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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 12-10-2005, 20.11.03   #21
Salvio
Ospite abituale
 
Data registrazione: 11-10-2005
Messaggi: 64
Andare oltre il tutto, ma chi decide cosa è il tutto, chi decide che dio sia il tutto? Chi decide che esista dio? chi decide che non esista? risposta banale: nessuno.

Ogni uomo in maniera consapevole o no decide cosa è giusto e cosa è sbagliato. Credere in un creatore nel quale rifurggiarsi è una cosa come ti ho detto molto economica, ma non è verità. Le persone per non soffrire la realtà accettano la menzogna piuttosto che chiedersi come stanno le cose, guardare la realtà.


Mistico ma io te ho detto "snobbi te stesso non me", non hai bisogno di scusarti, ti ho detto anche che io non mi affido all'ego, quindi leggo ciò che scrivi non ciò che interpreto, quindi non puoi darmi impressioni, ma solo comunicarmi ciò che mi vuoi dire.

Adesso sono io costretto a scusarmi, perchè ho potuto darti false impressioni.

Evoluzione è superamento e integrazioni di concetti vecchi per andare oltre a ciò che non ha più senso di esistere. Credere in maniera fissa e immutabile in dio non è evoluzione. Comunque non è detto che ti sbagli e cioè che io non sia molto evoluto, ma questa è un'altra vicenda.

Quindi fammi capire però solo una cosa, se io dico: "Dio esiste", vuoi dire che mi evolvo di botto a uno stato superiore? Inoltre è anche possibile che uno che crede sia più evoluto di me, in fondo la vita non ha regole fisse, ma di sicuro è più chiuso di me perchè si è chiuso in una definizione, cosa della quale io mi guardo bene di fare.

L'ironia è la definizione che chiude tali persone, cioè dio, una definizione di cui non si sa dare una definizione, ma per la quale ci si giustifica che non esiste definizione.


Pensiero veniamo a noi...Se mi ripeti ciò che hai scritto, io ti ripeto cosa ho risposto, se andiamo cosi' avanti raggiungiamo un equilibrio, che a dirla tutta è più una stallo che un equilibrio dinamico.

Credi che se ti ritirassi faresti una figura da pirla? Secondo te quindi quì discutiamo in termini di competizione? Poi la figura del pirla con chi? Con me no sicuramente, perchè per me non è una gara e solo il rispondere, dato che in una comunicazione reiterata chiamata discussione, se uno non risponde non si comunica. Con gli altri forse?

Secondo me hai paura di fare brutta figura solo con te stesso, dato che non penso che gli altri stiano qui' per vedere se tu ribatti o no a un post. Ecco che torna il problema di come una coscienza deforma le cose adattandole alle varie esperienze pregresse piuttosto di vedere le cose cosi' come sono.

Se c'è una cosa che un uomo non deve mai perdere è la scelta, che implica libertà una cosa non rinunciabile una volta che la si conosce, quindi è tua scelta rispondere o no, io e gli altri non centriamo nulla.

Quesiti specifici? Ma se non c'erano quesiti o non ti erano chiari, perchè hai risposto? se io ho formulato un insieme inorganico di segni grafici senza senso, pechè pur non avendo senso hai non solo cercato di darglielo, ma hai addirittura risposto?

Il tuo cervello funziona come quella di Krishnamurti? Hai ragione hai un grande ego.
Salvio is offline  
Vecchio 12-10-2005, 21.16.59   #22
VanLag
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L'avatar di VanLag
 
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
Re: Coscienza.

Citazione:
Messaggio originale inviato da Salvio
Ora io mi chiedo: Le varie religioni con relative credenze non sono solo una zavorra che l'umanità si porta appresso da secolo, se non millenni?
Fino a qualche secolo fa la visione che l'uomo occidentale aveva di sé era quella di una creatura di origine divina su di una terra piatta al centro dell'universo.
La nostra attuale visione di noi stessi è quella che stiamo su di un pianeta insignificante su un braccio di una spirale d'una galassia ugualmente insignificante in un universo apparentemente senza Dio; che abbiamo il 98% del DNA di uno scimpanzé, una impressionante sequela di barbarie alle spalle e nessuna funzione o scopo apparente. (dalla tesi di laurea di Rory FitzGerald)

il 1543 - l'anno in cui appare il “De Revolutionibus orbium coelestium di Copernico - rappresenta la fine di un lungo periodo che abbraccia l'antichità e il medioevo ed apre un'età radicalmente nuova: dopo Copernico, e "Solo dopo Copernico” l''uomo non è più al centro del mondo. L'universo non ruota più per lui". (introduzione al "De revolutionibus orbium, Einaudi).


