rinveniamo in noi stessi alcuna istanza di "cambiamento", di possibile riprogettazione dell'esistenza.
Se l'esistenza ci permettesse lo status quo, se il Sole una volta giunto al mezzogiorno vi potesse sostare per sempre, potremmo anche ammettere di fermare una volta per tutte il nostro sistema di intenzioni, le nostre attese e i nostri desideri, le nostre preoccupazioni e paure.
Non è così e, per questo, "diamo ostaggi in mano al Destino" (così dicevano i Greci).
Diamo noi stessi per ostaggi, ogni qual volta poniamo in essere scelte autentiche: il matrimonio, il sacerdozio, generare vita, cambiare Paese, imprimere alla nostra esistenza svolte radicali.

Cara tammy, non credo che l'egoismo centri qualcosa nell'ambito di ciascuna scelta esistenziale "autentica".
E tengo a distinguere le "decisioni", le quali hanno per oggetto un maggior "utile" ( o, quanto meno, l'attesa speranzosa di questo) o il minor "danno".
Le "scelte" sono un agire diverso: esse spezzano definitivamente il nostro percorso dividendolo in due "possibili", dei quali l'uno realizziamo e l'altro escludiamo.
Ma tali possibili accompagneranno per sempre il nostro tragitto: ed anche i "possibili esclusi" determinano la nostra esistenza per sempre.
Mentre ciò che escludiamo nelle (più) semplici decisioni si ferma lì, come un sentiero nel bosco che termina nell'intrico della boscaglia.
Egoismo ed altruismo sono categorie che non concernono la scelta esistenziale: vantaggi o svantaggi siamo destinati a scoprirli solo a cose fatte ed a poterne per sempre rivolgere il segno.
Di queste noi soli siamo artefici e di ciò che ne conseguirà i protagonisti.
Non solo, ma esse, le scelte, sono in un certo senso, disposte al di fuori del tempo del calendario, e si ripropongono costantemente nel corso della nostra vita: dovendo per sempre essere ribadite o revocate.
La decisione di sposarsi è forse presa in un istante tanto preciso della nostra vita, da poterne cerchiare il giorno sul calendario?
E quante volte ci riconfrontiamo con il fatto di averla assunta?
Quante volte la ribadiamo e quante la revochiamo in dubbio, nel corso di una vita?

Guarda, non è neppure necessaria la "biologicità" di una scelta genitoriale: si può essere "padri" in senso spirituale, per amore.
Ed anche i figli debbono, presto o tardi, "sceglierci" e mille volte confermarci ed altrettante ricusarci.
Tutto ciò travalica l'ambito dell'egoismo o dell'altruismo, come quello della giustizia e del bene o del bello, del piacevole e dello spiacevole.
Le travature dell'esistenza giacciono al di là di tutto questo, come del resto, al di là della giustizia, del bene e del bello si collocano il metabolismo, l'esigenza di ossigeno e di acqua.
Weyl is offline  
Vecchio 21-08-2006, 15.49.22   #12
tammy
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Data registrazione: 03-04-2002
Messaggi: 1,287
Riferimento: figli: capitano per caso, si scelgono, non si vogliono...quale la scelta egoistica

grazie, weyl, mi hai quasi commosso.
Non può esistere un aspetto egoistico od altruistico in una scelta di vita che riguardi noi stessi. Concordo.
tammy is offline  
Vecchio 21-08-2006, 16.39.16   #13
ammina
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Messaggi: 58
Riferimento: figli: capitano per caso, si scelgono, non si vogliono...quale la scelta egoistica

