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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 26-07-2004, 23.45.39   #131
atisha
Ospite pianeta Terra
 
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Data registrazione: 17-03-2003
Messaggi: 3,020
Fluida-mente

Dunadan cosa è per te il rispetto?
Nessuno manca di rispetto se nuota fuori dalla mente.
Perchè "vedi" spam, saluti e basta?
Nessuno parla di altro, anzi...

I koan sono insegnamenti di realtà,chiaramente in chiave teorica..per permettere uno sviluppo intuitivo, quindi le stesse parole che esprimono apparente caos sono causa stessa di espressione dell'inesprimibile, ma solo se "noi" permettiamo nel rilassamento di andare "oltre" il loro significato, raggiungendo in vibrazione frammenti di verità assolute.
Nello stesso nonsense apparente a volte uso (siamo) parole o forme per esprimere o per lo meno cercando di fare, ciò che la mente razionalconflittuale così strutturata difficilmente coglie...

Prendi tutto così.. fluidamente



Un saluto al Webmaster


La spiritualità non può essere discussa ma solamente vissuta.
atisha is offline  
Vecchio 27-07-2004, 12.50.42   #132
Dunadan
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Data registrazione: 19-11-2003
Messaggi: 978
Re: Sensato a senso unico o Insensato a doppio senso?

Citazione:
Caro Dunadan perchè dovrei contrariarmi? Ma figurati!
La "misura della misura" della tuo "metro di analisi" di chiaro connubio tra "qualità e quantità" dove stà?
Nel comfort circolare del tuo obbiettivo pensiero di chiara matrice "materialista"? Ti piace il loop ? Mica meglio un pò di Surf?
Ma va là....Simpaticamente ...non ti credo.
Sei meno sciocchino di quel che vuoi far credere a te stesso...
Niente, non vuoi rispondermi, non vuoi mostrarmi quale grande ragionamento usi per dire che "posso fare di meglio", che questo meglio sarebbe "guardare il cielo".
La tua frase rimarrà lì, senza che tu me la sappia spiegare.
Ma è sicuramente inutile cercare un senso filosofico a un discorso puramente di fede cieca.

Basterebbe che te rispondessi che non c'è un significato particolare nelle tue parole, che non usi metri particolari per dire cosa è "meglio", ma semplicemente è un atto di fede.

Eppure hai negato che si tratti di pura fede, non so perchè.

Ora continui a rispondermi con allusioni, senza dire nulla di concreto, con qualche risatina e qualche presa in giro.

come questa:

Citazione:
E' proprio vero che molti si costruiscono gabbie da soli...Sic!
Entrato, vorrai buttare via anche la chiave? [/b]
Che simpatia ! complimenti.
Dunadan is offline  
Vecchio 27-07-2004, 13.59.15   #133
Dunadan
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Data registrazione: 19-11-2003
Messaggi: 978
Citazione:
Messaggio originale inviato da shakespeare
ci accorgiamo di come l'archeologia, tra le scienze la più giovane, abbia dato e dia di gran lunga ragione alle Scritture,
Se a volte l'archeologia mostra come esistenti luoghi raccontati dalla bibbia, ciò serve ben poco a rafforzare l'idea che la bibbia sia stata ispirata divinamente.
E' ovvio che la bibbia, scritta da uomini, sia anche un documento che ripercorre eventi storici realmente accaduti. La bibbia poi attorno a questi eventi ci costruisce la sua religione, ben più oscura e meno trasparente degli eventi storici.

