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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 14-09-2002, 13.06.11   #11
Claudio
Ciò che è, è!
 
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Data registrazione: 01-04-2002
Messaggi: 202
Lightbulb vocaboli

sembra impossibile, ma spesso il nostro atteggiamento mentale nei confronti del "nuovo" o dell'"estraneo" è impregnato del nostro linguaggio abituale. La lingua italiana, per esempio è diversa da quella inglese, non solo come tipo di parole, ma anche come qualità e varietà. Così dicasi per tutti i diversi linguaggi e modi di dire.
Sapevate che alcune popolazioni del Caucaso non conoscono l'uso della parola "io"? La fonte è di una conferenza su un tema di psicologia con Umberto Galimberti a PD, in cui alla fine esordì proprio dicendo: "Ora provate ad immaginare che tutto quello che abbiamo detto venga tradotto ad un caucasico che nel suo vocabolario non esiste il termine "io", ma usa solo verbi passivi, tipo "si fa", "si dice", "avviene questo", "avviene quello". Non c'è un agente del fenomeno, ma il fenomeno si manifesta come avvenimento senza un "chi" che lo ha causato".

Questo è un esempio estremo, ma dimostra quanto condizionante possa essere la società anche solo nella descrizione di un fenomeno.

In lapponia esistono parecchi termini per dire la parola "neve", a seconda del tipo di neve.
Alle Hawaii ce ne è solo uno per dire che sta precipitando qualcosa dal cielo, che sia acqua, neve o grandine. Strano il mondo, strana l'umanità.

Grazie a voi di aver letto le letture.
Cla
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Claudio is offline  
Vecchio 14-09-2002, 13.28.16   #12
Ygramul
Anima Antica
 
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Data registrazione: 22-07-2002
Messaggi: 423
Claudio...

Che devo dire??? Leggo i tuoi interventi con un grande interesse e piacere. Sempre molto puntuali, attenti, documentati e... ricchi di anima.
Continua a scrivere...
Ygramul is offline  
Vecchio 14-09-2002, 14.28.41   #13
firenze
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Data registrazione: 28-04-2002
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Ringrazio tutti per i vostri interventi.

C'è una antica realtà spirituale indiana collegata ad un tempo che fu. Questa incredibile spiritualità ha lasciato solo una lieve traccia in tutte quelle ritualità riproposte nelle tristi riserve al solo scopo di sbarcare il lunario. (Ne avete mai visitata una?)

Come ci propone l'ottimo Claudio, vi sono bellissimi scritti di indiani oggi scomparsi. Pensate che questi saggi non sono altro che l'ultimo strascico di una concezione dell'uomo perfettamente integrato nella natura, che neanche ce la sognamo.

Oggi vi è stata una involuzione della spiritualità ed una esasperata evoluzione tecnologica dove il trascendente è risultato sorpassato o solo stimolo a elucubrazioni speculative, mentali e filosofiche.

Vedo, ogni tanto, Quark di Piero Angela, bravo e perfetto nel suo personaggio positivista, ma completamente ottuso a ciò che è il trascendente. Ecco l'uomo oggi si riflette più in lui che non certo in un essere stupendo e pieno di amore come lo è stato un Padre Pio, che nell'impossibilità di emularlo lo si può solo pregare o idolatrare.

Il mio pensiero è questo.

Siamo arrivati al punto dove l'esaperata tecnologia dovrà autodistruggersi per essere poi ripresa sotto nuova veste. Niente verrà però perso. Questa autodistruzione servirà anche a risvegliare una spiritualità dormiente, sempre viva nel DNA umano. Spiritualità risvegliata e nuova tecnologia si dovranno fondere per dare la possibilità a tutti di esistere per il piacere della vita e non di un arrivismo personale disumanizzante, paradosso dell'attuale uomo civilizzato...

Forse il mio punto di vista sembrerà fantasioso e utopista, ma se per un attimo vogliamo veramente aprire i nostri occhietti cisposi ed ancora addormentati per vedere ciò che ci circonda, non credo di averla tanto buttata di fuori... ai posteri l'ardua sentenza...

