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Riflessioni Filosofiche

Riflessioni Filosofiche   a cura di Carlo Vespa   Indice

 

Il materialismo spirituale della Chiesa positivista

di Claudio Messori*

 - Novembre 2021


Le istanze di rinnovamento sociale e culturale di cui si è fatto promotore il movimento di controcultura giovanile hippie, nato negli Stati Uniti agli inizi degli anni ’60 del secolo scorso sulla scia tracciata dal movimento beat (Beat Generation), in pieno boom economico, quando il ceto medio (middle class) gongolava e la Rivoluzione Industriale 3.0 scaldava i motori pronta al decollo, hanno contribuito in larga misura a cambiare il volto dell’Occidente del secondo dopoguerra. Risucchiati nel vortice di una ribellione a tutto tondo, milioni di adolescenti e di giovani adulti pervasi da una incontenibile esuberanza voltarono le spalle al pensiero dominante materialista, determinista, riduzionista, conformista, benpensante, guerrafondaio (trainante fu il ruolo del movimento di protesta contro la guerra in Vietnam) nonché cattolico, per dedicarsi a tutto quello che poteva essere o diventare altra identità, altra cultura, altre relazioni, altro modello di vita, altre esperienze, altri punti di riferimento, altre-priorità. Uno tsunami sociale e culturale che tra gli anni ’60 e ’70 diede vita nel continente europeo, fucina delle ideologie del XIX secolo, alle lotte operaie e studentesche, e nel continente americano al movimento per i diritti civili e al Movimento New Age (divenuto Movimento Next Age a partire dagli anni ’80).

Uno degli altri-interessi che emersero in quegli anni, destinato ad essere inglobato nel business del brand New Age e Next Age, era rivolto all’essoterismo (la versione a buon mercato dell’esoterismo, coinquilina della superstizione) nelle sue numerose forme, vecchie e nuove, autoctone o esotiche (è di quegli anni l’esodo di molti giovani in cerca di guide spirituali verso l’Oriente, il Sud America, l’Australia), dall’astrologia alla magia, dalla numerologia ai tarocchi, dalla cabala allo spiritismo, dall’occultismo all’angelologia, dalle tecniche dell’estasi alle tecniche di divinazione.

Inaspettatamente l’Occidente, che vanta di avere adottato il metodo scientifico sperimentale come strumento conoscitivo elettivo, di aver dato i natali prima all’Illuminismo e poi al Positivismo, di essere la patria del suffragio universale e della democrazia, orgoglioso di essere promotore di tre (la quarta prenderà il via agli inizi del XXI secolo) Rivoluzioni Industriali che hanno proiettato la ‘macchina tecnologica’ nel cyberspazio degli dei, non fa più mistero della propria attrazione per la tradizione ermetica-rosacrociana-massonica-essoterica [1] e si ritrova a coltivare apertamente una certa passione per comportamenti e fenomeni che sino ad allora potevano essere stati oggetto di studio e di ricerca per parapsicologi, o fonte di fama e di guadagno per professionisti dell’occulto, o l’ultima spiaggia di un “viaggio della speranza” in territori abitati da guaritori, esorcisti, santoni, o la tappa di un “viaggio iniziatico” negli stati alterati di coscienza, o la via di comunicazione con l’aldilà, con il futuro, con gli spiriti.

Una diffusa passione confluita in un florido mercato del soprannaturale. I fenomeni psichici paranormali (indicati con la lettera dell’alfabeto greco Ψ, Psi, ad es. psicocinesi, telecinesi, teletrasporto psichico) ed extrasensoriali (Extra Sensory Perception, ESP, ad es. telepatia, chiaroveggenza, precognizione, psicometria) [2], lasciano così i salotti della borghesia per salire alla ribalta delle cronache letterarie, televisive e cinematografiche, dove si fondono con le mitiche gesta di leggendari supereroi in tuta mimetica o in abiti spaziali o in abiti civili o in vesti e paramenti sacerdotali o nei panni di giovani apprendisti maghi, anzi no in camice bianco stile scienziato, prescelti dal Bene per salvare l’umanità dalle minacce provenienti dalle oscure profondità di mondi para ed extra-umani (ai tempi della pandemia la minaccia viene dall’oscurità di una grotta cinese infestata da orripilanti pipistrelli grossi come pangolini).

