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Vecchio 30-12-2006, 16.02.22   #31
Yam
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Riferimento: Il Paradiso è dei professori?

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Originalmente inviato da Rudello

Dei "modi di porgerci", o se preferisci delle "maschere", noi le indossiamo sempre, a farci ben caso, anche quando in solitudine ci rivolgiamo a noi stessi!

Su questo non sono daccordo. Pratico la meditazione da molto tempo e nel Silenzio in cui c'e' solo una pura presenza testimoniante...ogni maschera cade. E' un potente specchio dove possiamo realmente vederci....li ogni pensiero, ogni sensazione e qualsiasi cosa si manifesti ha il sapore di un unico fiume che scorre....e noi siamo piccoli, piccoli...come i pensieri di cui ci serviamo per mantenere la nostra identita'. Identita' che non e' rigida ma in continuo cambiamento...se siamo aperti e disponibili a "ri-vederci".
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Vecchio 30-12-2006, 16.18.52   #32
angelo2
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Riferimento: Il Paradiso è dei professori?

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Originalmente inviato da Yam
E il tuo "atteggiamento" qual e', secondo te?
Come si puo' essere liberi da un "atteggiamento"?
Chi e' che si "atteggia"?

Parlare di se profondamente in un forum e' un po oltre cio' che veramente si puo' fare, tu metteresti in piazza la tua intimita' (cosa che nessun vero maestro ti chiede...al massimo te lo chiede l'operatore di un gruppo di autoaiuto....cosa che un forum non e'.)...dicevo...metteresti in piazza la tua intimita'...quando chi scrive spesso non legge neanche cio' che hai scritto e si limita a sparare le sue sentenze, i suoi giudizi, i suoi preconcetti? Il forum e' una piazza nel vero senso della parola...ma... se sei abbastanza attento, qualcuno con cui scendere piu' in profondita' lo incontri .

I presupposti

Aggrapparsi alle scritture o a un maestro e' una fase della ricerca e nell'esporre le parole dei propri maestri ci puo' essere sincerita' o dogmatismo. Ho un profondo rispetto per chi espone le parole del maestro con sensibilita'.
Altri vogliono fare tutto da se e arrivano a scrivere interi trattati sul loro modo di intendere le cose, su internet si incontrano molti di questi "personaggi". (personaggio o maschera, come ho gia' indicato ha a che fare con l'etimologia della parola "persona"....e quindi "personalita'"...che e' cio' che deve essere messo da parte)
Tra i due "atteggiamenti", perche' la personalita' non puo' far altro che "atteggiarsi", il primo e' piu' vicino a quell'abbandono di se necessario ad uscire da una visione soggettiva della Realta'.
Lo e' perche' viene riconosciuta la propria assoluta ignoranza e si inizia a cercare....
Hui Neng il sesto patriarca Zen era un semplice contadino...ho sempre trovato degli stimoli - invece che guardare la TV...che non posseggo, o leggere i giornali (ascolto la radio), o andare in giro a sprecare il mio tempo - nel leggere* cosa altri che hanno percorso la Via, hanno detto, e non privilegio nessuna tradizione, pur praticandone una da parecchio tempo. Questo e' l'unico modo che ho di non farmi abbindolare da questo o da quello o dalla mia stessa personalita' o mente o ego.
Alcuni non hanno bisogno di niente, sono gia' puri sin da bambini o lo diventano dopo, spontaneamente....ma sono casi rarissimi e non mi pare che qui ce ne sia alcuno....per il momento.....perche' quell'ego, o personalita' o mente e' sempre presente e non ha mai una "visione" unificante....ma "separativa".

*In Tibet, paese di poverissimi montanari che per cibo avevano solo Tsampa (farina d'orzo), sale, burro e Te', i libri sono considerati Sacri, qualsiasi cosa contengano, anche se sono scritti in una lingua sconosciuta...e' proprio la parola scritta...in se....che ha un valore molto grande.
Quando Castaneda torna dallo Stregone e gli porta il suo primo libro (A scuola dallo Stregone), Don Juan lo ringrazia. Castaneda ritrovera' poco dopo il libro nel cesso, usato come carta igienica....ma questo e' un altro discorso.

La pratica

(Nota bene: questa e' solo una premessa per un dialogo sincero.)

