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Vecchio 29-12-2006, 02.23.29   #1
Wuaw
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Cosa è il Male? (raccontino istruttivo)

Un Signore volle costruire una casa per la sua famiglia.
Questa casa, come quasi sempre accade, aveva dei muri.
Un giorno uno dei figli distrattamente sbattè contro un muro e si fece Male.
Ne concluse che il muro era il Male e da allora in poi cercò di abbatterlo a testate ,chiedendosi perché mai suo Padre avesse creato il Male.
Wuaw is offline  
Vecchio 29-12-2006, 12.47.42   #2
fallible
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Riferimento: Cosa è il Male? (raccontino istruttivo)

Salve e buon giorno!
mi chiedo dove l'amico abia pescato questo raccontino cerchiamo una morale
Un giorno uno dei figli distrattamente sbattè contro un muro e si fece Male.
Ho evidenziato un atteggiamento che porta all'errore........

Ne concluse che il muro era il Male non è l'oggetto ma l'uso che se fa che può arrecare dolore claudio
fallible is offline  
Vecchio 29-12-2006, 15.47.39   #3
angelo2
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Riferimento: Cosa è il Male? (raccontino istruttivo)

Citazione:
Originalmente inviato da Wuaw
Un Signore volle costruire una casa per la sua famiglia.
Questa casa, come quasi sempre accade, aveva dei muri.
Un giorno uno dei figli distrattamente sbattè contro un muro e si fece Male.
Ne concluse che il muro era il Male e da allora in poi cercò di abbatterlo a testate ,chiedendosi perché mai suo Padre avesse creato il Male.


si si è vero! una volta i genitori DOC avrebbero gli avrebbero detto scemo e li avrebbero dato anche un calcio nel sedere, oggi abbattono i muri a testate :-) come cambia il mondo!
angelo2 is offline  
Vecchio 29-12-2006, 15.51.36   #4
angelo2
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Messaggi: 237
Riferimento: Cosa è il Male? (raccontino istruttivo)

c'è anche un'altro raccontino breve sul senso dell'offendere qualcun altro.
Un uomo in auto si trovava a viaggiare a discreta velocità su una stradina di montagna quando da una curva sbuca di fronte un'altra auto. Siccome faceva caldo avevano i finestrini aperti e incrociando l'altra auto, sente chiaramente l'altro dire: PORCO!
Porco a te, brutto farabutto, figlio di putt..... risponde prontamente
subito dopo la curva va a sbattere contro un porco di due quintali che era fermo in mezzo alla strada.
angelo2 is offline  
Vecchio 29-12-2006, 16.01.02   #5
paperapersa
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Riferimento: Cosa è il Male? (raccontino istruttivo)

Citazione:
Originalmente inviato da Wuaw
Un Signore volle costruire una casa per la sua famiglia.
Questa casa, come quasi sempre accade, aveva dei muri.
Un giorno uno dei figli distrattamente sbattè contro un muro e si fece Male.
Ne concluse che il muro era il Male e da allora in poi cercò di abbatterlo a testate ,chiedendosi perché mai suo Padre avesse creato il Male.
Grazie per questa perla!!!
Noi che siamo in cammino e ci siamo tante volte posti le domande
di cui spesso si discute in questo Forum, e abbiamo trovato le nostre risposte,
abbiamo certamente ringraziato il "Muro", l'esperienza che ci ha arrecato
il dolore e la sofferenza e abbiamo certamente smesso di accanirci
e sbattere "le corna" contro questo Muro.....l'abbiamo accolto come Maestro
e adesso riusciamo a vederne l'importanza e la motivazione .....
A chi ancora non abbia percorso queste tappe fondamentali il raccontino
se ben compreso è veramente istruttivo.Giro a te e a tutti un augurio che mi
è pervenuto e mi sembra meraviglioso: Che le strade si aprano al tuo passaggio, che il vento soffi alle tue spalle, che il sole ti illumini il viso, che il Signore ti tenga nel palmo della sua mano........
Buon 2007 a tutti!!!
paperapersa is offline  
Vecchio 30-12-2006, 17.24.36   #6
Wuaw
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Riferimento: Cosa è il Male? (raccontino istruttivo)

Un breve raccontino può essere letto con un sorriso o almeno con scarso fastidio.
Il ragionamento che ci sta dietro in genere è di una noia mortale.
Un giusto compromesso può essere una considerazione più seriosa, nella stessa direzione?