Da come parli tu, sembra tutto così limpido e chiaro, vuoi a tutti costi vedere chiarezza dove chiarezza non c'è affatto.
La bibbia è costellata di errori geofrafici e storici.
Scrive Ambrogio Donini, famoso storico delle religioni, nel suo libro "Storia del Cristianesimo":
"Che tutti gli scritti ai quali è affidata la testimonianza della predicazione, passione e morte di Cristo siano stati redatti fuori dalla Palestina, e a grande distanza dalle date supposte per lo svolgimento dei fatti narrati, intessuti di anacronismi, di incoerenze e di contraddizioni, risulta anche dalla scarsa e confusa conoscenza che i loro autori rivelarono dalla geografia e dalla topografia politica e religiosa della ziona cui si riferirono e delle tradizioni rituali e culturali del popolo giudaico.
La palestina che essi descrivono è un paese assolutamente fuori dalla realtà."
Ti elenco altri passi:
"gli evangelisti chiamano "mare" il lago Gennesareth di soli 11 km per 20."
"Viene citato il capoluogo Tiberiade sebbene fosse stato costruito di recente ed elevato a capoluogo della Galilea sino almeno al 61 d.C.".
"Gli evangelisti, per far ritornare gesù da Tiro al lago di Galilea lo fanno passare per Sidone, che è a 35Km al nord, e gli fanno compiere il giro del lago."
"Molti dei centri abitati di questo paese convenzionale, assai più simbolico che reale, pongono dei seri problemi di topografia a cominciare dalla cittadina di Narareth, che ha tutta l'aria di essere inventata,, sulla base di una falsa etimologia del termine "nazareno" o "nazoreo", che indicava semplicemente una setta locale di puri e di asceti.
"le indicazioni che ci danno i Vangeli sul monte della crocifissione e della sepoltura di Gesù sono incerte e contrastanti.
Il sito preciso, del resto, è stato scoperto solo sotto Costantino, non prima del 326, in condizioni che sollevano molti dubbi, perchè il luogo era consacrato a Venere e lo si volle cristianizzare, asserendo che lì si doveva trovare invece la tomba del Cristo."
"Sulla flora e la fauna della Palestina vengono date informazioni generiche, quali si poteva riscontrare in qualsiasi altro paese del Mediterraneo. Sono ricordati il fico, l'olivo, la vite, mentre si ignorano le piante tipiche della regione, come il cedro e il dattero; e in una delle parabole più famose, quella del chicco di senapa, si parla di questo cespuglio, che raggiunge al massimo un metro di altezza come di un vero e proprio albero con ramificazioni impossibili.
Gli animali sono gli stessi che troviamo in Asia minore, in Italia o in Africa settentrionale: il lupo, la vipera, il corvo, la volpe..."
Mi fermo qui, sono stanco di srivere.

Come vedi, tutta la chiarezza dei testi sacri che vuoi presentarci, non è affatto realistica.
Queste non sono opinioni, questo è studio, è filologia, è archeologia, analisi concreta, non è atto di fede, è serio lavoro senza il pregiudizio del credere o del non credere. Questo è un uomo trasparente che non basa le sue ricerche su quello che vuole che sia, ma su quello che è.

Citazione:
come vedi è proprio un discorso in cui si può credere, per "prove"
Niente affatto. E' un semplice atto di fede.


Citazione:
Ha ragione Rotaflex ha dire che ti sei chiuso in una gabbi asfittica, del vedo credo perchè in questo caso la tua intenzione è in realtà:"non credo, dunque non c'è bisogno che debba vedere nient'altro di cui non sia a conoscenza".
Ok, siamo entrati nella tipica fase in cui cominciate a pitturarmi a vostro piacimento. Pensate piuttosto a dire cose concrete invece di inventarvi come sono io. Argomentazioni concrete.
Non si capisce da cosa tu abbia dedotto che io vedo solo ciò di cui sono a conoscenza, quando invece sto facendo della mia vita una "continua ricerca".
Giustifica meglio questa tua frase, perchè è del tutto gratuita e non rappresenta la realtà.

Per il fatto che voi vi convincete di sentire Dio quando cercate di sentirlo, io dovrei convincermi di sentirlo? Lo sentirò se qualcosa si sentirà. Non posso, come voi, partire dal pregiudizio di sentirlo. non sarebbe serio da parte mia e per nulla coerente.
Al massimo posso predispormi senza pregiudizio(che ci sia o che non ci sia) e attendere, ma nulla si sente, ammeno che io non voglia sentire e a quel punto mi inventerei di sentirlo.

Quindi, io che sono aperto a tutto, a qualsiasi vostra dimostrazione, a qualsiasi scoperta, a qualsiasi analisi, a qualsiasi evento nuovo, sarei IL CHIUSO ASFISSIATO? Mentre voi che credete e basta a una fede, senza credere alle nuove ricerche scientifiche, perchè negano la vostra fede, sareste persone aperte?
Se domani uno scienziato scopre come è nata la Specie UOMO, io cercherò di analizzare cosa dice, forse vi aderirò, forse no. Voi invece darete per scontato che si sbaglia, perchè non va d'accordo con la vostra fede.
IO SAREI IL CHIUSO ASFISSIATO?

Citazione:
non troverai in pratica le risposte che tu ricerchi,
Ti ho spiegato che io posso vivere anche senza l'appoggio delle risposte immediate. Non ho bisogno di risposte inventate per sentirmi meglio. Posso tranquillamente vivere in una sistazione di Nichilismo. Gianni Vattimo parla proprio di stato di Nichilismo visto in maniera positiva.

