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Siamo Dio

Di Bruno Franchi
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Se Giosuè disse al sole “Fermati sole”, allora ecco che si pensa subito ad un sole che si muove al quale Giosuè ordina di fermarsi. Scusandosi scrisse un’altra lettera, in cui affermava che la Bibbia accennava poco all’astronomia e tra i pianeti nominava solo Venere. E nonostante il cardinale Barberini, il futuro papa Urbano VII (1623-1644)  gli fosse amico e pranzasse spesso con lui e in qualità di cardinale lo difendesse, Galileo fu convocato a Roma la prima volta nel 1616 dal tribunale dell’Inquisizione, che decise che le affermazioni di Galileo erano non solo pazzesche, sbagliate ed assurde per quel che riguardava la filosofia,  ma erano in contraddizione con la Fede religiosa e quindi di natura eretica. A Galileo fu ordinato di non rendere  pubbliche e neppure di difendere le sue opinioni. Dapprima Galileo resistette e si rifiutò di rinnegare le sue scoperte. Portò il suo telescopio nei giardini del Vaticano ed invitò tutti a sincerarsi con i propri occhi che le lune di Giove come pure le altre sue scoperte non erano frutto di follia, ma al contrario che esistevano veramente, una richiesta, che soltanto chi non conosceva la vera natura dell’Inquisizione poteva fare. Così Galileo venne condannato. Questi fatti, mio caro gemello, dovrebbero tenere ben presenti coloro che nel 1954 rimproverarono a Wilhelm Reich di rifiutarsi di presentarsi dinanzi ad una corte scientificamente non competente, quando un’implacabile “ Inquisizione ” lo condannò facendo uso di sistemi irrazionali e fascisti, per una presunta falsa dichiarazione riguardo ad un accumulatore orgonico su denuncia dell’americana “ Food and Drug Administration ” (FDA).
Ma torniamo a Galileo perché dopo la prima condanna non interruppe le sue ricerche e tornò a Firenze. Nove anni dopo, nel 1623, pubblicò un libro provocatorio contro i gesuiti, nel quale difendeva l’indipendenza della ricerca scientifica. E nonostante il divieto della corte Galileo sedici anni dopo, nel 1632, osò pubblicare in lingua italiana, anziché in latino, la sua opera più importante, il “ Dialogo sopra i massimi sistemi ”, nel quale demoliva il sistema tolemaico e dimostrava  la fondatezza di quello copernicano. A seguito di questa sfida  Galilei, a 68 anni, fu di nuovo convocato a Roma dall’Inquisizione. Ma Galilei ormai debole e ammalato cercò di spiegare facendo presente le sue difficoltà a recarsi a Roma con l’incombente minaccia della peste. Ma papa Urbano VIII, che da amico si era improvvisamente trasformato in acerrimo nemico, minacciò di mandarlo a prendere dal suo medico personale e di farlo trascinare a Roma in catene. Qui minacciarono di torturarlo qualora non avesse rinnegato le sue affermazioni eretiche. Galileo cedette, ma sebbene egli avesse ritrattato e si fosse mostrato pentito, fu condannato ad un periodo di carcere da decidersi a piacimento  dell’Inquisizione. Lo sapevi mio caro gemello, che fu condannato a recitare ogni settimana per tre anni dei salmi in segno di pentimento, dovette cingersi del cilicio e promettere solennemente di denunciare tutti gli eretici, che da allora in poi avessero affermato che la terra si muove intorno al sole. E non é finita, lo sapevi che fu costretto a dire: “Io abiuro ai sunnominati errori ed eresie, le maledico e me ne pento...giuro che in futuro  non dirò mai nulla che possa dar adito ad un tale sospetto ”. La sua presunta frase “ Eppur si muove ” non poté essere storicamente provata e viene anche considerata improbabile. Gli veniva rimproverata la pretesa di volersi giustificare scientificamente dinanzi all’Inquisizione, quando era già stato condannato fin dall’inizio. Devi sapere che lo stesso “errore ” lo commise Wilhelm Reich, quando venne condannato per “ disprezzo della corte ” poiché come Galilei non aveva rispettato la precedente condanna. I tre giudici non furono capaci e non vollero capire ciò che Reich aveva riferito su basi scientifiche e ciò rimase, come nel caso di Galilei, senza effetto. E per avere ammesso i suoi errori e per aver solennemente promesso di rispettare il divieto di ricevere familiari ed amici, di fare esperimenti e scrivere libri fu permesso a Galilei di trascorrere il resto della vita non in carcere, bensì agli arresti domiciliari. Ogni suo spostamento era controllato, ma non fu in grado, così come non lo era stato dopo la prima condanna di rispettare il divieto di fare esperimenti e di scrivere libri e quindi lo fece di nascosto. A 75 anni gli concessero delle facilitazioni. La figlia maggiore poté assisterlo, dato che era diventato cieco e il giovane matematico Vincenzo Viviani ( 1622-1703 ) poté  rimanere con lui fino alla sua morte. Infine anche a Torricelli ( 1608-1703 ) il famoso inventore del barometro, fu permesso di visitarlo negli ultimi tre mesi e di discutere con lui di questioni scientifiche. Così, mio caro gemello, papa Urbano VIII passò alla storia per il suo tradimento verso l’amico Galileo, come in questo secolo il pubblico accusatore Peter Mills, che Reich chiamò “ Giuda ” dinanzi alla corte, avrà anch’egli il suo posto nella storia. Tornando a Galilei, durante tutto il XVII secolo il sistema tolemaico venne insegnato in quasi tutte le Università. Quando il famoso astronomo Giovanni Dominici Cassini ( 1625-1712 ) insegnava all’università di Bologna nel 1650, devi sapere che era ancora costretto a spiegare il sistema tolemaico, sebbene gli fosse permesso di parlare anche di quello copernicano. Solo nel 1734, ciò quasi un secolo dopo la morte di Galilei, il Vaticano consentì a far erigere un monumento a Galileo, a condizione però che l’iscrizione non menzionasse le condanne del 1616 e del 1632 Le sue pubblicazioni scientifiche rimasero comunque all’Indice fino al secolo scorso. Scusa se ti ho dovuto torturare riproponendo una storia che sicuramente avrai sentito un sacco di volte, ma lo dovevo fare, per farti conoscere la storia di Reich altrettanto affascinante e drammaticamente finita con la stessa condanna inflitta a Galileo. Oggi i crimini perpetuati contro Galileo vengono giudicati alla luce dell’epoca e considerati ai giorni nostri irripetibili. Ma per la loro natura irrazionale questi sono sempre radicati nel presente e possono quindi essere riconosciuti come tali solo dopo molto tempo.


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