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Vecchio 27-02-2008, 20.26.49   #11
atisha
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Originalmente inviato da fallible
...mi trovo perfettamente daccordo sull'onda sulla quale ati scivola con il "suo" surf, solo alla fine del giro quando dice dobbiamo raggiungere la regione dove brilla la nostra Luce.. è lì che siamo protetti e barricati, dove brilla la nostra Luce interiore, dove nessun pensiero velenoso possa raggiungerci e ferirci...lì dove brilla la nostra luce (sul surf) non c'è bisogno di barricate o protezioni, se c'è pensiero lo osservi come fenomeno senza recepirne il "fine" claudio

grazie della condivisione.. almeno di quel giro...

Citazione:
Originalmente inviato da fallible
ps ho letto il post di max e mi sembra che questa volta voglia "offendere" è chiaro che ati, e io con lei, si riferiva alla "banalità" di tutti i giorni, anche quello insegna... non andiamo sempre ad estremizzare il nostro pensiero

questa o altre volte.... che problema c'è?
ati può partire pure dalla banalità di tutti i giorni per introdurre un discorso e farlo comprendere.. e finire all'estremismo..
il concetto base, la Legge stessa non cambia.. è applicabile ovunque..
certo bisogna iniziare dai piccoli passi quotidiani...
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Vecchio 27-02-2008, 20.30.18   #12
atisha
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Originalmente inviato da crepuscolo
Credo di comprendere ciò che dici , nel profondo, non possiamo dirci interessati alla spiritualità e aspettarsi un premio spirituale , magari perchè facciamo parte di un forum o partecipiamo a qualche incontro spirituale. Ritenersi spirituali è una scelta totale...anch'io ho fatto fatica a comprendere questo, ma bisogna entrarci, veramente aprire la porta del nostro tempio, entrare scendere quei gradini per salire in alto. Non possiamo accettare di essere feriti e nemmeno di ferire...scegliere di comprendere è un impegno e non vuole distrazioni

certo.. deve incamminarsi in una scelta Totale.. hai ben compreso..
è un grande impegno che spesso l'ego disilluso dalla parola stessa "spiritualità", non ama prendere in considerazione... e combatte a tutto spiano..
è questione anche qui di responsabilità.. d'innescarla!

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Vecchio 27-02-2008, 20.33.00   #13
atisha
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Originalmente inviato da Rising Star
Che cos'è l'offesa se non un insieme di onde sonore scaturite da una connessione neurale?
Mi sembra che qualcuno disse, riguardo alla vendetta: "Se sei pronto alla vendetta, prima di tutto comincia a scavare due fosse!"

chimicamente è così..

se risponderemo onestamente alla nostra reazione, sapremo chiaramente a che punto ci troviamo nell'intima relazione con noi stessi...
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Vecchio 27-02-2008, 21.25.38   #14
espert37
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Citazione da Maxim:Anche questa volta, mia cara Atisha, non hai perso l’occasione per dimostrare a tutti noi quanta inconsapevolezza pilotata e gratuita si celi dietro la presunzione della vostra consapevolezza basata sull’illuminazione del nulla.
Hai fornito l’ennesimo chiaro esempio di come una persona riesca ad annullare il proprio sé in virtù del “così mi han detto”…ancora un’altra volta la solita predica rivoltaci dall’alto di quel niente traballante che poggia le sue caparbie mani sulla testa di noi poveri inconsapevoli mortali che non siamo riusciti a raggiungere la pace dei sentimenti e per questo c’arrabbiamo ad offesa ricevuta!

Vorrei proprio vedere quale alchimia dell’indifferenza proponi e dalla quale tu, a differenza nostra, saprai senz’altro trarne l’oro, quando ti dico che tutto il tuo discorso sulle offese è a sua volta un’offesa per tutti coloro che non vengono solo insultati, giacchè immagino tu pensi solo alle offese banali, ma anche a quelle che comportano la privazione della libertà personale e a volte pure della vita. Che ne pensi allora delle offese perpetrate ad Auschwitz per esempio oppure delle offese che noi tutti quotidianamente con i nostri sprechi perpetriamo ai più deboli nel mondo?...oppure ti riferivi solo all’offesa che la tua amica ti lancia perché invidiosa della tua nuova acconciatura?

Io questo a te lo posso dire fortunatamente perché so che saprai senz’altro trarne oro e pure ringrazierai il “saturno contro” che ti ha aperto gli occhi un altro pò.

