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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 19-10-2004, 17.13.46   #21
Umberto77
Ospite abituale
 
Data registrazione: 01-10-2004
Messaggi: 121
Mi metti in ansia, ConteOliver.

Citazione:
Dove ci portano tutte queste nostre nozioni? Cioè, a cosa ci serve essere più vicini di altri a quel che crediamo sia vero? ...bisCioè... Adesso che lo sappiamo che ce ne facciamo?
Certamente ci portano ad essere più consapevoli, più partecipi a una realtà e al dinamismo della vita che possiamo vedere nella sua reale funzione ed espressione.

Ci portano a essere più sereni e accettare meglio ciò che sappiamo non essere una sorte malevola e senza scopo.

Ci portano a non giudicare, perchè sappiamo che ognuno esprime la sua verità nel modo migliore nell'economia delle cose ed è perfetto per quello che è e non per quello che dovrà divenire o che altri si aspettano da lui.

Ci portano a essere responsabili di quello che facciamo e che siamo senza il rimpianto di quello che siamo stati o di quello che potremmo essere.

Ci portano a presumere e a ricercare gli aspetti nascosti di questo grande gioco che è la vita e saperla vivere nella sua pienezza.

Ho indovinato?
Umberto77 is offline  
Vecchio 19-10-2004, 18.35.41   #22
ConteOliver
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Data registrazione: 13-10-2004
Messaggi: 55
Umberto77

Dirti se hai indovinato non è il vero punto. Quel che penso è che tu hai capito, più che indovinato.

E' una bellissima cosa constatare che persone che non si conoscono e che nulla hanno condiviso prima finiscono poi con l'individuare e fare propria una medesima filosofia.

Deve esserci necessariamente qualcosa di reale in un credo capace di risvegliarsi così coincidente in persone così distanti ed estranee. Scoprirlo è il più grande incoraggiamento che si può sperare di trovare.

P.S.
Aggiungo...
Credo che sia questa la funzione più nobile da sperare per un forum. Malgrado tutto, incluso molti, il famoso Homo Sapiens Sapiens Sapiens continua a diffondersi in barba ai censori.
Quanti bannati in questo forum per aver dato coerenza alle proprie idee... ed alla fine l'intelligenza è sopravvissuta comunque! Meraviglioso...

Ultima modifica di ConteOliver : 19-10-2004 alle ore 18.54.41.
ConteOliver is offline  
Vecchio 19-10-2004, 19.42.05   #23
Umberto77
Ospite abituale
 
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Messaggi: 121
Sono contento, ConteOliver.

L'incoraggiamento, naturalmente, è reciproco.
Umberto77 is offline  
Vecchio 20-10-2004, 16.53.26   #24
Fathi
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Data registrazione: 19-10-2004
Messaggi: 18
Ciao! Se ho capito bene, aver chiarito dentro di noi la relazione tra verità e realtà ci serve soltanto a muoverci con più sicurezza nelle cose che facciamo ogni giorno?
Se è soltanto questo allora che c'è di spirituale?

Grazie.
Fathi is offline  
Vecchio 20-10-2004, 17.04.23   #25
Umberto77
Ospite abituale
 
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Messaggi: 121
La spiritualità non sta all'esterno, Fathi, ma nell'interpretare la realtà che ci circonda.

Riuscire a muoversi nel mondo riconoscendone e "sentendone" l'armonia, è la cosa più spirituale che si possa fare.

Lo spirituale non sta nella preghiera, nella meditazione trascendentale, nel seguire pratiche religiose, ma nel riuscire a vedere il mondo con gli occhi dello spirito, cioè con quella parte di noi che tende a trascendere la materia e ne può scorgere gradatamente l'aspetto divino.
Umberto77 is offline  
Vecchio 20-10-2004, 18.20.23   #26
ConteOliver
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Messaggi: 55
Citazione:
Messaggio originale inviato da Fathi
...Se è soltanto questo allora che c'è di spirituale?
Comprendere la relazione tra verità e realtà fa parte di una serie di mete da raggiungere e superare in un percorso spirituale che chiunque farebbe bene ad intraprendere. Ma ben pochi si avventurano oltre i primi passi.

E' una meta la cui spiritualità dipende dalla risposta che si è eventualmente trovata: Se la risposta si trova, qualcosa in noi vince; se la risposta trovata è di natura spirituale, allora il cercatore ha uno spirito vincente ed è facile che riesca a superare successive mete spirituali...
Se, invece, la risposta è di ordine materialistico, allora il cercatore potrà avere fortune immense, forse, nella propria vita, ...ma il suo non sarà uno spirito vincente.

Le conseguenze le lascio indovinare a te...
ConteOliver is offline  
Vecchio 21-10-2004, 19.52.23   #27
kantaishi
Utente bannato
 
Data registrazione: 15-05-2004
Messaggi: 1,885
La Verità non è la realtà.

Krishnamurti ha scritto un libro dal titolo:"Verità e realtà",un libro intero per far capire che verità e realtà sono due cose ben diverse.
Il mio amico Gesù non ha detto:"Io sono la Via ,la Realtà e la Vita"
ma la Via,la Verità e la Vita.Se non avesse detto così,sarebbe stato anche lui al livello del suo"Alter Ego"cioè di quello che sarebbe stato mandato sulla terra dal cosiddetto Dio per la salvezza di chi non si sa.