Guerrieri della Luce (così chiamati in omaggio ai Figli della luce, gli esseni di Qumran, distinti dai Figli delle tenebre, cioè chiunque altro) al servizio del Bene assoluto cioè Dio, perennemente in lotta con un Male assoluto cioè Satana (un mondo in bianco e nero concepito dal monoteismo abramitico per distinguere una volta per tutte gli eletti da Yahveh dai non eletti, chi è con noi da chi è contro di noi), incarnato di volta in volta da orde di creature selvagge e malvage, zombies, redivivi, mutanti, vampiri, licantropi, alieni, mostruosi extraterrestri, cyborgs, androidi, fantasmi, fameliche creature preistoriche, infedeli, terroristi e virus letali che minacciano il nostro diritto alla felicità, “the pursuit of Happiness” per dirla alla Thomas Jefferson (espressione coniata da John Locke che Jefferson ha preso e incorporato nella Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti d'America per sancire il diritto inalienabile non di un popolo ma dei suoi rappresentanti bianchi, colti e benestanti alla "vita, libertà e ricerca della felicità", appunto).

Una passione che stuzzica l’appetito dei consumatori dell’ignoto ma non quello degli scienziati ortodossi, quelli accademici in particolare, che diffidano a priori dei fenomeni Psi o ESP, se non altro perché non possono essere indagati con i mezzi e i criteri adottati per stabilire se un fenomeno sia reale o no. Come conciliare, allora, il fatto che i fenomeni psichici in generale e quelli non-ordinari (paranormali) in particolare non posseggono i requisiti di riproducibilità, reversibilità e prevedibilità richiesti dal procedimento sperimentale galileiano-newtoniano, affinché un fenomeno possa essere riconosciuto come ‘reale’? Semplice, cambiando il modo di vedere la realtà.

La rivoluzione paradigmatica introdotta agli inizi del ‘900 dalla fisica quantistica (Quantum Physics, QF) ha cambiato radicalmente il modo di concepire l’energia e la materia, mentre la teoria della relatività generale (General Relativity, GR) formulata da A. Einstein ha cambiato il modo di concepire lo spazio e il tempo. La QF ha svelato una dimensione microscopica e la GR una dimensione macroscopica alquanto bizzarre, dove accadono strani fenomeni, la cui osservazione sperimentale annulla il carattere di universalità attribuito alla fisica classica nella descrizione della realtà, che resta valida solo in relazione alla dimensione mesoscopica (Media Dimensione, MD).

I fenomeni psichici in generale e quelli non-ordinari in particolare, non appartengono alla dimensione mesoscopica. Trova spazio l’idea che possano ottenere qualche spiegazione scientifica, anche solo parziale, adottando un paradigma interpretativo di riferimento diverso da quello proposto dalla fisica newtoniana, come quello quantistico-relativistico.

Questa è, tutto sommato, la buona notizia. La notizia forse meno buona è che il ‘terreno del miracoloso’ e del soprannaturale, su cui è fiorito l’interesse dell’Occidente per questi come per altri misteriosi fenomeni, non è dissimile da quello che viene tradizionalmente utilizzato dalle religioni per fare proselitismo e attrarre adepti. Il fascino del miracolo e dell’ignoto, a conti fatti, paga.
Ma cosa avrebbe in comune la civiltà occidentale contemporanea, visceralmente materialista, che ha dato i natali al metodo scientifico sperimentale, culla dell’ateismo illuminista e positivista, con la religione? Molto di più di quello che si possa immaginare, perché il Positivismo (al pari dell’Illuminismo) è una religione secolare [3][4][5][6].

Auguste Comte (1798-1857), per il suo ruolo nella instaurazione del paradigma positivista, e Maximilien Robespierre (1758-1794), per il suo ruolo nella instaurazione del paradigma illuminista, possono essere presi ad esempio del materialismo spirituale (un ossimoro) e della conseguente nevrosi che cova nella civiltà (della Scienza e della Tecnica) contemporanea occidentale.

