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Vecchio 07-04-2008, 18.59.06   #21
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Riferimento: Vita reale, che fare?

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Originalmente inviato da neverland
(...) non capisco cosa vuoi dire con "ego" in questo caso, perchè, secondo me, ego e Spirito non comunicano fra di loro. L'ego è molto potente, ha fatto tutto quello che noi percepiamo coi nostri sensi, basta guardarsi allo specchio ed è già ego, è la totale identificazione da quando siamo nati, ci da delle soddisfazioni, ma soprattutto è molto bravo a crearci problemi, attraverso le nostre paure, con le quali mantiene reale la sua presenza, ma lo Spirito non comunica con lui, non parla lo stesso linguaggio, dove sta lo Spirito non c'è problema o paure, c'è Unità, non separazione, o si è Uniti o si è separati, le due cose non possono coesistere, io e te siamo uniti oltre i nostri ego, al punto che se fossimo consapevoli costantemente non avremmo bisogno di comunicare attraverso l'ego, quest'ultimo, quindi, non può essere ripieno della volontà di Dio, Egli ci ha creato ci ha dato il libero arbitrio, alla fine siamo come la parabola del figliol prodigo che lascia il padre, va nel mondo, e quando trova finalmente se stesso torna a casa, Egli sa che torneremo a casa, ognuno coi suoi tempi, la Sua volontà è la nostra vera volontà.
Amico Neverland, a differenza di quanto tu possa pensare, io credo che l'ego può essere nella situazione di comunicare con lo spirito; anzi, dirò di più: lo Spirito, chiamato anche da Gesù lo "Spirito di Verità" od anche il "Consolatore", è in ognuno di noi; è una sorta di energia, di guida che ci suggerisce, in ogni momento ed in ogni luogo, cosa è giusto fare, come dovremmo comportarci: è una forza consigliatrice. E proprio in virtù del libero arbitrio, noi abbiamo la facoltà di ascoltare questa "voce" oppure no. Ovviamente è necessaria la sensibilità adatta per essere coscienti di esso e per ascoltarlo. Per quanto riguarda l'ego, ossia l'"io", io credo che sia ciò che riusciamo a costruire, nel corso della nostra vita, della nostra persona, tramite le informazioni che riceviamo dal mondo e dalle esperienze che ivi facciamo, e come queste forme vengono elaborate ed armonizzate per, in ultima analisi, crescere; la crescita a cui mi riferisco non può che essere quella spirituale che ritengo sia quella necessaria per la salvezza di noi stessi. Ora se questa "costruzione", cioè l'ego, si avvale dell'aiuto della volontà divina, ossia dello Spirito di Verità, ecco che la nostra crescita assumerà una maggiore valenza spirituale poiché, appunto, coordinata dal volere divino: estrapolando al massimo livello tale situazione, troviamo la figura del Cristo che indubbiamente ha il suo "ego" costruito nel corso degli anni e formatosi con l'aiuto dello Spirito, fino a quando Egli fu "ripieno" dello Spirito Santo, con la celebrazione del suo battesimo nelle acque del fiume Giordano.
Dalle tue parole mi sembra di capire che consideri l'ego di una persona un qualcosa di negativo: non credo che sia così. L'ego non è né negativo, né positivo: tutto dipende da come viene "utilizzato", ossia dipende dal nostro comportamento: se seguiamo (o meglio: ci sforziamo di seguire) la via indicata da Dio, allora esso diventa "cosa buona", altrimenti diventa una persona votata alle cose della terra che, come sappiamo, passerà. Quindi, per finire, credo che l'ego, ossia l'uomo che siamo, dipenda sostanzialmente dal riferimento che consideriamo assoluto. Per alcuni tale riferimento può essere il denaro, per altri la carriera professionale, oppure il potere terreno. Per altri, invece, tale riferimento è Dio, che si è fatto conoscere tramite suo Figlio il Cristo.
Saluti.
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Vecchio 07-04-2008, 20.13.40   #22
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Riferimento: Vita reale, che fare?

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Originalmente inviato da neverland
Per Giuseppe di Davide
Quello che ho letto mi sembra giusto, però questo passo "8 Quelli che vivono secondo la carne non possono piacere a Dio.", non sono molto daccordo, questo crea timore di Dio, non credo che Lui ci giudichi in questo modo, anzi credo che non giudichi affatto, secondo me questa è una delle innumerevoli manifestazioni dell'ego, Dio è amore incondizionato, non possiamo altro che piacergli.
Buona vita a tutti.
Mandi Mandi
Scusa Neverland se mi permetto di intervenire in merito al tuo post sull'intervento di Giuseppe di Davide, ma desidero esprimerti il mio pensiero.
Io credo che Dio sia sì infinitamente buono ed amorevole, ma credo altresì che sia anche infinitamente giusto; più che le mie parole, potrà esserti maggiormente di aiuto la parabola del seminatore.

"Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco apparve anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla? No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio".

Spero sia chiaro cosa Gesù volesse intendere con questa parabola.
Aggiungo un altro passo fondamentale ed illuminante dell'insegnamento di Gesù:
"Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli." (Mt 7,21)

È quindi vero che Dio è amore ma, a seconda del nostro comportamento, a volte potremmo anche non piacergli!

