Beh, su che simboli si medita di solito? Su quali significati, in che contesto? Forse la religione è il contesto. Un cattolico non medita come un buddhista..

Un attimo.. Sebastiano!
Lui prima specifica "meditazione trascendentale avulsa da qualsiasi contesto religioso" quindi rafforza il concetto mutandolo d'angolazione affermando di "non rinnegare la ricerca individuale ma che sia però al di fuori di un gruppo d'appartenenza" !
Ora per "ricerca individuale" io concepisco primariamente proprio ciò che lui definisce "meditazione" che ad un certo punto dovrebbe fondersi divenendo ciò che lui sempre definisce "meditazione trascendentale"..!
Ora, è d'uopo ricordare che ogni "bravo" ricercatore, buddha compreso non sapeva d'essere "buddhista" prima di "diventarlo" ed il "meditare" era dunque "ricerca personale" e non una meditazione forzata da simbologie acquisite da un "gruppo d'appartenenza"..!!! Idem per Gesù! Non sapeva di essere "cristiano" ma arrivò a sentire d'esser figlio di Dio e le sue "meditazioni" non erano prese di sicuro sulla simbologia del Dio-distruttore e punitivo dell'antico testamento.. !!
La "meditazione" (soprattutto se la si vuole apostrofare con "trascendentale" !) non ha come oggetto "simboli" pre-stabiliti ai quali porre attenzione di stampo concentrativo, ma diviene una modalità di ascolto profondo, non una ricerca volontaria di "significati", ma una "ricerca" silenziosa delle proprie radici..! Ora Buddha prima di divenire tale meditò le cose della vita alla ricerca della comune radice del tutto, e di Gesù ch'io sappia, si conosce la sua meditazione della preghiera nell'atto d'essere in comunicazione profonda col Padre nel sentire lo Spirito Santo in azione e farsi Suo strumento..
Quindi i "concetti" religiosi di questi "Santi" illuminati o "mistici" che si voglia, li abbiamo dedotti noi in un secondo tempo.. Anzi li hanno dedotti i discepoli che hanno cercato di rendere propria una strada già percorsa nell'esempio del "Maestro".. Ma sia Buddha che Gesù cercavano di far giungere i loro "amici della Via" o "discepoli" ad un personale percorso di "illuminazione" limitandosi esclusivamente ad indicare i punti fondamentali ovvero la transitorietà della vita e la ricerca dell'imperituro..!
Altro non v'era.. Questa era (ed è!) la "partenza", il resto erano considerazioni d'aggiunta date di volta in volta ad alcuni discepoli più o meno preparati a ricevere la "notizia" ed a poterne cogliere il cuore..



Gyta

Le pretese "meditaioni trascendentli"[b] sono che le conseguenze di chi vorrebbe prescindere dalla propria collocazione religiosa, diretta precisamente a una determinata tipologia ontologica>[b]
La contraddizione,la trovo, che prima afferma quanto sopra......poi dice che l'eremita, dopo una iniziazione "religiosa" piò percorrere la via "personale" seguendo sempre i precetti religiosi.
Riguardo alla mia domanda trovo la risposta di Gyta comprensibile e condivisibile l Claudio

Ps Ho fatto notte, spero di non aver scritto stupidaggini

Perfettamente d'accordo ma in quel caso si basa su simboli di una religione interiore, personale. Rimane in contesto religioso non condiviso da altri ma non ne esce.