Salve
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Vecchio 15-09-2002, 20.41.01   #14
Rolando
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Messaggi: 855
È ovvio che "c'è una antica realtà spirituale indiana collegata ad un tempo che fu" come dice Firenze e Cladio.
Però questa opinione del mondo esisteva non soltanto fra gli indiani dell´America del nord, ma esisteva ed esiste fra tutti i popoli primitivi che ancora non hanno raggiunto lo stato "culturale". La concezione della vita degli indiani si basa sull´istinto e non sulla facoltà intellettuale, e questo è anche la ragione perche dovevano scomparire.
Siccome io sono convinto che l´evoluzione dell´uomo si svolge tramite la reincarnazione, penso che ogni popolo, tutti gli uomini, passano per questo stadio evolutivo, che poi devono lasciare per poter sviluppare una nuova coscienza, basata sulla facoltà dell´intelligenza, e così ritorneranno alla stessa opinione del mondo che mostrano gli indiano, cioè che l´universo è vivente e che la vita deve essere basata sulla collaborazione fra l´uomo e la natura.
L´umanità sta dunque sviluppando una nuova spiritualità ma questa volta basata sulla comprenzione e l´intuizione. Però questa spiritualità non c'è "nel DNA umano" come dice Firenze. Ma condivido la tua opinione della tecnologia che nel futuro creerà la base per una vita piacevole e miravigliosa per tutti. ciao.
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Vecchio 16-09-2002, 08.50.21   #15
firenze
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per Rolando

Bella la tua angolazione. Si, è vero che siamo stati, siamo e saremo, e tutto sarà un divenire verso il massimo benessere materiale e spirituale. Ma il DNA è già in noi. Esso contiene ciò che è stato dimenticato è che l'uomo con grande fatica sta tentando di ricordare. Allegoricamente, possiamo dire che all'inizio era il Paradiso e dopo la caduta, tutto si farà per riacquistarlo.

Salve
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Vecchio 18-09-2002, 08.40.29   #16
Rolando
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Per Firenze
Se la spiritualità c'è nel DNA, come spiegi le esperienze "fuori il corpo". Espereienze che dunque hanno luogo indipendentemente del corpo fisico ? Ciao
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Vecchio 18-09-2002, 10.07.02   #17
firenze
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per Rolando

Si, hai ragione. Quando dico DNA intendo un qualcosa di generale che va oltre la materia, una specie di "bagaglio genetico spirituale", oggi dormiente per i motivi già detti.
Ok?

Salve
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Vecchio 18-09-2002, 18.41.57   #18
Tupi Tokata
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Il termine corretto è Nativi Americani, anche se ormai "quei selvaggi" come qualcuno li definisce ormai non si offendono più....
Tralascio la spiritualità dei Nativi, il cammino per capire a fondo la loro cultura è troppo lungo e complesso per essere espresso in poche righe......... resta il fatto che un Popolo che per natura viveva e ancora oggi sopravvive con dei valori che l'uomo Business non sa nemmeno cosa siano....... Rispetto e Amore, un unica grande casa, LA MADRE TERRA e tutti i suoi abitanti, compresi gli animali, le piante le pietre.........
Basta pensare che i Nativi uccidevano per cibo solo lo stretto numero di animali necessari al loro fabbisogno..... e dopo aver ucciso la preda pregavano e la ringraziavano per essersi sacrificata per sfamare le famiglie....... niente in natura veniva considerato inutile......... lungo troppo lungo il cammino per comprendere....... troppi i sentieri da percorrere affinché il cerchio della conoscenza si chiuda......

Chiedo scusa per aver iniziato un discorso lasciato a metà..... ma fa male.......
Tupi Tokata is offline  
Vecchio 19-09-2002, 17.09.44   #19
Claudio
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Messaggi: 202
Red face La conoscenza senza umiltà e rispetto rende orgogliosi, non saggi.

