Grazie per l'apprezzamento al ConteOliver e agli altri.

Per quanto riguarda quello che ha detto Brucus, la dualità è una modalità dell'Assoluto che si esprime, necessariamente nel frazionamento.
Quindi la Realtà assoluta, se percepita nel relativo, acquista le caratteristiche di una verità parziale, ma altrettanto vera di quella assoluta in quanto la qualifica e la rende possibile.

Infatti l'Assoluto è tale perchè contiene il relativo. Altrimenti sarebbe un Assoluto-monolito senza espressione.

...mentre non essendoci niente di più dinamico del "Tutto", come si può concepirlo come qualcosa che staticamente " E' " ?

Gradirei un chiarimento su questo.

Tento di dare una risposta attraverso un'altra domanda.
Come puoi percepire la dinamicità del Tutto e come può avere senso il concetto stesso di dinamicità senza uno Sfondo immutabile che agisca da Testimone?

Ciao ConteOliver
brucus

Il Tutto dinamicamente E': dinamico in se stesso.
Per la Coscienza impersonale non esistono
ne il concetto ne il senso della staticità e del movimento, ma solo il Ciò che E', indefinibile e indefinito.
Senza un percettore sensoriale, mentale individuato, queste categorie spazio temporali scompaiono.
E' solo sul piano dell'identificazione della Coscienza nel corpo-mente (io) che esiste la rappresentazione della realtà fenomenica
e la sua concettualizzazione, e la ricerca della definizione della verità, tra l'altro impossibile o illusoria.

Non è facile, ConteOliver conciliare il divenire con l'essere.
L'Essere Assoluto che ha, in sè, il divenire della vita.

Ma è proprio questo il meccanismo della "coscienza"; per cogliere l'Essere-Tutto bisogna percorrerlo nel suo dinamismo.

Una bobina cinematografica contiene tutto il film con la storia e tutti i personaggi fissi in essa, immobili.
L'illusione del movimento, dato dallo scorrere della pellicola, fa sì che la storia si svolga e i personaggi vivano.

La vita è, dunque, movimento nell'illusione di uno scorrere di un tutto presente.

Ma attenzione che il film non è solo la pellicola o la storia in essa contenuta, ma è anche il significato di questa che trascende l'insieme della pellicola e dei personaggi.

Ecco che l'Assoluto è il tutto esistente ma lo trascende anche.

Con questo esempio penso che qualcosina si possa conciliare

E' un argomento corposo come un abito di dieci taglie più grandi della mia.
Non mi sento di provarlo su di me più di tanto, giacchè ho già capito che anche se provo a fermelo stringere non mi starà giusto per niente. Oppure sono io a non stare giusto al vestito.

Una riflessione:

"Se immaginiamo che Dio sia il Tutto, e se ammettiamo che il contraltare del Tutto sia il Nulla... allora il diavolo sarebbe il Nulla?... allora che male farebbe qualcosa che non c'é???"

Riguardo cristiani,Musulmani e Buddhisti:
cerca di capire una cosa non molto semplice per chi non conosce tutte le scritture di tutte le religioni:

1-Il Gesù Cristo del "Vangelo Copto di Tomaso"dice la Verità.

2-Farid ad'Din 'Attar,nel suo "Il verbo degli uccelli."dice la Verità,la stessa che dice Cristo.

3-Buddha,nel suo"Sutra del diamante"dice la stessa verità che dicono Gesù e Farid.

4-Samkara,nel suo"Vivekachudamani."dice la stessa verità che dicono Gesù,Farid e Buddha.

5-Kahlil Gibran,nel suo"Il profeta."dice la stessa verità che dicono Gesù,Farid,Buddha e Samkara.

6-L.V.Beethowen,nel corale della 9° Sinfonia,dice la stessa verità che dicono Gesù,Farid,Buddha,Samkara e Kahlil Gibran.

7-Infine il librettista dell'opera lirica"Andrea Chenièr"di Umberto Giordano dice la stessa verità che dicono Gesù,Farid..................

Troppo difficile? E' inconcepibile mettere sullo stesso piano Beethowen e Gesù? Ma la Verità "é"inconcepibile!

W i Gemelli Beethowen e Gesù!

Kantaishi.

Il tutto-Assoluto, per definizione non può avere un controaltare, ConteOliver.

Il male, così come noi lo concepiamo, non è un qualcosa, ma la mancanza di qualcosa: mancanza si bene, di amore, di armonia.
Ed è una caratteristica del relativo, non certo dell'Assoluto.

Questa è bella Kantaishi!

...e mi sembra che anche tu abbia detto la verità, ... sei per caso parente ...?

Era un semplice test, Umberto. Siamo assolutamente allineati.

Un'ultima domanda, allora. Dove ci portano tutte queste nostre nozioni? Cioè, a cosa ci serve essere più vicini di altri a quel che crediamo sia vero? ...bisCioè... Adesso che lo sappiamo che ce ne facciamo?

Se mi rispondi a questo dicendomi quel che prevedo... comincerò ad avere crisi di identità.