Qualcuno ha capito che siamo in una età radicalmente nuova, e si è messo a cercare nell’intelligenza la risposta ai problemi dell’uomo, altri, (molti altri), sono rimasti come i nostri avi ai tempi della Mesopotania e non hanno capito che l’uomo evolve.
Ma vedi, devi tenere conto che 3/4 secoli su 10.000 anni di storia non sono nulla e ci vorrà ancora tempo, molto tempo, affinché impariamo ad usare la ragione. Nel frattempo - l'uomo speriamo che se la cava -

VanLag is offline  
Vecchio 12-10-2005, 21.31.32   #23
Mistico
Utente bannato
 
Data registrazione: 05-11-2002
Messaggi: 1,879
Citazione:
Messaggio originale inviato da Salvio
Andare oltre il tutto, ma chi decide cosa è il tutto,…
E chi decide cos’è il niente?

Citazione:
…e chi decide che dio sia il tutto? Chi decide che esista dio? chi decide che non esista? risposta banale: nessuno.
Risposta sbagliata. Ciascuno decide per sé. Decidono TUTTI.

Citazione:
…Ogni uomo in maniera consapevole o no decide cosa è giusto e cosa è sbagliato.
E no! …abbi pazienza, hai appena sostenuto che “nessuno” decide!
Citazione:
…Credere in un creatore nel quale rifurggiarsi è una cosa come ti ho detto molto economica, ma non è verità. Le persone per non soffrire la realtà accettano la menzogna piuttosto che chiedersi come stanno le cose, guardare la realtà.
…e dagli! Prima affermi che “nessuno” decide, ma questo che dici lo decidi tu? Mettiamoci d’accordo una buona volta: Decide nessuno, qualcuno o decidono tutti?
Citazione:
Mistico ma io te ho detto "snobbi te stesso non me", non hai bisogno di scusarti, ti ho detto anche che io non mi affido all'ego, quindi leggo ciò che scrivi non ciò che interpreto, quindi non puoi darmi impressioni, ma solo comunicarmi ciò che mi vuoi dire.
Questo è il peggio che potessi sentirti affermare: In sostanza, tu affermi che quel che leggi non ti comunica le impressioni e le emozioni di chi ti scrive, perché tu avverti semplicemente la letterale sequela di lettere che uno ti scrive.

Magnifico.

Ti chiami per caso “Packard Bell” ?

Allora stai dicendo che tu sei un sasso tra i suoni di un orchestra?

Citazione:
Adesso sono io costretto a scusarmi, perchè ho potuto darti false impressioni.
Ma figurati! Di te adesso mi ha colpito ben altro!
Mistico is offline  
Vecchio 12-10-2005, 21.59.33   #24
Salvio
Ospite abituale
 
Data registrazione: 11-10-2005
Messaggi: 64
Mistico mistico, per forza mi vuoi portare a trasformare i miei ragionamenti in assurdi. Anche se oramai è palese che ti arrampichi sugli specchi senza rispondermi, ma appigliandoti a ciò che scrivo, per favore rispondi ai concetti e non alla grammatica e non prelevare spezzoni ma l'intero ragionamento.ti risponderò lo stesso comunque.

Chi decide cosa è tutto e cosa è niente, chi crea i dualismi, chi crea il tutto e il niente crea dualismi. Chi crea dualismi lo fa per avere comprensione di ciò che non capisce. Una volta compreso il dualismo va superato. Chi non va oltre ai dualismi di qualsiasi genere siano, vede due realtà parziali e contrapposte e non un unica realtà, cioè quella che gli si svolge sotto agli occhi.