Grazie dell'intervento Tupi Tokata.
Rolando parla di una naturale evoluzione di un popolo, quello occidentale, alla quale i Nativi non erano ancora arrivati, se non ho male interpretato il messaggio.
Io credo che non si può dire a priori quale sia questa evoluzione. Dipende dai desideri di fondo di quel popolo. Gli orientali hanno puntato più su uno sviluppo interiore, spirituale, questo dovuto a numerosissimi fattori combinati insieme e altri popoli come i Nativi non hanno mai considerato la necessità di valorizzare la tecnologia.
Forse loro erano molto più avanti di noi occidentali e non lo abbiamo capito, come non avevano capito Gesù (a suo tempo). Un popolo già felice così come vive perché dovrebbe cambiare tenore o stile di vita?
La tecnologia, la ricerca dell'innovazione non è altro che una ricerca affannosa di felicità. Siamo rivolti all'esterno sperando che il nuovo tv color al plasma da 20 milioni di £ ci renderà felici, sai la nitidezza d'immagine, vuoi confrontarla con un semplice tv color?!
Anche gli aborigeni australiani erano privi di tutto esternamente, ma internamente avevano una ricchezza sconfinata. Quello che l'uomo moderno non capisce può fargli molta paura ed è meglio eliminare quella fonte di disagio piuttosto che avvicinarsi ed ascoltare.
Cosa vuol dire evoluzione? Se un popolo è diretto al mare ed un altro in montagna, non ci può essere confronto. Magari, se un popolo sta bene dove sta vuol forse dire che ha smesso di evolversi? Non potrebbe aver già raggiunto la su meta? Smettiamola di guardare con gli occhiali colorati degli occidentali!

Ciao e grazie ancora a tutti per questi approfondimenti.



PRIMA CHE ARRIVASSERO I NOSTRI FRATELLI BIANCHI per fare di noi degli uomini civilizzati, non avevamo alcun tipo di prigione. Per questo motivo non avevamo nemmeno un delinquente. Senza una prigione non può esservi alcun delinquente.
Non avevamo né serrature, né chiavi, e perciò presso di noi non c'era alcun ladro. Quando qualcuno era così povero, da non possedere cavallo, tenda o coperta, allora egli riceveva tutto questo in dono.
Noi eravamo troppo incivili per dare valore alla proprietà privata. Noi aspiravamo alla proprietà, solo per poterla dare agli altri.
Noi non conoscevamo alcun tipo di denaro, e di conseguenza il valore di un essere umano non veniva misurato secondo la sua ricchezza.
Noi non avevamo leggi scritte depositate, nessun avvocato e nessun politico, perciò non potevamo imbrogliarci l'un o con l'altro.
Eravamo messi veramente male, prima che arrivassero i bianchi, ed io non mi so spiegare come ce la potevamo cavare senza le cose fondamentali che - come ci viene detto - sono così necessarie per una società civilizzata.
Cervo Mite



QUAND'ERO BAMBINO, capivo di dare e di dividere; da quando venni civilizzato, ho disimparato queste virtù. Io vivevo una vita naturale, ora ne vivo una artificiale. Allora ogni bel ciottolo era per me prezioso e avevo profondo rispetto per ogni albero.
L'abitante indigeno dell'America univa alla sua fierezza un'eccezionale umiltà. La superbia era estranea al suo essere e ai suoi insegnamenti. Egli non sollevava mai la pretesa, che la capacità di esprimersi con la lingua, fosse una dimostrazione della superiorità dell'essere umano sulle creature senza la parola; proprio al contrario, egli vedeva in questo un pericolo. Egli credeva fermamente al silenzio -il simbolo della perfetta armonia. Il tacere ed il silenzio rappresentavano per lui l'equilibrio di corpo, mente ed Anima.
Se chiedi a un indiano: "Che cos'è il silenzio?", egli risponderà: "Il Grande Mistero". Il Sacro Silenzio è la Sua Voce". E se chiedi: "Quali sono i frutti del silenzio?", così egli risponderà: "Autocontrollo, vero coraggio e perseveranza, pazienza, dignità e profondo rispetto."
"Sorveglia la tua lingua in gioventù", diceva il vecchio Capo Wabashaw, "allora, forse, nella vecchiaia regalerai un pensiero saggio al tuo popolo."
Ohiyesa
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Claudio is offline  
Vecchio 20-09-2002, 12.59.41   #20
Rolando
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Non parlo soltanto "di una naturale avoluzione di un popolo" come dici Claudio, ma di tutti i popoli della terra.