I figli capitano per caso,si scelgono,si cercano..possono venire in tanti modi ma in tutti i casi secondo il mio parere sono un tesoro prezioso .
Io l'ho avuto quasi per caso e me lo sono tenuta con molta gioia.è piovuto dal cielo ed è stato un regalo..credo che se non ci sono condizioni particolarmente difficili un bimbo che arriva in casa porti sempre allegria..
ovvio è una faticaccia, io per esempio quando non mi fa dormire la notte credo di impazzire..e penso che crescendo non mancheranno sempre nuove difficoltà.. spesso mi lamento che sono stanca ma ora che c'è non vorrei mai che non esistesse..
e anche se il mondo non è proprio un paradiso io non sono dispiaciuta di essere nata quindi mi pare di avere fatto un piacere anche a lui
comunque il senso dell'avere o no figli è una domanda che credo ognuno si faccia da solo e trovi una risposta che va bene per sè,giudicare cosa provano gli altri è sbagliato..io per esempio penso che la nascità di un figlio mi abbia realizzato come nient'altro poteva fare ma penso che per un'altra donna può benissimo non essere così.
ciao!
ammina is offline  
Vecchio 22-08-2006, 13.32.21   #14
Joolee
Soleluna
 
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Data registrazione: 25-08-2005
Messaggi: 427
Riferimento: figli: capitano per caso, si scelgono, non si vogliono...quale la scelta egoistica

Citazione:
Originalmente inviato da tammy
a proposito di istinto.
Avevo letto da qualche parte, non ricordo dove, che solo una donna su dieci ha effettivamente questo "istinto materno"

Ah che bello...non sono strana allora!!! A volte veramente non capisco perchè la bimba piange...oppure ci arrivo ma un po' in ritardo...a volte invece becco subito il perchè...penso che dovro' ancora imparare i suoi richiami!



Citazione:
Originalmente inviato da tammy
perchè essere una madre, aver partorito nel dolore (anche se oggi è vero in parte), completerebbe una donna e di conseguenza la coppia?

Non lo so perchè...so solo che se avessi dato alla luce mia figlia con un cesareo o con l'epidurale non sarebbe stata la stessa cosa; c'è qualcosa che scatta durante il parto...forse un giorno capirò...
Joolee is offline  
Vecchio 22-08-2006, 16.00.26   #15
Aquilone
La voce del mio silenzio.
 
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Messaggi: 0
Riferimento: figli: capitano per caso, si scelgono, non si vogliono...quale la scelta egoistica

I figli, i primi si desiderano, i secondi a volte vengono per caso.
Io ho due figli 25-24 anni 16 mesi di differenza.
Vivo con la compagna da 27 anni, abbiamo atteso due anni e poi...
siamo cresciuti con loro 23 io- 20 mia moglie . é stato faticoso ma gli anni ottanta ancora davano sicurezza anche economica.
Io posso dire che i miei figli cresciuti sulla nostra esperienza sono molto legati a noi, tanto che ora che vivono uno a Roma e l'altro un pò da noi un pò all'estero a seconda del lavoro.
Io penso che l'unico amore incondizionato sia quello per i figli, è un amore assoluto. Però devi saper soffrire in silenzio, non devi ostacolarli mai anche quando vorresti.
Noi siamo contenti di quello che abbiamo e siamo contenti che ancora qualche volta ci coinvolgono nelle loro vita.
Io sono contento di aver sacrificato una parte della mia vita per loro ma ora non mi pento. Tanto che sto recuperando velocemente le cose non fatte e che avrei voluto fare. Penso comunque che i figli sidebbano scegliere.
Aquilone
Aquilone is offline  
Vecchio 24-08-2006, 14.27.10   #16
archit
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Messaggi: 7
Riferimento: figli: capitano per caso, si scelgono, non si vogliono...quale la scelta egoistica