Caro Maxim, solitamente condivido le tue esternazioni,fondate sempre su riflessioni abbastanza centrate,ma questa volta con questa tua risposta ad Atisha,mi hai dato una pesante delusione,io condivido pienamente la sua filosofia,e per la quale mi sento in dovere di esternargli i miei più sentiti complimenti. Carissimo Maxim, l'uomo intellettualmente maturo non deve mai abbassarsi allo stesso livello di chi agisce male producendo un torto od un delitto,piccolo o grande che sia. E' quì che stanno i punti di forza dell'uomo intelligente, E' assodato che ogni male commesso dall'uomo è,e sarà sempre frutto dell'ignoranza, allora ci si deve saper comportare ragionevolmente, riuscire a compatire l'inferiorità ed adoperarsi a cercare di risanare questo povero essere infelice.In caso contrario non farai altro che innescare la solita reazione a catena che conduce nel baratro del male. Questa filosofia,caro maxim,anche se ti potrà sembrare una utopia,è niente altro che una di quelle fonti cristalline che ti possono fare avvicinare alla verità.
Ripeto,io penso ed agisco come Atisha e mi trovo bene.Ciao espert37
espert37 is offline  
Vecchio 28-02-2008, 10.00.52   #15
tmusa
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Citazione:
Originalmente inviato da maxim

Vorrei proprio vedere quale alchimia dell’indifferenza proponi e dalla quale tu, a differenza nostra, saprai senz’altro trarne l’oro, quando ti dico che tutto il tuo discorso sulle offese è a sua volta un’offesa per tutti coloro che non vengono solo insultati, giacchè immagino tu pensi solo alle offese banali, ma anche a quelle che comportano la privazione della libertà personale e a volte pure della vita. Che ne pensi allora delle offese perpetrate ad Auschwitz ....

Ecco delle parole che sono una vera prova del fuoco . Se le si considerano "squisite" allora il percorso è davvero compiuto. Alrimenti c'è ancora da fare.
Ad ogni modo. Rivolgendomi a te Maxim, mi sento di fare una qualche precisazione.
Non bisogna confondere i vari piani dell'esperienza altrimenti si crea un corto circuito e l'esito è quello che tu paventi.
I piani di cui parlo sono la visione spirituale del mondo, quella etica, e quella politica. Sul piano spirituale, un'offesa mi scivola come acqua sul vetro; su quello morale, dò un giudizio negativo; su quello politico o civile rispondo con una denuncia ai sensi del 594 del codice penale e del 2054 del codice civile (neminem ledere). L'olocausto. Sul piano spirituale sono indifferente (il male esiste); su quello morale: negativo in modo assoluto; su quello politico: guerra.
Ovviamente, ciascuno adotta un quadro di valori morali e politici che vuole, io ti ho parlato dei miei.
Ciao
tmusa is offline  
Vecchio 28-02-2008, 10.49.08   #16
maxim
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Originalmente inviato da espert37
Questa filosofia,caro maxim,anche se ti potrà sembrare una utopia,è niente altro che una di quelle fonti cristalline che ti possono fare avvicinare alla verità.

Non la considero affatto un’utopia ma una triste realtà. Il perdono ad “alti livelli” esiste e non mi riferisco alla signora maligna invidiosa dell’acconciatura di Atisha. Quando tratto un problema sono abituato a valutarlo fino ai suoi estremi perché altrimenti non riuscirei mai a mettermi nei panni di tutti ed il mio giudizio sarebbe solo parziale, egoista e riferito esclusivamente alla mia esistenza. Quando si parla della psicosomaticità delle malattie o dell’influenza del karma non posso non pensare ai bimbi leucemici; quando, con molta filosofia e vena poetica, si affermava in questa sezione, che il caldo non esisteva, il mio pensiero non ha potuto non volare fino all’immagine di altri paralleli e delle troppe pelli dissecate dal sole e dalla sete. Ora, caro Espert e Atisha, quando si parla di perdono all’offesa, in un primo momento il mio pensiero, ben calato nella “normalità” della mia vita quotidiana, va alle offese “perdonabili” e quasi divertenti scaturenti dall’invidia per l’acconciatura ma subito dopo non posso esimermi dal pensare alla madre la cui figlia di 4 anni ha subito l’onta di una tremenda violenza sessuale. Il perdono in tal caso non lo considero un’utopia ma veramente una triste realtà per chi lo applica nonché la peggior offesa nei confronti di quella figlia strappata alla vita perché noi non siamo macchine prive di sentimenti e programmabili a piacimento. Allora penso che i vostri sermoni siano estremamente limitati, incanalati in uno strettissimo vicolo cieco, incapaci di far uscire allo scoperto colui che li proclama e che non si accorge che attorno a se la vita, soprattutto quella che tocca gli altri, non è affatto gestibile, o quantomeno non è sempre gestibile, con le parole impresse sui muri di quel vicolo al quale avete affidato la vostra vita...la vostra…non quella degli altri!