A prima vista esistono la vita e la morte, la vita sembra transitoria, la morte durevole.
Guardando bene si vede che la morte è parte della vita, e che quindi esiste solo la vita (terzo superiore agli opposti).
Similmente sembra che esista bene e male, e quindi il problema di perchè Dio abbia creato quest'ultimo, ma guardando bene si vede che il male, il dolore, esiste solo per indirizzarci verso il Bene, che quindi è un mezzo del Bene, l'unico che esiste oltre la dualità.


Almeno questo è ciò che si comprende quando si smette di

Buon 2007 e seguenti!
Wuaw is offline  
Vecchio 09-01-2007, 08.53.49   #7
visechi
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Riferimento: Cosa è il Male? (raccontino istruttivo)

Che particolarissimo gusto: banalizzare il Male. Ma non credo che ci sia alcuna necessità di banalizzarlo, essendo già banale di per sé. Io avrei un altro raccontino che parla del male, forse più istruttivo.

Ritengo che il Male, il suo essere nel mondo sia una costante del pensiero e delle riflessioni dell’uomo, del suo pensare e riflettere, ciò fin dalla notte dei tempi ed indipendentemente dal credo religioso o dall’ateismo professato da ciascuno di noi.
Il Male, infatti, interroga l’uomo, soprattutto quando ne interseca l’esistenza; l’uomo, a sua volta, interroga se stesso, la natura, la Vita, il Creato ogni qualvolta avverte l’ansito doloroso del suo vigore che n’annuncia l’irrompere nella vita delineandone i contorni su un orizzonte che s’adombra.
Il Male, per quanto ponga interrogativi, e per quanto sia a sua volta oggetto e scaturigine d’interrogazioni, è un mistero imperscrutabile, non offre un perché del suo apparire, non risponde agli accorati quesiti che l’uomo rivolge al proprio esistere, svuotato di senso e significato.

Un po’ la misura di questo continuo interrogarsi intorno al problema del Male la offre la letteratura. Potrei citare mille esempi di stupende pagine letterarie che affrontano la tematica, ne propongo, invece, solo una…

Sono convinto che il brano che segue, estratto non a caso da una delle più belle opere della letteratura di tutti i tempi, possa essere letto con gli occhi non solo della mente e dell’intelletto, ma, soprattutto, con quelli più profondi dell’anima. Penso che le sue parole, i suoi periodi possano così insinuarsi nel profondo di ciascuno di noi, facendosi largo fra la miriade di pensieri che affollano la nostra mente, per installarsi in quel fondo ineffabile del nostro essere, che distingue e rende unico ciascuno di noi, e colà trovarvi asilo. Ciò è indispensabile per addentrarsi e seguire il filo della riflessione intorno al Male.

