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Vecchio 24-02-2006, 13.32.48   #41
Yam
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Bravo Mirror vedo he hai compreso

Sto dicendo esattamente la stessa cosa di Ram Tzu.
L'etica comunque non e' un optional ma una manifestazione spontanea dela mente naturale...non vedo perche' io non debba veder che quei maestri non erano illuminati ma dei semplici filosofi e poeti mistici.
E poi perche' c'e' tanto il bisogno di venerare degli uomini?
Scrivere poesiole poi metterci la foto del guru accanto?
Quei maestri hanno fatto piu' danni che altro, essendo miti sorti gia' preconfezionati dalla totalita'
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Vecchio 24-02-2006, 13.34.19   #42
VanLag
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Re: Re: Re: UG o Jiddu?

Citazione:
Messaggio originale inviato da Yam
Si questa e' la parte migliore di U.G....ma spesso fa acqua in abbondanza, soprattutto quando mostra avere poca chiarezza sulla simultaneita' di vuoto-consapevolezza ed energia.....indicando nel pensiero il nemico...
Fammi capire che relazione vedi tra vuoto-consapevolezza ed energia ed il pensiero?

Dato il vuoto e l’energia tu (Yam), ci sei perché c’è la consapevolezza, ma quella consapevolezza non è pensiero. Essa è un atto unico con l’esperienza. ("un unico blocco di realtà compatta", dice sempre Nisargadatta).

Il pensiero è un riflesso che arriva dopo la percezione e rappresenta proprio quella separazione che si vuole trascendere, questo indipendentemente da U.G.

VanLag is offline  
Vecchio 24-02-2006, 13.36.53   #43
Yam
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Bravo Van, Nisargadatta pero' ti puo' essere piu' utile di me a comprendere la simultaneita' del Sat Cit Ananda.
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Vecchio 24-02-2006, 13.40.23   #44
VanLag
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Citazione:
Messaggio originale inviato da Yam
Bravo Van, Nisargadatta pero' ti puo' essere piu' utile di me a comprendere la simultaneita' del Sat Cit Ananda.
Io non stò cercando il Sat Cit Ananda, stavo cercando di capire perché attribuisci poca chiarezza a U.G. in merito al pensiero. (sempre che tu voglia spiegarlo).....

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Vecchio 25-02-2006, 01.00.09   #45
krjisoul
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Re: Re: UG o Jiddu?

[quote]Messaggio originale inviato da Yam
[b]Risveglio collettivo?
J.K. fondamentelmente non ha detto nulla di nuovo, cioe' se andiamo a vedere il succo delle sue parole ritroviamo il tradizionale insegnamento di certo induismo...che lui tanto critico nell'aspetto sovrastrutturale.....ma il succo alla fine e' sempre lo stesso....



Vedi, anche se ciò che uno dice possono già averlo detto altri prima di lui, questo non è strano, in realtà certe - chiamiamole -"verità" se si è ricettivi, ci giungono senza dovere andarcele a cercare da nessuna parte. Nel mio caso, per es. giunsi alle stesse conclusioni di JK, molto prima di sentire parlare di lui, quindi, nel mio caso, non mi ha insegnato nulla di nuovo, ma la scoperta del suo pensiero ha decisamente rafforzato il mio; anche se una persona è già abbastanza sicura di ciò che sente, comunque l'unione fa la forza, almeno per me.




Si, ma non ha insegnato quasi nulla. In realta' anche lui non si discosta molto dal solito modello Hindu....


Il punto è che il suo messaggio si è diffuso in maniera capillare più o meno su tutto il pianeta, quindi è giunto al destinatario probabilmente molto meglio di quanto non potesse giungere la filosofia induista, che, come tu dici, rispecchia il suo pensiero.
Per quel pò che conosco non ho mai trovato questo tipo di insegnamento nell'induismo, perdona la mia ignoranza, a quale "certo induismo" ti riferisci? Non sto polemizzando, è che proprio non conosco!
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Vecchio 25-02-2006, 13.50.51   #46
gyta
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Re: Re: Re: UG o Jiddu?

Citazione:
Messaggio originale inviato da krjisoul
per es. giunsi alle stesse conclusioni di JK, molto prima di sentire parlare di lui, quindi, nel mio caso, non mi ha insegnato nulla di nuovo, ma la scoperta del suo pensiero ha decisamente rafforzato il mio; anche se una persona è già abbastanza sicura di ciò che sente, comunque l'unione fa la forza, almeno per me.

