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Vecchio 10-05-2004, 13.16.15   #1
basil
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Krishnamurti

Era il 1966. Il paese era l'Italia, e il luogo Roma.
Jiddu Krishnamurti ci aveva invitati a pranzo. Io mi trovavo a Roma per partecipare a un convegno di pacifisti (War Resistors Conference). C'era anche Krishnaji. Finito di pranzare, sedemmo tutti assieme. C'erano anche Aldous Huxley e Yehudi Menuhin. C'erano anche altri, ma non li ricordo.

Huxley disse a Krisnamurti: "Krishna, ci conosciamo sin dal 1940. Ti ho ascoltato tantissime volte, ma sono ancora al punto in cui ero nel 1940."

Sentimmo la profondità e l'intensità del dispiacere trasformarsi in compassione nello sguardo che Krishnamurti lanciò a Huxley. Erano grandi amici.

"Come mai?", chiese Krishnaji.

Aldous rispose: "Perché da un lato ho rifiutato tutto, e dall'altro mi sono appoggiato a te. Ho messo da parte la vecchia autorità perché ero sicuro di avere te."

"Ah, è così? Allora, Aldous, fammi a pezzettini e gettali fuori dalla finestra.”

Ancora adesso vedo la scena come se l’avessi davanti agli occhi.
C’era umiltà e assoluta mancanza di imposizione; solo l’intensità della compassione.

“Fammi a pezzettini e gettali fuori dalla finestra”, aveva risposto Krishnamurti, “ma per amor del cielo, sii libero.”

[tratto da: Vimala Thakar, “L’arte di morire vivendo”, ed. Ubaldini]
basil is offline  
Vecchio 12-05-2004, 15.59.45   #2
Paolo77
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cosa vuoi dire con questo?
Paolo77 is offline  
Vecchio 12-05-2004, 16.07.51   #3
basil
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secondo te?
basil is offline  
Vecchio 12-05-2004, 17.00.26   #4
dawoR(k)
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Thumbs up secondo me

con quello che hai detto
intendevi dire
esattamente quello che hai detto

(riuscendoci peraltro...)

w.
dawoR(k) is offline  
Vecchio 12-05-2004, 17.02.58   #5
basil
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grazie, Dawor.
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Vecchio 12-05-2004, 18.42.59   #6
Paolo77
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prima rispondi tu e poi ti rispondo io
Paolo77 is offline  
Vecchio 12-05-2004, 19.01.27   #7
basil
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Non vorrei sembrarti scostante, ma ha poca importanza la mia risposta: per ognuno ha importanza ciò che è in grado di cogliere da sé.

ciao
basil is offline  
Vecchio 12-05-2004, 22.39.44   #8
Paolo77
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sta bene. Grazie.
Paolo77 is offline  
Vecchio 15-10-2004, 14.58.17   #9
il pensiero
Utente bannato
 
Data registrazione: 15-10-2004
Messaggi: 1,265
Citazione:
Aldous rispose: "Perché da un lato ho rifiutato tutto, e dall'altro mi sono appoggiato a te. Ho messo da parte la vecchia autorità perché ero sicuro di avere te."

Chi ti parla ha solo letto di J.K.i questi libri di “Ubaldini” :La visione profonda, Che cosa vi farà cambiare, La domanda impossibile, Libertà dal conosciuto, L’antiguru.

Io penso che, di questi, il più adatto per capire il suo pensiero sia :Libertà dal conosciuto.

Secondo me se Aldous era veramente cosciente di quello che diceva, non era ancora al punto in cui era nel 1940."...

Avrei piacere di confrontarmi con .Brasil, che da come ho intuito ha avuto la rara opportunità di conoscere J.K. di persona, per verificare se ho capito nel modo che lui voleva fosse capito il suo messaggio.

Ciao.
il pensiero is offline  
Vecchio 15-10-2004, 15.35.23   #10
Umberto77
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Data registrazione: 01-10-2004
Messaggi: 121
Mi sembra che in tutto questo si evidenzi il problema del Maestro.

Tutti tendiamo a legarci a colui che stimiamo e ci sta insegnando qualcosa e, in qualche modo possiamo diventare dipendenti da lui e dall'aspettative di quello che potrà ancora dirci.

Succede, allora, che non ascoltiamo l'insegnamento, ma il Maestro.

Questo ci lega e non ci fa crescere.

In psicoanalisi si dice che l'adolescente deve "divorare" il padre, cioè deve rendere questa figura parte di lui e rendersi indipendente.
Se non lo fa, diventerà un adulto nevrotico teso a cercare la figura paterna in qualche altro simbolismo esterno.

Dunque il Maestro serve per il momento di conoscenza, ma poi va abbandonato, gettato dalla finestra, divorato.

Penso proprio che le parole di J.K. volessero dire questo.
Umberto77 is offline  

 



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