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Riflessioni dal Carcere - Commenti sugli articoli della omonima rubrica presente su WWW.RIFLESSIONI.IT - Indice articoli rubrica |
06-01-2012, 22.47.27 | #12 | |
Moderatore
Data registrazione: 12-09-2004
Messaggi: 781
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Riferimento: Sul carcere...
Citazione:
Io non so quando la nostra nazione decidera' di raggiungere il livello piu' avanzato raggiungibile, la cosa certa e' che un eventuale cambiamento non puo' che nascere dal profondo di ciascuno di noi, dalla riflessione e dalla conoscenza. Ultima modifica di and1972rea : 07-01-2012 alle ore 21.31.54. |
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07-01-2012, 22.48.39 | #13 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 12-04-2011
Messaggi: 630
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Riferimento: Sul carcere...
Citazione:
Qualche storico ha affermato che nelle memorie di Adriano, di Marguerite Yourcenar, vi sia molto di suo; ma se anche fosse vero, vorrebbe significare che una grande donna ha descritto un grande imperatore. Ho ripreso questo tuo appunto, per rilevare come all'epoca regnasse una consapevolezza della propria dignità e dei propri diritti, per difendere i quali non andavano tanto per il sottile, criticando apertamente anche l'operato dell'imperatore. Ovvero: non so se ricordi l'episodio della vecchia che voleva parlare con Adriano, mentre lo stesso era in un accampamento con i suoi soldati, dentro la tenda di guerra. La vecchia si avvicinò al Centurione di guardia e le chiese di voler parlare con l'Imperatore. La sentinella entrò nella tenda e riferì il messaggio della signora anziana. Adriano, preso com’era nell'inventarsi strategie di guerra, disse al centurione di mandarla via perché non aveva tempo per lei. Probabilmente lo disse a voce alta, poiché la vecchia da fuori gli grido: "Se tu non hai tempo per me, non hai tempo nemmeno per fare l'Imperatore". Vogliamo provare noi a farci ricevere dal Presidente della Repubblica o dal papa? Eppure sono passati millenni e, apparentemente, di strada per i nostri diritti e per la civiltà ne abbiamo fatta tanta. In tal senso, prendere coscienza della potenza dei propri diritti scaturiti dalla richiesta di questa vecchietta verso un imperatore, è come se l'umanità fosse partita con in dote un grande patrimonio: che sta disperdendo strada facendo. Ultima modifica di Tempo2011 : 08-01-2012 alle ore 04.34.22. |
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08-01-2012, 00.27.26 | #14 |
Ospite
Data registrazione: 02-01-2012
Messaggi: 6
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Riferimento: Sul carcere...
concordo con "senza nome" al punto di sostenere che è proprio l'essere innato nell'uomo il senso di giustizia che gli fa immediatamente intuire l'impossibilità dell'uomo di essere giusto. Il dramma è che è proprio questa consapevolezza che gli fa chiamare, strumentalmente, "giustizia" la legge... come se chiamare gigante un nano bastasse a renderlo tale.
Piccola provocazione: ma se la responsabilità penale è personale come si spiega che di fatto vengono punite anche le famiglie? |
08-01-2012, 04.41.44 | #15 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 12-04-2011
Messaggi: 630
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Riferimento: Sul carcere...
Citazione:
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10-01-2012, 09.26.52 | #16 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 17-04-2006
Messaggi: 163
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Riferimento: Sul carcere...
Citazione:
piccola grande provocazione alla quale non si pensa. Basta pensare anche soltanto ai bambini nati e cresciuti nelle carceri. |
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10-01-2012, 12.29.18 | #17 |
Ospite abituale
Data registrazione: 17-04-2006
Messaggi: 163
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Riferimento: Sul carcere...
Quando si dice il caso.
Proprio un minuto fa mi è arrivato un invito via mail a un evento dal titolo Prima le donne e i bambini. Maternità e infanzie negate dietro le sbarre. Testimonianze, immagini interventi per rifletterne insieme. Riporto alcuni dati presenti nella lettera. Le donne rinchiuse in carcere attualmente in Italia sono circa 2600, il 4% dei detenuti. Di queste poco più di 60 sono internate insieme ai loro figli che ad oggi risultano essere 70 , con eta' inferiore ai 3 anni. Le detenute in stato di gravidanza oscillano intorno alle 20-30 unita'. In Italia sei sono le carceri interamente femminili e sedici gli asili nido funzionanti. [...] Una maternità interrotta, così come interrotta è l’infanzia di quei bambini che tra 0 e i 3 anni vivono reclusi nel carcere, così come segnata per sempre la vita dei figli fuori con le madri in carcere. Questi figli, dietro e fuori le sbarre, restano, per la società e le istituzioni, invisibili come le loro madri. Oggi è ancora difficile parlare di maternità in detenzione. Le donne detenute vengono considerate cattive madri e incapaci di portare avanti il proprio ruolo materno e così sulle loro maternità cala il silenzio. |
11-01-2012, 11.07.23 | #18 |
Ospite abituale
Data registrazione: 19-08-2009
Messaggi: 154
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Riferimento: Sul carcere...