Ci pensa la nostra Vita con i suoi accadimenti a svelarci il senso profondo delle cose, se siamo svegli e pronti. Il silenzio e la meditazione possono aiutare, ma il vero Guru e' la Vita stessa, e' il nostro il vero Maestro.

vediamo di rispondere, cercherò di toccare tutti i punti che sono molti.
Il mio atteggiamento secondo me:
perennemente provocatorio, lo sono sempre anche con me, perchè mi sono reso conto nel tempo che una vita in un mare di eterna tranquillità alla fine diventa noiosa. Adagiarsi sulla tranquillità di una certezza, ti impedisce di scoprire se ce ne sono altre, o se quelle che avevi sono mutate nel tempo.
presuntuoso; perchè convinto che queste provocazioni possano essere un po' di sale per tutti.

Tutti si atteggiano, non è possibile sottrarsi ad un qualsiasi atteggiamento ovviamente, ma non è l'atteggiarsi o meno l'argomento a cui mi riferivo, piuttosto all'atteggiamento che assumiamo di volta in volta. E' sbagliato essere sempre "allievi" ed è altrettanto sbagliato essere sempre "professori" il motivo come puoi bene immaginare è sempre lo stesso, un atteggiamento statico porta verso quel mare morto cui accennavo pocanzi.

Parlare di sè profondamente in un forum: Yam, volenti o nolenti noi parliamo sempre di sè, anche quando citiamo gli scritti di altri. Non è un invito ad esprimere le intimità più recondite, ma ad esprimere semplicemente un'opinione con parole proprie, perchè nella nostra testa, almeno un neurone ce l'abbiamo, che sia in grado di elaborare ed adattare una conoscenza in modo che venga assimilata al meglio, e poi ritrasmessa con parole nostre che a sua volta stimolano gli altri. questo è proprio il piacere di discutere, di mettersi in gioco e anche a volte di soffrire o cambiare idea. E' anche vero Yam, che spesso molti non leggono nemmeno e rispondono con giudizi se non peggio. ma questo cos'è se non un'altro tipo di atteggiamento? Atteggiamenti di persone che hanno più necessità di parlare che ascoltare, che hanno la necessità di far capire al mondo che loro sono importanti; perchè loro stessi hanno un disperato bisogno di crederci. Leggendo queste cose, non leggi tra le righe il carattere di chi scrive? Certamente che c'è qualcuno con cui si può scendere più in profondità. Yam, vorrei però che non incorressi in un errore di valutazione nei miei confronti; io non voglio zittire chi è superficiale, ricordati che a me piace provocare, e solo i morti non rispondono alle provocazioni.
Sempre riguardo agli atteggiamenti, mi piace la distinzione che fai tra: quello ch più si avvicina all'abbandono di sè citando gli scritti del Maestro,
e quello che fa tutto da se scrivendo dei trattati. Sono tutti due giusti e tutti due sbagliati, il primo è perennemente un allievo, il secondo è perennemente un professore. A volte succede che il primo, consapevole di questa sua grande umiltà ed ignoranza, comincia ad esternarla con decisione come unica via, ammonendo quelli che secondo lui non si comportano allo stesso modo, diventando così di fatto, professore.
Alla luce di questo allora, dico che se una persona, in qualsiasi punto della sua vita si rende conto che ciò che ha imparato è la metà di quello che deve ancora imparare, è contemporaneamente maestro per le esperienze vissute e allievo per le esperienze future, e nel presente sarà un perfetto ed equilibrato proffallievo.
spero di essere stato esaustivo.

concludo concordando su quanto hai detto tu, che è proprio la vita con i suoi accadimenti il vero Mestro. L'importante è che viviamo la "nostra" vita e non emulando quella di altri.
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Vecchio 30-12-2006, 16.29.53   #33
angelo2
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Riferimento: Il Paradiso è dei professori?

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Originalmente inviato da Elijah
Sai Angelo, a livello filosofico il dibattito è piuttosto aperto...

Avranno ragione gli empiristi o i razionalisti...?
Conoscenza a posteriori o conoscenza a priori?

Io, tu, qualsiasi persona di questo mondo, possiamo realmente parlare e dire qualcosa di nostro? O si tratta esclusivamente di qualcosa, di una conoscenza tramandata, che abbiamo sempre e solo acquisito da altri - quindi non nostra?

Cosa è farina del tuo/mio sacco?

Se tu fossi nato in una cultura africana o indiana o altro ancora, penseresti esattamente le stesse cose che pensi adesso? Sì?
Quanto l'ambiente che ti circonda influisce sul tuo pensiero? E quanto è effettivamente tuo?
Le parole con le quali parli sono forse tue?

Cosa è farina del tuo sacco?