Si, l'unione fa la forza!
[Ma non la quantità (associativa /per associazione).
Non è una critica ma una riflessione!
Riflessione tesa a sottolineare l'importanza di ciò che sentiamo
e del riscontro che possiamo averne in noi, nella nostra esperienza
che diviene (può divenire) esperienza che "unisce"
poiché ci si ritrova essere il medesimo volto della medesima realtà,
non nei pensieri, non nelle scelte.. ma nella realtà;
allora in tal caso il medesimo pensiero può nel tramite recare alla maschera (/all'apparenza /in apparenza)
la felicità lodevole dei medesimi intenti.. ma alla maschera (nostra), al nostro sentirci separati; quando l'unione non avviene più in base alla lode d'un pensiero, d'un'azione ma alla sacralità di essere la medesima Persona allora sì, l'Unità E', l'Unità è realmente.
Questo intendevo dire con "assenza di sicurezza e stabilità"
poiché nella sicurezza e nella stabilità è costante in agguato il germe d'una ricerca che esula dall' essere (>verbo),
costante il senso di una dottrina lontana -a mio avviso- dal senso del volontario e mirato "disfattismo" presente nelle parole di Krishnamurti, parole atte a distruggere i germi di una sicurezza esclusivamente fondata sul verbale e sui pensieri, talvolta usati ma mai portati fine a se stessi o ad altri sé medesimi, forse "taoista" come scrive VanLag, di certo della medesima radice libera da fini che vadano al di là del puro ed accurato "osservare".

Non quindi -la mia- una critica ai pensieri -momento essenziale di trasformazione- ma il proseguo oltre gli stessi, quando questi vengono a cessare la loro funzione d'essere.





Gyta
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Vecchio 25-02-2006, 14.55.56   #47
Yam
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Re: Re: Re: Re: UG o Jiddu?

Citazione:
Messaggio originale inviato da gyta


Non quindi -la mia- una critica ai pensieri -momento essenziale di trasformazione- ma il proseguo oltre gli stessi, quando questi vengono a cessare la loro funzione d'essere.


Qui c'e' la risposta anche a Kri. Ma come fare a spiegarvelo?
Ci ho provato tante volte!

J.K. era un ottimo filosofo ed esprimeva la sua filosofia sotto forma di poesia mistica e trascendente. Ha dato e lasciato una immagine di se prestigiosa, tanto che e' divenuto Mito egli stesso.....essendosi offerto in un certo modo. Che poi nella vita privata fosse tutt'altro che illuminato, questo appare essere cosa di poco conto e trascurabile al ricercatore assetato di verita' intellettuali, di visioni pur sempre filosofiche e basate su verita' che solo apparentemente non sono dogmatiche.
C'e' un dogma nella visione tradizionale Hindu e anche buddista che J.K. ha riproposto, in accordo con l'educazione ricevuta e l'esperienza di Samadhi (che andava e veniva) vissuta da J.K. .
Non pretendo che la vostra finezza intellettuale, prima che spirituale, vi conduca dove vi si possa svelare l'arcano segreto....la lettura del libro che ho indicato puo' essere un inizio.
La pratica della meditazione potrebbe essere un'altra chiave.
Non e' il pensiero il problema, perche' il pensiero e' energia ne piu' e ne meno che qualsiasi altro fenomeno.
Occorre fare esperienza dell'unita' e della simultaneita' dei tre aspetti della divinita'...Nisargadatta puo' essere un buon inizio.........
In Oriente ci sono due approcci alla via spirituale, uno e' quello vero.
Yam is offline  
Vecchio 25-02-2006, 17.40.46   #48
krjisoul
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Re: Re: UG o Jiddu?

[quote]Messaggio originale inviato da VanLag
[b]Questa volta sono in disaccordo con quanto scrivi e per esigenze, diciamo “storiche” mi sento di intervenire, anche perché conosco abbastanza bene il pensiero di U.G. (sono stato anche a conoscere lui ma questo è ininfluente).
Intanto, come si può vedere dalla biografia, biografia che egli stesso ha raccontato, non è mai stato allievo ne discepolo di Jiddu, ma tra i due c’è stato un rapporto casuale e controverso, nato dal fatto che entrambi avevano in comune legame con la società teosofica.



