Sul Sentiero II
L'aspirante e l'alchimia Interiore
di Bianca Varelli
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PARTE SECONDA - LA NUOVA COSCIENZA
La Libertà evolutrice
Il karma, individuale e di gruppo, non va inteso come una “legge del taglione”; avanzando, e quindi “prendendo in mano” con sempre maggiore libertà la nostra evoluzione, possiamo lenirne gli effetti; possiamo “compensare il karma”. La Terra è infatti una Scuola, che propone messaggi educativi progressivi, al fine di favorire gradualmente l’emersione della divinità nell’uomo; la dimostrazione di aver com-preso i propri errori, e l’attuazione di “opere di compensazione” rendono superflua la ripercussione karmica: all’Universo è stata “resa giustizia”.
Da qui il grande valore della Bene-volenza, della Buona Volontà, della Purificazione, del Per-dono, della Sincerità, della Ri-conciliazione, della Con-versione, dell’Es-piazione, della Redenzione; tutti aspetti e qualità, perseguiti anche da scuole spirituali e confessioni religiose, riconducibili alla Legge dell’Amore (o di Attrazione magnetica), la principale Legge di questo Universo, vigente in tutti i piani.
Nei primi stadi dell’evoluzione le sostanze sono trascinate ciecamente dalla forza evolutiva; allo stesso modo l’uomo, quanto più è inconsapevole, tanto più subirà passivamente un destino che gli apparirà incomprensibile e oscuro.
Le fasi potrebbero essere così schematizzate:
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nelle prime incarnazioni il progresso è molto lento, l’uomo non è in grado di gestire né di programmare il proprio sviluppo; si può osservare questo stadio negli individui ancora preda di passioni primordiali, dotati di scarso controllo;
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in seguito, con le successive incarnazioni, egli diventa sempre più capace di vivere responsabilmente ed eticamente; l’anima, più avanzata, inizia a progettare da sé il suo cammino, al di qua e al di là del velo. E’ lo stadio dell’ “uomo comune”, buon cittadino e serio lavoratore;
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infine l’uomo acquista coscienza della sua divinità e del suo destino di spirito immortale e diventa artefice e programmatore del proprio e dell’altrui progresso. E’ allora che il karma si intensifica; vengono alla luce i nodi irrisolti delle precedenti incarnazioni e l’aspirante al Sentiero affronta il “Guardiano della soglia”.
I comportamenti che non generano karma sono compiuti da coloro che agiscono disinteressatamente, non aspettando “i frutti dell’azione” (Bhagavad Gita) ma ricercando la bellezza e la perfezione dell’azione in sé, considerate “degne di essere perseguite” perché necessarie e “di servizio”.
Allora:
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l’autore e l’azione diventano un solo elemento dell’unica Opera;
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lo sforzo acquista una gioiosa leggerezza;
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l’attaccamento all’azione si scioglie in sereno distacco dai risultati;
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bramosia e competitività si tramutano in aspirazione ad agire per “il Meglio”;
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l’ambizione muta in desiderio di diventare abili strumenti operativi del Piano;
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la frenesia nell’azione si sublima in “azione contemplativa”;
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il “protagonista dell’azione” si dissolve sullo scenario universale del Servizio.
Il karma è creato dai pensieri e dalle intenzioni, più o meno pure e ispirate, che si manifestano prima o poi in azioni; dunque: “Chi dona dell’oro credendo di donare una pietra, non ha alcun merito”.
La felicità del genere umano si accresce accelerando l’evoluzione, e si può intuire come la bassa coscienza della maggioranza ritardi questa evoluzione. Dolore, rabbia, frustrazione e senso di inutilità non sono condizioni inevitabili ma causate. Con un sempre maggior ampliamento di coscienza possiamo identificare i meccanismi e ricercare la causa di queste e di altre emozioni oscure; essa consiste per lo più nell’ignoranza, da cui derivano l’attaccamento, l’avidità, l’odio e l’egoismo.
Le “virtù” sono frutti naturali di un mentale purificato, cioè libero da passioni egoiste.
Bianca Varelli
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