<<Ascolta: se tutti devono soffrire per comprare con la sofferenza l'armonia eterna, che c'entrano qui i bambini? Rispondimi, per favore. È del tutto incomprensibile il motivo per cui dovrebbero soffrire anche loro e perché tocca pure a loro comprare l'armonia con le sofferenze. Perché anch'essi dovrebbero costituire il materiale per concimare l'armonia futura di qualcun altro? La solidarietà fra gli uomini nel peccato la capisco, capisco la solidarietà nella giusta punizione, ma con i bambini non ci può essere solidarietà nel peccato, e se è vero che essi devono condividere la responsabilità di tutti i misfatti compiuti dai loro padri, allora io dico che una tale verità non è di questo mondo e io non la capisco. Qualche spiritoso potrebbe dirmi che quel bambino sarebbe comunque cresciuto e avrebbe peccato, ma, come vedete, egli non è cresciuto, è stato dilaniato dai cani all'età di otto anni. Oh, Alëša, non sto bestemmiando! Io capisco quale sconvolgimento universale avverrà quando ogni cosa in cielo e sotto terra si fonderà in un unico inno di lode e ogni creatura viva, o che ha vissuto, griderà: "Tu sei giusto, o Signore, giacché le tue vie sono state rivelate!" Quando la madre abbraccerà l'aguzzino che ha fatto dilaniare suo figlio dai cani e tutti e tre grideranno fra le lacrime: "Tu sei giusto, o Signore!": allora si sarà raggiunto il coronamento della conoscenza e tutto sarà chiaro. Ma l'intoppo è proprio qui: è proprio questo che non posso accettare. E fintanto che mi trovo sulla terra, mi affretto a prendere i miei provvedimenti. Vedi, Alëša, potrebbe accadere davvero che se vivessi fino a quel giorno o se risorgessi per vederlo, guardando la madre che abbraccia l'aguzzino di suo figlio, anch'io potrei mettermi a gridare con gli altri: "Tu sei giusto, o Signore!"; ma io non voglio gridare allora. Finché c'è tempo, voglio correre ai ripari e quindi rifiuto decisamente l'armonia superiore. Essa non vale le lacrime neanche di quella sola bambina torturata, che si batte il petto con il pugno piccino e prega in quel fetido stambugio, piangendo lacrime irriscattate al suo "buon Dio"! Non vale, perché quelle lacrime sono rimaste irriscattate. Ma esse devono essere riscattate, altrimenti non ci può essere armonia. Ma in che modo puoi riscattarle? È forse possibile? Forse con la promessa che saranno vendicate? Ma che cosa me ne importa della vendetta, a che mi serve l'inferno per i torturatori, che cosa può riparare l'inferno in questo caso, quando quei bambini sono già stati torturati? E quale armonia potrà esserci se c'è l'inferno? Io voglio perdonare e voglio abbracciare, ma non voglio che si continui a soffrire. E se la sofferenza dei bambini servisse a raggiungere la somma delle sofferenze necessaria all'acquisto della verità, allora io dichiaro in anticipo che la verità tutta non vale un prezzo così alto. Non voglio insomma che la madre abbracci l'aguzzino che ha fatto dilaniare il figlio dai cani! Non deve osare perdonarlo! Che perdoni a nome suo, se vuole, che perdoni l'aguzzino per l'incommensurabile sofferenza inflitta al suo cuore di madre; ma le sofferenze del suo piccino dilaniato ella non ha il diritto di perdonarle, ella non deve osare di perdonare quell'aguzzino per quelle sofferenze, neanche se il bambino stesso gliele avesse perdonate! E se le cose stanno così, se essi non oseranno perdonare, dove va a finire l'armonia? C'è forse un essere in tutto il mondo che potrebbe o avrebbe il diritto di perdonare? Non voglio l'armonia, è per amore dell'umanità che non la voglio. Preferisco rimanere con le sofferenze non vendicate. Preferisco rimanere con le mie sofferenze non vendicate e nella mia indignazione insoddisfatta, anche se non dovessi avere ragione. Hanno fissato un prezzo troppo alto per l'armonia; non possiamo permetterci di pagare tanto per accedervi. Pertanto mi affretto a restituire il biglietto d'entrata. E se sono un uomo onesto, sono tenuto a farlo al più presto. E lo sto facendo. Non che non accetti Dio, Alëša, gli sto solo restituendo, con la massima deferenza, il suo biglietto». (Dostevskij – Fratelli Karamazov)
visechi is offline  
Vecchio 09-01-2007, 13.07.00   #8
paperapersa
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Riferimento: Cosa è il Male? (raccontino istruttivo)

Citazione:
Originalmente inviato da visechi
Che particolarissimo gusto: banalizzare il Male. Ma non credo che ci sia alcuna necessità di banalizzarlo, essendo già banale di per sé. Io avrei un altro raccontino che parla del male, forse più istruttivo.