maxim is offline  
Vecchio 28-02-2008, 13.07.40   #17
Noor
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Originalmente inviato da maxim
Allora penso che i vostri sermoni siano estremamente limitati, incanalati in uno strettissimo vicolo cieco, incapaci di far uscire allo scoperto colui che li proclama e che non si accorge che attorno a se la vita, soprattutto quella che tocca gli altri, non è affatto gestibile, o quantomeno non è sempre gestibile, con le parole impresse sui muri di quel vicolo al quale avete affidato la vostra vita...la vostra…non quella degli altri!
Ed io penso invece che si illustrano i casi limite per mascherare e giustificare ben bene..i nostri limiti.
Così tu maxim,come altri ,li utilizzate e strumentalizzate per
giustificare l'inefficacia o infondatezza di una idea.
Se così va bene per te..così sia..ma il messaggio è sempre un'altro da ciò che tu (ma anche Visechi ,visto che ho parlato al plurale) volete paventare.
Che possa risultare difficile nei "casi limite" l'efficacia del perdono o la sua fattibilità, non significa svilirne il suo profondo valore.
Se questi sono sermoni,allora i tuoi,fattelo dire, sono maschere dell'ego che indossa per non osservarsi meglio..
Perchè farebbe male..lo so..
Te l'ho già detto..l'ego ce lo abbiamo tutti,quindi..
so come funziona..
Noor is offline  
Vecchio 28-02-2008, 13.22.35   #18
daniele75
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Originalmente inviato da maxim
Non la considero affatto un’utopia ma una triste realtà. Il perdono ad “alti livelli” esiste e non mi riferisco alla signora maligna invidiosa dell’acconciatura di Atisha. Quando tratto un problema sono abituato a valutarlo fino ai suoi estremi perché altrimenti non riuscirei mai a mettermi nei panni di tutti ed il mio giudizio sarebbe solo parziale, egoista e riferito esclusivamente alla mia esistenza. Quando si parla della psicosomaticità delle malattie o dell’influenza del karma non posso non pensare ai bimbi leucemici; quando, con molta filosofia e vena poetica, si affermava in questa sezione, che il caldo non esisteva, il mio pensiero non ha potuto non volare fino all’immagine di altri paralleli e delle troppe pelli dissecate dal sole e dalla sete. Ora, caro Espert e Atisha, quando si parla di perdono all’offesa, in un primo momento il mio pensiero, ben calato nella “normalità” della mia vita quotidiana, va alle offese “perdonabili” e quasi divertenti scaturenti dall’invidia per l’acconciatura ma subito dopo non posso esimermi dal pensare alla madre la cui figlia di 4 anni ha subito l’onta di una tremenda violenza sessuale. Il perdono in tal caso non lo considero un’utopia ma veramente una triste realtà per chi lo applica nonché la peggior offesa nei confronti di quella figlia strappata alla vita perché noi non siamo macchine prive di sentimenti e programmabili a piacimento. Allora penso che i vostri sermoni siano estremamente limitati, incanalati in uno strettissimo vicolo cieco, incapaci di far uscire allo scoperto colui che li proclama e che non si accorge che attorno a se la vita, soprattutto quella che tocca gli altri, non è affatto gestibile, o quantomeno non è sempre gestibile, con le parole impresse sui muri di quel vicolo al quale avete affidato la vostra vita...la vostra…non quella degli altri!


Questo mondo é strapieno di esempi che fanno pensare.....che il vero bene sia irrealizzabile,ma se rimaniamo schiavi del nostro intelletto,non riusciremo mai a sconfiggere il male fuoriuscente che genera conflitti e vendetta.
Chi non é più schiavo della vendetta e del'ignoranza vuole far comprendere a tutti,che la via migliore é quella del perdono anche se suona male al nostro intelletto ricco di conoscenze e verità illusorie,io concordo con atisha e expert.
ciao
daniele75 is offline  
Vecchio 28-02-2008, 13.31.29   #19
atisha
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Ora, caro Espert e Atisha, quando si parla di perdono all’offesa, in un primo momento il mio pensiero, ben calato nella “normalità” della mia vita quotidiana, va alle offese “perdonabili” e quasi divertenti scaturenti dall’invidia per l’acconciatura ma subito dopo non posso esimermi dal pensare alla madre la cui figlia di 4 anni ha subito l’onta di una tremenda violenza sessuale. Il perdono in tal caso non lo considero un’utopia ma veramente una triste realtà per chi lo applica nonché la peggior offesa nei confronti di quella figlia strappata alla vita perché noi non siamo macchine prive di sentimenti e programmabili a piacimento. Allora penso che i vostri sermoni siano estremamente limitati, incanalati in uno strettissimo vicolo cieco, incapaci di far uscire allo scoperto colui che li proclama e che non si accorge che attorno a se la vita, soprattutto quella che tocca gli altri, non è affatto gestibile, o quantomeno non è sempre gestibile, con le parole impresse sui muri di quel vicolo al quale avete affidato la vostra vita...la vostra…non quella degli altri!