Cimmolo
Piccola provocazione: ma se la responsabilità penale è personale come si spiega che di fatto vengono punite anche le famiglie? Senzanone piccola grande provocazione alla quale non si pensa. Basta pensare anche soltanto ai bambini nati e cresciuti nelle carceri. Ma chi per primo punisce quel bambino nato e cresciuto in carcere se non la madre stessa avendolo concepito sapendo che molto probabilmente sarebbe finita in carcere? Le ir-responsabilita' della societa' verso quei figli non vengono dopo le ir-responsabilita' materne in questo caso? |
11-01-2012, 23.16.55 | #19 | |
Ospite
Data registrazione: 02-01-2012
Messaggi: 6
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Riferimento: Sul carcere...
Citazione:
caro jador, la questione inevitabilmente si allarga. Penso prima di tutto che il bambino nato e cresciuto in un carcere, per quanto ingiusta, subisca una punizione minore rispetto al bambino a cui viene sottratto improvvisamente un genitore ( non è un caso che si parli di lutto da elaborare); rifletterei poi meglio sul concetto di punizione perchè mi pare che per essere solo tale debba essere, al minimo, conseguenza di una colpa e laddove colpa non v'è si dovrebbe chiamare con altro nome... ; non mi preoccuperei poi tanto di chi abbia iniziato a sbagliare, ma di non essere io a farlo o perlomeno di non continuare a farlo. Io credo che una punizione debba avere come fine principale la comprensione da parte del colpevole dell'errore commesso--tutti noi quatidianamente puniamo, anche solo con uno sguardo un nostro amico, un nostro figlio ecc.ecc.-- ma come posso solo pensare di far arrivare un messaggio positivo quando io sbaglio con chi voglio correggere. Siamo tutti disposti a dire che il carcere non serve, che è disumano, che è scuola di crimine e quant'altro di male si possa dire, ma pochi sarebbero disposti a dire che il carcere è in sè immorale e, se proprio si vuole, non etico; prova a pensare che il carcere arriva[dovrebbe] a seguito di una condanna, ora soffermati sul termine "condanna" e noterai che la radice etimologica è "danno,dannazione"; a questo punto, approfondendo il temine "danno" ci accorgeremo che "... arrecare dolore, sofferenza..." bè, tutte brutte cose se fatte da noi, non altrettanto brutte se fatte in nome di una presunta "giustizia"? Altra cosa è il sacrosanto diritto della cosiddetta società civile a difendersi dai criminali e, prima ancora, dal crimine -- che com'è noto solo in rarissimi casi è congenito. E' la cara vecchia questione << Può il santo passare per mani profane?>>, probabilmente è proprio vero che <<... quello che l'uomo tocca rende, in virtù della sua imperfezione, cattivo>>... eppure io continuo a credere che si possa fare meglio. |
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13-01-2012, 08.08.19 | #20 |
Ospite abituale
Data registrazione: 19-08-2009
Messaggi: 154
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Riferimento: Sul carcere...
[quote=cimmolo]caro jador,
la questione inevitabilmente si allarga. Penso prima di tutto che il bambino nato e cresciuto in un carcere, per quanto ingiusta, subisca una punizione minore rispetto al bambino a cui viene sottratto improvvisamente un genitore ( non è un caso che si parli di lutto da elaborare) [quote] Caro Cimmolo mi fai lezione su quanto sia immorale, disumano, non etico il carcere, come se io avessi affermato il contrario. Tu dici che un bambino nato e cresciuto in carcere, per quanto ingiusta, subisca una punizione minore rispetto al bambino a cui viene sottratto improvvisamente un genitore. Siamo sicuri che esista un male minore in questi casi per quei bambini? E su questo, da madre, ho voluto porre l'accento sulla irresponsabile scelta di chi concepisce un figlio sapendo che questo correra' il rischio di nascere e crescere in galera con lei. Se la società ha la grave colpa di aver istituito le carceri per non aver saputo essere una società che non crea delinquenza, una donna, istintivamente madre, se proprio non può evitare di violare la legge, può evitare di far scontare le sue colpe ad un innocente...evitando di concepirlo. La soluzione a tutto inizia sempre e solo da qui: and1972rea Io non so quando la nostra nazione decidera' di raggiungere il livello piu' avanzato raggiungibile, la cosa certa e' che un eventuale cambiamento non puo' che nascere dal profondo di ciascuno di noi, dalla riflessione e dalla conoscenza. Quando cio' accadra', non ci saranno piu' bambini nati e cresciuti in carcere. |