Errore non tutti decidono per sè, molti sono condizionati da fattori inconsci, basta pensare a persone che fanno spese pazze e non capiscono perchè, perchè sono bombardate dai media anche a livello non conscio. Solo chi arriva a uno stadio in cui vede le cose per quelle che sono può decidere in libertà, non un essere che accetta le cose in maniera acritica.

Il nessuno voleva significare che non ci sono canoni prestabiliti per decidere, ma solo condizioni soggettive, pur restando fermi che se non si è liberi da condizionamenti come dice Bhudda, le scelte non saranno mai totalmente libere. in molti hanno libertà cosciente di decidere ma inconsciamente sono schiavi perfino delle loro abitudini.

Sai le abitudini sono una cosa bellissima, permettono di condurre la vita in economia massima, pensaci bene, se tu dovessi star sempre a pensare ogni cosa che fai e parlo della più elementare, come muover eil braccio la mano il respirare, probabilmente sprecheresti un livello di energia non compatibile con la tau esistenza stessa, invece impostando una abitudine ciò non accade. tuttavia l'abitudine può divenire una gabbia terribile, una di queste affidarsi a un supremo piuttosto che porre sè stessi in esame di volta in volta.

Sai considero un bambino come la persona più vicino alla definizione di essere illuminato. Nel suo piccolo ha le sue abitudini scartate per rendersi la vita molto semplice, quando impara a camminare il bambino è consapevole di ciò che fa, quando impara a stare in piedi lo è, cosi' si abitua a fare quei movimenti, tuttavia se ne deve fare uno nuovo, di nuovo si riconcentra divenendo estremamente consapevole di ciò che deve fare. Non appena arrivano i condizionamenti sociali è la fine di questo meraviglioso meccanismo.

Voglio vedere se tu non avessi mai conosciuto dio e avessi saputo di una sua esistenza solo ieri, adesso cosa penseresti della sua esistenza.

Per la tua terza obiezione rileggi ciò che ho scritto sopra e capirai cosa volevo dire.

Per la quarta lo stesso.


Quello che leggo mi comunica solo cosa si scrive, leggendolo in maniera acritica, ma elaborandolo in maniera critica, senza implicazioni personalistiche, si chiama obiettività. Non sono una sequela di lettere ma concetti, che io voglio interpretare dandogli la valenza di chi li esprime non la mia. Non dico di essere un sasso in un orchestra ma solo uno strumento che suona a tempo con gli altri e non va per i fatti suoi.
Salvio is offline  
Vecchio 13-10-2005, 10.19.09   #25
il pensiero
Utente bannato
 
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Messaggi: 1,265
Sai le abitudini sono una cosa bellissima, permettono di condurre la vita in economia massima, pensaci bene, se tu dovessi star sempre a pensare ogni cosa che fai e parlo della più elementare, come muover eil braccio la mano il respirare, probabilmente sprecheresti un livello di energia non compatibile con la tau esistenza stessa, invece impostando una abitudine ciò non accade. tuttavia l'abitudine può divenire una gabbia terribile, una di queste affidarsi a un supremo piuttosto che porre sè stessi in esame di volta in volta.


Quello che leggo mi comunica solo cosa si scrive, leggendolo in maniera acritica,


ed allora tanto vale non leggerlo..

ma elaborandolo in maniera critica, senza implicazioni personalistiche, si chiama obiettività.

Obiettivamente quello che hai scritto ha tutte le qualità del blablà.

Egregio Signore,
dici che l’abitudine evita il pensiero di pensare a quello che si deve fare.

Questo mi fa pensare che tu o parli a vanvera perché riporti pensieri dei altri
or
Non sei capace di pensare in modo appuntito.

Il tuo pensiero in entrambi i casi se non viene letto tanto per leggere, ma con l’intento di cavarne qualcosa o etichettarlo come pericoloso per i altri bisogna interpretarlo così:

“I umani, per evitare di pensare a quello che fanno ed a vivere nella massima economia, si abitudinano.”

Dicendo questo si sottintende che:

1) All’inizio si agisce pensando
2) Non si può agire senza pensare

Non sono una sequela di lettere ma concetti, che io voglio interpretare dandogli la valenza di chi li esprime non la mia.