Ritengo che il Male, il suo essere nel mondo sia una costante del pensiero e delle riflessioni dell’uomo, del suo pensare e riflettere, ciò fin dalla notte dei tempi ed indipendentemente dal credo religioso o dall’ateismo professato da ciascuno di noi.
Il Male, infatti, interroga l’uomo, soprattutto quando ne interseca l’esistenza; l’uomo, a sua volta, interroga se stesso, la natura, la Vita, il Creato ogni qualvolta avverte l’ansito doloroso del suo vigore che n’annuncia l’irrompere nella vita delineandone i contorni su un orizzonte che s’adombra.
Il Male, per quanto ponga interrogativi, e per quanto sia a sua volta oggetto e scaturigine d’interrogazioni, è un mistero imperscrutabile, non offre un perché del suo apparire, non risponde agli accorati quesiti che l’uomo rivolge al proprio esistere, svuotato di senso e significato.

Un po’ la misura di questo continuo interrogarsi intorno al problema del Male la offre la letteratura. Potrei citare mille esempi di stupende pagine letterarie che affrontano la tematica, ne propongo, invece, solo una…

Sono convinto che il brano che segue, estratto non a caso da una delle più belle opere della letteratura di tutti i tempi, possa essere letto con gli occhi non solo della mente e dell’intelletto, ma, soprattutto, con quelli più profondi dell’anima. Penso che le sue parole, i suoi periodi possano così insinuarsi nel profondo di ciascuno di noi, facendosi largo fra la miriade di pensieri che affollano la nostra mente, per installarsi in quel fondo ineffabile del nostro essere, che distingue e rende unico ciascuno di noi, e colà trovarvi asilo. Ciò è indispensabile per addentrarsi e seguire il filo della riflessione intorno al Male.

