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Riflessioni sui giornalisti

Di Georges Gurdjieff

Da: “Incontri con uomini straordinari” - Adelphi Edizioni

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Le esigenze della civiltà contemporanea hanno generato un'altra forma molto specifica di letteratura che viene chiamata giornalismo...
Non posso passare sotto silenzio questa nuova forma letteraria, perché, a parte il fatto che non porta assolutamente nulla di buono per lo sviluppo dell'intelligenza, essa è diventata, a mio avviso, il male de nostri tempi, nel senso che esercita un'influenza funesta sui rapporti umani.
Questo genere di letteratura si è molto diffuso i questi ultimi tempi perché - ne sono fermamente convinto - esso corrisponde meglio di ogni altro alle debolezze e alle esigenze determinate negli uomini dalla loro crescente mancanza di volontà. Finisce così per atrofizzare la loro ultima possibilità di acquisire i dati che permettevano loro, finora, di prendere più o meno coscienza della loro reale individualità - unico mezzo per raggiungere il ricordo di sé, fattore assolutamente indispensabile per il processo di perfezionamento di sé.
Inoltre, questa letteratura quotidiana, priva di princìpi, isola completamente il pensiero degli uomini dalla loro individualità, di modo che la coscienza reale, che di tanto in tanto ancora appariva in loro adesso ha cessato di partecipare al loro pensiero. E sono ormai privati dei dati che fino a quel momento avevano assicurato loro un'esistenza più o meno sopportabile, non fosse che nel campo dei rapporti personali.
Per sfortuna di noi tutti questo genere di letteratura, che invade ogni anno di più la vita quotidiana degli uomini, fa subire alla loro intelligenza, già molto indebolita, un indebolimento ancora peggiore consegnandola inerme a ogni genere di inganni e di errori; essa li mette fuori strada a ogni passo, li distoglie da qualsiasi modo di pensare più o meno fondato e invece di un giudizio sano, stimola e fissa in loro alcune tendenze indegne quali: incredulità, ribellione paura, falso pudore, dissimulazione, orgoglio, e così via.
Per dipingervi in modo sommario tutto il male fatto all'uomo da questa nuova forma di letteratura vi racconterò alcuni avvenimenti provocati dalla lettura dei giornali: non ho motivo di dubitare della loro veracità, poiché il caso ha voluto che vi partecipassi.
A Teheran un mio amico intimo, un armeno, morendo, mi aveva designato come suo esecutore testamentario.
Egli aveva un figlio, già di una certa età, costretto dai suoi affari a vivere con una numerosa famiglia in una grande città europea.
Ora, all'indomani di un pranzo fatale, li trovarono tutti morti, lui e tutti i membri della sua famiglia. Nella mia qualità di esecutore testamentario, dovetti subito recarmi sul luogo della terribile disgrazia.
Venni a sapere che, i giorni precedenti, il padre di questa sfortunata famiglia aveva seguito, su uno dei quotidiani ai quali era abbonato, un lungo servizio su un salumificio modello, in cui venivano preparate, in condizioni igieniche eccellenti, delle salsicce fatte, così si diceva, con prodotti garantiti genuini.
Inoltre, egli non poteva aprire né questo giornale né nessun altro, senza imbattersi in inserzioni che raccomandavano questo nuovo salumificio.
In breve la tentazione divenne irresistibile e, benché le salsicce non piacessero molto - né a lui né d'altronde ad alcuno dei suoi familiari, perché essi erano cresciuti in Armenia, dove non si mangiano salumi non poté fare a meno di comprarne. la sera stessa le mangiarono per cena, e furono tutti avvelenati.
Colpito da questo avvenimento straordinario, riuscii in seguito, con l’aiuto di un agente della polizia segreta, a scoprire quanto segue:
Una ditta molto importante aveva comprato a basso prezzo un enorme quantitativo di salsicce destinate all'estero che però, in seguito a un ritardo nella spedizione, era stato respinto. Per sbarazzarsi al più presto dell'intera partita, la ditta in questione non aveva lesinato il denaro ai giornalisti ai quali aveva affidato questa malefica campagna. pubblicitaria sui giornali.
Altro esempio:
Durante uno dei miei soggiorni a Baku, lessi io stesso, per vari giorni dì seguito, sui giornali locali che mio nipote riceveva, lunghi articoli le cui colonne occupavano più della metà del giornale, dove si facevano ì più sperticati elogi a un'attrice e alle sue prodezze con dovizia di particolari.
Si parlava di lei con tanta insistenza e in termini così esaltati che perfino io, uomo vecchio, mi infiammai, e una sera, lasciando da parte tutti i miei affari e rinunciando alle mie abitudini, andai a teatro per vedere la stella.
E che cosa credete che abbia visto?... Qualcosa che corrispondesse almeno un po a ciò che si scriveva su di lei in quegli articoli che riempivano metà del giornale?...
Nulla di simile.
Nel. corso della mia vita, avevo incontrato numerosi rappresentanti di quest'arte, alcuni buoni, altri pessimi, e posso dire senza esagerazione che già da molto tempo venivo considerato un conoscitore in materia.
Ora, senza neppure tener conto delle mie concezioni personali sull'arte, ma considerando semplicemente la cosa da un punto di vista ordinario, devo riconoscere che non avevo mai visto nulla di paragonabile a questa celebrità... per la mancanza di talento e l'assenza delle nozioni più elementari circa l'arte di interpretare una parte.
In ogni suo gesto sulla scena c'era una tale mancanza di presenza, come si suol dire, che io personalmente, neppure in uno slancio di altruismo, avrei affidato a questa stella la parte di sguattera in casa mia.
 

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