Non dico di essere un sasso in un orchestra ma solo uno strumento che si rifiuta di suonare a tempo con gli altri e va per i fatti suoi e dico che hai riportato della baggianate!
il pensiero is offline  
Vecchio 13-10-2005, 12.14.45   #26
Salvio
Ospite abituale
 
Data registrazione: 11-10-2005
Messaggi: 64
Il blà blà blà, è tale non appena non comunica niente, se ti ha comunicato qualcosa e pare di si, non è un blà blà blà.

"Egregio Signore,
dici che l’abitudine evita il pensiero di pensare a quello che si deve fare."

Sbagliato! L'abitudine aiuta a fare le cose che abbiamo appreso bene con minimo dispendio energetico. Non si deve pensare a ciò che si fa ma esserne consapevoli, prova a guidare pensando a tutto quello che devi fare, vedrai che mentre pensi di cambiare marcia, ammazzi sicuramente un pedone o tamponi. Inconscia consapevolezza non pensiero, quello serve in altre sedi.

Il pensiero è comunque un'idealizzazione mentale di ciò che si deve fare, la consapevolezza è la sua messa in atto.

1)All'inizio si agisce pensando ed essendo consapevole.
2)Si continua con l'abitudine( se si è assunta quella di essere presente a sè stessi e cioè con consapevolezza, l'abitudine è una cosa su cui fare affidamento)
3)Se si continua con l'abitudine di essere consapevole, il pensiero si affina come le altre capacità.

Se per te sono baggianate è perchè hai pessima abitudine di voler pensare sempre e a tutti i costi, piuttosto che guardare nell'insieme le cose(sta cosa si vede dal fatto che hai preso spezzoni di ciò che ho scritto, ciò che il tuo pensiero ti ha fatto valutare essenziali), cambia le abitudini in merito alla formulazione dei tuoi pensieri e vedrai che ti troverai meglio.

Pensaci su.
Salvio is offline  
Vecchio 13-10-2005, 12.20.04   #27
Yam
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Citazione:
Messaggio originale inviato da Salvio


1)All'inizio si agisce pensando ed essendo consapevole.
2)Si continua con l'abitudine( se si è assunta quella di essere presente a sè stessi e cioè con consapevolezza, l'abitudine è una cosa su cui fare affidamento)
3)Se si continua con l'abitudine di essere consapevole, il pensiero si affina come le altre capacità.


Tu dici: io non mi affido all'ego. Gia' qui un Io (Ego) che dice Io (Ego) non mi affido all'Ego (Io)....,,
Comunque, cosa pensi che sia la Consapevolezza? Puo' un Ego abituarsi ad essere Consapevole?
Come fai ad abituare l"ego ad essere Consapevole?
Yam is offline  
Vecchio 13-10-2005, 13.10.15   #28
il pensiero
Utente bannato
 
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Messaggi: 1,265
Non posso assolutamente permettere che certe baggianate possano diffondersi inconsapevolmente nella ragnatela!

Egregio signore,
mi permetto di consigliarla di frequentare un corso di consapevolezza base.

Il pensiero è comunque un'idealizzazione mentale di ciò che si deve fare, la consapevolezza è la sua messa in atto.

Mi permetto di farle notare che, secondo la sua theoria, se mentre sta guidando una automobile “pensa a quale marcia inserire” e poi “consapevolmente attua quello che ha pensato”, nel momento che attua quello che ha pensato si accorgerà anche che precedentemente haveva investito o tamponato cualchecosa o cualche d’uno.

Mi segua, consapevolmente, nell’andare a vanti... a scoprire baggianate per gli addormentati...

1)All'inizio si agisce pensando ed essendo consapevole.

Voglio farle notare che penso che lei non sia mai stato consapevole di nemmeno un suo pensiero altrimenti non avrebbe postato questa 2° baggianata...

Continui a seguirmi (senza tamponarmi) , consapevolmente, nell’andare a vanti... a scoprire altre baggianate per gli altri addormentati...

2)Si continua con l'abitudine( se si è assunta quella di essere presente a sè stessi e cioè con consapevolezza, l'abitudine è una cosa su cui fare affidamento)
3)Se si continua con l'abitudine di essere consapevole, il pensiero si affina come le altre capacità.