<<Ascolta: se tutti devono soffrire per comprare con la sofferenza l'armonia eterna, che c'entrano qui i bambini? Rispondimi, per favore. È del tutto incomprensibile il motivo per cui dovrebbero soffrire anche loro e perché tocca pure a loro comprare l'armonia con le sofferenze. Perché anch'essi dovrebbero costituire il materiale per concimare l'armonia futura di qualcun altro? La solidarietà fra gli uomini nel peccato la capisco, capisco la solidarietà nella giusta punizione, ma con i bambini non ci può essere solidarietà nel peccato, e se è vero che essi devono condividere la responsabilità di tutti i misfatti compiuti dai loro padri, allora io dico che una tale verità non è di questo mondo e io non la capisco. Qualche spiritoso potrebbe dirmi che quel bambino sarebbe comunque cresciuto e avrebbe peccato, ma, come vedete, egli non è cresciuto, è stato dilaniato dai cani all'età di otto anni. Oh, Alëša, non sto bestemmiando! Io capisco quale sconvolgimento universale avverrà quando ogni cosa in cielo e sotto terra si fonderà in un unico inno di lode e ogni creatura viva, o che ha vissuto, griderà: "Tu sei giusto, o Signore, giacché le tue vie sono state rivelate!" Quando la madre abbraccerà l'aguzzino che ha fatto dilaniare suo figlio dai cani e tutti e tre grideranno fra le lacrime: "Tu sei giusto, o Signore!": allora si sarà raggiunto il coronamento della conoscenza e tutto sarà chiaro. Ma l'intoppo è proprio qui: è proprio questo che non posso accettare. E fintanto che mi trovo sulla terra, mi affretto a prendere i miei provvedimenti. Vedi, Alëša, potrebbe accadere davvero che se vivessi fino a quel giorno o se risorgessi per vederlo, guardando la madre che abbraccia l'aguzzino di suo figlio, anch'io potrei mettermi a gridare con gli altri: "Tu sei giusto, o Signore!"; ma io non voglio gridare allora. Finché c'è tempo, voglio correre ai ripari e quindi rifiuto decisamente l'armonia superiore. Essa non vale le lacrime neanche di quella sola bambina torturata, che si batte il petto con il pugno piccino e prega in quel fetido stambugio, piangendo lacrime irriscattate al suo "buon Dio"! Non vale, perché quelle lacrime sono rimaste irriscattate. Ma esse devono essere riscattate, altrimenti non ci può essere armonia. Ma in che modo puoi riscattarle? È forse possibile? Forse con la promessa che saranno vendicate? Ma che cosa me ne importa della vendetta, a che mi serve l'inferno per i torturatori, che cosa può riparare l'inferno in questo caso, quando quei bambini sono già stati torturati? E quale armonia potrà esserci se c'è l'inferno? Io voglio perdonare e voglio abbracciare, ma non voglio che si continui a soffrire. E se la sofferenza dei bambini servisse a raggiungere la somma delle sofferenze necessaria all'acquisto della verità, allora io dichiaro in anticipo che la verità tutta non vale un prezzo così alto. Non voglio insomma che la madre abbracci l'aguzzino che ha fatto dilaniare il figlio dai cani! Non deve osare perdonarlo! Che perdoni a nome suo, se vuole, che perdoni l'aguzzino per l'incommensurabile sofferenza inflitta al suo cuore di madre; ma le sofferenze del suo piccino dilaniato ella non ha il diritto di perdonarle, ella non deve osare di perdonare quell'aguzzino per quelle sofferenze, neanche se il bambino stesso gliele avesse perdonate! E se le cose stanno così, se essi non oseranno perdonare, dove va a finire l'armonia? C'è forse un essere in tutto il mondo che potrebbe o avrebbe il diritto di perdonare? Non voglio l'armonia, è per amore dell'umanità che non la voglio. Preferisco rimanere con le sofferenze non vendicate. Preferisco rimanere con le mie sofferenze non vendicate e nella mia indignazione insoddisfatta, anche se non dovessi avere ragione. Hanno fissato un prezzo troppo alto per l'armonia; non possiamo permetterci di pagare tanto per accedervi. Pertanto mi affretto a restituire il biglietto d'entrata. E se sono un uomo onesto, sono tenuto a farlo al più presto. E lo sto facendo. Non che non accetti Dio, Alëša, gli sto solo restituendo, con la massima deferenza, il suo biglietto». (Dostevskij – Fratelli Karamazov)
Splendida pagina, mi sento talmente vicina a questo aborrire la sofferenza, il dolore, la dannazione eterna, la protervia di chi si crede nel giusto e giudica e condanna.....senza pensare che siamo tutti, tutti sulla stessa barca!
Che ci portiamo appresso miliardi di anni di vita animalesca, di bassi istinti,
di follie , abusi, eccessi, che nessuno di noi è esente dalla responsabilità
delle guerre, delle uccisioni, delle conquiste a qualunque costo.
La nostra splendida storia, la storia di sterminii di massa, di ignobili silenzi.
Benedetto nuovo millennio ove tutto è trasparente dove le verità
vengono gridate sui tetti e attraverso le antenbne e i satelliti
tutti sappiamo tutto di tutti, benedetti nuovi media che ci danno
tutte le possibilità di diffondere il bene oltre che di conoscere il male.
paperapersa is offline  
Vecchio 09-01-2007, 18.54.06   #9
Wuaw
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Riferimento: Cosa è il Male? (raccontino istruttivo)

Ciao Visechi,

splendida pagina, ma il problema rimane irrisolto.
Il problema del Male, come è compatibile con il Dio buono e generoso e misericordioso che proclamano le religioni?

Io ho banalizzato (può darsi) ma diamoci una guardata intorno.
Il manicheismo con i due principi contrapposti?
Sembra convincente, ma Agostino, che prima ne era stato convinto, nella maturità lo considerò un pensiero aberrante.

L'imperscrutabilità del Male?
La conclusione di Dostoieski di restituire il biglietto è identica al "fermate il mondo! Voglio scendere!"
O a quell'altro brano che riproduce una terribile invettiva a Dio, anzi una maledizione a Dio in letto di morte (purtroppo non ho sotto mano nè il brano nè l'autore, devi accontertarti della mia sintesi).
La scommessa sull'aldilà?
Dove tutto sarà riparato, il colpevole punito, l'innocente ricompensato?
E lasciamo perdere delle possibilità di morire in grazia o in disgrazia, lì andiamo nella lotteria, ancora in voga in alcune religioni.
Oppure le infinite rinascite, il karma delle precedenti esistenze, colpe pregresse.
In questo modo mi sembra giochiamo con la sensibilità delle persone, le colpe pregresse del bambino dilaniato dai cani di Dostoieski o il bambino sgozzato insieme alla madre ed alla nonna per una lite fra vicini dei nostri giorni.
Qualunque soluzione è umanamente insoddisfacente.