Ideologo del Positivismo, negli ultimi anni della sua vita Auguste Comte scrisse il Catechismo positivista, dove vengono trasposti gli elementi dottrinali, etici e liturgici della tradizione cattolica, e fonda niente meno che la Chiesa Positivista, di cui si autoproclama sommo pontefice.

Di Maximilien Robespierre, leader giacobino della Rivoluzione Francese, il filosofo e matematico Caritat marchese di Condorcet scrive, sul giornale Chronique de Paris (9 novembre 1792) di tendenza girondina, che era il “capo di una setta”, un “predicatore” che “sale sui banchi e parla di Dio e della Provvidenza”. E conclude che Robespierre “è un prete e non sarà mai altro che un prete”. E in effetti non aveva tutti i torti. Il 7 maggio 1794, Robespierre fece decretare dalla Convenzione Nazionale che “Il popolo francese riconosce l’esistenza dell’Essere Supremo e l’immortalità dell’anima”, e in occasione della prima e unica festa dedicata all’Essere Supremo (8 giugno 1794) si autoproclama sommo sacerdote di questo culto deista (vedi oltre).

Nell’Illuminismo prima e nel Positivismo poi, coesistono una viscerale avversione verso il cattolicesimo e il suo Dio e tutto quanto possa essere ad essi riconducibile, e una mistica venerazione per un Essere Supremo, una divinità naturale nel cui grembo prospera l’occultismo, la teosofia, l’Eugenetica. Un Deus Absconditus a cui si ispirava, ad esempio, la conservazione della salma e la progettazione della tomba di Giuseppe Mazzini (1805-1872) [7], a cui si ispirarono i Costruttori di Dio (Bogostroitel'stvo) e i cosmisti russi dei primi del ‘900 (i primi convinti sostenitori dell’esistenza degli extraterrestri) [8][9], a cui si ispirerà l’ambiente prometeico del nazionalsocialismo e del comunismo, a cui si ispirarono Lenin, Stalin, Hitler, a cui si ispirano i transumanisti contemporanei.

Il deismo, dottrina filosofica senza misteri e senza riti, sviluppata dall’Illuminismo francese (Voltaire e i philosophes) in contrapposizione al teismo, afferma solo verità ammesse e comprese dalla Ragione:

    l’esistenza di un Essere Supremo, il Deus Absconditus degli esoterici, creatore e ordinatore dell’Universo, causa superiore dell’esistenza e dell’ordine del mondo;

    l’esistenza del bene e del male e di una certa morale naturale;

    l’esistenza di un’anima immortale e/o di una vita post-mortem.

Temi che sono ritornati in voga negli ultimi decenni, grazie al sincretismo che si è prodotto tra rivoluzione quantistica-relativistica e filosofie orientali, in particolare il buddhismo, da cui ha preso vita una generazione di neo-deisti (New Age e Next Age), sempre più convinti di avere prove scientifiche e argomentazioni filosofiche a sostegno dell’esistenza di una Coscienza Universale(1) e di una vita post-mortem, a cui i fenomeni psichici non-ordinari farebbero riferimento [10].

Un Essere Supremo, quello illuminista e positivista, che per i padri della scienza moderna occidentale, G. Galilei (1564-1642), F. Bacone (1561-1626), R. Descartes (1596-1650), J. Kepler (1571-1630), I. Newton (1643-1727), G.W. Leibniz (1646-1716), altri non era che il Dio Uno e Trino di Santa Romana Chiesa (lo stesso Dio venerato dal monoteismo giudaico e dal monoteismo musulmano). Forti dell'idea che l'universo fosse opera di Dio, i padri della scienza moderna pensavano che fare scienza sperimentale significasse ricercare le leggi della Natura messe in atto dalla mente creatrice e ordinatrice di Dio.