Voglio farle ri.notare che lei non è mai stato consapevole di nemmeno un suo pensiero altrimenti non avrebbe postato questa 3° baggianata...

Se per te sono baggianate è perchè hai pessima abitudine di voler pensare sempre e a tutti i costi, piuttosto che guardare nell'insieme le cose(sta cosa si vede dal fatto che hai preso spezzoni di ciò che ho scritto, ciò che il tuo pensiero ti ha fatto valutare essenziali), cambia le abitudini in merito alla formulazione dei tuoi pensieri e vedrai che ti troverai meglio.
Pensaci su.


Penso, essenzialmente, che nell’insieme lei abbia detto almeno tre baggianate.

Per i riferimenti bibbiografici facci pure riferimento al Grande Jiddu.
il pensiero is offline  
Vecchio 17-10-2005, 19.51.08   #29
Salvio
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Yam, io è solo un pronome personale soggetto, che io uso in grammatica. Di certo non è che dandomi della terza persona singolare che trascendo l'ego, come pensano alcuni buddisti e altri improvvisati maestri spirituali.

Consapevolezza è essere presenti a sè stessi, il che non dipende dalla grammatica.

Pensiero: baggianate, ragnatela?

Ma hai presente ciò che dici? Nè sei realmente consapevole?

Il pensiero è comunque un'idealizzazione mentale di ciò che si deve fare, la consapevolezza è la sua messa in atto.

Mi permetto di farle notare che, secondo la sua theoria, se mentre sta guidando una automobile “pensa a quale marcia inserire” e poi “consapevolmente attua quello che ha pensato”, nel momento che attua quello che ha pensato si accorgerà anche che precedentemente haveva investito o tamponato cualchecosa o cualche d’uno.


Veramente con inconscia consapevolezza ciò non accade, ma nessuno imparar a fare questo di botto, altrimenti le scuole guide non servirebbero.

Per il resto sei stato inconcludente reiterando la parola baggianate, senza commentare i fatti, ciò mi lascia supporre una delle due cose: 1) O non hai capito ciò che scrivo e lo commenti lo stesso. 2) O non ti disturbi a farlo.

In entrambii casi non sei consapevole di ciò che fai mentre lo fai altrimenti o capiresti o non avresti bisogno di disturbarti, capiresti al volo, in entrambi i casi è un tuo problema non il mio.

Gli altri valutino da sè ciò che ho scritto, non prendendo per oro colato le tue affermazioni, ma leggendo.

Sei pregato se non hai argomentazioni valide di non allungare inutilmente il post con la parola baggianate.

Grazie.

Se proprio non nè puoi fare a meno per soddisfare il tuo ego, che dirti almeno accorcia i messaggi, Yam questo è un esempio di come la terza persona singolare e la grammatica non significhino nulla, ciao.
Salvio is offline  
Vecchio 18-10-2005, 10.44.54   #30
il pensiero
Utente bannato
 
Data registrazione: 15-10-2004
Messaggi: 1,265
ohpsss scusate il ritardo..

Caro Salvio affermato maestro spirituale,
chi ti parla si scusa se non ha risposto subito, contraendo drasticamente il tuo topico rischiandone l’estinzione, ma le tue risposte contengono una brodaglia di niks e chi ti parla adotta un criterio di efficienza nel seguire i topici: generalmente evita di leggere inutilmente i postis che non sono ad esso indirizzati.

Detto questo, qui nel cervello che ti parla, c’è la speranza che tu possa rispondere in futuro nel tempo ai topici con tanti postis quanti sono i forumistis interessati ai tuoi indirizzi.

La chimica del cervello che ospita chi ti parla è in subbuglio parecchio quando tu vorresti infinocchiarre altri cervelli, per ricerca fratelli, facendo loro credere che la consapevolezza dipenda dal frequentare delle scquole guida specializzate complete di lezioni pratiche con conducente per le vie illuminate.

Quindi, qui in chi ti parla adesso che tu però lo riceverai dopo, c’è la convinzione che se ancora non hai capito il senso di questo allora non è per una questione di tempo o interpretazione, ma forse tu dovresti rivedere il tuo parco scquole.
il pensiero is offline  

 



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