fino a qualche anno fa anch'io mi abbuffavo. Però poi, considerate le mie difficoltà motorie, mi sono reso conto che le complicazioni era maggiori del piacere che provavo e allora mi sono dato un ALTOLA'! Ho iniziato a mangiare meno, ma meglio... ciò non toglie che mi piaccia sentire i profumi culinari, il sapore del cibo, ecc.. però ho anche imparato ad assaporarlo. Se ci si ingozza non si assapora nulla.

Il mio rapporto con il cibo è un rapporto molto conflittuale, sofferto, una specie di amore- odio. Tutti i conflitti nascono dal fatto che io sono una che mangia per tutto tranne che per fame, per me mangiare è uno dei piaceri della vita. Non esiste nessuna situazione che riesce a chiudermi lo stomaco come succede a certe persone, anche in una situazione di stress mentale non se ne parla proprio con me di saltare pasti.
Tutto sarebbe poco male se a questo punto non entrasse in gioco il mio supercomplesso corporeo, il complesso dei chiletti di troppo. Non che sia eccessivamente grassa ma io vorrei proprio essere magra con un fisico asciutto, chi è così - lo confesso - suscita in me un po' di invidia. Da tutto questo che cosaa scaturisce? Sul momento mangio e provo gusto e piacere nel mangiare ma subito dopo penso inevitabilmente alle calorie che mi sono entrate dentro mangiando quello che ho mangiato ed entro in uno stato di ansia. Prima mangio e poi penso:" o Dio, sono ingrassata" , perciò scatta il proposito che dal giorno dopo mi devo limitare e così via. morale della favola: uno stress mentale.

il mio rapporto con il cibo è in fase di evoluzione.. una volta ero grassa anzi obesa e magiavo per compensare la mia insoddisfazione nella vita adesso non sona più obesa, ho tre chili in più del peso forma e mi piaccio molto, ma a voltemi capita ancora di mangiare per insoddisfazione...
purtroppo il tempo a mia disposizione non mi permette di cucinare sempre quello che preferisco mangiare e poi il mio compagno ha gusti esattamente opposti ai miei ( io sono onnivora, ma i miei cibi preferiti a lui non piacciono per niente..)ed è uno di quelli che mangia primo secondo, dolce e caffè e non cucina mai lui... quindi non sempre posso mangiare come vorrei e anche questo è molto frustrante per me.
con il tempo e l'esperienza ho imparato che magiare per sfamarsi e non per ingozzarsi dà molto più gusto.

Sono dovuto arrivare a non poterne più per rendermene conto. Ora che mi trattengo e mangio solo per saziarmi, quella depressione che ti prende dopo esserti abbuffato (o azzuffato ) sparisce e ti senti soddisfatto. Il prezzo da pagara è rendere più breve la libidine del cibo ma penso che sia un prezzo da pagare volentieri. Anche se però quella piadina..