La verità e una: o per caso o per amore, creare una nuova vita, è l'unica esperienza che ci rende simili a Dio (o ai dei se volete).
Sono una responsabilità, spesso un problema, molto spesso causa di grosse preoccupazioni è vero; Ma mi dite se esiste al mondo una qualsiasi cazzata che fate che non vi crei le stesse sensazioni, vuoi che sia il lavoro, le amicizie, lo stesso amore. Quanto vale la vita più di tutte queste cose. Credo che sia proprio questo il punto. Che valore diamo alla vita di un essere umano? Quella di un proprio figlio vale sicuramente almeno il doppio.
Spesso, quando guardando i miei figli mi sorge qualche piccolo dubbio, un solo pensiero mi consola subito, "se i miei genitori al momento di generarmi si fossero creati tanti problemi, oggi Io no sarei, invece ci sono e li ringrazio semplicemente di questo, tutto il resto è nelle mie mani." Allora perchè preoccuparsi del loro e/o nostro futuro se non possiamo essere certi che in quel futuro ci saremo noi o loro?
Vivete serenamente la vostra vita e soprattutto lasciate vivere. Ogni uomo una volta al mondo ha il diritto di vivere e di godersi la vita a "SUO" modo e non a modo "nostro", scenziato o nulla facente che sia.
archit is offline  
Vecchio 24-08-2006, 16.38.53   #17
ammina
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Messaggi: 58
Riferimento: figli: capitano per caso, si scelgono, non si vogliono...quale la scelta egoistica

Spesso, quando guardando i miei figli mi sorge qualche piccolo dubbio, un solo pensiero mi consola subito, "se i miei genitori al momento di generarmi si fossero creati tanti problemi, oggi Io no sarei, invece ci sono e li ringrazio semplicemente di questo, tutto il resto è nelle mie mani."
Vivete serenamente la vostra vita e soprattutto lasciate vivere. Ogni uomo una volta al mondo ha il diritto di vivere e di godersi la vita a "SUO" modo e non a modo "nostro", scenziato o nulla facente che sia.[/quote]

sono pienamente d'accordo..io ritengo di aver fatto un regalo a mio figlio a farlo nascere e un altro regalo spero di farglielo facendogli sentire che io vedo così la vita,come un dono,come una grande opportunità..
i figli spesso imparano di piu da cio che siamo che da quello che vogliamo insegnargli,per cui se uno è entusiasta nei confronti del vivere già gli dà molto.
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Vecchio 30-08-2006, 18.15.09   #18
Patri15
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Riferimento: Faraday

Citazione:
Originalmente inviato da Weyl
Pare che a mr Faraday, divenuto celebre per i suoi esperimenti sull'elettricità, un noto ministro dell'economia di Sua Maestà rivolgesse la seguente domanda:
"Cosa credete che ce ne faremo di questa benedetta "elettricità"? Non vedo in che modo la nostra industria ne potrà beneficiare!"
La risposta di Faraday fu pronta: "Eccellenza, ed un bambino a cosa serve?".

Ribaltando il ragionamento, anch'io propongo lo stesso paradosso.
A cosa serve procreare, dare vita?
Apparentemente a nulla, se non siamo disposti a mettere in gioco il nostro sistema di credenze e di valori, se non rinveniamo in noi stessi alcuna istanza di "cambiamento", di possibile riprogettazione dell'esistenza.
Se l'esistenza ci permettesse lo status quo, se il Sole una volta giunto al mezzogiorno vi potesse sostare per sempre, potremmo anche ammettere di fermare una volta per tutte il nostro sistema di intenzioni, le nostre attese e i nostri desideri, le nostre preoccupazioni e paure.
Non è così e, per questo, "diamo ostaggi in mano al Destino" (così dicevano i Greci).
Diamo noi stessi per ostaggi, ogni qual volta poniamo in essere scelte autentiche: il matrimonio, il sacerdozio, generare vita, cambiare Paese, imprimere alla nostra esistenza svolte radicali.