Ho visto la biografia che mi hai indicato e in sostanza, anche se non l'ho letta tutta, mi sembra, con qualche sfumatura in più o in meno, la traduzione di quella che avevo trovato io in lingua inglese, per brevità riporto solo la parte che interessa:

Meetings with J.Krishnamurti
From 1947 to 1953, U.G. regularly attended talks given by Jiddu Krishnamurti in Madras, finally beginning a direct dialogue with J. Krishnamurti in 1953. U.G. describes one of their meetings as follows:

"We really didn't get along well. Whenever we met we locked horns over some issue or other. For instance, I never shared his concern for the world, or his belief that his teaching would profoundly affect the thoughts and actions of mankind for the next five hundred years--a fantasy of the Theosophist occultists. In one of our meetings I told Krishnamurti, 'I am not called upon to save the world.' He asked, 'The house is on fire--what will you do?' 'Pour more gasoline on it and maybe something will rise from the ashes,' I remarked. Krishnamurti said, 'You are absolutely impossible.' Then I said, 'You are still a Theosophist. You have never freed yourself from the World Teacher role. There is a story in the Avadhuta Gita which talks of the avadhut who stopped at a wayside inn and was asked by the innkeeper, "What is your teaching?" He replied, "There is no teacher, no teaching and no one taught." And then he walked away. You too repeat these phrases and yet you are so concerned with preserving your teaching for posterity in its pristine purity.'"

Their dialogues continued, but finally came to a halt. U.G. describes the final discussion as follows:

"Again I asked him if there was anything behind the abstractions he was throwing at me, 'Come clean for once.' Then he said with great force, 'You have no way of knowing it!' Then I said, 'If I have no way of knowing it and you have no way of communicating it, what the hell have we been doing! I have wasted seven years listening to you. You can give your precious time to somebody else. I am leaving for New York tomorrow.'"


Probabilmente ho inteso la frase che il seguire i discorsi pubblici che JK teneva significava essere suoi allievi, mea culpa, comunque in questa biografia in inglese, non è nemmeno esplicito che non lo fosse.

per quanto riguarda la seconda parte del tuo post, che non ho quotato, mi trovo abbastanza d'accordo, non penso di avere asserito il contrario.


A presto.
krjisoul is offline  
Vecchio 25-02-2006, 18.23.08   #49
VanLag
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Messaggio originale inviato da krjisoul
Probabilmente ho inteso la frase che il seguire i discorsi pubblici che JK teneva significava essere suoi allievi, mea culpa, comunque in questa biografia in inglese, non è nemmeno esplicito che non lo fosse.
Non è così importante......

Posso chiederti come sei arrivata a J.K e U.G.?

VanLag is offline  
Vecchio 25-02-2006, 19.11.39   #50
krjisoul
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Misunderstanding

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Messaggio originale inviato da Yam
Qui c'e' la risposta anche a Kri. Ma come fare a spiegarvelo?
Ci ho provato tante volte!

Occorre fare esperienza dell'unita' e della simultaneita' dei tre aspetti della divinita'...Nisargadatta puo' essere un buon inizio.........
In Oriente ci sono due approcci alla via spirituale, uno e' quello vero.

Vedi Yam, quando dico "Grandi", non è perchè io abbia fatto di loro un mito, intendo che sono stati due uomini che hanno lasciato un segno, a prescindere da ciò che può essere stato contestato all'uno o all'altro; chiunque riesca a fare qualcosa di buono nella propria vita per se o per gli altri, è già un grande, se questo è mitizzare, allora si.
Comunque tutti noi che siamo qui, in questo forum, penso lo si faccia per dare e ricevere qualcosa. Non penso sia la conoscenza intellettuale più o meno profonda, - che come vedo molti in questo forum senz'altro hanno - che conduca all'illuminazione, anche perchè se così fosse questo forum pullullerebbe di illuminati!
Alcune volte è più difficile farsi capire che illuminarsi!

Per il resto sono d'accordo con te.

Mi pare di capire che per te, almeno da come riferisci, Nisargadatta sia un "Grande", nel senso che intendo io, o no?



krjisoul is offline  

 



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