Comunque sia, personalmente trovo che quanto diceva Göethe (altra citazione ) sia piuttosto importante:
Tutti i pensieri intelligenti sono già stati pensati; occorre solo tentare di ripensarli.
(Johann Wolfgang Göethe)

Ecco che dunque le citazioni diventano un qualcosa di relativamente importante.
Quanto dico io non ha tanta importanza... ciò che importa è che vegano ripensati i pensieri di un certo valore...
Per poi...


farina del nostro sacco è il grano che abbiamo raccolto con le nostre mani, macinato e insachettato. Non ha importanza da dove venga fuori la materia prima, quanto il lavorarla, che la fa diventare tua o mia.
Non dare per scontato che il tuo pensiero sia meno importante di quelli intelligenti già scritti, accade molto spesso che qualcuno non conosca Göethe, però quella stessa persona conosce ugualmente molto profondamente lo stesso concetto, perchè gli è stato spiegato da qualcuno con parole diverse, magari in un linguaggio a lui più comprensibile.
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Vecchio 30-12-2006, 16.37.50   #34
angelo2
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Riferimento: Il Paradiso è dei professori?

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Originalmente inviato da Rudello
Concordo, YAM, a me è capitato (altrove), ed effettivamente è caso raro e difficile... un pò come trovare un amico in metropolitana!

ti dirò una cosa, domani dovrò affrontare un argomento spiacevoledi cui ne farei volentieri a meno, con una persona. Dovrò allontanarla dalla società sportiva in cui lavora perchè il suo "atteggiamento" è alquanto distruttivo e dannoso. Arrogante, presuntuosa, irrispettosa dei suoi responsabili superiori ed intollerante a qualsiasi pensiero che non sia suo. Proprio leggendo dei post apparentemente insignificanti o almeno che non mi sembrava avessero nulla da dirmi, ho trovato la chiave per affrontare l'argomento in modo sereno. Alla fine non c'è nulla di proprio inutile.


"atteggiamento" è una parola che si presta a sgradevoli interpretazioni di falsità ed affettazione. Molto spesso è invece solo il nostro modo di "porgerci", che in una "comunità disabile" come quella del forum che ci è poco familiare può apparire esasperato ed artefatto.

Dei "modi di porgerci", o se preferisci delle "maschere", noi le indossiamo sempre, a farci ben caso, anche quando in solitudine ci rivolgiamo a noi stessi!

maschere sì, a volte però è la maschera di quello che vorremmo diventare, e non è sempre negativo.
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Vecchio 30-12-2006, 20.20.56   #35
Lucio Musto
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Riferimento: Il Paradiso è dei professori?

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Originalmente inviato da Yam
Su questo non sono daccordo. Pratico la meditazione da molto tempo e nel Silenzio in cui c'e' solo una pura presenza testimoniante...ogni maschera cade. E' un potente specchio dove possiamo realmente vederci....li ogni pensiero, ogni sensazione e qualsiasi cosa si manifesti ha il sapore di un unico fiume che scorre....e noi siamo piccoli, piccoli...come i pensieri di cui ci serviamo per mantenere la nostra identita'. Identita' che non e' rigida ma in continuo cambiamento...se siamo aperti e disponibili a "ri-vederci".


Una grandissima consolazione, per me!...

Finalmente ne conosco uno, di consapevolmente schietto... tu!

Senz'alcuna ironia, e con tutta la mia ammirazione: beato te che ci riesci!

(ti confesserò che piacerebbe anche a me, ma so che non è nelle mie corde, tanta purezza, né spero di acquisirla in futuro)

ad majora!
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Vecchio 31-12-2006, 00.44.48   #36
Yam
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Riferimento: Il Paradiso è dei professori?

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Originalmente inviato da angelo2
vediamo di rispondere, cercherò di toccare tutti i punti che sono molti.
Il mio atteggiamento secondo me:
perennemente provocatorio, lo sono sempre anche con me, perchè mi sono reso conto nel tempo che una vita in un mare di eterna tranquillità alla fine diventa noiosa.

Tu sei provocatorio.....e qui non faccio commenti..perche' era chiaro sin dall'inizio....anche se una parte di te, credo non lo sia affatto.
Vorrei farti riflettere su una cosa.
Tu sei provocatorio anche con te stesso.
Ma quanti siete?
Due?
Tu e te stesso?
Non noti una certa schizofrenia?
E' importante e ti rimando a questa lettura:
https://www.riflessioni.it/testi/espe...uminazione.htm

Citazione:
Tutti si atteggiano, non è possibile sottrarsi ad un qualsiasi atteggiamento ovviamente, ma non è l'atteggiarsi o meno l'argomento a cui mi riferivo, piuttosto all'atteggiamento che assumiamo di volta in volta. E' sbagliato essere sempre "allievi" ed è altrettanto sbagliato essere sempre "professori" il motivo come puoi bene immaginare è sempre lo stesso, un atteggiamento statico porta verso quel mare morto cui accennavo pocanzi.