Saluti, amico.
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Vecchio 09-04-2008, 20.27.35   #23
neverland
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Riferimento: Vita reale, che fare?

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Originalmente inviato da Rising Star
Amico Neverland, a differenza di quanto tu possa pensare, io credo che l'ego può essere nella situazione di comunicare con lo spirito; anzi, dirò di più: lo Spirito, chiamato anche da Gesù lo "Spirito di Verità" od anche il "Consolatore", è in ognuno di noi; è una sorta di energia, di guida che ci suggerisce, in ogni momento ed in ogni luogo, cosa è giusto fare, come dovremmo comportarci: è una forza consigliatrice. E proprio in virtù del libero arbitrio, noi abbiamo la facoltà di ascoltare questa "voce" oppure no. Ovviamente è necessaria la sensibilità adatta per essere coscienti di esso e per ascoltarlo. Per quanto riguarda l'ego, ossia l'"io", io credo che sia ciò che riusciamo a costruire, nel corso della nostra vita, della nostra persona, tramite le informazioni che riceviamo dal mondo e dalle esperienze che ivi facciamo, e come queste forme vengono elaborate ed armonizzate per, in ultima analisi, crescere; la crescita a cui mi riferisco non può che essere quella spirituale che ritengo sia quella necessaria per la salvezza di noi stessi. Ora se questa "costruzione", cioè l'ego, si avvale dell'aiuto della volontà divina, ossia dello Spirito di Verità, ecco che la nostra crescita assumerà una maggiore valenza spirituale poiché, appunto, coordinata dal volere divino: estrapolando al massimo livello tale situazione, troviamo la figura del Cristo che indubbiamente ha il suo "ego" costruito nel corso degli anni e formatosi con l'aiuto dello Spirito, fino a quando Egli fu "ripieno" dello Spirito Santo, con la celebrazione del suo battesimo nelle acque del fiume Giordano.
Dalle tue parole mi sembra di capire che consideri l'ego di una persona un qualcosa di negativo: non credo che sia così. L'ego non è né negativo, né positivo: tutto dipende da come viene "utilizzato", ossia dipende dal nostro comportamento: se seguiamo (o meglio: ci sforziamo di seguire) la via indicata da Dio, allora esso diventa "cosa buona", altrimenti diventa una persona votata alle cose della terra che, come sappiamo, passerà. Quindi, per finire, credo che l'ego, ossia l'uomo che siamo, dipenda sostanzialmente dal riferimento che consideriamo assoluto. Per alcuni tale riferimento può essere il denaro, per altri la carriera professionale, oppure il potere terreno. Per altri, invece, tale riferimento è Dio, che si è fatto conoscere tramite suo Figlio il Cristo.
Saluti.

Io credo che il fine ultimo è quell'obiettivo Spirituale che ci stiamo proponendo, e su questo non ci piove, Dio, secondo me, comunica costantemente con noi, e la Sua voce parla al nostro vero Se, perchè è li che vuole attirare l'attenzione, è la sola sede dove ci può essere una comunicazione pulita. L'ego, come hai detto tu, ce lo siamo costruiti nell'arco della vita, e gli ego sono diversi come diverse sono le persone, ce ne sono di molto forti e altri più deboli, a seconda di questo la comunicazione col Divino può essere più o meno pulita. In un ego, diciamo così, soft, flessibile, con apertura mentale, logico che è più disposto a comunicare col Divino, mentre uno strong magari non sa neanche di cosa stiamo parlando ora, però, comunque sia, è sull'esperienza di vita personale che si costruisce l'ego e a volte non è facile lasciare le "vecchie abitudini", questo, quindi, può fare da filtro alla comunicazione col Divino, l'ego a volte cerca si sostituirsi a Dio in questo, ci da pensieri "alti", ma alla resa dei conti, come è successo a Pietro, rimane fedele solo a se stesso.
Questa è la mia esperienza, che non deve essere necessariamente la tua, mi sono accorto di avere un ego che disturba la comunicazione, Dio comunica costantemente con me, ma il mio ego si mette in mezzo, al punto che diventa difficile capire se il messaggio viene da Dio o dall'ego, qualcuno mi ha detto che questa è la cosa più difficile da imparare, tempo fa non ci credevo, ma me ne sono accorto a mie spese. L'incomunicabilità quindi, se c'è, viene dall'ego, basta guardare cosa accade nel mondo per renderci conto di cosa è, qual'è la sua natura.
Tu, probabilmente, non hai questa difficoltà, ma tu hai il tuo percorso da fare, Dio aspetta tutti i suoi figli, non importa quali strade stiamo percorrendo, questo fa parte del libero arbitrio, ma sa che torneremo a Lui e ce lo dice continuamente, per questo penso che non ci giudichi, non c'è niente da giudicare, il giudizio è una costruzione dell'ego, Lui è la Verità, non ha bisogno di giudicare, c'è la VERITA' e la verità, la prima E' ASSOLUTA, la seconda è duale ed appare quando c'è la menzogna, solo in questo caso c'è bisogno di giudizio.
Infine, personalmente, credo che le parabole siano utili per avere una traccia di percorso, una direzione, ma non sono "il percorso", e comunque nella mia esperienza non ho incontrato questa opportunità, peraltro probabilmente valida per molti altri.
Con simpatia...
Mandi Mandi
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