Io trovo un pò di serenità, rispetto all'angoscia che un interrogativo del genere mi provoca, come credo provochi in chiunque si ponga il problema, nella visione di realtà fortemente interconnessa e multistrati.
Non è facile da spiegare, e non ci provo più di tanto, anche se forse la spiegazione ci viene data ogni giorno o meglio ogni notte.

No, non vado avanti, se non con il raccontino che tutti conoscono del saggio (credo fosse Lao-tzu, ma non ha importanza) che, risvegliatosi dopo avere sognato di essere una farfalla, rimase a pensare se era Lao-tzu che aveva sognato di essere una farfalla, o se era la farfalla che stava sognando di essere Lao-tzu.

E' anche questo banale, ma se ci pensi dischiude un panorama immenso ed interessanti ipotesi di spiegazioni, specie se ci si relaziona ad esperienze di premorte e ad interessanti ipotesi "olografiche" della realtà.
Ma che ognuno faccia la propria strada e la propria esperienza, nel rispetto dei percorsi che gli altri scelgono.
Wuaw is offline  
Vecchio 09-01-2007, 22.48.03   #10
Mary
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Riferimento: Cosa è il Male? (raccontino istruttivo)

Citazione:
Originalmente inviato da visechi
Che particolarissimo gusto: banalizzare il Male. Ma non credo che ci sia alcuna necessità di banalizzarlo, essendo già banale di per sé. Io avrei un altro raccontino che parla del male, forse più istruttivo.

Ritengo che il Male, il suo essere nel mondo sia una costante del pensiero e delle riflessioni dell’uomo, del suo pensare e riflettere, ciò fin dalla notte dei tempi ed indipendentemente dal credo religioso o dall’ateismo professato da ciascuno di noi........(Dostevskij – Fratelli Karamazov)[/b]

Splendido il racconto tratto da i Fratelli Karamazov.
Tante e tante volte io mi sono chiesta se c'era qualcuno "dall'altra parte" che si stava divertendo da matti giocando con le vite umane.

A volte la vita appare come una partita a scacchi, mossi da mani invisibili.

Il male qui per avere il paradiso là non mi interessa. Premio o castigo sarebbero ugualmente ingiusti visti da qui, almeno per me.

L'attuale spiegazione che mi sono data è questa: il male è solo un mezzo per comprendere, per imparare, e il bene è solo un mezzo per ristorarci di tanto in tanto. Non vedendo bene in assoluto da nessuna parte, ma sempre circondato dal male che sembra avere la meglio, quasi sempre. Appare la forza predominante in questo mondo.
Lo dice persino un proverbio "l'erba cattiva non muore mai".

E' un fatto soggettivo? è solo una visione distorta della realtà?

Vediamo solo il puntino nero su di un foglio bianco?!

Oppure c'è solo un puntino bianco su di un foglio nero?

Non lo so. Mi piacerebbe saperlo, ma non lo so.

Potremmo fare un'altra ipotesi. Mettiamo che il male sia una forza, una intelligenza, che chiameremo diavolo, un mostro che siamo chiamati a combattere ma non con le sue stesse armi.
La Terra potrebbe essere una specie di arena nella quale veniamo gettati o che scegliamo di affrontare.
Oggi più che mai il bene sembra subire una pesante sconfitta.

Se veniamo gettati di forza allora siamo marionette nelle mani di un burattinaio.
Se invece scegliamo di venire allora è una scuola, una prova, una crescita.

Un terribile gioco a moscacieca, gli occhi bendati ci muoviamo nell'oscurità.

Mary
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