E' possibile non atteggiarsi, essere sinceri e privi di maschere.
Quando la mente e' identificata con se stessa vede tutta una serie di paesaggi e scenari predefiniti, codificati in rigidi schemi. E' una sorta di software che ci costringe in una stretta gabbia. Ma...e' possibile una trasformazione in cui puo' non esserci mai noia, ne ruoli o atteggiamenti....e non e' necessario essere illuminati, ma semplicemente uomini...che hanno scoperto la loro profonda identita' spirituale.

Citazione:
Parlare di sè profondamente in un forum: Yam, volenti o nolenti noi parliamo sempre di sè, anche quando citiamo gli scritti di altri. Non è un invito ad esprimere le intimità più recondite, ma ad esprimere semplicemente un'opinione con parole proprie, perchè nella nostra testa, almeno un neurone ce l'abbiamo, che sia in grado di elaborare ed adattare una conoscenza in modo che venga assimilata al meglio, e poi ritrasmessa con parole nostre che a sua volta stimolano gli altri. questo è proprio il piacere di discutere, di mettersi in gioco e anche a volte di soffrire o cambiare idea. E' anche vero Yam, che spesso molti non leggono nemmeno e rispondono con giudizi se non peggio. ma questo cos'è se non un'altro tipo di atteggiamento?

Condivido solo in parte. La risposta di Elijah e' molto profonda. Credere di avere dei pensieri propri "non condizionati" e' un tantino "azzardato", e' possibile, ma non e' facile....bisogna imparare....e non e' solo un processo di pensiero che ti rende per esempio il Vangelo Vivente, e' qualcosa di straordinario e molto, molto raro e che raramente accade da un giorno all'altro.
Per esempio, puoi tentare di espriemerti libero da atteggiamenti, anche se gli altri li hanno, anche se, come nel forum, non ti leggono o non ti ascoltano, e' la tua dignita', la tua sincerita'...con te stesso, che conta. In questo caso ha prevalso in te l'uomo libero, mentre se vedi solo gli atteggiamenti e rispondi a tono, con un altro atteggiamento, ha prevalso l'EGO.
Ci ho messo tanto tempo ad iniziare a Vedermi, a volermi bene, a rispettarmi e ancora ho molta, molta strada da fare...ma in un processo dialettico, dal rispetto di me nasce il rispetto degli altri.
Non attribuirti il ruolo di provocatore perche' anche se in parte c'e', quando hai aperto questo 3d, secondo me, eri sincero e i risultati si vedono, e' un bel 3d!

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Atteggiamenti di persone che hanno più necessità di parlare che ascoltare, che hanno la necessità di far capire al mondo che loro sono importanti; perchè loro stessi hanno un disperato bisogno di crederci.

Gia' ma tu, io e chiunque lo voglia, puo' decidere di "svegliarsi" vedendo il proprio e altrui "sonno".
Quello e' l'EGO e nessuno di noi ne e' libero, possiamo capire che cosa e' e come funziona e andare oltre.

Citazione:
Sempre riguardo agli atteggiamenti, mi piace la distinzione che fai tra: quello ch più si avvicina all'abbandono di sè citando gli scritti del Maestro,
e quello che fa tutto da se scrivendo dei trattati. Sono tutti due giusti e tutti due sbagliati, il primo è perennemente un allievo, il secondo è perennemente un professore.

Il rischio per il primo tipo e' quello che dici, ma e' anche la strada dell'umilta', dell'apprendistato e non ve ne e' un'altra. Il secondo tipo invece non e' proprio nulla, perche' e' la strada dell'individualismo, della presunzione...e da soli non si arriva da nessuna parte, perche' se tutto e' UNO ogni parte e' in contatto con tutte le altre...e senza ritrovare la capacita' di dialogo, oltre ogni conflitto, non avviene la riconciliazione della singola parte con il tutto.
Nella dualita', dia-logos, dia-lettico implica sempre una relazione tra due parti e la singola persona solo cosi puo' vivere e crescere, da sola muore, dentro. Ogni stimolo alla crescita ci viene sempre dagli altri e sino alla fine ci sara' un Maestro, che assumera' infiniti aspetti, come la Vita stessa.

Citazione:
A volte succede che il primo, consapevole di questa sua grande umiltà ed ignoranza, comincia ad esternarla con decisione come unica via, ammonendo quelli che secondo lui non si comportano allo stesso modo, diventando così di fatto, professore.

