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L'aspirante e l'alchimia Interiore

Sul Sentiero II
L'aspirante e l'alchimia Interiore

di Bianca Varelli
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PARTE PRIMA - LA VITA UNA


Coscienza e intelligenza


Caratteristica dell’uomo - afferma Antonio Rosmini - è l’autocoscienza, la consapevolezza di essere un io che cerca le ragioni ultime dell’esistere.
L’uomo, “animal intellectivum”, agisce nel mondo ma cerca le ragioni più profonde dell’essere, della natura e del suo stesso agire in Dio, Origine di ogni possibilità di esistenza. Dio è Verità assoluta e la Verità è l’Essere stesso, è “per sé manifestato”, ovvero ha in sé stesso la manifestazione.
Ciò che è indefinito e incompleto appartiene solo alla nostra imperfetta umanità; è da questo che nasce la difficoltà del procedere verso la verità, vissuta e descritta da Agostino: l’anima esita, poiché ancora inabile a scorgere la luce alla quale è inevitabilmente destinata; talvolta, pur intravedendola, dubita di essa o la rifiuta, in un perenne andirivieni fino a che il Maestro interiore non ha il sopravvento.
L’Essere assoluto, cui il Rosmini arriva per ragionamento, “crea le intelligenze ed è luce eterna e oggetto eterno”; l’uomo può averel’essere ma non può essere autonomamente.
Mentre la ricerca nella vita dell’uomo è indirizzata al piacere, nell’Essere assoluto il piacere si sublima in beatitudine e suprema volontà di amore, che diventa creazione; pertanto, tutto quanto esiste è nato dall’intelligenza e dall’amore.
Dalla sintesi di Intelligenza e Amore nasce l’atto morale, “atto intellettivo amoroso”, che è il primo e più evidente segno dell’evoluzione della coscienza.
La coscienza non è prerogativa dell’uomo, come ormai anche la scienza ha accertato; recentemente la biologa Levi Montalcini ha affermato: “La cellula è intelligente, percepisce un messaggio e lo comunica”.
Negli anni sessanta Mére, dopo una lunga osservazione del proprio corpo, sosteneva che il sistema immunitario è collegato all’anima; in una “visione” vede la cellula e la descrive come un essere vivente, dalla forma ovoide, di colore delicato; il fisico Capra fa una simile descrizione della cellula vegetale. (F. Capra, La rete della vita).
Ricerche scientifiche recenti hanno dimostrato che il sistema immunitario, nel suo complesso, assomiglia assai più a “un gruppo di persone che si parlano” che non a “soldati che combattono contro i nemici”, come finora si era sostenuto.
Tutta la materia e tutti i regni di natura hanno coscienza e intelligenza, a livelli naturalmente diversi: 

  • Il regno minerale  manifesta coscienza e intelligenza nella forza di attrazione di alcuni elementi, in alcune aggregazioni chimiche e, infine, nella manifestazione della radioattività, che costituisce la possibilità “più alta” per quel regno. L’atomo chimico mostra capacità di selezione e discriminazione; esso - secondo la prospettiva teosofica - attraverserà i regni di natura fino a trovare più completo sviluppo nel regno umano;

  • Il regno vegetale dimostra, oltre a queste caratteristiche, una rudimentale sensibilità all’ambiente; manifesta coscienza e intelligenza nella ricerca della luce; nella “risposta agli stimoli”, evidenziata da alcune forme vegetali; nelle tecniche, spesso ingegnose, per difendersi dall’arsura; nella produzione di fiori e frutti, che sono la più elevata realizzazione per quel regno;

  • Il regno animale mostra di possedere anche l’istinto, stato primordiale della mente, che si svilupperà nell’essere umano. Esso è il più vicino all’individuazione umana; gli animali hanno un’anima collettiva, o “di gruppo”, il che spiega perché gli uccelli emigrano a stormo, perché i delfini risalgono insieme la corrente, perché le api sanno compiere incredibili “lavori di gruppo”. La coscienza  si esprime, in questo regno, come istinto e avanzata sensibilità;  gli animali più evoluti per duttilità e capacità sono prossimi all’individuazione umana;

  • Il quarto regno, quello umano, possedendo ragione libero arbitrio è - per ora - l’apice dell’evoluzione sul nostro Pianeta, il quale è il corpo di un Essere maggiore, anch’esso vivente). A sua volta, l’uomo, rispetto ai tre regni inferiori, rappresenta il macrocosmo, è la divinità del suo sistema: possiede amore, intelletto e volontà; tiene sotto la sua sfera di influenza le vite minori di cui è composto ed è in grado, nel corso del cammino, di “prendere in mano” le redini del suo destino;

  • Il prossimo regno, il quinto, sarà quello sovraumano; la cosiddetta “Era dell’Acquario” è “l’aurora” di tale stato. In esso l’essere umano diventerà sempre più homo faber (fabbro), demiurgo e padrone del campo fisico-materiale, dell’astrale-emotivo e del mentale-intuitivo.

   Bianca Varelli


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