io penso caro maxim che davvero tu non sappia nemmeno cosa significhi a questo punto saper perdonare..
cosa implichi.. che processi e quanto altro..

ci sono madri e madri.. figlie e figlie... intelligenze ed intelligenze...
ciò non toglie, da un piano relativo, l'indignazione.. che anch'io ho costante se mi interfaccio su quel piano appunto relativo e quotidiano..
ma so assumermi la responsabilità di interropere questa indignazione e condensare altrove l'osservazione del perchè ed il percome ogni cosda accade.. ciò la chiamo compassione.. e rifiutarsi in qualche modo di essere oggetto di abuso della stessa ragione che mi ha portato all'indignazione...
Vedi amico, fino a quando percepirai il problema come fosse fuori di te non risolverai nulla.. scaricherai solamente la rabbia e la colpa sugli altri, sulle istituzioni, su Dio, su atisha o sull'uomo ..
ma ogni problema rimarrà sempre tale.. ogni indignazione viva..
questo è ciò che OGNI individuo dovrebbe concepire e vivificare a conoscenza, cioè dovrebbe imparare a guardare se stesso, nei vari livelli..
Iniziamo da noi stessi a guardare il problema!.. diamoci un'opportunità, mostriamoci a noi stessi per quei mostri che siamo.. quegli stupratori, guerrafondai che sotto sotto siamo!.. guardiamo il nostro dramma interiore con coraggio, prima di indignarsi ed addentrarsi nel problema dell'altro... e nel male del mondo..
Questo è il viaggio che porta ad acquisire pieno potere su se stessi
e se ognuno acquisisce questo potere su se stesso.. ogni abuso sarà impossibile...

spero tu abbia colto il punto.. una buona volta..
colto il punto poi và ed agisci nel mondo.. e cerca di cambiarlo per come ti è dato!
atisha is offline  
Vecchio 28-02-2008, 13.33.16   #20
crepuscolo
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Originalmente inviato da maxim
Non la considero affatto un’utopia ma una triste realtà. Il perdono ad “alti livelli” esiste e non mi riferisco alla signora maligna invidiosa dell’acconciatura di Atisha. Quando tratto un problema sono abituato a valutarlo fino ai suoi estremi perché altrimenti non riuscirei mai a mettermi nei panni di tutti ed il mio giudizio sarebbe solo parziale, egoista e riferito esclusivamente alla mia esistenza. Quando si parla della psicosomaticità delle malattie o dell’influenza del karma non posso non pensare ai bimbi leucemici; quando, con molta filosofia e vena poetica, si affermava in questa sezione, che il caldo non esisteva, il mio pensiero non ha potuto non volare fino all’immagine di altri paralleli e delle troppe pelli dissecate dal sole e dalla sete. Ora, caro Espert e Atisha, quando si parla di perdono all’offesa, in un primo momento il mio pensiero, ben calato nella “normalità” della mia vita quotidiana, va alle offese “perdonabili” e quasi divertenti scaturenti dall’invidia per l’acconciatura ma subito dopo non posso esimermi dal pensare alla madre la cui figlia di 4 anni ha subito l’onta di una tremenda violenza sessuale. Il perdono in tal caso non lo considero un’utopia ma veramente una triste realtà per chi lo applica nonché la peggior offesa nei confronti di quella figlia strappata alla vita perché noi non siamo macchine prive di sentimenti e programmabili a piacimento. Allora penso che i vostri sermoni siano estremamente limitati, incanalati in uno strettissimo vicolo cieco, incapaci di far uscire allo scoperto colui che li proclama e che non si accorge che attorno a se la vita, soprattutto quella che tocca gli altri, non è affatto gestibile, o quantomeno non è sempre gestibile, con le parole impresse sui muri di quel vicolo al quale avete affidato la vostra vita...la vostra…non quella degli altri!


i segni delle offese possono rimanere sul corpo, ferite anche profonde o morte. Appartengono al corpo. Nella Mente non rimane traccia di dolore perchè la Mente universale non soffre per le illusioni perchè sa che sono illusioni. Il cervello e quindi il pensiero invece registra il dolore quindi con il ricordo si rinnova e fa soffrire. Bisogna mettere a tacere la mente ,tutto questo è alla portata di tutti e per farlo dobbiamo poter utilizzare quel dolore come forza essenziale per accedere ad un piano superiore. Se ci fermiamo al dolore in sè non procediamo spiritualmente, siamo fermi al corpo e ai suoi bisogni e alla sua sofferenza.
crepuscolo is offline  

 



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