L'importante e' che costui prima o poi si riveda...grazie agli altri. Quando si e' compreso qualcosa di solito accade cio' che dici e ogni volta ci si deve rivedere e andare oltre. Personalmente ho imparato molto in questo forum, proprio su questo punto....ogni giorno....

Ultima modifica di Yam : 31-12-2006 alle ore 10.11.05.
Yam is offline  
Vecchio 31-12-2006, 01.04.00   #37
Yam
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Originalmente inviato da Rudello

Senz'alcuna ironia, e con tutta la mia ammirazione: beato te che ci riesci!


Ci riesco in meditazione...anzi ad essere corretti in "contemplazione". Nella Vita a volte si e a volte no, ma il mio impegno quotidiano e' quello di tornare sempre in quel luogo, anche dopo una caduta, in quel luogo dove sono veramente me stesso....dove i pensieri sono come auto che passano per strada e se sono utili ben vengano, altrimenti li lascio svanire nel nulla, perche' non sempre sono liberi e incondizionati.
E' possibile riuscire a lasciar andare, vedendosi, quelle parti di noi che generano sofferenza...a noi stessi e agli altri....e sono proprio quelle maschere che caratterizzano la personalita'. E' un morire a se stessi, quando vediamo che non siamo autentici.....sapendo che un giorno moriremo comunque....che come ogni cosa, noi scorriamo, insieme a quel grande fiume di energia....e la vita terrena passa in un attimo....ma il fiume continua a scorrere, anche senza di noi.
Evidentemente noi non siamo cio' che "crediamo" di essere, ma qualcos'altro...che non muore....con il corpo.
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Vecchio 31-12-2006, 10.00.11   #38
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Tu sei provocatorio.....e qui non faccio commenti..perche' era chiaro sin dall'inizio....anche se una parte di te, credo non lo sia affatto.
Vorrei farti riflettere su una cosa.
Tu sei provocatorio anche con te stesso.
Ma quanti siete?
Due?
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non so se era chiaro, ma provocatore non lo considero un aspetto negativo, qualsiasi cosa porti ad una riflessione è provocazione. Provocazione nel senso che può squotere o in ogni caso provocare una riflessione; è anche lo scopo primario di questo forum, il fatto che tu voglia farmi riflettere su una cosa denota che lo sei anche tu. Il chiedersi se l'azione che abbiamo intenzione di intraprendere sia quella giusta rivedendo o riconfermando la validità dei nostri punti fermi mi sembra un modo per provocare se stessi ma non credo si possa parlare di schizzofrenia. Ma poi Yam con le tue capacità meditative, dire ad un pazzo che è pazzo non credi che assomigli più ad una provocazione negativa che ad un dialogo costruttivo?

Sugli atteggiamenti non so che dire, io parlavo di due atteggiamenti sbagliati quello del perenne allievo e quello del perenne professore, ma ne ho aggiunto un terzo che credo sia l'equilibrio tra i due, però tu non ne fai cenno - avevi forse bisogno di rispondere solo ai primi due?
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Vecchio 31-12-2006, 17.15.30   #39
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Originalmente inviato da angelo2
non so se era chiaro, ma provocatore non lo considero un aspetto negativo, qualsiasi cosa porti ad una riflessione è provocazione. Provocazione nel senso che può squotere o in ogni caso provocare una riflessione; è anche lo scopo primario di questo forum, il fatto che tu voglia farmi riflettere su una cosa denota che lo sei anche tu. Il chiedersi se l'azione che abbiamo intenzione di intraprendere sia quella giusta rivedendo o riconfermando la validità dei nostri punti fermi mi sembra un modo per provocare se stessi ma non credo si possa parlare di schizzofrenia. Ma poi Yam con le tue capacità meditative, dire ad un pazzo che è pazzo non credi che assomigli più ad una provocazione negativa che ad un dialogo costruttivo?

Non fraintendermi...tutti abbiamo quella "scissione"...volevo solo che riflettessi sul suo significato.
Da una parte c'e' una cosa, diciamo come una fiamma che irradia Luce. Quella Luce illumina tutte le cose....nelle quali noi ci perdiamo...perche' noi siamo quella Luce e non le "cose"....

Tanti auguri!
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Vecchio 03-01-2007, 18.04.30   #40
Lucio Musto
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Originalmente inviato da angelo2
maschere sì, a volte però è la maschera di quello che vorremmo diventare, e non è sempre negativo.


Scusa amico, ma non hai pasticciato un pò con le citazioni, in questo tuo intervento?

Quello del 30/12/2006... il n° 34, !

Non tutto quello che hai quotato mi sembra farina del mio sacco, e non vorrei usurpare il pensiero altrui!
Lucio Musto is offline  

 



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