Citazione:
se non ti spoglierai del tuo orgoglio di pseudo sapienza e concepirai delle verità che esistono dove non esiste l'umano intelletto, ma ben superiore;
Smettila con questo tono con me, smettila con queste frasi vuote.
Orgoglio? Pensa al tuo di orgoglio, io sono una persona fin troppo aperta a ragionare sulle cose che mi si presentano. Ma per credere alle tue storie dovresti dimostrarmele. Non sono affatto guidato dall'orgoglio, IO SONO PRONTO A RINNEGARE QUALSIASI DEI MIEI DISCORSI SE TU MI DIMOSTRI CHE SONO IN ERRORE.
Tu piuttosto sei orgoglioso verso ciò che credi, la tua fede, e NON SEI AFFATTO PRONTO A RINNEGARLA SE QUALCUNO TI DIMOSTRA LA SUA FALSITà.
Io sarei l'orgoglioso?


Citazione:
dovresti sapere che il Darwinismo sull'evoluzione a cui tieni tanto e che difendi con certezza assoluta, non è stata data risposta alcuna, ossia nulla è stato confermato,
Dovresti conoscermi già, dovresti sapre invece che dò come molto probabile l'evoluzione ma che non la dò al 100%.
L'evoluzione è certo più probabile del fissismo, questo è stato ormai dato per impossibile.

Citazione:
nessun anello di congiunzione tra scimmia e uomo è stato trovato,
falsaità di tua inventiva.
Citazione:
ne di pianta o altro animale, solo disegni e credenze nate da correnti atee che per non accettare Dio come creatore, hanno voluto come padre per l'uomo una bestia.
CORRENTI ATEE??
MA POVERO ME, POVERO DARWIN.
DARWIN è STATO CREDENTE FINO A CHE I FATTI HANNO FATTO ABBANDONARE LA SUA FEDE.....
PERCHè DICI UNA COSA SIMILE?
QUESTO SIGNIFICA DIRE CHE TUTTI GLI UOMINI DI SCIENZA CHE SI DANNO DA FARE PER TROVARE DELLE VERE RISPOSTE, NON SONO ALTRO CHE STUPIDI ATEI.




Citazione:
In questo caso allora, la fede sarà fantasia, allo stesso modo in cui lo è Darwin.
non sai nemmeno di cosa stai parlando
Dunadan is offline  
Vecchio 27-07-2004, 14.03.40   #134
Rotaflex
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Messaggi: 139
Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire

Gentile Dunadan senza tanto cincischiare polemicamente ti do qualcosa di ben più concreto.
Istruzioni di base che non "le dimostrazioni insufficienti" che cerchi e che non mi pare tu ora comprenda tanto:

Premessa.
Fede? Ti ho ripetuto tante di quelle volte che non si tratta di una questione, come ti piace credere di ..."Fede".

Un noto matematico Rudy Ruckert, ben più sofisticato di "me e te messi assieme", pubblico' tempo fa per i tipi della
Muzioscienze un testo dal titolo : "La mente e l'infinito - Scienza e filosofia dell'infinito". Ti piace il pensiero tondo, autenticamente scientifico e autorevole? Perfetto. Anche a me. Da sempre.
Non hai che da procurartelo se hai davvero amore per l'onestà della logica.


Se è nelle tue possibilità Vi troverai un ausilio notevole e vedrai che capirai bene quello che oggi non riesci o non vuoi intendere in alcun modo.

(Ovviamente lo consiglio a tutti gli amici del forum incluso il Webmaster)

Bye Bye!
Rotaflex is offline  
Vecchio 27-07-2004, 14.11.29   #135
Dunadan
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L'avatar di Dunadan
 
Data registrazione: 19-11-2003
Messaggi: 978
continui a negare l'evidenza.

se non si tratta di fede, allora ce lo spieghi o no il metro d'analisi?
Dunadan is offline  
Vecchio 27-07-2004, 14.12.33   #136
Rotaflex
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Messaggi: 139
Il Circolo della vaghezza o passaggio al Limite...

Riflessioni per l'estate...

Lei.

La prossima volta che andiamo a New York dobbiamo andare al circolo dei più-più, che ne dici?

Lui.
Il circolo dei più-più?

