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Riflessioni sugli anni settanta

di Davide Riccio

 

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Biografia
Davide Riccio è nato a Torino, l’8 maggio 1966. Diplomato operatore turistico ed educatore professionale (le future Scienze dell’educazione), vive a Torino, dove svolge da vent’anni l’attività di educatore in ambito socio-assistenziale e psichiatrico. Ha per altro lavorato nell’ex Ospedale Psichiatrico di Collegno negli anni di trasformazione e chiusura dell’ex O.P. dopo la Legge Basaglia.
Chitarrista, polistrumentista e cantante autore di genere eclettico, attualmente sta esplorando e studiando il Theremin e il didgeridoo (di quest’ultimo, una sua intervista a Claudio Ricciardi, ex Prima Materia, è stata inserita nella nuova edizione del libro “L’albero che canta”, testo fondamentale su questo strumento aborigeno australiano).
Ha suonato e inciso dischi fin dalla seconda metà degli anni ’80.
Tra gli ultimi lavori si segnalano quelli per la produzione Pezzente di Marino José Malagnino (copertine confezionate a mano e rese diverse una dall’altra) e ottimamente recensiti, tra cui “Poesia sonora – Poesia con creta” e “Musica per NO film – Bestiario Musicale” con le interferenze del musicista elettronico  Luca Pagani ed altri. Prossimamente usciranno un suo lavoro di functional music (musica funzionale) per suonerie di cellulari e per la segreteria telefonica (Suonerie d’autore), ed una partecipazione a una compilation di musiche per non strumenti (brani di musica realizzati con strumenti inventati dai vari autori o con oggetti di varia natura).
Nel 2006 è uscito “L’Orfeo concluso”, poema multimediale di canzoni e recitazione su soundscapes elettronici, noise, sinfonici ed altro con musiche proprie e di Ashtool, Paolo Veneziani, Marco Barluzzi, All Scars Orchestra, Volvox degli olandesi Fckn bstrds, il francese Ripit (Nyko Esterle) ed altri (Into my bed rec./Unamusica).
Nel 2007 è uscito “Wrong or right of forty”, l’album, della durata di 80 minuti, è composto da 15 brani in lingua inglese ai quali hanno dato il loro contributo importanti protagonisti creativi dell’underground elettronico e sperimentale italiano e americano, non solo musicisti, ma anzitutto autori e fautori di progetti musicali personali. I brani (Creative Commons), registrati all’Om Sweet Om di Davide Riccio e riequalizzati c/o il Minirec di Torino, possono essere scaricati anche in formato .mp3, del tutto gratuitamente, all’indirizzo www.vitaminic.it/artist/dacio (ove sono presenti per altro due out-takes inedite).

Ha scritto poesie e racconti che ha pubblicato fin dal 1985 su antologie e riviste sparse. Numerosi i siti internet che ospitano i suoi lavori.
Ha pubblicato in e-book una biografia dell’omonimo Davide Riccio, più noto come David Rizzio (1533-1566), torinese trapiantato a Edimburgo, musicista e segretario personale di Maria Stuarda brutalmente assassinato in una congiura di palazzo capeggiata dal re di Scozia Henry Darnley. A lui sono state attribuite numerose tra le più belle arie tradizionali scozzesi (incluso “Auld Lang Syne” a noi più noto come “Valzer delle candele”). Di David Rizzio, Riccio ha curato anche una un disco, interpretando tutte le arie a lui attribuite.
Ha scritto il romanzo “La banca dei Reincarnati”, giunto quarto classificato ad un concorso promosso da Lankelot – edizioni Del Catalogo in collaborazione con End (Edizioni non deperibili). Ha appena pubblicato “Povertissement”, antologia di 81 poesie dal 1992 ad oggi (Genesi Editrice, prefazione di Sandro Gros-Pietro).
Insieme a Luca Avenati, Andrea Pontillo e Alessandro De Caro, è stato tra i fondatori del Gruppo Factory, gruppo aperto attivo tra il 1998 e il 2000, reading di poesie su musiche e spettacoli multimediali propri (cd e libro rimasti inediti e intitolato “Factory’s”, che a suo tempo interessò Aldo Nove per la collana inVersi/Bompiani, poi precocemente sospesa).In passato è stato ufologo ricercatore e inquirente per il C.U.N. (Centro Ufologico Nazionale).
Dal 1998 è stato “prolifico” giornalista free-lance per il settimanale La Val Susa, per il quotidiano Torino Sera e per il mensile Oblò con sede a Livorno, occupandosi di cultura in genere (libri, Web, teatro, musica, ufologia e divulgazione di scienze, storia, costumi e misteri). Da due anni scrive per alcune web-zines (Kult Underground, Il Porto Ritrovato ed altre) e si occupa prevalentemente di articoli ed interviste a gruppi musicali e musicisti od altri artisti emergenti o già affermati, ma dell’underground italiano ed internazionale, con particolare attenzione alle avanguardie e al rock indipendente. Nell’ultimo anno ha iniziato a occuparsi occasionalmente di copywrite pubblicitario come libero professionista per una nota agenzia milanese.
Ha fondato una propria etichetta discografica “Unamusica”, di cui sta curando un prossimo sito nel Web in forma di Net label.


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