Per veramente capire l´evoluzione si deve capire che questa evoluzione ha luogo tramite la reincarnazione. Sappiamo che l´evoluzione dell uomo passa da uno stato primitivo a uno stato più evoluto. L´uomo primitivo, come pure l´animale, basa la sua vita sulla facoltà dell´istinto. L´istinto fa si che l´uomo vive "automaticamente" in contatto con la sua natura e l´ambiente in cui vive. L´istinto costituisce dunque una innata "sapienza" automatica.

Quando l´animale da vita in vita si sviluppa, basato sull´esperienza quotidiana del bene e del male, cresce la facoltà dell´intelligenza e man mano l´animale diventa "uomo".
L´uomo naturale cioè i nativi si trovano in una fase evolutiva dove l´intelligenza ancora non è molto sviluppata.
Ma siccome l´istinto è sempre la forza o la facoltà mentale che domina la loro mente e psiche, "sanno" ovvero presentono che la natura è vivente e sentono istintivamente rispetto per tutti gli altri esseri viventi e la natura.

Però con lo sviluppo dell´intelligenza l´uomo sente sempre di più il desiderio di capire. La facoltà di analizzare cresce e così scopre che nell´acqua no c'è un "dio", l´albero non è vivente, il sole non è quel essere divino che forse credeva,ecc. ecc. Con l´andar del tempo l´istinto declina e alla fine l´uomo perde completamente la capacità di presentire le connessioni cosmici della natura, facoltà che possiedevano ancora i nativi americani. Con lo sviluppo dell´intelligenza cessa man mano l´istinto. E qui troviamo l´uomo "moderno" ovvero l´uomo materialistico, che non può credere in niente altro della materia, e il "caos".

Paradossalmente questo ateo rappressenta uno stato evolutivo più alto di quello dell´uomo naturale, che vive in armonia con la natura. Questo vuol dire che tutti gli uomini "moderni" nelle vite precedente sono stati "nativi" e che tutti gli uomini che oggi sono "nativi" anche loro, nelle vite future, diventeranno uomini moderni o "materialisti".

Ma lo scopo per ogni individuo e ogni popolo è di arrivare a una vera conoscenza delle leggi della natura e così di nuovo imparare a collaborare coi suoi simili e con la natura, ma questa volta consciamente, basato su una vera sapienza dell´universo.

L´evoluzione dell´uomo è dunque un progetto che mira a fare l´uomo conscio della vera natura della realtà. È ovvio che questa metà non è ancora realizzata qui sulla terra, ma è anche ovvio che questo processo evolutivo ha luogo. Tutti i popoli della terra sentono il desiderio di evolversi di imparare e realizzarsi in vari campi.
Come dice Claudio i nativi americani erano in un senso "molto più avanti di noi", ma non avevano ancora "lasciato la casa del padre", mentre il materialista si trova in quel stato che ha descritto Gesù nella parabola del "figliolo prodigo" che ha appunto lasciato questa casa e "si sentiva lontanissimo dal suo Padre" e "mangiava coi maiali".
Ma ogni uomo che sento il desiderio di essere più umano e vuole creare la pace ecc ha passato questo punto evolutivo è sta ritornando alla "casa del padre". Questa volta basato sulla propria esperienza e la ricchezza mentale (la facolta del sentimento o la compassione, l´intelligenza, l´intuizione, ecc., che ha sviluppato durante migliaia di vite. Ciao
Rolando is offline  

 



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