Lei. È quel circolo a Manhattan dove si riuniscono le persone che sono il più di ogni cosa, in un senso o nell’altro. Ne
parla Saul Bellow verso la fine di Herzog: c’è l’uomo più calvo di tutti i capelluti e il più capelluto degli uomini calvi; il
più ricco dei poveri e il più povero dei ricchi; il gigante più piccolo e il nano più alto; il più furbo dei tonti e la più sciocca
di tutte le persone intelligenti. Ci sono tutti, anche i ladri onesti e i bugiardi sinceri.
Lui. E che fanno?
Lei. Al sabato sera fanno una festa, cenano, ballano. Poi fanno una gara.«E se tu riconosci il più capelluto dei calvi dal più
calvo dei capelluti—spiega Herzog—vinci un premio.»
Lui. È solo una storia...
Lei. Sì—ma è una storia curiosa, non trovi?
Lui. È una storia bizzarra. Non esistono criteri precisi per separare i calvi dai capelluti; quindi non ha senso pensare di
riconoscere il più capelluto dei calvi.
Lei. Esattamente. E non è nemmeno una questione di limiti della nostra conoscenza. Ci sono uomini calvi, e ci sono
uomini capelluti. Ma tra gli uni e gli altri vi è una zona grigia abitata da tipi che non si sa bene come classificare: uomini
stempiati, maestri del riporto, capelloni dal cucuzzolo lucido. Inutile cercare di individuare nelle nostre pratiche
linguistiche o nel nostro armamentario concettuale un criterio preciso e fondato per dire in ciascun caso se ci troviamo
davanti a un calvo o a un capelluto. «Calvo» e «capelluto» sono concetti vaghi e vaghi sono i loro confini.
Lui. Dunque dobbiamo distinguere tre categorie. Ci sono i tipi decisamente calvi (Picasso), ci sono i tipi decisamente
capelluti (il conte di Montecristo), e poi ci sono i casi dubbi. Stando così le cose, il circolo di New York potrebbe
annoverare fra i suoi membri i rappresentanti estremi di tutte e tre le categorie e la gara dei più-più non sarebbe poi così
bizzarra.
Lei. Purtroppo le cose non sono così semplici. Due confini precisi non sono meglio di uno. E se è impossibile riconoscere
il più capelluto dei calvi è altrettanto impossibile riconoscere il più calvo tra i casi dubbi. La vaghezza di questi concetti
non si esaurisce nell’esistenza di casi intermedi: è la mancanza di un confine preciso alle loro condizioni di applicazione che li rende vaghi.
Lui. Immaginiamo di trovarci in una stanza col conte di Montecristo e supponiamo di cominciare a strappargli i capelli,
uno a uno. All’inizio del processo il conte è capelluto. Alla fine sarà calvo. Ma a che punto preciso smetterà di essere
capelluto? A che punto comincerà a essere calvo?
Lei. Se anche fossimo onniscienti ci sarebbe impossibile fornire risposte esatte a domande come queste: neanche Dio
saprebbe dire quando il conte di Montecristo è diventato calvo. Un ragionamento analogo ci convincerà che non basta
nemmeno aumentare il numero delle categorie distinguendo tra casi chiaramente intermedi e casi intermedi di casi
intermedi, o casi intermedi di casi intermedi di casi intermedi. Moltiplicare il numero dei confini equivale ad assumere
una precisione ancora maggiore di quella che si immaginano al circolo dei più-più. E questo è un problema serio perché
dà luogo a un vero e proprio grattacapo logico. Senza farci caso ci ritroviamo infatti in una situazione contraddittoria. Da
un lato le due affermazioni seguenti sembrano ovvie:
(1) Dopo la rimozione del primo capello, il conte di Montecristo è ancora capelluto.
(2) Se dopo la rimozione del capello numero n il conte di Montecristo è ancora capelluto, lo è anche dopo la
rimozione del capello numero n + 1. (Che differenza può fare un capello?)
Dall’altro lato vogliamo sicuramente poter negare che:
(3) dopo la rimozione dell’ultimo capello il conte di Montecristo è ancora capelluto. (A quel punto anche il conte sarà
completamente calvo.)
Tuttavia l’asserzione (3) segue logicamente dalla congiunzione di (1) e (2).
Lui. Quindi o rinunciamo a una di quelle due asserzioni, contrariamente alle nostre intuizioni su cosa voglia dire essere
capelluto; oppure ci troviamo costretti a rinunciare ad alcuni elementari principi di ragionamento logico.
Lei. È un problema di cui si era preoccupato lo stesso Gottlob Frege, uno dei padri della logica moderna. Frege
individuava proprio nella delimitazione rigorosa di ogni concetto uno dei presupposti fondamentali per l’applicazione
delle leggi logiche. Ma sapeva anche che questo modo di procedere ha a sua volta conseguenze infelici: i concetti
impiegati in matematica e presso le cosiddette scienze esatte sono esenti da vaghezza, ma la stragrande maggioranza dei
concetti di cui ci serviamo comunemente sono vaghi. Lo sono gli aggettivi che usiamo per descrivere le persone e le cose
che ci circondano (calvo, ricco, bello, giovane, felice, pesante, vicino, profumato), i sostantivi (montagna, città, casa,
giardino, vacanza, passeggiata), i verbi (amare, rispettare, picchiare, digerire, correre, sapere, credere), e così via.
Lui. A ben vedere, nemmeno i nomi propri che usiamo per individuare le persone sono del tutto esenti da vaghezza. Quali
sono, esattamente, i confini del signor Rossi? Sicuramente il corpo di Rossi include il suo cuore e i suoi polmoni e
sicuramente non include il cuore e i polmoni di Bianchi. Ma che dire della caramella che Rossi ha appena messo in bocca:
fa parte del suo corpo? Ne farà parte soltanto una volta che avrà cominciato a masticarla? Soltanto dopo che l’avrà
ingoiata? Solo dopo che avrà cominciato a digerirla?
Lei. Ecco dunque il dilemma. Da un lato la vaghezza dà luogo a dei veri e propri paradossi. Dall’altro lato, se
applicassimo il criterio di Frege ed eliminassimo dal campo di applicazione della logica tutte quelle parole e quei concetti
che esibiscono una vaghezza di qualche sorta ci ritroveremmo con una lingua molto impoverita—una lingua così povera
da risultare del tutto inutile.
Lui. Del resto non è nemmeno detto che il criterio di Frege sia applicabile davvero. Lo sarebbe (almeno in linea di
principio) se esistesse una chiara linea di demarcazione tra ciò che è vago e ciò che non lo è. Ma anche qui ci troviamo
dinnanzi a un’ipotesi discutibile: certi concetti sono vaghi e certi sono precisi, ma esistono concetti che sembrano trovarsi
in una situazione incerta. Il concetto di persona è vago? Vi è un momento esatto in cui una persona cessa di vivere? Vi è
un momento esatto in cui una donna diventa madre? A ben vedere, vi sono dei concetti per i quali la questione della
vaghezza è a sua volta indeterminata.
Lei. Come scriveva il filosofo inglese John Austin: ‘vago’ è vago.
Lui. Se è così, se ne deve concludere che non esiste un confine netto tra i concetti vaghi e quelli non vaghi, proprio come
non esiste un confine netto tra gli uomini calvi e quelli non calvi.
Lei: Non solo non esiste: è impossibile tracciarlo.
Lui. E se è impossibile tracciare un confine netto, è impossibile eliminare la vaghezza. Come hai detto che si chiamava
quel circolo di New York...?
Rotaflex is offline  
Vecchio 27-07-2004, 14.15.53   #137
Dunadan
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Messaggi: 978
sei off topic
Dunadan is offline  
Vecchio 27-07-2004, 14.17.51   #138
Rotaflex
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Data registrazione: 16-06-2004
Messaggi: 139
ciao....

