Allora Dio ha uno scopo....

E il NOSTRO EGO ritorna + argomentazioni no " batti e misfatti"

E' tornato anche il tuo...

L'argomentazione è che se una persona si domanda qual'è lo scopo di Dio...magari vuol dire che per quella persona la domanda ha un significato di un certo peso...se lo ha, magari vuol dire che è una domanda che gli viene da dentro...se gli viene da dentro...magari vuol dire che uno degli infiniti mezzi per parlare , comunicare e/o sentire Dio è anche quello di chiedersi se lui ha uno scopo... Questa è la mia argomentazione ! Già espressa in 1 frase qualche post fa

IO leggo con interesse e intervengo per capire e/o osservare, ma l'intolleranza che dimostri "TU" presuppone che la verità sia nelle tue mani ....... o impari a parlare col mondo ( enon solo col tuo mondo) o dai solo l'impressione di essere settario...

perchè se non lo vedi....IO lo vedo: è stata fatta una domanda semplice...La maggiorparte ha sottinteso che fosse una domanda idiota...pochissimi hanno risposto con senno e umiltà.
Poi visto che IO non sono uno di Voi vengo crocefisso e quotato immediatamente.... senza capire perchè ti ho quotato quella frase hai tirato fuori la solita canzonetta dell'IO, IO ,IO...

Poi, proprio su fatti e argomentazioni ce ne sarebbe da dire......


mi confermi un certo pregiudizio che dimostri di avere anche tu..

Guarda che siamo entrambi carne, ossa , cervello e cuore!

Sì.. sensibilmente appare più netto nel punto d'incontro
della nostra capacità di comprensione amorevole reciproca..
Ma <Dio> -a mio avviso- non è nell' 'incontro con l'altro' come punto di connessione-condivisione sentimentale..
Penso che forse sia meglio 'definibile' come uno 'stato di grazia', uno stato di 'coscienza' particolare che quindi non può essere scisso dall'osservatore-visione stesso, poiché nello stesso momento che ciò accade in realtà la sua stessa visione non può che sfuggire.. per la 'qualità' propria d'essere unicamente 'visibile' laddove già risiede stabile nello stesso 'osservatore'-osservante(che osserva)..
Non quindi percepibile in un ipotetica 'distanza' da noi se non già riconosciuta e dimorante al di 'dentro'..
>ma anche dire 'al di <dentro>' è ambiguo-fuorviante.. nel senso che nel momento in cui l' 'osservatore' c' E', scompare in automatico ogni distinzione di sorta più classica di questa 'dimensione' ('terrena')..
Quest'annullamento di 'distanza-luogo-forma è più spiegabile-percepibile attraverso il linguaggio del paradosso dei sogni,
dove ad esempio una luce può paradossalmente essere ascoltata-percepita, vista come suono o magari bevuta ed un suono invece appare come cibo e così via..
Non metafore, ma un reale invertirsi sino allo scindersi di metri e parametri.. (perciò altra 'dimensione'.. in tal senso più immaginabile se equiparata, associata a tale linguaggio, che al di là del sogno appare come pura 'pazzia'..)

Ma il quesito fondamentale era sul 'Senso' (che comunque presupponeva l'entità).. Allora aggiungo che il confronto con l'altrui visione di un soggettivo senso-risposta può essere accrescimento di tipo intellettuale (sempre a mio avviso!) ma come ho lasciato intendere.. Come può comunicarsi un Senso se lo stesso (a mio avviso) come Reale-Risposta non può che giungere netto non al di là dello stesso 'divenirLO'.. cioè esserLO ?
'Risposta' come 'visione-frutto' di un <sentire> dove scompare ogni sorta di parametro, e quindi lo stesso del 'quesito-risposta' (ovvero il nostro abituale parametro secondo il quale la domanda presuppone una risposta ed entrambe sono intellettualmente percepite e non invertibili nei ruoli, tantomeno coincidenti in uno stato che possa riuscire ad esprimere il paradosso della non-scissione, della non-forma.. )
Possiamo solo avvicinarci al sentore di un 'Senso-coincidente-con' (se stesso) limitatamente ai nostri sensi, alla nostra possibilità d'elaborazione..
Dove allora ciò che più resta 'somigliante' -pur distandone 'anni-luce'- può essere la migliore espressione dell'amore o probabilmente l'astrazione della matematica pura, od ancora riuscirne a percepire la sfuggevole dinamicità nell'osservazione della fisica quantistica dove l'attenzione ad un punto è risposta relativa esclusivamente a tal punto e non visione d'insieme.. -Amen!

Più di così.. mi si fondono i neuroni.. !
Non-Comunicabile.. (!)
Ri-specifico:Sono-semplicemente-in-'cammino'
anzi attendo-senza-attendere-in-apertura.. !



Gyta

Se penso allo scopo di Dio mi viene in mente Buddha: Anatta.
E' come la cipolla, togli togli e niente...
Non so proprio quale sia ma se ne possono trovare come più ci piaciono e come più si conformano a noi...

Io non ho nessun scopo e,anche se l'avessi,lo terrei per Me e non lo imporrei a voi mortali.
Io vi ho dato il libero arbitrio ma non nel senso che dicono i preti
e cioè che Io vi dò il libero arbitrio purchè non facciate ciò che io vi proibisco.
Io vi dò la libertà di fare quello che volete ,punto e basta.

Saluti.

Dio.

se è vero che siamo emanazioni -scissioni . allora è vero anche che ritroviamo l'assoluto nell'unione dell'uomo non sentimentale .. ma empatica !


ma diciamo pure che ognuno ha il suo metodo

E' vero non esprimibile il "dentro" eppure ... siamo nel mondo delle scambio letterale ...

.. e non fa una piega ...

No.. non 'emanzioni'..
'scissione' è in ciò che percepiamo alla superficie.. (apparente, non reale-assoluto dunque) -sempre a mio personale avviso!-



Gyta