Concepita per investigare la res extensa di cartesiana memoria (la dimensione mesoscopica della materia), il “misurabile”, escludendo a priori l’investigazione dell’immisurabile, la res cogitans (la dimensione della psiche), la scienza moderna nasce alla luce della teologia al fine di determinare le regole e i principi dell'ordine divino universale. La necessità dell'ordine divino della Natura si traduce nella necessità dell'ordine logico della conoscenza scientifica (empirismo teologico). Di qui l’elogio che fece Darwin del Dio Uno e Trino: C'è qualcosa di grandioso in questa idea della vita, con le sue infinite potenzialità, originariamente infuse dal Creatore in pochissime o in una sola forma; e, mentre questo pianeta ha continuato a roteare seguendo le immutabili leggi di gravità, da un inizio così semplice infinite forme, sempre più belle e meravigliose, si sono evolute e tuttora si evolvono(2). Che si sposa perfettamente con il celebre aforisma a firma Albert Einstein: “Non credo che Dio sceglierebbe di giocare a dadi con l'Universo”.

Nata da una costola della religione giudaico-cristiana, la religione positivista non fa che trasferire la paternità dell’ordine del mondo dalla Ragione incarnata dal Dio Uno e Trino della Chiesa cattolica, alla Ragione incarnata dall’Essere Supremo della Chiesa positivista.
Niente di strano, quindi, se le menti offuscate dall’ombra del Dio-Essere Supremo dei neo-seguaci della dottrina della fede nella Scienza (scientismo), siano sedotte dall’idea che vi sia un ordine naturale governato da una Coscienza Universale, e che questa Coscienza Universale sia una proprietà inerente della materia.
Garbage in, garbage out.

Claudio Messori

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NOTE

* Claudio Messori – Ricercatore indipendente
Indirizzo: Str. Villaggio Prinzera 1, Fraz. Boschi di Bardone, Terenzo 43040, Italia.
Cell.: +393282876077, e-mail: messori.claudio@gmail.com - Profilo

1) Vedi: The Manifesto for a Post-Materialist Science: http://opensciences.org/about/manifesto-for-a-post-materialist-science

2) Charles Darwin (1871) Sull'origine delle specie per mezzo della selezione naturale o la preservazione delle razze favorite nella lotta per la vita, seconda edizione, Murray Editore, Londra

 

RIFERIMENTI

[1] Minois, G. (2007) Storia dell'avvenire. Dai profeti alla futurologia, Edizioni Dedalo, Bari
[2] Messori, C. (2018) Near Death Experiences: Falling Down a Very Deep Well, Open Access Library Journal, 5(11), p. 1-79 www.oalib.com/articles/5300585#.XJoQ1LieErs
[3] Aron, R. (2004) L’avvenire delle religioni secolari (1944), in: Forti, S. (a cura di) (2004) La filosofia di fronte all’estremo. Totalitarismo e riflessione filosofica, Einaudi, Torino
[4] Cassier, E. (1973) La filosofia dell’Illuminismo (1932), La Nuova Italia, Firenze
[5] Talmon, J.L. (2000) Le origini della democrazia totalitaria (1952), Il Mulino, Bologna
[6] Monnerot, J. (1970) Sociologia del comunismo (1949), Giuffrè Editore, Milano
[7] Luzzatto, S. (2001) La mummia della Repubblica. Storia di Mazzini imbalsamato, 1872-1946, Rizzoli Editore, Milano

[8] Cioni, P. (2012) Un ateismo religioso. Il bolscevismo dalla Scuola di Capri allo stalinismo, Carocci Editore, Roma www.academia.edu/43006991/Un_ateismo_religioso_Il_bolscevismo_dalla_Scuola_di_Capri_allo_stalinismo_preview_

[9] Cioni, P. (2006) Maksim Gor'kij e la scuola di Capri, Toronto Slavic Quarterly, 17 http://sites.utoronto.ca/tsq/17/cioni17.shtml
[10] Messori, C. (2018) Dall'Uomo-Macchina Illuminista alla Robotizzazione della Società, Il Minotauro, 1(1), Persiani Editore, Bologna https://issuu.com/persianieditore0/docs/n1_2018


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