Da quando? ....
Rotaflex is offline  
Vecchio 27-07-2004, 15.49.26   #139
shakespeare
Utente bannato
 
Data registrazione: 17-06-2004
Messaggi: 421
caro Dunadan, per quanto riguarda Ambrogio Donini potrei dirti dove ha sbagliato ad interpretare alcuni passaggi, le distanze e i nomi che davano in quella zona(lago/mare), ma ciò servirebbe solo ad allungare il brodo; lo dico per esperienza perchè tali discorsi non sono nuovi per me, Donini compreso.
Volevo solo chiederti perdono se ho detto qualcosa di gratuito nei tuoi confronti;
nonostante le nostre radicali ed opposte credenze o certezze che dir si voglia, comprendo e capisco il tuo modo di concepire le cose,
ma noi siamo stati concepiti proprio per andare oltre le nostre conoscenze implicite, e non ti parlo di "per sentito dire" o di "per sentito aver visto", credimi; quindi il mio vuole essere solo un ampliare maggiormente la consapevolezza della nostra limitatezza, che darà a sua volta la conoscenza di quello che credevamo non era possibile conoscere.
non ti soffermare sulle parole.
Pace e bene.
shakespeare is offline  
Vecchio 27-07-2004, 17.14.30   #140
webmaster
Ivo Nardi
 
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Data registrazione: 10-01-2002
Messaggi: 957
Coma da richiesta dell'autore chiuderò questa discussione.
Grazie
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