Kantaishi ,l'eretico integrale.
kantaishi is offline  
Vecchio 21-12-2004, 06.17.36   #28
isaefrenk
Utente bannato
 
Data registrazione: 08-12-2004
Messaggi: 442
Re: Verità e Realtà

Citazione:
Messaggio originale inviato da Umberto77
Si parla spesso della verità a cui ogni uomo è arrivato con la propria logica e la propria fede.
"Ciò in cui credo è vero!" E ognuno lotta e ha sempre lottato per affermare e convincere gli altri del suo credo e delle sue convinzioni.

Eppure, in tutta la storia dell'uomo, nessuno può essere indicato come colui che ha avuto più ragione di tutti gli altri. (Se qualcuno pensasse a Gesù Cristo, provi ad andarlo a dire ad un musulmano o ad un buddista).

Se così fosse, sarebbe molto comodo e molto semplice: tutti gli uomini avrebbero una sola verità in cui credere.
Qualcuno potrebbe pensare che c'è la scienza, la quale indubbiamente è nella verità, tanto è vero che è universale. Purtroppo però la scienza non racchiude tutta l'universalità e la complessità dell'uomo; essa può arrivare a studiare solo gli effetti, non le cause; e la verità necessariamente sta nella causa, non nel fenomeno.

Forse più che parlare di Verità, dovremmo parlare di Realtà che ognuno di noi interpreta secondo le sue limitazioni percettive e di pensiero.

Il panorama osservato, ad esempio, da un daltonico, non è meno vero di quello percepito da chi può osservarne tutte le sfumature di colore. E' forse una realtà più limitata, ma non mai una verità meno vera.
Ne consegue che ogni uomo è sempre e comunque nella verità, ma mai potrà dire di sapere e conoscere la realtà.

Non posso, a questo punto, non rispettare chi, in buona fede, mi esprime una sua convinzione, ma non posso nemmeno esimermi da averne una mia; anzi, è mio dovere avere delle convinzioni e vivere secondo queste; perché questo significa esprimere la propria natura, significa misurare sé stessi e le proprie limitazioni, significa conoscersi per migliorarsi e, nel mutare continuo, rendersi consapevoli che non è quella la realtà.

Se un indigeno di una tribù qualsiasi mi spiegasse del suo dio di pietra e delle grandi cose che fa per la sua gente, potrei io contestare a quell'uomo il suo mondo interiore che ha dato ed è origine di quelle credenze?
Io so che quel dio di pietra non è reale, come non è reale il dio biblico vendicatore, né quello padre e creatore raccontato nei vangeli, né quello a cui la mia mente in questo momento si appoggia.
Non è reale, ma è vero. E' vero il dio di pietra, quello biblico, l'evangelico, e tutti gli dei che ogni uomo, per propria natura, concepisce e crede, perché sono sentiti nei propri limiti di sentimento e bisogno, nella propria apertura mentale ed emotiva, nel proprio intrinseco sentire che è sempre un mondo a parte e mai comunicabile.

Ogni uomo, dunque, esprime sempre una verità, punto di passaggio, nella tensione continua verso la realtà.
Come sia questa realtà io non lo so, ma la posso solo concepire con l'unione di tutte le verità che vanno a comporre, nella trascendenza, l'ultima realtà.

Per quanto il mio pensiero vaghi e si sforzi di immaginare il trascendente oltre il limitato e illusorio mondo della percezione e del dualismo, conosco solo un termine che possa indicare questa unione che è anche il più alto sentimento concepibile dall'uomo: l'amore.

Posso, dunque, pensare alla realtà come amore? E posso immaginare l'Essere Reale come stessa sostanza dell'amore?
Il mio ragionamento e i miei sentimenti mi conducono a questo; e se è di Dio che si vuole parlare, si parli pure di Dio; è un termine come un altro, un nome dato a qualcosa che non si conosce, e ogni filosofia o religione può vestirlo come gli pare o anche negarlo; a me non importa. Posso anche accettare le singole concezioni, anzi l'accetto, ma solo come specchio e vestito di chi me le presenta.

Io non posso parlare della realtà o di Dio; per me è solo una tensione verso ciò che non conosco o che conosco gradualmente secondo le mie possibilità di percezione e di pensiero.
Posso conoscere, però, quello che sono, ed è quella la verità, anche se non comunicabile, che fa parte della realtà unica di cui ogni uomo è protagonista.


la ricerca continua e guai fermarsi o sottovalutarsi no?
isaefrenk is offline  
Vecchio 21-12-2004, 16.10.26   #29
Umberto77
Ospite abituale
 
Data registrazione: 01-10-2004
Messaggi: 121
Certo che non bisogna fermarsi, Isaefrenk.

La strada che si percorre è in continua mutazione e noi con lei.

L'obiettivo di ciascuno di noi, però, secondo me, non è in fondo alla strada, ma è raggiunto continuamente in misura del nostro mutamento.
Umberto77 is offline  
Vecchio 21-12-2004, 16.22.43   #30
rodi
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Messaggi: 1,952
Re: Verità e Realtà

Citazione:
Messaggio originale inviato da Umberto77
Si parla spesso della verità a cui ogni uomo è arrivato con la propria logica e la propria fede.
...
Io non posso parlare della realtà o di Dio; per me è solo una tensione verso ciò che non conosco o che conosco gradualmente secondo le mie possibilità di percezione e di pensiero.
Posso conoscere, però, quello che sono, ed è quella la verità, anche se non comunicabile, che fa parte della realtà unica di cui ogni uomo è protagonista.

ed io mi sento di condividere questo tuo sentire...
rodi is offline  

 



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