Cara tammy, non credo che l'egoismo centri qualcosa nell'ambito di ciascuna scelta esistenziale "autentica".
E tengo a distinguere le "decisioni", le quali hanno per oggetto un maggior "utile" ( o, quanto meno, l'attesa speranzosa di questo) o il minor "danno".
Le "scelte" sono un agire diverso: esse spezzano definitivamente il nostro percorso dividendolo in due "possibili", dei quali l'uno realizziamo e l'altro escludiamo.
Ma tali possibili accompagneranno per sempre il nostro tragitto: ed anche i "possibili esclusi" determinano la nostra esistenza per sempre.
Mentre ciò che escludiamo nelle (più) semplici decisioni si ferma lì, come un sentiero nel bosco che termina nell'intrico della boscaglia.
Egoismo ed altruismo sono categorie che non concernono la scelta esistenziale: vantaggi o svantaggi siamo destinati a scoprirli solo a cose fatte ed a poterne per sempre rivolgere il segno.
Di queste noi soli siamo artefici e di ciò che ne conseguirà i protagonisti.
Non solo, ma esse, le scelte, sono in un certo senso, disposte al di fuori del tempo del calendario, e si ripropongono costantemente nel corso della nostra vita: dovendo per sempre essere ribadite o revocate.
La decisione di sposarsi è forse presa in un istante tanto preciso della nostra vita, da poterne cerchiare il giorno sul calendario?
E quante volte ci riconfrontiamo con il fatto di averla assunta?
Quante volte la ribadiamo e quante la revochiamo in dubbio, nel corso di una vita?

Guarda, non è neppure necessaria la "biologicità" di una scelta genitoriale: si può essere "padri" in senso spirituale, per amore.
Tutto ciò travalica l'ambito dell'egoismo o dell'altruismo, come quello della giustizia e del bene o del bello, del piacevole e dello spiacevole.
Le travature dell'esistenza giacciono al di là di tutto questo, come del resto, al di là della giustizia, del bene e del bello si collocano il metabolismo, l'esigenza di ossigeno e di acqua.

Bellissimo questo scritto di Weyl, in particolare una sua frase mi commuove: "Ed anche i figli debbono, presto o tardi, "sceglierci" e mille volte confermarci ed altrettante ricusarci."

Per quanto riguarda la mia personale esperienza, per molto tempo ho voluto godermi la vita spensieratamente, ma soprattutto non riuscivo neppure ad immaginare essere mamma: troppo occupata con me stessa, i miei hobby, le mie amicizie, i viaggi.

Poi, in pochi attimi, dentro di me ho sentito qualcosa di simile (almeno credo) al fiore che, raggiunto l'apice della fioritura, comincia a raggrinzirsi, sfiorendo, e nessuna o ben poca traccia della sua esistenza rimane.

Si è trattato di una necessità che non so definire: veniva dal mio corpo? dalla mia mente? La sentivo da qualche parte dentro di me come un impulso forte.
Ed ora ho una figlia di 20 anni che non mi assomiglia per niente, è bionda-occhi azzurri- bellissima, con la quale mi scontro quasi ogni giorno e quasi ogni giorno ricordo le ninne-nanne, le storie che le raccontavo e quel corpicino che tenevo fra le braccia la sera.
Patri15 is offline  
Vecchio 31-08-2006, 13.36.47   #19
archit
Ospite
 
Data registrazione: 23-08-2006
Messaggi: 7
Cool Riferimento: figli: capitano per caso, si scelgono, non si vogliono...quale la scelta egoistica

A proposito di figli, c'è uno scritto di Kahlil Gibran che mi è piaciuta tantissimo quando una persona a me molto cara me l'ha regalata.
"E una donna che reggeva un bambino al seno disse:
Parlaci dei Figli.
E lui disse:
I vostri figli non sono figli vostri.
Sono figli e figlie della sete che la vita ha di sé stessa.
essi vengono attraverso di voi, ma non da voi,
E benché vivano con voi non vi appartengono.

Potete donare loro amore ma non i vostri pensieri:
Essi hanno i loro pensieri.
Potete offrire rifugio ai loro corpi ma non alle loro anime:
Esse abitano la casa del domani, che non vi sarà concesso visitare neppure in sogno.
Potete tentare di essere simili a loro, ma non farli simili a voi:
La vita procede e non s'attarda sul passato.
Voi site gli archi da cui i figli, come frecce vive, sono scoccate in avanti.
L'Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito, e vi tende con forza affinché le sue frecce vadano rapide e lontane.
Affidatevi con gioia alla mano dell'Arciere;
Poiché come ama il volo della freccia così ama la fermezza dell'arco."
[/i]

Buon ritorno dalle ferie.
archit is offline  

 



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